Alla fine dell’ Ottocento, il Garda o meglio il Sommolago era diventato una villeggiatura à la page per la high life dell’impero austroungarico e dei vicini stati come la Baviera, Oltre a i centri di confine dell’Impero come Riva o Torbole, avanguardie del movimento turistico “sconfinavano” ed arrivavano fino a Salò o ad altri centri della riviera bresciana. Minore richiamo aveva la sponda veronese, abitata da contadini e pescatori. Peraltro qualche “staffetta” vi era. Tra queste Wilhelm Friedrich (1851–1925). Egli era arrivato sul Garda quarantacinquenne nel 1896 e trovò alloggio in una parte di una villa di Torbole che prese in affitto. Riprendo sue notizie dalla documentata articolessa pubblicata da Paolo Boccafoglio su “Il Gremal” del 2004, volenterosa rivista che si pubblicava a Brenzone.
Il Friedrich veniva già da un’esperienza movimentata, Aveva cominciato la sua vita professionale come editore, aprendo a Lipsia la “Internationale Buchhandlung W.F.”. Questa si fece notare per l’appoggio dato al movimento “Jungstes Deutschland”, movimento naturalistico apertamente in posizione antitradizionalista. L’editore fondò la rivista “Die Gesellschaft” che assunse subito una posizione radicale e alla quale collaborarono personaggi allora sulla cresta dell’onda per l’impatto scioccante che le loro opere avevano sui lettori dell’epoca. Nel 1885 le cose però volsero al peggio: disaccordi nel gruppo; denunce per immoralità di tre romanzi pubblicati nel 1889 (dalla quale peraltro il Friedrich venne assolto), difficoltà finanziarie portarono alla crisi della casa editrice. Quando il Friedrich si trasferì a Torbole mantenne il controllo della casa editrice la quale si rivolse all’appoggio del movimento teosofico capitanato dalla scrittrice russo-americana Helena Blavatsky e fu in contatto con un altro influente sostenitore del movimento, Franz Hartmann, pure residente sul Garda.
A Torbole, Friedrich assieme alla moglie condusse vita brillante circondandosi di scrittori, amici, conoscenti. Fra di essi vi erano i maggiori scrittori sostenitori del movimento teosofico.
In Torbole non godeva di buona fama a causa della sua corte di ammiratrici e della sua vita sregolata. Anche i rapporti con la moglie non erano idilliaci. Sappiamo che era un antesignano dell’impiego della corrente elettrica. Dagli scritti del suo amico Karl von Heigel: Dispone ora nella sua abitazione di un illuminazione elettrica di oltre 400 candele, meraviglia per i tempi.
Friedrich e la sua banda non conducevano vita da certosini. Oltre alle disquisizioni teosofiche e alle sedute spiritiche, le sue ospiti non disdegnavano rapporti di ben altro genere con altri ospiti e prestazioni di giovani del posto, forse attratte dal fascino esotico di essi. La gente del luogo scandalizzata (o invidiosa) aveva affibbiato alla villa il non proprio gentile appellativo di “casa delle puttane”.
Nel 1902 però in questa dolce vita capitò una giovanissima scrittrice Ella Thomass, che pubblicava le sue opere con lo pseudonimo El-Correĩ. Friedrich ne fu conquistato, decise di abbandonare la moglie e di vivere assieme alla giovane amante. Detto, fatto i due si misero a cercare casa e con l’aiuto di Heigel trovarono a Magugnano una villa che acquistarono e alla quale diedero il nome di “Villa Correi“.
La dolce vita cessò. A Magugnano Friedrich visse tranquillamente con la nuova compagna. La loro tranquillità fu interrotta quando dovettero trasferirsi in Svizzera per la durata della prima guerra mondiale, finita la quale tornarono a Magugnano. Qui Friedrich si spense per un attacco di asma il 9 ottobre 1925. Nel 1921 si era convertito al cattolicesimo, probabilmente per influenza della Thomass: “cò‘l corpo se frusta, l’anima se giusta”.
La Thomass- El-Correi resterà nella villa a Magugnano e vi scriverà numerosi romanzi con affascinanti descrizioni del lago e di vicende che vi si svolgono, talché una rivista di Berlino ebbe a definirla “la poetessa del lago di Garda”.
Prima pubblicazione il: 20 Febbraio 2022 @ 13:01
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