Ben 44 clampe installate a rinforzo della condotta, 78 punti riparati con resina epossidica, 14.208 ore di lavoro, 47 tecnici impiegati, 1,8 milioni di investimento da parte di Acque Bresciane. Questi i numeri del recente intervento di manutenzione delle sublacuali che portano i reflui fognari del Garda bresciano da Toscolano a Torri.
Sono stati snocciolati ieri, in un incontro organizzato nella Giornata mondiale dell’acqua per fare il punto sullo stato delle condotte sommerse, l’anello debole del sistema fognario gardesano. Si è trattato di un intervento altamente specialistico, che ha visto l’impiego di sub in saturazione iperbarica fino alla profondità record di -186 metri.
EMBED [Collettore sublacuale, la chiatta su cui era allestito il cantiere d’intervento]
«È importante – ha detto Mario Bocchio del cda di Acque Bresciane – far sapere quanto impegno vi sia dietro questi interventi, anche perché abbiamo di fronte altre sfide che non possono essere più rimandate».
Il riferimento è al progetto del nuovo sistema fognario, in stallo da tempo. Intanto s’è messa letteralmente una pezza (le clampe) ai tubi minacciati da bioconcrezioni generate da batteri che provocano un fenomeno di biocorrosione, processo che, se trascurato, può ridurre gli spessori dei tubi con conseguente pericolo di sversamento dei reflui. Questa la situazione illustrata dall’ing. Marco Vacchieri della Drafinsub e dai tecnici ing. Graziano Falappa, direttore dei lavori, e Gianfranco Sinatra.
Ora va fatta luce sulla natura delle popolazioni batteriche coinvolte. Compito affidato alla prof. Roberta Pedrazzani dell’Università di Brescia.
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