Adesso che ne ho un’altra alle spalle, penso che mi comprerò tutta l’attrezzatura necessaria e magari la collauderò prima di partire per Taizé questo mese. Sicuramente non mi dimenticherò di prendermi anche dei guanti per la scalata visto che la mano destra ha ancora qualche “traccia” dolente sul palmo.
Dopo la scalata a tratti verticale e soprattutto a tratti scivolosa, abbiamo proseguito lungo vari sentieri fino al rifugio Sauch dove abbiamo provveduto a mangiare polenta, fagioli, coniglio, crauti e gulasch fino a scoppiare (era il menù della domenica. La porzione da tre è bastata e avanzata per quattro). Un’oretta all’ombra sdraiati nell’erba per contemplare gli alberi dal basso, per poi ripartire verso l’auto di R-u parcheggia a tre quarti d’ora dal rifugio.
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/ferrata-del-rio-secco.html