Un milione di euro per risarcire un giovane dopo l’incidente: il Comune di Pozzolengo alza le tasse

La storia di Matteo Baraldi è cominciata 24 anni fa sul cavalcavia della Rovizza e ancora non è finita. I più recenti capitoli sono tre: il Comune di Pozzolengo che inizia ad accantonare i fondi per risarcirlo; i suoi avvocati che annunciano di volersi rivolgere a Procura e Corte dei Conti perché non l’ha fatto prima. E il Comune, di nuovo, che si oppone al risarcimento e che ottiene la sospensione del pignoramento chiesto dai legali di Baraldi.

Era il 6 settembre 1999, Matteo aveva 21 anni. È in sella alla sua moto, viaggia da Sirmione, dove vive, verso Pozzolengo. Prende una buca, finisce contro un guardrail rotto da qualche mese per un altro incidente. Gli trancia il braccio destro. In quel momento è iniziata la sua lotta.

I passaggi

Una lotta che lo ha portato a traguardi importanti: a lui, primo caso in Europa, è stata riconosciuta l’idoneità medico sportiva per motociclismo e velocità. Ed è anche grazie al suo caso che oggi il Codice della strada permette la conduzione di motociclette modificate per la guida con protesi.

Ma la sua lotta è stata anche burocratico legale, ovvero un lunghissima trafila giudiziaria iniziata nel 2001 e ancora non terminata, tra ricorsi, controricorsi, sentenze e pronunciamenti. La sua vicenda si è infuocata di recente: 2021, il tribunale intima al Comune di pagargli circa 750 mila euro. Il Comune si oppone, ma intanto passano due anni e arriva l’atto di pignoramento (giugno 2023) richiesto dai legali di Baraldi, per una somma che tra interessi, spese e incrementi di legge è nel frattempo salita a 1,109 milioni di euro.

Si è in attesa di un nuovo verdetto: «È stata concessa sospensiva al pignoramento ed è stato depositato ricorso in Cassazione, vedremo come andrà a finire. All’epoca del sinistro – sottolinea il primo cittadino Paolo Bellini – ero sindaco da meno di due mesi e la dinamica dell’accaduto è oggetto di varie interpretazioni, emerse anche dalle risultanze processuali».

Intanto, il Consiglio comunale ha deliberato un debito fuori bilancio di 750 mila euro da estinguere in tre anni e per far quadrare il bilancio sono state ritoccate le imposte: «Così come si alzano, si possono abbassare. E le nostre – rileva il sindaco – erano tra le più basse della provincia. Ma sul discorso tributi sono state scritte e dette tante inesattezze».

I legali

Questo è gravissimo per i legali di Baraldi: «Si sta giocando con la vita di Matteo facendo credere ai cittadini che l’aumento delle tasse sia colpa sua – per l’avvocato Caterina Caterino – quando in vent’anni di contenzioso non si è ritenuto di appostare a bilancio un fondo rischi adeguato. È tanto grave che è mia intenzione rivolgermi alla Corte dei Conti e alla Procura affinché si faccia luce su questa metodologia».

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