Per il Pd «il futuro del mercatino dell’antiquariato è a rischio», per il sindaco Malinverno, invece, «si segue la legge»: il primo appuntamento dell’edizione 2023 è alle porte (sarà domenica 5 marzo), ma soffia già il vento della polemica. Il nodo è il bando cui gli operatori potevano partecipare, che ha introdotto restrizioni in particolare in merito agli hobbisti: il Pd incalza e annuncia un’interrogazione indirizzata al primo cittadino e all’assessore al Commercio Daniela Plodari. Lo fa per voce della consigliera Beatrice Gabusi, la quale evidenzia di aver ricevuto «alcune segnalazioni degli hobbisti a seguito del bando pubblicato il 20 gennaio, nel quale sono previsti requisiti più stringenti rispetto a quelli degli anni precedenti, che renderanno difficoltosa la loro partecipazione». Un requisito in particolare: l’obbligo di partita Iva. Obbligo, però, che «non è previsto per gli hobbisti, a meno che il ricavato dell’attività non superi una rendita annua di cinquemila euro – specifica Gabusi -. Il Comune, invece, lo impone come requisito necessario. Da anni la rassegna dell’antiquariato è tradizione della nostra città e l’introduzione di questa novità non agevola la partecipazione degli hobbisti: senza di loro, cambierebbe radicalmente un appuntamento che a Desenzano viene proposto da cinquant’anni».
La replica
Dal primo cittadino Malinverno arriva una serie di specifiche. La prima: «Il bando e i criteri in esso contenuti sono stati predisposti dagli uffici comunali sulla base della normativa vigente: non ci siamo sognati che occorra la partita Iva. Inoltre nessuna restrizione è stata richiesta dalla politica. Il tema non è politico, quanto piuttosto amministrativo. Per cui l’interrogazione del Pd non è pertinente».
Con la terza specifica, poi, il sindaco delinea il quadro: «So che in Veneto la Regione ha disciplinato tali questioni, cosa che non è ancora accaduta in Lombardia, per cui al momento gli uffici si attengono alla normativa vigente. So anche che in alcune località si fa finta di niente e gli hobbisti vengono ammessi a prescindere dalla partita Iva. A Desenzano non può accadere, si segue la legge. Se la consigliera Gabusi è a conoscenza di normative diverse, ce le comunichi».
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