Tag: università

A Lazise sono in corso lavori di ristrutturazione presso il centro per anziani

Sono in corso alcuni lavori di ristrutturazione dei locali e delle strutture di accoglienza presso il centro di corso Cangrande 7/a dell’Associazione Anziani Lazise. In primo luogo, l’adeguamento dei servizi […]

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Bergab e bergauf

“Da qui in poi è tutto in discesa”. È quello che ho appena detto al mio coinquilino, o almeno è quello che volevo esprimere, perché forse ho trovato come affrontare la prima domanda del mio take-home exam. Così ho tradotto questa forma idiomatica …

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La crisi in esame

Circa nove ore fa è iniziato il mio esame. Finirà fra circa 38 ore. Non parlo di una prova per la vita vera o robe del genere. Parlo di un esame universitario. Di quelli classici con la consegna di qualcosa di prodotto in riferimento al programma svo…

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Diventa imprenditore anche tu

Il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Associazione Industriale Bresciana  e di Confartigianato – Unione di Brescia in collaborazione con Camera di Commercio di Brescia, CSMT, IBAN, Isfor 2000, UBI Banco di Brescia e Università degli Studi di Brescia, ha indetto un concorso che potrebbe rendere concretamente possibile la realizzazione di un progetto imprenditoriale. Il concorso è aperto giovani fino a […]

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Quello che manca a Google Wave

Su Friendfeed e su Meemi (dove gira la gente informata) sembra che ci si aspettasse di più da Google Wave. Io lo sto usando per lavorare online con i miei compagni di corso con cui stiamo seguendo alcuni progetti per i nostri corsi in università. Che sia meglio della mail, non si discute. Che sia meglio di un wiki…
Di vantaggioso rispetto al wiki è che è più facile convincere un non-geek ad estendere il suo account Google anche a Wave, piuttosto che crearsi un account nuovo su Wikispaces o altro. In più la conversazione resta privata, e non devi aprire un nuovo wiki per ogni argomento (nel senso che aprire una nuova Wave è indubbiamente più comodo e veloce).
È pensato per aggiungere interlocutori con la semplicità di una mail, anzi forse è più facile ancora per via del drag&drop.

Il fatto è che tutti questi vantaggi vengono sottovalutati dai geek (con geek intendo quel ristretto gruppo di internauti che non vanno in panico quando c’è da iscriversi a un nuovo social network, ma anzi si entusiasmano e che nel 90% ce l’hanno già un account in quello o quell’altro social network prima ancora che glielo chiedi). Perché i geek se ne stanno tra loro, parlano tra loro e lavorano tra loro. Dunque Google Wave arriva in un mercato dove il bisogno si è sentito poco. E guarda caso, la maggior parte degli inviti sono in mano loro (soprattutto all’inizio), perché erano loro i primi ad essersi informati e ad essersi messi in fila per l’attivazione sul proprio account.

Dobbiamo però aspettare che esca dalla beta e che ne parlino un po’ gli altri media e che parta un po’ di pubblicità da Mountain View.

Google in generale si è conquistata ormai la fiducia di molti, geek e non. Ecco perché penso che potrebbe cambiare in meglio l’esperienza online di tutti. Perché sia però davvero rivoluzionaria a suo stesso vantaggio per incrementare la diffusione, finora ho riscontrato due gravi handicap:
– l’assenza di una desktop application (che tra l’altro la differenzierebbe ancor più da un banale wiki)
– la mancata integrazione con gli altri servizi Google, in particolare Google Docs e Chrome (che sono i due che uso maggiormente).

Forse sono io che non ho ancora capito come metterli in comunicazione, forse arriveranno quando uscirà dalla beta. Sta di fatto che io mi aspetto grandi vantaggi, in particolare dal momento in cui non servirà più un invito per accedervi. Aspettiamo che si esca dalla beta e poi ne riparliamo.

YouCATT: la webtv degli studenti

Mi capita raramente di parlare del mio lavoro, ma questa era un’idea a cui tenevo e che finalmente in università siamo riusciti a far partire.
Si tratta di  YouCATT (www.youcatt.it) una webtv (o meglio una sorta di youtube) dell’Università Cattolica a cui abbiamo dato il via ufficialmente circa una settimana fa.
Ma dove sta la novità rispetto […]

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Gli errori sono sempre gli stessi, le soluzioni anche (cosa voglio da questo blog)

E insomma mi sono reso conto che gira che ti rigira si fanno sempre gli stessi errori, e anche questo blog è partito con la stessa piega sbagliata del mio primo (In che senso?). In breve: mi stavo prendendo troppo sul serio, e su un blog non è davvero il caso poichè questi hanno bisogno di nutrirsi del personale, del vissuto di chi li scrive, anche e forse soprattutto quando non parlano mai davvero di chi li scrive. Intendiamoci, questo non sarà mai il mio diario nè racconterà mai i miei tormenti adolescenziali (anche perchè ho 25 anni), ma non deve nemmeno essere una brutta copia di una rivista o di un giornale. Qui, d’ora in poi, ci troverete un ragazzo e (spero) futuro dottorando simpatico che alterna lunghi pezzi “accademici” (ma il meno legnosi possibile, e magari un po’ spiritosi se ci si riesce) di storia della scienza o divulgazione a raccontini, battute, segnalazioni conditi della parte pubblica della mia vita. Ed è così che si scrive un blog, credo (un anno di esperienza a scrivere di politica e attualità, perlomeno, mi dice che è una strategia che piace al lettore e rende più leggero lo scrivere al blogger).

Altrimenti, vi esorto a scrivere nei commenti una frase in dialetto trentino che esemplifica la situazione: “valà valà, vei zò da figher!” (“valà valà, vieno giù dal fico”).

p.s. Visto che, come ho scritto nell’ultimo post, l’Estate è tempo di repliche vi riporto anche un vecchio pezzo che scrissi un anno e qualche mese fa, quando mi resi conto di quello di cui mi sono reso conto oggi; è lungo, non leggetelo se avete di meglio da fare.

Accosta un attimo

Magari qualcuno si aspetta che io mi metta a parlare della manifestazione di Roma, considerato che come un po’ si temeva è stata buttata in caciara sul finire da Grillo. Nemmeno troppo dai, lui e la Guzzanti hanno usato parole un po’ forti, ma importa davvero qualcosa? c’era tanta gente (e questo è positivo), sul palco c’è stato spazio per tutti e non credo dovrebbe importare se qualcuno ha alzato il tono un po’ oltre la buona educazione, io per esempio mi sono un po’ stufato di essere educato (ma poi di fronte a una folla, e alla mamma davanti alla televisione, tornerei un ragazzo a modo non crediate). Ad ogni modo io a Roma non c’ero (gli ultimi esami mi trattengono a Bologna) e di farvi il commentino di quello che si legge in giro, stasera, non mi va.

Oggi volevo scrivere un po’ di questo blog, che circa tre mesi fa ho cominciato ad aggiornare con costanza nonostante la pagina fosse stata creata già qualche mese prima (c’erano un paio di post di prova, ora cancellati). Volevo, ma mi sono reso conto che sarebbe a) noioso per voi b) noioso per me c) Franco d) in controtendenza rispetto a come ho deciso di impostare il blog, e lì per lì non mi sembrava più il caso, finchè non mi sono reso conto di starmi prendendo troppo sul serio. Non so voi, ma a me l’idea di prendermi troppo sul serio (checché ne dica il mio coinquilino, che mi ha esortato a prendere questo blog perlappunto maggiormente sul serio) non piace per niente, sarà per via delle mie origini trentine ma mi sembra di sentire qualcuno che mi urla dietro “vèi zò dal figher!” (“vieni giù dal fico”, per chi non capisse), riportandomi coi piedi ben saldati al terreno. E quindi, ricapitolando, devo parlare del blog. Credo.

Divagazione n.1

Voi ve lo ricordate quando sono usciti i primi blog? ecco, bravi, io no. Ricordo vagamente che mentre a casa mia arrivava l’adsl flat (e finivano le bollette salatissime del 56k) qualcuno ogni tanto tirava fuori questa storia che c’erano i famosi blogger, gente scaltrissima che faceva tremare tutti nelle direzioni dei Grandi Giornali (in Trentino no, se vai da un trentino e gli dici che ci sta gente scaltra che fa tremare i Grandi Giornali quello ti lancia lo sguardo che si riserva ai pazzi e poi riprende a leggere l'”Adige”), ma non si sapeva bene chi fossero, o perlomeno io e i miei amici eravamo troppo occupati a passare da Napster a WinMx, da WinMx a Kazaa e da Kazaa a eMule per preoccuparcene. La rete allora era solo una grande banca dati, e io non avevo ancora la fame di informazioni che mi sarebbe venuta dopo.

Crescendo e passando di classe in classe cominciavo a diventare più colto, i miei voti salivano (non di tanto) ed essendo da sempre portato per le materie umanistiche (anche se con un professore di Scienze che non avesse fatto per buona parte Chimica forse sarei finito a Biologia) saliva in me anche la voglia di scrivere e di tenere uno dei famosi blog (che nel frattempo erano sempre più famosi, parlo del 2002-2003 circa). Il problema però era (è?) che mi mancavano sia gli argomenti sia la capacità di scrivere in maniera piacevole da leggere, e capirete che non sono due cose da niente, perciò il progetto naufragò…una mezza dozzina di volte. Eppure sembrava così facile per gli altri blogger! loro si mettevano alla tastiera e raccontavano le loro vite, apparentemente così interessanti ma a guardar bene molto ordinarie, e io che avevo una vita scoppiettante (a paragone di alcuni di loro, perlomeno), non riuscivo ad aprirmi o a scrivere qualcosa. Più tardi trovai uno sfogo per la voglia di scrivere (un gioco di ruolo testuale on line che mi tenne occupato quasi 3 anni, più un paio di forum connessi, ma è un’altra storia), ma questa cosa del blog che non riuscivo a scrivere mi rimase dentro, come quelle vesciche che si formano in bocca: a un certo punto ti dimentichi di averle, ma prima o poi la lingua ci passa sopra ricordandoti il fastidio che provocano.

Intermezzo

C’è da dire che ho cominciato a seguire seriamente alcuni blog solo da qualche mese, ovvero da quando ho cominciato a seguire quello di un mio ormai ex coinquilino, riscoprendo sia il piacere un po’ morboso di entrare per un poco nella vita degli altri in loro assenza sia quello di crearsi il proprio bar raccogliendo qua e là qualche fonte di dati e opinioni. E poi in tutto questo tempo (i 3 anni di prima) sono cresciuto, ho cominciato a diventare più consapevole del mondo in cui vivo e per il quale posso lottare, ho cominciato e ormai quasi finito l’università. Era forse così banale il problema? mi bastava accumulare qualche nozione e affinare un poco il senso critico? non lo so, ma ha funzionato.

Divagazione n.2

La colpa è di Berlusconi. Voglio dire, da quello che ho capito c’è una generazione che più o meno lo odia, gli attuali trentenni, una che più o meno lo ama, i ragazzini d’oggi, e io sto nel mezzo. Non nel senso che non lo odi, anche se forse lo faccio un po’ più freddamente, ma nel senso che il rapporto che la mia generazione ha con Berlusconi mi è sempre sembrato più complicato. Credo non ci pensi mai nessuno, ma la mia è la prima generazione che ha avuto sempre davanti Berlusconi e che in qualche maniera è cresciuta con lui, ma allo stesso tempo l’ultima che ha ha un vivo ricordo di Mani Pulite e delle monetine a Craxi, della Democrazia Cristiana universalmente riconosciuta come ladra e mafiosa (oggi tira aria di riabilitazione) e con un po’ di sforzo anche della caduta del Muro. In qualche maniera noi abbiamo sempre saputo che Berlusconi è un’anomalia, ma spesso ci sembra un’anomalia tutto sommato inevitabile, è un rapporto strano, che per molti non si risolverà mai in un giudizio vero e proprio.

Cresciuto in un ambiente un po’ ovattato, la mia presa di coscienza politica è avvenuta a scoppio ritardato e alla fine gira che ti rigira sempre perchè Berlusconi stava davvero esagerando, forse un po’ lo dovete ringraziare se vi piace questo blog (ma non fatelo con troppa convinzione). Col tempo ho studiato anche un po’ di teoria politica, e sono arrivato al punto da comprarmi storie del pensiero politico come quella di Chevalier per il solo fatto di averla trovata a metà prezzo (e non costa poco nemmeno scontata), oltre a volumi e volumi di storia e di attualità. Forse sto pure cominciando a entrare nell’età dell’attivismo, vedremo, sarebbe quasi ora. Insomma, da un’entrata nel “mondo degli argomenti da grandi” impulsiva, dettata dal midollo spinale, ora riesco pure a sostenere conversazioni interessanti, credo.

Cosa dovrebbe uscire da tutto ciò?

Confesso che mi sono un po’ perso, dov’ero rimasto? ah si, cosa vuole questo blog dal mondo (o più semplicemente da me). Beh, alla fine mi sono reso conto che non erano le nozioni e la capacità di scrivere a mancarmi, o mancavano ma non era importante perchè quello che mancava era la voglia di mettere la propria vita in rete. Me ne sono reso conto, perlappunto, quando mi sono fermato la prima volta che volevo parlare del blog (e quindi di me), ed è per questo che alla fine mi sono sforzato di fare oggi quello che non sono mai riuscito a fare, forse in una maniera che non avevo mai provato. Fateci caso, questo post parla di me ma non sembra davvero importante, e questo perchè ha anche altro da dire, dietro quella patina personale che sembra avvolgerlo. Per questo credo supererò il “complesso” che finora mi aveva fatto scrivere come se fossi un giornalista stipendiato da qualche testata un po’ faceta, e comincerò a metterci anche un po’ di me in questo blog. Anche per umanizzare una pagina che ha il difetto di sembrare, a volte, un po’ “artefatta”, freddina e forse un po’ legnosa.

Dove voglio arrivare? da nessuna parte in particolare, ma credo che aumentare gli accessi sia sempre piacevole, soprattutto per chi scrive pezzi destinati, idealmente, a essere letti da altre persone. Per questo, forse, ultimamente mi sta prendendo la sindrome da blogger novellino. Ma passerà, passano sempre queste manie, l’importante è che io non perda la voglia di scrivere, perché quello serve soprattutto a me per mettere in ordine i pensieri e costringermi a riflettere su quello che accade, racimolando pazientemente i dati necessari a inventarsi una spiegazione soddisfacente. Ed è una cosa che viene meglio se si ha anche un pubblico, reale o immaginario, da soddisfare.

post scriptum

Siete arrivati fino in fondo? secondo il contatore sono 8524 caratteri, complimenti! io, per esempio, non ho voglia di ricontrollare quello che ho scritto.

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http://scienzology.blogspot.com/2009/08/gli-stessi-errori-sono-sempre-gli.html

Quando i discorsi possono cambiare il corso degli eventi

Il discorso di Obama all’Università del Cairo sui rapporti tra l’America e il mondo islamico, mi sembra uno di quei discorsi che potrebbero cambiare il corso degli eventi. Questa una sintesi da Repubblica.

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http://blog.gigitaly.it/2009/06/quando-i-discorsi-possono-cambiare-il-corso-degli-eventi.html

La situazione delle associazioni alla LUB

Sono ormai passate tre settimane dalle elezioni per il nuovo direttivo dello S.C.U.B., l’associazione studentesca che raccoglie più iscritti tra quelle alla Libera Università di Bolzano. Il risultato è stato reso pubblico con questo ritardo a causa della perplessità lasciata ai membri del nuovo e vecchio direttivo dalla scarsa, se non assente, partecipazione degli altri membri dell’associazione alle elezioni.

Alberto Scaravilli, riconfermato presidente alla prima riunione del direttivo il 14 maggio, capitanerà i sei membri del nuovo team (precedentemente otto). Restano invariati due terzi del team. Si sono, infatti, ricandidati, oltre ad Alberto Scaravilli, anche Diana Sting, ex-vicepresidente, Felix Bausch, e Hannes Wisthaler. Nuovi entrati invece Marco Seravalli e Philip Klopfer. [Vedi il team aggiornato a questo link] In uscita Julian Börner, Fabian Dornoff, Rafaela Pittschieler e il sottoscritto, Daniel Colm.

La scarsa partecipazione degli studenti alla vita universitaria non è comunque una novità qui a Bolzano. Sono anni che sia sul lato attivo che passivo del voto si registra un flop dopo l’altro. Clamoroso esempio quello per la Commissione per le Pari Opportunità che ha riconfermato i vecchi membri data l’assenza di nuovi candidati.

Unica eccezione in controtendenza è la neonata AIESEC. Il comitato locale, infatti, offre ai suoi iscritti nonché membri dell’organo decisionale, visto che le parti coincidono, la possibilità di scambi all’estero, tirocini ed esperienze che più facilmente vendono prese in considerazione dai futuri datori di lavoro. Con questi incentivi forse non serve quello sprone alla gratuità indispensabile per l’impegno nelle altre associazioni, tanto snobbate sul CV.

Non vi è infatti alcun riconoscimento formale nei confronti degli studenti che si impegnano per la comunità, che giorno dopo giorno sacrificano enormi quantità di tempo messo a disposizione degli altri studenti, in un vero e proprio ministero di volontariato gratuito. Non solo l’impegno nell’organizzazione delle attività richiede tempo ed energie, che si spendono anche volentieri quando si vede la soddisfazione degli iscritti che partecipano numerosi, ma inevitabilmente il rendimento universitario ne risente.

Cosa sarebbe la LUB se non offrisse ai suoi studenti lo sport, il gruppo di dibattito, la Movienight, il coro, il giornalino studentesco, le feste studentesche per non parlare dei grandi eventi straordinari come gli Snowdays?

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Prima riunione della Consulta Giovani

Mi intrometto in questo post scritto da Vladimiro solo brevemente per fare gli onori di casa. Il perché della mia scelta di aprire il mio blog ad un secondo autore è spiegata nell’introduzione del post. La mia speranza è di promuovere un po’ di trasparenza istituzionale e magari anche interazione tra chi è dentro la Consulta e chi ne è fuori. Lascio dunque la parola a Vlad.
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Dadi ha deciso di onorarmi con la possibilità di scrivere sul suo blog, visto che faccio parte della consulta giovani del comune mi ha chiesto di tenere aggiornato il blog prevalentemente su questo argomento. Con questo post vi racconto la prima riunione. La consulta doveva riunirsi inizialmente lunedì 4 maggio alle 17.00 ma il giorno stesso sono stato informato che sarebbe stata spostata a venerdì 8 alla stessa ora, per fortuna sono riuscito a riorganizzare i miei impegni, ci tenevo a partecipare.

I membri della consuta giovani sono ragazzi con meno di 30 anni presentati da diversi ambiti quali Università, Lavoro, Sport, Teatro (il sottoscritto), Disoccupati, e i consiglieri comunali aventi diritto.
La prima riunione abbiamo eletto l’Ufficio di Presidenza, nel quale sono stato eletto come membro. Era presente l’assessore alla cultura Giustacchini a guidare un attimo i lavori, era assente Savasi l’unico consigliere con meno di 30 anni dell’opposizione, invece i tre consiglieri di maggioranza aventi diritto, cioè con meno di 30 anni Maiolo (F.I.), Malinverni (A.N.) e Formentini (Lega) erano presenti.

I lavori si sono svolti in un clima cordiale anche se mi sembrava ci fosse poca motivazione, le due cose decise sono state che la consulta si riunirà con cadenza mensile, e che il primo punto all’ordine del giorno (presentato dal sottoscritto) la prossima riunione sarà come rendere agibile la biblioteca agli studenti la domenica e il lunedì.
Una soluzione che ci è sembrata buona è darla in mano a dei volontari che la tengano aperta come aula studio senza il servizio di prestito libri, ne discuteremo meglio.

Una piccola critica che mi sento a buon diritto di muovere all’assessore Giustacchini è questa, la consulta giovani è nata anche perché il comune di Desenzano ha vinto la possibilità di entrare in un programma di finanziamenti volti alla promozione delle attività giovanili. La prima riunione mi sembrava giusto capire la modalità e la consistenza di questi finanziamenti, purtroppo l’assessore ne mi ha saputo dare nessun dato (non li aveva sotto mano). Spero che la prossima riunione sia chiaro quanti sono questi soldi che sarebbero da indirizzare ad attività per i giovani e come sono da utilizzare.

Vi terrò aggiornati.

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Beglücktes Begrünen

Jahrgangsbaumübergabe è una parola lunghissima per indicare la consegna degli alberi d’annata. In termini concreti è l’evento organizzato per oggi alle 11.30 dagli Alumni della Libera Università di Bolzano insieme ad alcuni studenti della Facoltà di Design e Arti per lasciare un contributo di verde nel cortile interno dell’università.

Le ragioni dettagliate che stanno dietro all’iniziativa ce le spiega, alternando tedesco e italiano, Simon Schweigkofler, vicepresidente degli Alumni di Bolzano.
«Gli alberi sono un regalo che i laureati fanno alla LUB per ringraziare l’università dei tre anni (magari anche più) che hanno potuto passare qui. Abbiamo scelto gli alberi per due motivi. Il primo è di offrire dell’ombra agli studenti che si godranno i nuovi mobili progettati dagli studenti di Design.»

Proprio durante il discorso di apertura un gruppo di designer porta sotto gli applausi dei presenti sei mobili completamente gialli per fornire agli studenti uno spazio dove sedersi nel cortile interno denominato “Wasserhof – Cortile dell’acqua”. Non dimentichiamo, infatti, la fontana finora snobbata, fulcro del cortile.
«Il secondo motivo – continua Schweigkofler – è più nostalgico, se vogliamo: prima che l’ospedale di Bolzano venisse spostato per lasciare spazio alla nuova università 11 anni fa, c’era un parco al posto dei nuovi edifici. Con gli alberi vogliamo recuperare un poco del verde andato perso.
La nostra intenzione è di dare vita a una tradizione. Di anno in anno speriamo davvero di poter ricreare l’atmosfera del parco nel cortile interno dell’università.»

Arnbjörn Eggerz, ci tiene anche a sottolineare il valore educativo-ambientale del gesto. Si augura inoltre che nel corso degli anni cresceranno in grandezza, numero e anche varietà alberi e studenti alla LUB.

Julia Fellner, in qualità di portavoce dei tre designer che hanno progettato Stereomodul, i mobili gialli appena esposti, spera che il cortile, ora che è stato arredato, possa diventare occasione di scambio tra studenti. I mobili sono stati realizzati con le assi di legno che in genere vengono impiegate, una volta assemblate in parallelepipedi e riempite di cemento, per gettare le fondamenta degli edifici. La scelta del materiale non è dunque casuale. Oltre al fatto che sono impermeabili all’acqua, i mobili vogliono essere simbolo di nuove fondamenta per la vita sociale dell’università.

Ogni studente è invitato a donare un euro come partecipazione simbolica alla costruzione del nuovo Wasserhof. In cambio ci sono torte e bibite al buffet all’aperto.

Il rettore Lorenz, il presidente Egger, l’assessore per la Culura e Scuola italiana Tommasini e alcuni studenti battezzano i primi due alberi d’annata della LUB innaffiandoli con acqua. Dello champagne, purtroppo, neppure l’ombra!

[Nella foto alcuni studenti seduti sugli Stereomodule all’ombra dei due nuovi alberelli. Ringrazio Paul per la foto]

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Come and meet Africa

Il 9 maggio 2009, all’interno dell’edificio centrale della Libera Università di Bolzano, avrà luogo la prima manifestazione dedicata alla cultura del continente africano: artisti, scrittori, musicisti e gli studenti africani stessi offriranno spettacoli, musica, cibo etnico, e presenteranno il proprio Paese d’origine, con l’intento di creare un incontro culturale fra l’Alto Adige e questo enorme continente. Verrà esposta una raccolta di fotografie e verrà offerto un rinfresco a base di specialità etniche.

Tra i relatori che descriveranno la propria esperienza nel continente africano c’è lo scrittore Fernando Biague, autore e co-autore di numerosi articoli e libri sul tema dell’immigrazione, Don Mario Gretter, referente diocesano per il dialogo interreligioso, e una studentessa di Verona, che racconterà la propria esperienza di volontariato in Benin.

Gli studenti hanno organizzato uno spettacolo teatrale che verrà messo in scena su un palco montato all’interno del corridoio; sullo stesso palco si esibiranno gruppi musicali africani provenienti da diverse parti del Nord Italia e delegazioni di comunità africane di diverse città.

Un artista africano, che presenterà le proprie opere nel corridoio accanto all’esposizione fotografica, ha preparato i costumi degli attori e due studenti indosseranno l’abbigliamento tipico di un re e una regina africani. I partecipanti all’evento avranno inoltre la possibilità di farsi fare dei tatuaggi temporanei all’inchiostro hennè.

Programma:
Ore 10.00 Discorso di benvenuto
10.00 – 12.30 Incontro con i relatori
12.30 – 14.00 Rinfresco al buffet
14.00 – 16.00 Musica e spettacoli

Per maggiori informazioni potete rivolgervi direttamente all’Associazione studentesca kikero che organizza l’evento:
Tel: 0471/012182
Mail: kikero[AT]unibz.it

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Elezioni S.C.U.B. – 04 maggio 09

Il 4 maggio si tengono le elezioni per il nuovo direttivo dello S.C.U.B. il che significa che finisce il mio mandato di Responsaibile per la Comunicazione, nonché l’attività più divertente che ho fatto finora all’uni (se non si contemplano gli Snowdays). Per quanto possa in alcuni momento essere un po’ stressante avere le deadlines per l’invio di newsletter, cambiare i contenuti del sito, aggiornare il gruppo su Facebook, promuovere questo o quell’altro sui media locali direttamente o tramite l’Ufficio Stampa dell’uni, è pur sempre un’attività che ti dà enormi soddisfazioni.

Essere membro allo S.C.U.B. significa veramente lavorare in un team, quindi integrare il lavoro di un altro, sincronizzare il proprio impegno con i colleghi, trovarsi per programmare o valutare le nostre attività. Dopo un anno insieme sono cose che procedono con maggiore facilità.

Se non fosse che ho in mano il giornalino, mi ricandiderei senza dubbi. Tecnicamente pensavo anche di andarmene in Erasmus per un semestre, ma per come si sono messe le cose, ora devo vedere come organizzarmi al meglio. Visto che per il momento però sono qui continuerò a impegnarmi finché non me ne andrò effettivamente. In ogni caso dovrei insegnare come funzionano certe cose a chi mi succederà.

Veramente invito chiunque rimanesse qui in università fino ad aprile/maggio 2010 di candidarsi per lo S.C.U.B., perché quello che si impara facendo andare le mani è irraggiungibile stando solo sui libri. Quindi se avete intenzione di lavorare in un futuro, di dimostrare che non vi impappinate la prima volta che dovrete scrivere un comunicato stampa, contattare giornalisti e reporter di qualche medium o anche solo redarre una newsletter (questi alcuni compiti di chi si occupa della comunicazione), non fatevi sfuggire questa chance!
Se poi davvero vi occupaste delle comunicazione, sappiate che l’80% del lavoro potete farl direttamente dal visto computer, dunque se avete internet a casa, non dovrete muovervi molto, a meno che non lo vogliate voi. Se aveste domande chiedete a un qualunque membro del direttivo o scrivete allo S.C.U.B.

Lunedì, 4 maggio, alle 18.00 all’F6, di fronte agli uffici delle associazioni.

Nel dettaglio, i ruoli nel direttivo sono Acquisti, Contabilità, Sport, Comunicazione e Presidente. E da quest’anno sarà dedicata con ogni probabilità una poltrona a chi coordinerà gli Snowdays.

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Università degli Studi di Brescia e AICEL: insieme per l’e-commerce italiano

Altra ottima notizia per l’e-commerce Italiano: Aicel ha avviato una collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia !
Ci stiamo lavorando da un po’ di tempo insieme a Dipartimento di Economia Aziendale . L’obiettivo comune è quello di creare un progetto ampio a sostegno dell’e-commerce. 
Partiremo  con un’iniziativa che coinvolgerà i negozi on-line di SonoSicuro ma sopratutto i consumatori […]

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Risultati elezioni in ateneo

Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista …

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