A distanza di poco tempo, quando ancora i danni sono ingenti e la situazione della centrale atomica di Fukushima è tuttaltro che risolta, c’è già chi in fretta e furia ha ricostruito il dramma dello tsunami sottoforma di documentario. Un video che mischia effetti speciali, scienza e ovviamente il dramma umano che ha colpito il popolo giapponese.
A produrre quello che viene definito in gergo un “Istant Doc” è la casa di produzione inglese Pioneer che già in passato si era dedicata ad altri drammi quali, ad esempio, il terremoto haitiano, i minatori cileni, ecc.
Dietro questa produzione la filosofia dell’arrivare per primi nel confezionare un prodotto multimediale che racconti la tragedia ancora quando è alta la sensibilità delle persone, giocando sull’impegno giorno e notte di troupe televisive ed esperti in grado di raccontare, con dovizia di particolari anche scientifici, l’evento sotto ogni aspetto, facendo leva su una memoria ancora recente dello spettatore.
La frase di Burke Ward, uno dei produttori televisivi che ha commissionato questo “Istant-doc”, spiega in modo emblematico la filosofia che muove le case produttrici sulla linea del tempo sfidandosi in una lotta, a volte impari, di arrivare per primi a consegnare il prodotto.
«Siamo affascinati da ciò che va al di là della nostra comune esperienza, e siamo empaticamente attratti dalle tragedie umane, dal dolore altrui. Vogliamo sentirci connessi; allo stesso tempo siamo curiosi di sapere come si sono svolti i fatti. Abbiamo l’urgenza di capire e immaginare quanto accaduto come se noi fossimo lì. Vogliamo dare un senso a ciò che ci circonda. La verità, inoltre, è che mentre guardiamo, ci sentiamo sollevati e un poco colpevoli»
Fonte: Corriere.it
Tag:fukushima, giappone, istant doc, onda anomala, tragedia, tsunami
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