Tre persone accusate di truffa per finte cure su bimbo malato di tumore

Le forze dell’ordine hanno concluso un’importante indagine che ha portato agli arresti domiciliari tre persone accusate di aver tentato di truffare una famiglia in un momento di disperazione. Sara Duè, Flavia Piccioni e Yuri Tassinari sono finiti sotto accusa per tentata estorsione, esercizio abusivo della professione medica, sostituzione di persona, truffa e lesioni personali. Le indagini, condotte dai carabinieri di Breno, hanno svelato un meccanismo di persuasione ai danni di una coppia di genitori, che aveva abbandonato le cure tradizionali per il proprio figlio malato, affidandosi a una “cura a distanza” priva di fondamento scientifico.

I genitori, nella speranza di trovare una cura per il figlio di due anni affetto da una grave forma tumorale, si erano lasciati convincere da un gruppo di individui a sospendere le cure mediche tradizionali. I tre truffatori proponevano una terapia a distanza basata su un macchinario chiamato “SCIO”, presumibilmente ubicato negli Stati Uniti e basato sulla fisica quantistica e sull’utilizzo di campi magnetici. Questo trattamento, secondo i truffatori, avrebbe potuto curare il bambino senza l’intervento medico diretto. Tuttavia, nessuno dei tre era in realtà un medico qualificato.

Il caso era giunto anche all’attenzione della trasmissione televisiva Striscia la Notizia, che aveva contribuito a portare alla luce la truffa. Purtroppo, le condizioni del bambino erano peggiorate nel tempo, spingendo i genitori a denunciare i responsabili. Solo dopo aver realizzato l’inutilità e la pericolosità del trattamento alternativo, la famiglia ha deciso di riprendere le cure tradizionali per il figlio, un anno prima degli arresti.

Sara Duè, una delle principali accusate, non si è limitata a ingannare i genitori del piccolo paziente, ma ha anche tentato di estorcere loro denaro per evitare che la verità venisse a galla. Secondo il giudice per le indagini preliminari, Duè avrebbe usato minacce contro il medico oncologo del bambino, cercando di far ritirare le accuse mosse contro di lei in televisione. Le chat e i messaggi raccolti dalle forze dell’ordine rivelano l’insistenza con cui i truffatori cercavano di convincere i genitori a proseguire con la loro pseudoterapia, approfittando del loro stato di vulnerabilità e disperazione.

I genitori, che avevano inizialmente sospeso le cure mediche, sono stati in seguito segnalati al tribunale dei minori di Brescia. Tuttavia, il giudice ha compreso la situazione e ha archiviato il caso, riconoscendo che i genitori erano stati manipolati da persone senza scrupoli.

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