Cari Outdoors, qui potete leggere tutte le informazioni per organizzare una gita spaziale in montagna! Una di quelle giornate piene di meraviglia, che vi faranno sentire grati e fortunati di essere lì.
Il trekking che vi proponiamo è davvero super panoramico, con passaggi in mezzo a rocce che sembrano sculture, aria pulita e tanta natura incontaminata.
Qui non è raro incontrare camosci, marmotte e molti fiori bellissimi, di cui il Monte Baldo è orgoglioso custode.
Salita con la funivia Prada – Costabella
Il primo lungo tratto di salita lo facciamo con la funivia Prada – Costabella che da Prada di San Zeno di Montagna, a 1000 m d’altitudine, arriva al Rifugio Fiori del Baldo, appena sotto Cima Costabella, a ben 1850 m.
La salita si compone da un primo tratto percorso con una cestovia biposto (che passa in mezzo al bosco – sembra di esserci dentro è una sensazione bellissima) fino a Ortigaretta (1550 m); e da un secondo tratto con una seggiovia biposto (che sovrasta i pascoli prativi tra mucche, malghe, pozze di abbeveraggio e, se siete fortunati come me, anche marmotte) fino appunto a Costabella.
Ovviamente in tutto il tratto è immancabile una vista lago pazzesca, che si allarga mano a mano che si sale. Veramente emozionante, non solo per l’ovvia bellezza del panorama, ma per l’approccio lento e silenzioso, che permette di entrare in rispettoso contatto con la natura che attraversa.
Descrizione del sentiero per il Rifugio Telegrafo
Appena scesi dalla seggiovia, incontriamo il Rifugio Fiori del Baldo e poco più in sù, a circa 15 minuti di camminata, il bellissimo Rifugio Chierego. Già da qui la vista lago è davvero uno spettacolo.
Imbocchiamo sulla sinistra il sentiero CAI 658, che ci condurrà in circa 1,5 – 2 ore (a seconda del passo) e con 440 m di dislivello, al Rifugio Gaetano Barana a 2147 m e la sua Cima Telegrafo a 2200 m. Questo rifugio però, è comunemente chiamato “Telegrafo”, perchè sorge a un balzo dall’omonima cima, sulla quale l’esercito di Napoleone piazzò un telegrafo ottico per consentire comunicazioni a lunga distanza. Ora invece vi si trova una fotografatissima croce.
Fermatevi per un pasto, vi assicuriamo che la cucina tipica e casereccia è davvero speciale e genuina. Il rifugio apre ogni anno da maggio a ottobre. Offre anche la possibilità di dormire in camere da 2 a più di 8 posti, con bagno comune al piano. Qui si utilizza solo l’acqua piovana per lavarsi, quindi non è possibile fare la doccia.
Si tratta di una camminata adatta a tutti, ma non sottovalutatela. In alcuni tratti le salite sono abbastanza toste. Vi assicuriamo che però dimenticherete la fatica grazie al susseguirsi di panorami e passaggi fra le rocce, che rendono il percorso veramente suggestivo e mai uguale.
Sentirete il profumo del pino mugo, che incontrerete spesso lungo la strada, intervallato da grandi prati che ospitano le più varie fioriture, a seconda della stagione. Non è mancato nemmeno qualche bel cespuglio di grasse ortiche, che mi hanno fatto ripensare alle lasagnette che preparava in casa mia zia Cesarina, impastandole magistralmente proprio con questa erba. Una squisitezza della mia infanzia, che mi ha regalato tanti dolci ricordi.
Il sentiero è sempre esposto in completo sole, raccomandiamo di coprire la testa, oltre ad indossare calzature adeguate portando con voi anche una borraccia d’acqua.
Al ritorno si ripercorre la stessa strada, a meno che non vogliate imboccare le varianti, adatte solo ad escursionisti esperti (ne parliamo qui sotto).
Varianti al sentiero principale, solo per escursionisti esperti
L’ultimo tratto del sentiero CAI 658, propone due allettanti varianti, adatte però solo a escursionisti esperti. In andata incontriamo prima la Ferrata delle Taccole, ben indicata dal relativo cartello;
e poi un sentiero esposto (658 variante), che richiede conoscenza ed esperienza, e che consente di accorciare il tempo di arrivo perchè è più diretto.
Questo trekking è adatto a famiglie?
Il sentiero CAI 658 è bellissimo anche per le famiglie, tuttavia lo consigliamo a bambini che abbiano almeno 5-6 anni perchè la camminata non è cortissima.
Oltretutto per accedere alla Funivia Prada – Costabella, per questioni di sicurezza, i bimbi devono essere alti almeno 125 cm.
Torno a casa con gli occhi pieni di bellezza e le risate scambiate con le persone casualmente incontrate.
La prima è un’arzilla signora anziana che mi ferma esclamando candidamente “Che due palle, non ho ancora visto un camoscio!”, scrutandomi con i suoi occhi blu che spuntano dagli occhiali da sole scesi a metà naso. Scopro così che attorno agli occhi ha uno spesso strato di pomata solare, che la rende una specie di panda a colori invertiti. Un personaggio incredibile, se non l’avessi salutata sarei ancora lì a parlarci assieme!
Con il secondo invece ho condiviso il pasto al rifugio, perchè ci hanno uniti al tavolo. Un autista di autobus per bimbi che quella mattina li aveva portati a Novezzina in gita. Mi fa: “Ho visto che avevo tempo per fare la pausa pranzo qui. Sono salito correndo e in un’ora sono arrivato”. Io, piena di sale sulla pelle da quanto avevo sudato camminando con tutta la mia attrezzatura fotografica, lo guardo stupefatta e mi complimento con sincerità. Questo signore ha fatto 1000 m di dislivello alla velocità di un capriolo!
Poi aggiunge: “L’unica cosa che mi manca qui è poter bere una birretta, che mi disseta tantissimo dopo lo sforzo”. Al che ribatto: “Nemmeno un sorso?”. “Assolutamente no” risponde, “sono un autista e sono responsabile”.
Vi saluto con la sua serietà cari Outdoors, che vale per chiunque di noi si metta alla guida, anche da solo.
Silvia Turazza
Scegliete dove dormire, dove mangiare e quali esperienze vivere sul Lago di Garda
Visitate il marketplace di Garda Outdoors e scoprite le migliori offerte per il vostro soggiorno qui. Troverete un mondo di opportunità!
L’articolo Trekking panoramico al Rifugio Telegrafo, salendo con la funivia Prada – Costabella sembra essere il primo su Garda Outdoors – Il magazine del Lago di Garda.
Vai articolo originale: https://www.garda-outdoors.com/trekking-al-rifugio-telegrafo-sul-lago-di-garda/