VIVA LA SQUOLA

Io a scuola ero brava, portavo a casa sempre ottimi voti.
Alle elementari e medie erano un sacco di Brava e Bravissima.
Mi piacevano i temi, e mia mamma mi aiutava perché anche a lei piaceva scrivere, e così mi scriveva una specie di traccia poi io la arricchivo.
La materia in cui andavo più forte però era la matematica. Riuscivo a capire i concetti al volo e non avevo bisogno di studiare, facevo i compiti in quattroequattrootto (eh, sennò che matematica era?).
Ero un po’ secchiona insomma, ma non troppo.

C’avevo l’amica del cuore con la quale stavo a chiacchierare per ore nel cortile durante la ricreazione (di cosa poi?), ed una volta mi ricordo che abbiamo chiacchierato così tanto che non ci siamo neanche accorte che era suonata la campanella. Allora siccome eravamo più furbe ci siamo arrampicate e siamo entrate in classe dalla finestra. Solo che la maestra ci ha beccate e ci ha tirato un ceffone per una. Che una volta se la maestra ti dava un ceffone non chiamavano mica il Provveditorato agli Studi o chissoio, anzi, le dicevano che aveva fatto bene.

Giocavo all’elastico con le mie compagne.
(Cavoli, giocavo all’elastico! Me ne ero quasi dimenticata! Alzi la mano chi giocava all’elastico!)

Poi avevo anche una specie di fidanzatino. O meglio, c’era questo bambino che piaceva a me ed alla mia amica, ma lui non ci stava con nessuna, allora un giorno io e l’amica del cuore l’abbiamo portato dietro la lavagna e l’abbiamo obbligato a darci un bacio per una. Ah, le molestie!

Andavo a casa a piedi, con il Chicco e la Roby, che abitavano dalle mie parti, ma loro due se la intendevano un po’ e non volevano che io gli stessi appresso, così io camminavo un paio di metri dietro di loro, per avere compagnia ma non disturbare. Ero timida e discreta. Poi un giorno ho preso 4 Bravissima, ed allora ho preso coraggio e mi sono detta che una che aveva preso 4 Bravissima poteva benissimo anche fare la strada da sola. E non li ho disturbati più.

E non ho mai trovato divertente la scritta VIVA LA SQUOLA: secondo me era solo un grossolano errore ortografico e basta. Ora però, ripensare a quella scritta mi fa un po’ tenerezza.

Per tutti i bambini che potrebbero non avere mai ricordi come questi, perché vengono obbligati a lavorare fin da piccolissimi, senza istruzione, senza futuro.
Per l’iniziativa di
Terre des hommes Italia ed il loro bellissimo Obiettivo Scuola, che forse è una goccia nel mare, ma è una goccia con un sapore buono.

(via)

Vai articolo originale: http://www.lapaoly.net/2008/viva-la-squola/