Viola, a scuola ragazzi in preghiera, fiori e psicologi

Dolore e incredulità. Ieri mattina, al rientro a scuola, i ragazzi dell’Enrico Medi di Salò si guardavano disorientati, attoniti. In tanti, varcando i cancello d’ingresso, avevano con sé un mazzo di fiori. In classe tutti gli studenti si sono raccolti in un momento di preghiera, cercando negli occhi lucidi del compagno risposte che non troveranno mai, mentre i docenti hanno faticosamente cercato le parole per spiegare loro una tragedia che non si può comprendere. All’istituto paritario cattolico che ha sede in via Sant’Iago, poco fuori dal centro storico di Salò, nessuno ha voglia di parlare.

La scuola si è chiusa in un comprensibile e granitico silenzio, per proteggere i compagni della povera Viola, morta sabato, a casa a San Felice, in seguito al colpo partito dal fucile da caccia. Nessuno ha voluto parlare con i giornalisti che stazionavano all’ingresso della scuola. È il momento del silenzio, nel rispetto di chi è travolto dalla peggiore delle tragedie. L’unica informazione arriva dal parroco di Salò, don Gianluigi Carminati, che è membro del consiglio di amministrazione dell’istituto Medi: «La scuola – dice il parroco – è orientata al silenzio stampa. Possiamo solo dire che è stato attivato, come disposto dal Cda, un servizio di sostegno psicologico per i nostri ragazzi. Già questa mattina (ieri per chi legge, ndr) uno psicologo ha incontrato le classi».

EMBED [Viola, la 15enne morta tragicamente a San Felice]

EMBED [Leggi anche]I compagni e gli amici di Viola avranno certamente bisogno di tutto l’aiuto e il sostegno che si potrà offrire loro. Aiuto e sostegno di cui avranno necessità soprattutto i familiari della ragazza: «Lei non c’è più ed è la prima vittima di quanto accaduto. Ma i suoi genitori e il suo povero fratello stanno vivendo un inferno in terra: ora meritano solo silenzio e rispetto».

È riassunto in questo pensiero, espresso all’indomani della tragedia da una vicina di casa della famiglia, il sentimento della comunità di San Felice. Una comunità che esattamente come la scuola che Viola frequentava si è trincerata in un silenzio assordante: rifuggono il clamore, non vogliono dar adito a ulteriori «chiacchiere, dicerie, giudizi», di questo ha riferito un’altra vicina di casa della famiglia, ieri.

EMBED [L’Istituto Medi di Salò frequentato dalla 15enne]

Al cordoglio dell’Amministrazione comunale, che da sabato sera è stretta nel più riservato silenzio, si è aggiunto intanto anche quello dell’oratorio Paolo VI: avrebbe dovuto riaprire domenica, ma si è preferito annullare e rinviare a data da destinarsi, ricordando la quindicenne sui social «con affetto, e unendosi alla preghiera della comunità per lei e per la sua famiglia». A San Felice è troppo presto per provare anche solo a immaginare iniziative di commemorazione per la ragazza. Sarà forse indetto il lutto cittadino, ma il dolore è ancora troppo vivo per pensare al ricordo.

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