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Galette au saumon fumé et robiola [Flickr]

lapaoly posted a photo:

Galette au saumon fumé et robiola

Per circa 12 galettes
Preparazione: 20 minuti
500 gr. Farina di grano saraceno
4 cucchiai grossi di farina di frumento (circa 70 gr.)
1 uovo
1 cucchiaino di sale
1 brocca di acqua fredda
3 cucchiai grossi di olio
1 tazza di latte
Materiale:
1 tazza di burro fuso (per la padella)
1 padella antiaderente
1 pennello per distribuire il burro fuso

Preparare l’impasto:
Versare la farina in una ciotola grande, formare una fontana al centro e mettere l’uovo ed il sale. Lavorare l’impasto con un cucchiaio di legno cominciando dall’uovo e incorporando piano piano la farina. Allo stesso tempo, versare lentamente l’acqua fredda, sempre al centro. Con una frusta a mano o uno sbattitore elettrico a velocità ridotta mescolate 10 minuti fino ad ottenere la consistenza di una maionese. Più sarà amalgamata più sarà leggera e si stenderà facilmente nella padella. Poi aggiungete nuovamente acqua lavorandola con un mestolo. L’impasto deve diventare molto fluido e colare dal mestolo come una crema (attenzione: non liquido). Coprire l’impasto con un panno e lasciarlo riposare da alcune ore ad una notte intera in un luogo fresco. Poco prima di utilizzarlo, mescolare nuovamente con il mestolo aggiungendo l’olio ed un po’ di latte, fino a che l’impasto ritroverà una consistenza fluida.
Cuocere le galettes.
Ungere la padella con il pennello intinto nel burro fuso. Mettere sul fuoco e quando la padella è molto calda ed il burro fuma, versarvi un piccolo mestolo di impasto (meglio troppo che troppo poco). Distribuite l’impasto inclinando la padella in tutti i sensi. Fate cuocere la galette un paio di minuti o fino a quando il centro non sarà più liquido, girandola di tanto in tanto con un movimento rapido.

Una volta pronte, le galette si possono guarnire subito, oppure si possono conservare 24 ore in un panno ed al fresco, per poi riscaldarle al momento di servirle.
La più nota è la galette al burro salato, ma è evidente che è possibile guarnirle in diversi modi. Eccone alcuni, provati da me:

con camembert e noci
con funghi e besciamella
con salmone e robiola.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.flickr.com/photos/22341351@N05/3020443926/

Galette au champignons [Flickr]

lapaoly posted a photo:

Galette au champignons

Per circa 12 galettes
Preparazione: 20 minuti
500 gr. Farina di grano saraceno
4 cucchiai grossi di farina di frumento (circa 70 gr.)
1 uovo
1 cucchiaino di sale
1 brocca di acqua fredda
3 cucchiai grossi di olio
1 tazza di latte
Materiale:
1 tazza di burro fuso (per la padella)
1 padella antiaderente
1 pennello per distribuire il burro fuso

Preparare l’impasto:
Versare la farina in una ciotola grande, formare una fontana al centro e mettere l’uovo ed il sale. Lavorare l’impasto con un cucchiaio di legno cominciando dall’uovo e incorporando piano piano la farina. Allo stesso tempo, versare lentamente l’acqua fredda, sempre al centro. Con una frusta a mano o uno sbattitore elettrico a velocità ridotta mescolate 10 minuti fino ad ottenere la consistenza di una maionese. Più sarà amalgamata più sarà leggera e si stenderà facilmente nella padella. Poi aggiungete nuovamente acqua lavorandola con un mestolo. L’impasto deve diventare molto fluido e colare dal mestolo come una crema (attenzione: non liquido). Coprire l’impasto con un panno e lasciarlo riposare da alcune ore ad una notte intera in un luogo fresco. Poco prima di utilizzarlo, mescolare nuovamente con il mestolo aggiungendo l’olio ed un po’ di latte, fino a che l’impasto ritroverà una consistenza fluida.
Cuocere le galettes.
Ungere la padella con il pennello intinto nel burro fuso. Mettere sul fuoco e quando la padella è molto calda ed il burro fuma, versarvi un piccolo mestolo di impasto (meglio troppo che troppo poco). Distribuite l’impasto inclinando la padella in tutti i sensi. Fate cuocere la galette un paio di minuti o fino a quando il centro non sarà più liquido, girandola di tanto in tanto con un movimento rapido.

Una volta pronte, le galette si possono guarnire subito, oppure si possono conservare 24 ore in un panno ed al fresco, per poi riscaldarle al momento di servirle.
La più nota è la galette al burro salato, ma è evidente che è possibile guarnirle in diversi modi. Eccone alcuni, provati da me:

con camembert e noci
con funghi e besciamella
con salmone e robiola.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.flickr.com/photos/22341351@N05/3020442316/

Galette au camembert et noix [Flickr]

lapaoly posted a photo:

Galette au camembert et noix

Per circa 12 galettes
Preparazione: 20 minuti
500 gr. Farina di grano saraceno
4 cucchiai grossi di farina di frumento (circa 70 gr.)
1 uovo
1 cucchiaino di sale
1 brocca di acqua fredda
3 cucchiai grossi di olio
1 tazza di latte
Materiale:
1 tazza di burro fuso (per la padella)
1 padella antiaderente
1 pennello per distribuire il burro fuso

Preparare l’impasto:
Versare la farina in una ciotola grande, formare una fontana al centro e mettere l’uovo ed il sale. Lavorare l’impasto con un cucchiaio di legno cominciando dall’uovo e incorporando piano piano la farina. Allo stesso tempo, versare lentamente l’acqua fredda, sempre al centro. Con una frusta a mano o uno sbattitore elettrico a velocità ridotta mescolate 10 minuti fino ad ottenere la consistenza di una maionese. Più sarà amalgamata più sarà leggera e si stenderà facilmente nella padella. Poi aggiungete nuovamente acqua lavorandola con un mestolo. L’impasto deve diventare molto fluido e colare dal mestolo come una crema (attenzione: non liquido). Coprire l’impasto con un panno e lasciarlo riposare da alcune ore ad una notte intera in un luogo fresco. Poco prima di utilizzarlo, mescolare nuovamente con il mestolo aggiungendo l’olio ed un po’ di latte, fino a che l’impasto ritroverà una consistenza fluida.
Cuocere le galettes.
Ungere la padella con il pennello intinto nel burro fuso. Mettere sul fuoco e quando la padella è molto calda ed il burro fuma, versarvi un piccolo mestolo di impasto (meglio troppo che troppo poco). Distribuite l’impasto inclinando la padella in tutti i sensi. Fate cuocere la galette un paio di minuti o fino a quando il centro non sarà più liquido, girandola di tanto in tanto con un movimento rapido.

Una volta pronte, le galette si possono guarnire subito, oppure si possono conservare 24 ore in un panno ed al fresco, per poi riscaldarle al momento di servirle.
La più nota è la galette al burro salato, ma è evidente che è possibile guarnirle in diversi modi. Eccone alcuni, provati da me:

con camembert e noci
con funghi e besciamella
con salmone e robiola.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.flickr.com/photos/22341351@N05/3019609799/

Galettes pronte! [Flickr]

lapaoly posted a photo:

Galettes pronte!

Per circa 12 galettes
Preparazione: 20 minuti
500 gr. Farina di grano saraceno
4 cucchiai grossi di farina di frumento (circa 70 gr.)
1 uovo
1 cucchiaino di sale
1 brocca di acqua fredda
3 cucchiai grossi di olio
1 tazza di latte
Materiale:
1 tazza di burro fuso (per la padella)
1 padella antiaderente
1 pennello per distribuire il burro fuso

Preparare l’impasto:
Versare la farina in una ciotola grande, formare una fontana al centro e mettere l’uovo ed il sale. Lavorare l’impasto con un cucchiaio di legno cominciando dall’uovo e incorporando piano piano la farina. Allo stesso tempo, versare lentamente l’acqua fredda, sempre al centro. Con una frusta a mano o uno sbattitore elettrico a velocità ridotta mescolate 10 minuti fino ad ottenere la consistenza di una maionese. Più sarà amalgamata più sarà leggera e si stenderà facilmente nella padella. Poi aggiungete nuovamente acqua lavorandola con un mestolo. L’impasto deve diventare molto fluido e colare dal mestolo come una crema (attenzione: non liquido). Coprire l’impasto con un panno e lasciarlo riposare da alcune ore ad una notte intera in un luogo fresco. Poco prima di utilizzarlo, mescolare nuovamente con il mestolo aggiungendo l’olio ed un po’ di latte, fino a che l’impasto ritroverà una consistenza fluida.
Cuocere le galettes.
Ungere la padella con il pennello intinto nel burro fuso. Mettere sul fuoco e quando la padella è molto calda ed il burro fuma, versarvi un piccolo mestolo di impasto (meglio troppo che troppo poco). Distribuite l’impasto inclinando la padella in tutti i sensi. Fate cuocere la galette un paio di minuti o fino a quando il centro non sarà più liquido, girandola di tanto in tanto con un movimento rapido.

Una volta pronte, le galette si possono guarnire subito, oppure si possono conservare 24 ore in un panno ed al fresco, per poi riscaldarle al momento di servirle.
La più nota è la galette al burro salato, ma è evidente che è possibile guarnirle in diversi modi. Eccone alcuni, provati da me:

con camembert e noci
con funghi e besciamella
con salmone e robiola.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.flickr.com/photos/22341351@N05/3020439422/

Sostituire una stringa in un file di testo con Linux

Abbiamo una miriade di files, ad esempio HTML che contengono centinaia e centinaia di hyperlink che vogliamo tutti spostare, magari a causa della migrazione del nostro sito.

 

Perchè perdere ore utilizzando la funzione sostituisci di un editor di testo, come gedit, ad esempio?

Il comando che si può utilizzare da console è comodo, si chiama sed:

Apriamo il terminale e una volta entrati nella cartella contenente i files di nostro interesse digitiamo, ad esempio per sostituire l’occorrenza di

/home/carlo

con la stringa

http://www.cicciopasticcio.it

sed -i ‘s:/home/carlo/:http\:\/\/www\.cicciopasticcio\.it/:g’ *.html

P.S

Se vogliamo sostituire una stringa contenenete caratteri come backslash, slash, punti, due punti o punto e virgola, ricordiamoci di anticiparli sempre con un backslash!

Questo consiglio vi può far guadagnare delle ore!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/sostituire-una-stringa-in-un-file-di-testo-con-linux.html

Il cervello è più veloce a 39 anni

WASHINGTON – Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’University of California di Los Angeles (Ucla). , il nostro cervello ha le sue massime prestazioni «velocistiche» a 39 anni, per declinare poi progressivamente. Gli scienziati hanno pubblicato i risultati delle loro osservazioni sulla rivista Neurobiology of Aging.

L’anno prossimo vedrò allora di utilizzarlo!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://todaymilk.blogspot.com/2008/10/il-cervello-pi-veloce-39-anni.html

a Bologna tutti assieme contro la 133

Bologna, assemblea congiunta studenti-presidenza della facoltà di Lettere e Filosofia, 23/10/2008

Arrivare tardi alle assemblee ti costringe ad arrangiarti per trovare l’ultimo posto disponibile e a volte questo significa scoprire cose nuove, ad esempio che il posto giusto non è su uno dei banchi ma davanti alla cattedra, col viso rivolto al “lato sbagliato”: una marea di facce attente e interessate che non cambieranno espressione fino alla fine. Tanta gente che il “padrone di casa” esordisce chiedendo se per piacere si può uscire a fumare per evitare intossicazioni di massa, una folla eterogenea (tanto che un novello Lombroso, nel suo intervento, potrà dire di vedere rappresentata ogni tipologia ed estrazione politica di studente) che dopo una risata riesce quasi miracolosamente, visto il numero, a mantenere un clima di ascolto e a far scorrere via bene o male* lisci tutti gli interventi (rigorosamente aperti a chiunque si volesse prenotare).

Innanzitutto quello su cui sono tutti (ricercatori, docenti, preside e membri del consiglio di facoltà, studenti e rappresentanti degli studenti) daccordo: la riforma Gelmini è semplicemente inguardabile, a dire il vero non è nemmeno una riforma: solo una collezione di tagli. Chiaro, ognuno valuta più grave l’aspetto che sente più vicino, ma tutti in quell’aula erano concordi nel bocciare in toto la 133. Fa bene Tommaso del Vecchio, ricercatore e membro del consiglio di facoltà, a sottolineare come questa legge segni un punto di discontinuità persino con la famigerata riforma Moratti, poichè in questo caso non si sta decidendo una svolta culturale, non c’è un progetto, un’idea o anche solo una vera intenzione sotto la 133: soltanto la chiara decisione che la scuola non costituisce una priorità di spesa per questo governo (e per chi l’ha votato, data l’ottica populista con la quale governa Berlusconi). E sulla stessa linea è Grandi, un docente che parlando ancora più chiaro fa capire come la Scuola sia vista dal governo alla stregua di un serbatoio di tagli per recuperare soldi da smistare altrove: un progetto per un paese senza futuro, certo, ma questo paese ha deciso l’harakiri da tempo e non lo scopriamo oggi.

È il monito del preside Sassatelli, che spinge a fare autocritica e a modificare l’immagine che la gente ha dell’università e di chi la vive, da qualsiasi parte della cattedra egli si trovi, è il successo delle lezioni in piazza, momenti di trasparenza dell’università verso l’esterno oltre che di protesta simbolica (come ricorda Anna Borghi, docente e membra della rete “ricercatori precari”), è la necessita più volte ricordata dagli studenti di far vedere all’esterno, non solo nelle parole che ci si scambia tra compagni di viaggio, che il fronte è comune e che comprende, o dovrebbe comprendere, anche i cittadini. Uno dei punti più chiari è proprio questo: facciamoci capire dalla gente là fuori. Ed è su questo che le posizioni cominciano a divergere (ma meno di quanto sarebbe pericoloso per la lotta, a mio avviso).

Prima di andare più sullo specifico va segnalata un’altra cosa: l’università (nella misura in cui questo corso di laurea ne è indicazione) ha una gran voglia di cambiare. Ne hanno voglia gli studenti, che sognano spazi di autoformazione, maggiore libertà nella scelta del percorso di studi, ma soprattutto hanno la grande voglia di essere loro i motori di questo cambiamento, una riforma che possa finalmente partire dal basso. Ne hanno voglia anche professori e presidi, che sognano un’università che funzioni finalmente bene, che permetta di portare avanti seriamente sia la didattica che la ricerca senza gli sprechi e i clientelismi di cui anche la maggior parte di loro è spesso vittima. Ignorare questa voglia di cambiare e pensare alla rivolta come a una semplice difesa dei propri diritti o supposti privilegi di fronte a un taglio radicale dei fondi è un errore fatale, che non consente di leggere a fondo dentro la massa incredibile di persone che si sta muovendo in questi giorni.

Venendo alle proposte, i “fronti” si fanno contrapposti praticamente solo su un punto: la sospensione della didattica (sulle altre questioni le posizione sono più sfumate, vedremo dopo). Quello che molti studenti, ed è anche la posizione dei rappresentanti in quota “Rosso Malpelo” (componente di sinistra) ma non solo, vogliono non è certo un blocco ad oltranza fino alla revisione della legge ma bensì un’azione simbolica il cui significato sarebbe chiaro: anche il corpo docenti è dalla nostra parte, siamo tutti contro di te, Gelmini; è la necessita di far fronte comune in maniera visibile a spingere questa richiesta (che, ripeto, non si spingerebbe oltre i due giorni, da utilizzare per lezioni pubbliche e assemblee). Di contro, se pure chi vi si oppone riconosce la necessità del fronte comune, si ritiene che un’azione del genere sarebbe controproducente: un appiglio troppo semplice per screditare la lotta e un metodo veloce per perdere del tutto la possibilità che la gente là fuori possa appassionarsi alla nostra lotta; molto meglio organizzare assemblee serali per spiegare la riforma (e il professor Donati, docente a giurisprudenza, si è già detto disponibile) e continuare con le lezioni in pubblico, tenendo però separati i metodi di critica (in soldoni: la protesta più “aggressiva” è roba da studenti). In breve: una parte consistente degli studenti chiede ai professori di esporsi di più e una parte consistente dei professori (tra cui la maggioranza del consiglio di facoltà) risponde che non è esponendosi in questa maniera che si sistemeranno le cose, ma al contrario un’azione del genere potrebbe solo far naufragare il tutto. Non che sia una diatriba così importante: per quello che mi riguarda credo che si possa lasciar cadere (per ora ) questa richiesta, in fondo non è ancora così vitale, e se non si riescono a convincere i professori dubbiosi a prendere un provvedimento del genere allora tanto vale andare avanti senza questo tipo di protesta (che avrebbe avuto, è vero, un gran peso, ma di fatto avrebbe veramente esposto il movimento a delle critiche).

Un altro punto delicato è la questione (che poi è centrale nella mozione votata dal senato accademico) della valutazione e del conseguente finanziamento differenziale delle varie università. Intendiamoci, qui è una questione di enfasi: nell’ipotetica frase “No ai tagli previsti dalla 133, ma è giusto razionalizzare le spese e punire gli atenei che non riescono (o non vogliono) spendere entro i limiti” alcuni credono sia più importante la prima parte, gli altri la seconda (e capite da soli quali sono le parti in causa), ma nessuno si azzarda a negare la frase nel suo complesso. Non si può dire insomma, e qui torna il discorso di prima, che si voglia semplicemente salvare un’università che è colma di problemi non solo didattici ma anche economici, ma anzi che un cambiamento è necessario e deve passare per forza da una razionalizzazione delle spese che tenga ovviamente conto delle esigenze imprescindibili di un ateneo (e non, pertanto, da un taglio indiscriminato che servirebbe solo a distruggere gli ultimi sprazzi di buona università).

Per ora l’appuntamento è a martedì, quando i professori volenterosi saranno chiamati a decidere assieme agli studenti le prossime iniziative (lezioni in pubblico eccetera), ma l’impressione è che, pur chiarendo le reciproche posizioni su alcune questioni, si sia usciti da questa assemblea ancora compatti in un unico fronte di lotta. In attesa di altre lezioni pubbliche e delle prime assemblee serali.

In chiusura, vorrei linkare un illuminante pezzo di Calamandrei che una docente ha voluto leggere a tutti durante l’assemblea: lo trovate riportato qui.

* non è mio costume aggiungere delle note ai post, ma in questo caso voglio tenere ben distaccato dal resto l’unico episodio (al di là di qualche fischio) fastidioso della seduta. Quando uno dei rappresentanti di Student Office (diciamo la parte ciellina dei rappresentanti degli studenti, o comunque filodestrorsa), che peraltro potrei anche indicare come secondo episodio fastidioso della seduta, ha preso la parola per esprimere la sua opinione e, in coda, una piccola provocazione, si sono levati fischi e boati (prevalentemente da una parte dell’aula). Per scansare successive strumentalizzazioni preciso che, nonostante un paio di minuti di interruzione per far tornare il silenzio, il ragazzo ha potuto concludere il suo intervento.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/10/bologna-tutti-assieme-contro-la-133.html

Webchising 5 mesi dopo: come va?

Il fatto che stia scrivendo questo post da Desenzano e non dai Caraibi la dice tutta.
Dopo 5 mesi di attività di vendita on-line, vediamo nel dettaglio come sta andando sui 2 negozi aperti grazie al webchising offerto da shop.it
Riassunto fatturato di wii.shop.it
Dall’apertura 0 ordini registrati, 0 confermati, 0 clienti, 0 prodotti venduti 
La merce consegnata del tuo […]

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http://feeds.feedburner.com/~r/PensieriSuRuote/~3/424941744/

SonoSicuro: il concetto di certificazione piace

Ero sicuro e SonoSicuro: con il certificato creato da AICEL possiamo fare la differenza e finalmente eliminare i falsi demoni che aleggiano sull’e-commerce
Il Certificato SonoSicuro piace ai merchant e piace ai media. I primi lo dimostrano aggiornando i loro e-shop inserendo il certificato dinamico e lanciando comunicati stampa, i secondi lo fanno dando spazio all’iniziativa, contattando […]

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http://feeds.feedburner.com/~r/PensieriSuRuote/~3/420380705/

SRI: Super Resolution Imaging

Le tecniche di fotografie a Super Risoluzione sono tecniche che aumentano la risoluzione di un sistema di imaging.

Esistono due approcci a queste tecniche: il superamento del limite di diffrazione ottica del sistema oppure il semplice aumento del rapporto segnale rumore del sensore digitale.

Un modo di ottenere fotografie a super-alta risoluzione è quello di fondere insieme più immagini catturate dalla stessa posizione in modo da diminuire visibilmente la quantità di rumore digitale introdotto dall’amplificazione.

Gli algoritmi utilizzati possono essere divisi in due campi: quelli operanti nel dominio della frequenza, grazie alla FT, e quelli operanti nel dominio spaziale, che sfruttano tecniche come la segmentazione o lo studio dello spazio delle features per eventuali allineamenti di immagini.

L’aumento della risoluzione è in genere effettuato creando una nuova immagine con un griglia più fine (lattice resolution) in cui andare a porre i pixel estratti dalle N immagini originali, mediati. I pixel dell’immagine HR mancanti vengono poi interpolati con le tecniche più svariate, dal semplice algoritmo di interpolazione lineare fino a tecniche facenti uso della retroproiezione filtrata.

Con le tecniche SRI si aumenta il potere risolvente del sistema e si diminuisce il fenomeno di aliasing delle immagini LR (Low Resolution).

Un’esempio spinto all’estremo di questa tecnica è il progetto Harlem 13 GigaPixels in cui sono state fuse insieme più di 2000 immagini scattate grazie ad un sistema controllato dal computer. Il processo di Stitching ossia di fusione delle fotografiein un unico panorama è stato effettuato con il potentissimo algortimo AutoStitch. Sono serviti diversi giorni di calcolo su una workstation moderna per elaborare l’immagine che pesava oltre 10 GB. E’ stata creata un’interfaccia apposita per la visualizzazione di tale immagine, sfruttando la tecnica del mappaggio satellitare.

 

E’ possibile introdursi nel mondo della fotografia ultrarisoluta con dei semplici programmi. Il primo (sviluppato al politecnico di Losanna), è n’implementazione in MatLab, relativamente complessa, in cui è possibile scegliere diverse formulazioni indicate dagli articoli di base.

Il secondo, certamente più semplice è PhotoAcute che permette la fusione di diverse immagini anche a piani focali diversi per ottenere il sorpasso del limite di diffrazione del sistema.

Alcuni esempi

 

 

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fotografia/Tutorial-Fotografici/sri-super-resolution-imaging.html

Inviare una Sitemap a Google con XMap

XMap è un’estensione per Joomla! basata sulla popolare componente Joomap. Xmap permette di creare una mappa del sito utilizzando la struttura dei menu.

E’ possibile grazie a questa componente anche aggiungere una Sitemap a Google sfruttando gli strumenti per Webmaster messi a disposizione da Google.

Come aggiungere una Sitemap negli Strumenti per WebMaster con XMap:

1. Installare l’estensione XMap

2. Nella pagina di amministrazione, Componenti->XMap. Si aprirà la pagina di configurazione.

3. Aggiungiamo i menu d’interesse alla futura mappa del sito.

4. Clicchiamo sulla freccettina blu, Opzioni->Preferenze.

5. Nel campo XML Sitemap è presente un link. Clicchiamolo, si aprirà una pagina con un’indirizzo pieno di simboli e lettere. Copiamo la parte d’indirizzo subito dopo l’indirizzo della nostra pagina, per capirci la parte che comincia con /index.php.  Quella stringa di codice la dobbiamo inserire nell’indirizzo SiteMap di Google:

6. Andiamo alla pagina degli Strumenti per Webmasters di google. Accediamo alla bacheca indicante il sito di cui abbiamo creato la sitemap.

7. Dal menu SiteMaps, aggiungi Sitemap.

8. Scegliamo SiteMap generale nel menu a cascata.

9. Incolliamo il codice nel form dov’è indicato l’indirizzo del nostro sito (ricordarsi di aggiungere solo l’URL iniziato con index.php, non aggiungere l’URL completo!!!!) e clicchiamo “Aggiungi”

10. Entro qualche minuto Google analizzerà il nostro sito e di sicuro sarà possibile entrare nei risultati di ricerca del motore!

11. Yeah! Ci siamo!

 

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/inviare-una-sitemap-a-google-con-xmap.html

Facebook fra Progressisti e Conservatori

Daniel mi ha segnalato un interessante post pubblicato da Mushin sul suo blog WebGarden: Sull’Utilizzo dei Social Network: Conservatori vs. Progressisti
esiste una scuola conservatrice ed uno progressista.
I conservatori sono coloro che tendono ad usare i Social Network in modo da replicare online i legami che si creano offline.
I progressisti invece tendono a costruirsi su internet un […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.spedale.com/e-life/694-facebook-fra-progressisti-e-conservatori/

Il motore di ricerca CUIL

Cuil

http://www.cuil.com/

Cuil è il nuovo motore di ricerca creato da alcuni ex-dipendenti Google. Il termine, che deriva da una parola gaelica (da pronunciare come “cool”), ha il significato di “conoscenza”. Secondo l’annuncio dei creatori, e secondo quanto indicato nella stessa home page di Cuil, il nuovo search engine ha già indicizzato oltre 120 miliardi di pagine Web (contro il recente trilione annunciato da Google sul suo blog ufficiale).

La pagina iniziale

Visitando l’indirizzo http://www.cuil.com/ con il proprio browser Web, viene visualizzata una pagina contenente soltanto l’essenziale: il logo Cuil, un campo per le chiavi di ricerca, il bottone per il submit, il numero di pagine Web attualmente indicizzate ed alcuni piccoli link istituzionali. In netta contrapposizione con Google però, lo sfondo è totalmente nero. L’utilizzo dello sfondo nero potrebbe anche essere legato alle sue presunte proprietà anti-stress. (bah…preferisco usare un motore tipo google con schermata bianca che mi trova le cose in un clic piuttosto che uno a schermata nera che devo usare 3 o 4 volte per trovare quel che mi interessa…)

I risultati della ricerca

I risultati della ricerca di Cuil, sono frutto di un algoritmo che frutta sia la popolarità delle pagine Web (per Google questo algoritmo si chiama PageRank™, dal nome di Larry Page, uno dei due fondatori della grande G) sia l’attinenza dei contenuti delle pagine Web con le keywords scelte dagli utenti. Anche la pagina dei risultati della ricerca di Cuil è completamente diversa da quella del suo avversario. I risultati vengono disposti su due o tre colonne (a scelta dell’utente) e contengono il titolo della pagina Web (che fa da link per accedere alla risorsa), un breve riassunto (leggermente più esteso rispetto a quello di Google) ed un’immagine di preview, memorizzata tra le immagini disponibili all’interno della pagina trovata. Nell’ultima colonna a destra, nella parte superiore, c’è anche uno strumento per la navigazione a categorie. E per alcune parole chiave, vengono mostrate delle ricerche correlate.

L’idea di fondo alla base di Cuil, tiene conto di quattro aspetti fondamentali:

  • le dimensioni del Web sono importanti;
  • la popolarità delle pagine Web è utile, ma non sempre importante;
  • l’organizzazione delle informazioni è fondamentale;
  • la salvaguardia della privacy degli utenti.

 

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/il-motore-di-ricerca-cuil.html

S.C.U.B. is online

Mi chiedevo: “Daniel, perché non fai pubblicità al sito dello S.C.U.B. sul tuo blog?” e mi sono risposto “Giusto! Non ci avevo pensato”. Poi, visto che sono rimasto imbambolato due minuti davanti al computer senza agire mi sono detto “… ehm, non vorrei essere scortese, ma non pensi che adesso che sono d’accordo, non sia il momento di agire?” “Ah, già! Scusa.” “Figurati, sai che puoi contare su di te”.

Sei uno studente dell’Unibz anche nota come Libera Università di Bolzano? E allora cosa aspetti a fare un salto su scub.unibz.it e vedere quali attività sportive sono disponibili per te? E non troverai solo uno sterile sito con un elenco di sport, ma anche un blog aggiornato quasi quotidianamente con informazioni, avvisi e informalità che ti tornerranno sempre utili! (- il sito è in inglese.)

Non sei uno studente dell’Unibz anche nota come Libera Università di Bolzano? Vuoi morire d’invidia e vedere cosa facciamo noi, che voi non fate? E allora cosa aspetti a fare un salto su scub.unibz.it e roderti il fegato? E non troverai solo uno sterile sito con un elenco di sport, ma anche un blog aggiornato quasi quotidianamente con informazioni, avvisi e informalità che ti tormenteranno per sempre! (- il sito è in inglese.)

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/10/scub-is-online.html

Ignora e risparmia

Io questa cosa dell’INAT (INdifferenza ATtiva, per i pigroni che non amano cliccare sui link) cerco di applicarla anche alla vita reale quando posso. E non solo ad una notizia o un fatto in particolare, proprio alle persone come tali ed esseri (talvolta) pensanti.
Su web, va da sè, riesce più facile è vero, basta defolloware, […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.lapaoly.net/2008/ignora-e-risparmia/