Il Governo Berlusconi si arrovella sulle intercettazioni e sui problemi di pochi, litiga e si divide, la manovra chiede sacrifici assurdi alle Regioni, tant’è che anche Formigoni è costretto a protestare.
Brancher si dimette in tribunale, il ministro “flash” lascia il dicastero senza aver capito ancora bene quali fossero le sue mansioni. Epocale l’intervista dove, rispondendo al giornalista che lo interrogava sulle sue mansioni, disse di andare a leggersi le carte. Lui ne era all’oscuro.
Intanto la crisi va avanti, colano a picco i consumi delle famiglie italiane e, cosa alquanto preoccupante, calano anche i consumi di alimentari.
Il voto di giovedì avrebbe messo in crisi il governo probabilmente, ma la dipartita di Brancher prima del tempo hanno salvato l’esecutivo. In ogni caso i politici del “Cencelli” stanno già paventando governi tecnici o di larghe intese. Le urne a mio parere sarebbero l’unica via.
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