La fragilità della bellezza. Tiziano, van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati
Sin dal 1989, con il programma “Restituzioni”, Intesa Sanpaolo si pone al fianco degli Enti ministeriali preposti alla tutela (Soprintendenze, Poli Museali, Musei autonomi) nella periodica individuazione di un consistente numero di opere bisognose di interventi conservativi, nel loro restauro, nella organizzazione delle mostre temporanee che permettono al grande pubblico di conoscere i risultati degli interventi, nella pubblicazione di sostanziosi cataloghi, cui storici dell’arte e archeologi lavorano per mettere, a disposizione di tutti, gli aggiornamenti scaturiti dalle ricerche effettuate. Avviato in Veneto in seno alla allora Banca Cattolica del Veneto, grazie alla felice intuizione del suo Presidente, Feliciano Benvenuti, “Restituzioni” ha gradualmente ampliato il proprio raggio di azione, di pari passo con la crescita di Intesa Sanpaolo, ed ha raggiunto oggi dimensione e importanza nazionali, fortemente sostenuto da Giovanni Bazoli, attuale Presidente Emerito del Gruppo. In ben oltre vent’anni di attività, sono più di un migliaio le opere d’arte, dal Nord al Sud dell’Italia, restaurate e “restituite” alla collettività. In questa sorta di ideale museo che si sviluppa in un arco di tempo che va dal periodo protostorico al XX secolo, ai manufatti di ambito archeologico si affiancano opere dei più diversi periodi artistici, realizzate con materiali e tecniche esecutive estremamente diversificati che offrono alla scienza del restauro le casistiche più ampie per confronti e verifiche delle proprie metodologie. Ad oggi, sono più di 200 i siti archeologici, le chiese e i musei, garanti della destinazione pubblica dei propri tesori, che hanno beneficiato di questo programma, oltre 150 i laboratori di restauro qualificati, distribuiti su tutta la penisola, incaricati dei restauri ed altrettanti gli studiosi coinvolti nella redazione delle schede storico-critiche per i cataloghi. Per la XVIII edizione di “Restituzioni” è stata scelta una locazione veramente d’eccezione, nientemeno che la Reggia di Venaria, alle porte di Torino, antica residenza della Casata dei Savoia, da alcuni anni ottimamente restaurata nei suoi spazi interni ed esterni, tanto da venire da molti considerata una sorta di “Versailles” italiana…Nella mostra attuale possiamo vedere 80 nuclei di opere, per un totale di 212 manufatti restaurati con il sostegno di Intesa Sanpaolo nel biennio 2016-2017, provenienti da 17 Regioni italiane (più una presenza estera, da Dresda) che coprono un periodo cronologico che va dall’antichità al contemporaneo. Tra gli altri, gli affreschi della Tomba di Henib, dal Museo Egizio di Torino, o la preziosa “Testa di Basilea”, dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, il “Ritratto di Caterina Balbi Durazzo” di Anton Van Dyck, da Palazzo Reale di Genova, “San Girolamo penitente” di Tiziano, dalla Pinacoteca di Brera, “San Daniele nella fossa dei leoni” di Pietro da Cortona, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, fino ad opere di importanti protagonisti del primo e secondo Novecento italiano ed internazionale come Morandi, Burri e Twombly. Nella grande varietà, non mancano gli oggetti più particolari come il “Mantello Tupinambà”, fatto di penne e fibre di cotone, giunto tra XVI e XVII secolo in Italia dal Brasile, oggi conservato nella Pinacoteca Ambrosiana, e un seicentesco clavicembalo dipinto, dal Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma. La mostra, organizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Consorzio Residenze Reali Sabaude, è curata da Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti, così come l’importante pubblicazione correlata. Affrettiamoci quindi in quanto questo evento espositivo termina domenica 16 Settembre. Occasione unica, questa, per una visita, anche perché sempre a Venaria inizia questa settimana un altro evento espositivo di rilevanza internazionale, dal titolo “Ercole e il suo Mito”. Ma di questo ne riparleremo.
Reggia di Venaria Reale, Venaria (Torino) – Orari: martedì a venerdì 9-17 (ultimo ingresso alle 16); sabato, domenica 9-18:30 (ultimo ingresso alle 17:30); Informazioni, prenotazioni: Tel. 011 4992333; www.lavenaria.it
Fabio Giuliani
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