Vogliamo veramente prolungare la vita a questo governo?

Ho letto poco fa dell’esistenza del sito Prolunghiamoilgovernomonti.it. Chi mi conosce sa che sono un sostenitore dell’attuale premier e come tale mi sono iscritto al sito. Ma per quanto io mi senta di sostenere l’idea di prolungare la durata del Governo Monti, non so se sarebbe la cosa migliore. Certo c’è di peggio, su questo penso che siamo tutti d’accordo, ma lasciare le cose così come sono non mi esalta più di tanto.
(Se vi chiedete perché mi sono iscritto allora alla petizione, è perché penso che comunque come strumento sia insufficiente e che quindi la mia adesione non sarà decisiva perché la situazione si fossilizzi, ma al contempo penso che un alto numero di adesioni lanci un forte richiamo al resto del mondo politico).

Quello che mi aspetto nel dopo-Monti non è di nuovo Monti né un nuovo Monti, ma vorrei un politico (nuovo o vecchio che sia) in grado sia di dare continuità alle decisioni prese in questi ultimi mesi, che di trasferire quanto di meglio ha fatto il governo tecnico in una best practice per i governi ordinari futuri. I cambiamenti e gli effetti delle riforme -è inutile illudersi- non saranno immediati, ma richiederanno costanza e continuità per altri 5-10 anni e non possiamo vivere politicamente nella precarietà per così tanto tempo, tantomeno lasciando al governo, che ci piaccia o no, qualcuno che non è stato eletto dai cittadini.

Voler prolungare il Governo Monti significherebbe che nel tempo che ha avuto a disposizione lui (e i partiti in Parlamento) non è stato in grado di attuare quelle poche riforme strutturali utili a riportare in carreggiata il Paese per il lungo periodo, in primis la riforma elettorale. E questo significherebbe che entro i tempi stabiliti (il 2013) le persone al governo non sono state capaci di fare quanto promesso. Perché tenerle dunque oltre i termini stabiliti, se già si sono dimostrate insufficientemente capaci?

Inoltre, sarebbe illogico avere un governo per un intera legislatura senza una maggioranza propria in Parlamento. È vero che attualmente i partiti, guardando alle maggioranze che escono dalle votazioni parlamentari, appaiono andare d’amore e d’accordo (parlo solo in termini di numero di voti in Parlamento!), ma questo al prezzo di aver perso la loro vera identità politica, e sarebbe dunque inutile pagare questa gente per fare le scimmie che schiacciano i tasti in maniera acritica.

Su Linkiesta sta scritto quanto segue:

«Da qualche giorno si discute sulla possibile permanenza dell’attuale premier anche dopo il 2013. Monti lo ha escluso («Il mio mandato scade»), ma Pierferdinado Casini, leader dell’Udc o lo stesso Silvio Berlusconi del Pdl, hanno lasciato intendere che la discussione tra le varie forze politiche è ancora in corso.»

Il punto, che trovo spaventoso, è che siano gli stessi partiti ad ammettere non tanto la loro incapacità passata a fare quello che va fatto, ma la loro incapacità FUTURA a fare quanto va fatto! Perché mai UDC, PdL e chi altro ancora dovrebbero voler che resti Monti al governo? Se hanno capito che quello che fa è quello che va fatto, perché non lo fanno proprio nei loro programmi e si fanno loro stessi fautori delle riforme? Se sono tanto d’accordo, perché nascondersi dietro qualcun altro per fare il mestiere per cui loro sono pagati (ed eletti)? Se proprio sono d’accordo, allora si coalizzino e portino a termine una legislatura. Dov’è la maturità di questi partiti?

Sempre da Linkiesta:

«“Il fine”, spiegano nella nota i sostenitori di prolunghiamoilgovernomonti.it, “è prorogare lo sforzo riformatore oltre il 2013 per il tempo necessario alla ricostituzione di un sistema politico, sociale ed economico equo e competitivo”.»

Fossero veramente così tanti gli italiani a firmare questa petizione, tanto vale che si candidino e farli votare ora ed eleggere un politico che lo faccia di mestiere con un programma confacente ai loro desideri. E se invece non fossero abbastanza? Allora io per primo, da sottoscrittore, trovo antidemocratico che una minoranza imponga un primo ministro non condiviso dalla maggioranza dei cittadini.
Lo “sforzo riformatore” di Monti ha una scadenza e in questa scadenza va anche e soprattutto trovata un’intesa sul nuovo modello elettorale. Se per il resto i nostri attuali politici non si sentono in grado, allora ammettano che sono incompetenti e impreparati al loro mestiere e si ritirino. È paradossale che i politici debbano “assumere” un non-politico per fare politica. Ci pensiamo già noi a nominare i nostri leader. Penso che basti.

Quello che invece trovo interessante in tutta la questione posta dal sito Prolunghiamoilgovernomonti.it è  che non dica ancora chi sono i promotori. Sarebbe forsa una delle rarissime volte in cui si decide se aderire a un’idea valutando ciascuno personalmente se la trova positiva o negativa, senza i preconcetti su chi sia a promuoverla. Qualunque sia l’appartenenza ideologica e politica dietro a questa iniziativa, quello che ho scritto in merito non cambia. Se impariamo a discutere in merito alle idee e non sulla base “dell’ambasciatore” delle idee, probabilmente siamo elettori maturi. Altrimenti tanto vale dare il diritto di voto anche ai bambini, che a questo punto hanno molta più legittimità al voto rispetto ai vecchi, visto che parliamo di futuro.

A chi fosse interessato, consiglio la lettura di questo articolo su Linkiesta, da cui cito: «Non importa che il gatto sia bianco o nero, basta che si mangi i topi che ci stanno rodendo il granaio».

Vai articolo originale: http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/4s7dTFWfRIQ/vogliamo-veramente-prolungare-la-vita.html

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