Ieri alla fine di una telefonata un amico, quanto ha saputo che sarei partito per Sesto per votare mi ha detto in dialetto "Me racomande, vota bé! " (mi raccomando, vota bene)
Era tanto che non sentivo quell'invito a "votare bene" che era tipico degli anni in cui il fare politica era scelta netta di campo e quel "votare bene" significava votare PCI, significava rispondere con il voto, tanto faticosamente conquistato, a chi non voleva che si facesse politica.
C'era anche una sottile intesa ammiccante, un "tu sai cosa voglio dire perchè la pensiamo allo stesso modo" e infatti di solito quando si cercava di capire se la persona con cui stavi parlando era un elettore di sinistra, molto facilmente veniva fuori la frase "Me stò de chesta banda" (io sto da questa parte) come se ci fosse solo una parte dalla quale stare.
Dopo l'epoca dei tornaconti, dei voltagabbana, della politica per interesse, mi piacerebbe che tornasse la politica dell'adesione convinta, del senso di parte, della presa di posizione interiorizzata e non quella del "io faccio un distinguo".
"Votarò bé" (voterò bene).
Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2011/06/vota-b%C3%A9.html