Nelle anagrafi dei piccoli comuni un tempo si risparmiava sulla carta. Era prassi quasi normale utilizzare moduli di altri comuni o di diversa certificazione. Avvenne così che a Torbiato, in Franciacorta, finiti i certificati di nascita si adoperarono quelli di morte semplicemente scambiando la parola morte con nascita ed “è morto” con “è nato”. Ecco come fu risolto brillantemente il problema della crisie delle casse vuote del comune
Durante la stesura del mio opuscolo sullo stemma comunale di Adro (Bs), mi imbattei in un curioso documento che porta la data del 18 dicembre 1907. Su un verbale di deliberazione, l’argomento era lo “Storno da operato d’urgenza dalla Giunta Municipale”, mi accorsi che sotto lo stemma la scritta “Comune di Adro” era stata alterata. Infatti, lo stemma era del Comune di Chiari! Era evidente che il Segretario Comunale non aveva trovato il relativo modulo del comune franciacortino. Essendo a scavalco anche con il comune di Chiari, aveva pensato bene di usare un modulo del comune clarense, abradendo il nome Chiari e sostituendolo a penna con quello di Adro.
Sembra che fosse prassi (quasi) normale. Sistemando l’archivio ho ritrovato un documento, che avevo riprodotto sul sopra citato opuscolo, e anche in quel caso era successo qualcosa di simile nel piccolo Comune di Torbiato, a un passo da Adro. Ve lo propongo perché è curioso. Cosa era successo presso il Comune di Torbiato? L’ufficiale all’anagrafe aveva terminato i moduli dei Certificati di Nascita. Erano rimasti solo quelli di Morte. Niente paura! Sostituì la parola Morte con Nascita, idem con “è morto” con “è nato”!
Il problema era stato così brillantemente risolto, con sollievo per le casse comunali, come noto perennemente vuote, che in seguito risparmiò anche sulla carta!
Prima pubblicazione il: 5 Dicembre 2021 @ 12:06
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