Tag: Social

Povera Italia, povera Brescia

Ho letto una sconcertante lettera di Claudio Bragaglio su QuiBrescia.it. Poco entusiasmante anche quella di Paolo Mori
Spero che Claudio e Paolo abbiano esagerato altrimenti i cittadini di Brescia si pentiranno del voto che hanno dato alla Destra.
Intanto i cittadini Bresciani si pipperanno i rifiuti campani alla faccia di quanto giurato e spergiurato in campagna elettorale […]

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Quando arrivano certe email…

il morale sale!
 

Caro Simone,
volevo farti i complimenti per la serata jazz (seconda serata di BioRitmo. ndr), bellissima!
bravi i musicisti, bellissima l’idea di far suonare davanti al comune … il risultato è stata una piacevolissima serata a san felice. anche i ragazzi che erano con me erano tutti contentissimi e mi hanno chiesto cosa fosse […]

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Lode ai semplici

Io vorrei fare dei ringraziamenti ai leghisti. Davvero, ai leghisti. Sono un solido scoglio a cui aggrapparsi nell’infuriare della tempesta più cupa, o più prosaicamente una solida catena che ti ancora al terreno e ricordandoti che è li che vanno poggiati i piedi. E dire che ne ho dette parecchie contro di loro, cosa ci posso trovare di buono? ebbene, prendete le dichiarazioni odierne di Calderoli:

La mia proposta di sostituire, nel decreto sicurezza, la sospensione dei processi con la sospensione dei processi solo per le quattro più alte cariche dello Stato va in questa direzione: faccio quindi appello a Berlusconi e Veltroni, quali leader di maggioranza e opposizione, perché colgano questa mia proposta, figlia solo dal buon senso

Sono fatti così i leghisti, tu gli dai in mano un ministero inedito come quello della semplificazione legislativa e loro si inventano un know how che prima non esisteva, mettendoci sincero impegno. Se ci pensate è sublime: da una parte ci si incazza perchè Berlusconi vuole risolvere i suoi problemi invece di pensare a quelli dell’Italia senza preoccuparsi di causare danni irreparabili nel tentativo, dall’altra si risponde con strepiti indignati, negando che ci siano di mezzo gli interessi del Cavaliere e anzi prospettando scenari apocalittici di assalti togati al palazzo; Calderoli cosa fa? risponde come il più pratico e disincantato dei baristi, burbero e un po’ alticcio ma sempre pronto a frenare i voli pindarici degli avventori con un granitico (e un po’ ottuso) senso pratico.

“Ecco, tutti a dirmi che voglio sistemare gli affari miei sulla loro pelle! ma che sfacciati, toghe rosse! toghe rosse! ah, ma se pensano di sovvertire il voto degli italiani con questa…”
“Oh, abbassa il volume che io qui ho un bar da mandare avanti e se continui a fare chiasso qualcuno chiama i carabinieri…non puoi smetterla di trascinare tutti nei tuoi casini? e fatti una legge che blocca solo i tuoi processi, cosa ti costa? dai che tra mezzora chiudo e non abbiamo ancora sistemato i conti del mese”
“No! è importante per tutti gli italiani che vengano bloccati tutti quei processi che..che..”
“Dicevi?”
“Niente, spinamene un’altra e dimmi quanto ti devo”

Chiamare le cose col proprio nome, attività cui i berlusconiani sono storicamente poco avezzi e che forse porta loro qualche fastidio (basti pensare all’ormai patologica propensione alla bugia del Cavaliere).

Nel frattempo nemmeno Bossi si è negato un exploit da barista. Presente ad una festa della Lega (a proposito, io davvero ci vorrei andare a una festa della lega, per me ci si diverte un mondo se si è estimatori del trash) è andato dietro a Veltroni il quale al congresso socialista (stendiamo un velo pietoso sull’opportunità di andare a dare retta ai socialisti italiani) ha fatto la sparata: “questo governo non durerà 5 anni!”. Bossi, qui dovete immaginarlo col quarto grappino della serata in mano, ha subito replicato: “con ‘sto bordello che sta venendo fuori non duriamo no, Dio boia!” (non sono proprio le parole esatte, ma il senso è quello). Berlusconi può minimizzare quanto vuole (oggi ha detto che Bossi ogni tanto ama divertirsi), ma sembra sempre più evidente che la Lega in realtà lo tiene per le palle, il che non ho ancora capito se è un bene o un male.

Per me, se non si inventano in fretta qualcosa per spacciare il federalismo fiscale come fatto, il governo non dico crolla, ma passa perlomeno un brutto periodo. Ora che ci penso pure la proposta di Calderoli suona come un ultimatum: “facciamo che hai un anno di tempo per sistemare il federalismo fiscale, gli immigrati…insomma, le cose che servono a noi padani. Se ce la fai bene, si va avanti e ti sistemiamo i casini, sennò ciccia”. Non trovate? Sarà fantapolitica, ma a me i leghisti danno l’impressione di potere (e volere) essere letti come un libro aperto.

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Altro che sicurezza

Si è parlato di esercito nelle città, di impronte prese ai bambini rom, ma nessuno ci ha detto che il piano del governo era un progetto di tagli alle forze dell’ordine di una pesantezza straordinaria: 1,2 miliardi di euro, che contraddice tutti gli impegni presi.
Attendo Smentita!
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BioRitmo 2008

Da Venerdì 4 luglio a Domenica 6 luglio nel  centro storico di San Felice del Benaco (Bs) si terrà la seconda edizione di «BioRitmo, agricoltura biologica e ritmo musicale». Sono queste le parole d’ordine dell’iniziativa che quest’anno coinvolge anche alcuni tra i migliori ristoranti di San Felice.
Nella sola giornata di Venerdì […]

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Al bando le lampadine ad incandescenza – 2

Leggo con soddisfazione su rinnovabili.it questa notizia:

Luce a basso consumo
Coop: non venderà le lampade a incandescenza dal 2009
Via le lampadine ad incandescenza e in vendita solo quelle a bassa consumo. Questa la decisione della catena Coop, con un anno di anticipo dalla entrata in vigore della legge
La Coop in anticipo di un anno sulla data […]

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Aiutiamo il ministro Maroni

Nome e Cognome: Pietro Zuin
Nato: Brescia  il 01 febbraio 2008
Altezza: 62 cm
Capelli: Castani
Occhi: Marroni
Razza: n.d.
Motivo della segnalazione: Padre Socialista (forse Comunista o Cattocomunista)
 
AIUTA IL TUO PAESE!
Autoproduci la scheda segnaletica del tuo bimbo così puoi agevolare il lavoro del Ministero e non essere un peso per il tuo Paese!
 
Ma la Chiesa dov’è? Sento solo un assordante […]

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Matrimoni omosessuali, cosa ci vuoi fare?

Prima o poi dovrà succedere, prima o poi qualcuno dovrà usare il buon senso. Forse siamo finalmente più vicini al prima che al poi. Vedetela da questa prospettiva: ci sono un sacco di persone che si amano e vorrebbero dividere la vita nella buona e nella cattiva sorte, finchè morte non li separi. Ora, dovrebbero sposarsi? e in effetti vorrebbero, ma non possono. Sono omosessuali. Prima di sparare un giudizio pensateci bene: sono persone che si amano e non chiedono altro che essere riconosciuti dalla società in cui, purtroppo o perfortuna, hanno il fato di vivere. Una volta si lottava per avere il diritto di voto, ora la lotta si è spostata su altri temi e su categorie più ristrette, ma sempre di diritto al riconoscimento si parla: non facendo sposare gli omosessuali non fate altro che ignorare un fenomeno, convinti (in maniera un po’ infantile) che le cose senza nome non esistano. Non sembra più una cosa molto intelligente, vero?

Ad ogni modo tutto questo era solo per prepararvi al pezzo di oggi, che in realtà non vuole convincere nessuno ma solo riportare un buona notizia a proposito dei matrimoni tra persone dello stesso sesso in Italia. Si, matrimoni. Non Pacs, Dico o quant’altro, tutti provvedimenti approssimativi e, per quello che si è visto, incapaci di superare lo scoglio di una discussione parlamentare che risente di un’aria decisamente viziata, a proposito di etica, da correnti vaticane. Per una volta pare però che la soluzione possa essere molto più semplice; a prendere l’iniziativa (anche in vista del prossimo Bologna Pride di sabato) è l’associazione radicale Certi Diritti, attiva sul fronte delle battaglie per il riconoscimento dei diritti a gay, lesbiche, transgender e chi più ne ha più ne metta (scusate l’orrido doppiosenso). A dare voce a questa iniziativa è per ora (o perlomeno io l’ho trovata qui) questo articolo di Galileo.it, dove viene spiegato a grandi linee il progetto del tentativo di inserire il matrimonio omosessuale in Italia sfruttando il funzionamento stesso della giurisprudenza italiana, che in assenza di direttive precise (come nel caso del mai definito matrimonio) si basa sull’interpretazione delle norme esistenti. Mi spiego? Mi spiego:

Il codice civile, dicono quelli di Certi Diritti, non definisce da nessuna parte il matrimonio in maniera tanto precisa da specificare l’eterosessualità dei contraenti. Perchè fino ad ora non si sono potuti sposare coniugi dello stesso sesso? In parte perchè si segue la “tradizione sociale vigente”, in parte perchè si interpretano alcune norme collaterali che in realtà parlano solo di incapacità a procreare (difatti si può annullare un matrimonio se uno dei due coniugi è impotente o sterile). Pertanto non dovrebbero potersi sposare tutti coloro che non possano avere prole. Capite anche voi che non è il caso di cominciare a ragionare in questa maniera, perciò finora si è vietato ai soli omosessuali di sposarsi, con la solita maniera tutta italiana di chiudere solo (e sempre) gli occhi che ci va di chiudere.

Cosa succede però nei casi in cui la legislazione italiana sia carente? si seguono, in fase di attuazione delle norme, le disposizioni costituzionali. Fateci caso se avete una costituzione sottomano, il famoso articolo 29 recita

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare

e se ci aggiungiamo l’articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

otteniamo una situazione incredibilmente favorevole ai matrimoni tra omosessuali. Non fatevi ingannare da quel “naturale”, dopotutto non c’è niente di naturale nel nostro attuale istituto matrimoniale (che di fatto è una costruzione sociale risalente a nemmeno troppi secoli fa), s’intende semmai quel bisogno di costruire dei nuclei sociali che in effetti fino a un certo punto possiamo chiamare naturale. Ad ogni modo qui casca l’asino per l’associazione Certi Diritti, e stando così le cose l’iniziativa ha effettivamente qualche possibilità di riuscire

Un “inganno percettivo” molto diffuso in Italia, ha portato le persone omosessuali a non rivolgersi mai alla giustizia nella convinzione infondata che la legge vietasse espressamente a due persone dello stesso sesso di sposarsi. È, invece, arrivato il momento di far valere il proprio essere cittadini di questo Paese, chiedendo ai giudici di riconoscere il proprio diritto di formare una famiglia, modificando un’intepretazione che non è più aderente all’evoluzione del contesto sociale.*

Quello che fattivamente si propongono di fare è presentare una serie di richieste di pubblicazione degli atti (il passaggio precedente alla richiesta di matrimonio, se ho capito bene) da parte di coppie omosessuali e impugnare i rifiuti che seguiranno presso i tribunali competenti (assistiti gratuitamente dagli avvocati della rete Lenford), cercando così di ottenere una nuova interpretazione giurisprudenziale della norma che permetta di estendere il matrimonio civile alle coppie omosessuali.

Pensateci un attimo: sarebbe finalmente riconosciuto un diritto fondamentale per una parte sempre più consistente della società senza infinite discussioni parlamentari, polemiche vaticane o lamentele di Ferrara e compagni, non è un buon motivo per auguarselo? Ecco, perciò se avete qualche amico tra i giudici competenti fategli un fischio e convincetelo a dare una mano alla causa, questa volta ci vuole davvero poco.

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Gente con dei problemi: Fabrizio Cicchitto

Nato a Roma il 26-10-1940, laureatosi a 22 anni in Giurisprudenza e specializzatosi poi in Economia, Fabrizio Cicchitto è uno dei personaggi meno controversi dello scenario politico italiano. Più portavoce che essere umano, alcuni biologi lo propongono da anni alla comunità scientifica come l’anello mancante tra l’uomo e il pappagallo. Altri, più prudentemente, lo classificano semplicemente come pappagallo.

Basterebbe anche solo la splendida e purtroppo breve introduzione flash del suo sito a raccontare la pochezza di un personaggio che gli amici chiamano affettuosamente “sfintere del Cavaliere” per via del suo ruolo in Forza Italia. Ma non volendo farci mancare niente andiamo avanti proprio dal suo sito che propone tra i vari programmi del partito (non c’è quasi niente di suo nemmeno sul suo sito personale!) una gustosa rassegna stampa dove troviamo articoli imperdibili come “La rivoluzione culturale di Craxi” (Cicchitto era socialista nella sua vita passata), “Quello stalinismo di ritorno” e “L’Unione Sovietica era più credibile”. Il sito è un po’ in disuso, ma c’è ancora la sezione “filo diretto con il candidato” dove, in teoria, lo si può contattare. Voglio dire, ammesso che qualcuno voglia farlo.

In quello che è una specie di blog, invece, si trovano tutti gli interventi, le dichiarazioni, le interviste…insomma, tutte le imperdibili uscite di questo parlamentare che per genio creativo è stato paragonato a Moccia. Ad ogni modo è davvero difficile scrivere un pezzo comico su una persona che si fa la satira da solo, credo che lo contatterò per protestare. Provate voi a smascherare gustose bugie nelle dichiarazioni di Cicchitto, è troppo facile! dove uno si aspetta di trovarle lì sono. Ad esempio:

Non dimenticheremo mai le condizioni in cui si svolsero le elezioni politiche nel 1996, all’insegna del caso Ariosto e della pubblicazione sul Corriere della Sera di un avviso di comparizione che fu prima comunicato ai giornali e poi all’interessato

Non è vero che lo sapessero prima i giornali (ovviamente), è stato pure spiegato più volte, ma è inutile perdere tempo per spiegarlo a Cicchitto visto che lo sa già benissimo. E continua imperterrito a mentire. In realtà chi mente è Berlusconi, dato che Cicchitto è semplicemente la seconda (terza, quarta…) bocca di Berlusconi, ma non sottilizziamo: anche lui fa parte della strategia tutta arcoriana (ma che cominciano già a copiare in giro) del dire sempre la menzogna, tanto c’è il principio di autorità a giocare a loro favore.

Ma Cicchitto non è solo questo, è anche uno dei rappresentanti dell’ala ex-socialista di Forza Italia, quelli nostalgici di Craxi per intenderci. Credevate fosse impossibile dare del socialista a Berlusconi? ma allora non avete ancora capito come ha sempre funzionato Forza Italia: si prendono dei transfughi di vari partiti orfani della prima repubblica (su tutti Psi e Dc), li si mette a libro paga, si shakera bene e si fa in modo di comandare tutto in maniera verticistica (non mi risulta abbiano ancora fatto un congresso ad oggi). Sinceramente, credete che a Mr B interessi qualcosa della posizione “ideologica” del proprio partito? tant’è che Cicchitto può scrivere un libro come “Il paradosso socialista: Da Turati a Craxi a Berlusconi” e passare pressochè inosservato. In fondo finchè fa il suo lavoro, omologo a quello che faceva Schifani (transfugo Dc) prima di diventare presidente del Senato, è solo di far girare le dichiarazioni che servono al capo. Poi il tempo libero uno se lo gestisce come gli pare.

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Fedeli alla linea (la linea qual è?)

Ma poi, c’è davvero bisogno di una linea? non dal punto di vista degli elettori (che gradirebbero, mi fanno sapere), ma da quello di chi deve effettivamente tenere assieme il vecchio Ulivo riverniciato. Oddio, sembro Cicchitto, facciamo che mi fermo, respiro e riprendo a capo.

Anzi no, vado avanti imperterrito e se mi riesce comincio pure una bella polemica (poi equilibrio con un post contro Cicchitto), in fondo non li ho votati proprio perchè volevano far fuori la componente “mancina”, e in parte è il tema di oggi. Per quale motivo la somma algebrica di Margherita e DS (più o meno l’opinione espressa oggi da Rutelli) deve dare per forza sinistra DC? voglio dire, c’è una spiegazione seria? non mi serve per forza uno scienziato, mi basterebbe una voce unificata che dal Loft scendesse tra noi comuni mortali e portasse il Verbo (meglio cominciare a utilizzare termini adeguati), se saranno perle ci sforzeremo di essere meno porci, promesso. E se non ce la faremo perderete qualche voto ora, ma alla lunga la chiarezza paga, perlomeno a sinistra.

Intendiamoci, anche a me piace sentirmi definire “progressista” e la “grande casa di tutti i partiti democratici mondiali” sembra davvero un posticino accogliente, ma prima o poi la differenza tra politica e letteratura va compresa. Se il PD si vuole spacciare per partito di sinistra deve stare nel Partito Socialista Europeo, non c’è molta alternativa, o quelli della Margherita non lo sanno di stare a sinistra? A un certo punto dovranno pur capirlo, e sennò che si staccassero e se ne andassero con Casini, tanto per prolungare ancora un poco la sua agonia. Seriamente, si potrebbe anche fare a meno di loro, e l’emorragia di voti la si recupererebbe in un paio d’anni (senza contare che un’alleanza per le elezioni la si può sempre fare e non cambierebbe molto da ora).

Ma non è tanto questo il motivo principale del mio rifiuto attuale per il PD (in futuro chissà, per ora mi sono iscritto alla Fondazione Daje su Facebook), quanto quell’insopportabile aria da primi della classe. Al grido di “noi siamo i buoni” si finisce per perdere, anche perchè non è solo snob ma soprattutto ingenuo: perchè non dovremmo avere con noi anche qualche “cattivo”? Perchè non possiamo avercela visceralmente con i capitalisti, i grandi ladri, i bigotti, i reazionari?. Dov’è finita l’energia che la classe operaia e i giovani trasmettevano al partito? (io sono dell’84, queste cose le ho più che altro lette in giro). Si capiva che il dialogo non lo si può assicurare sulla fiducia solo perchè “sarebbe bello”: ci sono tempi per il dialogo e tempi per la lotta, sbagliare questa valutazione significa condannarsi ad essere inefficaci, e il motivo per cui non ho votato Pd è che sapevo quale strada avrebbero imboccato, l’avevano addirittura annunciato. Ora, superati persino dalla Lega in quanto a capacità di fare opposizione, se ne accorgono anche loro proprio mentre riemergono antichi problemi che ne minano l’efficacia.

Senza contare la famosa “anima cattolica” del Pd, che come tutte le anime cattoliche il confronto tende a evitarlo il più possibile con pretese di comuni radici cristiane (cristiano a chi? vade retro) che dovrebbero far partire il supposto confronto da un punto molto vicino al loro. E il bello è che c’è ancora chi gli va dietro! voglio dire, dichiararsi anticattolici sarebbe una cazzata, ma spacciarsi per laici in certi casi è quasi un crimine. Ma dove intende andare il Pd con personaggi come Rutelli al seguito? ci sono anche personaggi maggiormente ragionevoli come la Bindi, io darei a loro le chiavi della cattolicità PD, se proprio non possiamo farla sparire (sempre tenendo conto che questo non significa diventare anticattolici). Sarebbe anche ora di schierarsi con forza su temi sgraditi alla Chiesa ma importanti per fare qualche altro passo verso una società migliore, o il PD vuole interpretare il lato (già coperto a destra) del cristianesimo più bigotto e appiattito sulle posizioni della Chiesa? un partito sinceramente progressista dovrebbe invece rivolgersi alla consistente parte di cristiani più o meno critici nei confronti del Papa (e non solo a loro, si spera).

Ma poi questi sono tutti discorsi che si scontrano con la realtà delle persone che lo dirigono, questo PD. Io ci provo anche a scrivere righe e righe su come cosa quando, meglio di me fanno tanti altri più bravi e più letti…ma poi uno pensa un attimo a chi sarebbe l’interlocutore e gli viene in mente D’Alema. Non so voi, ma a me pensare a D’Alema sfianca, mi sento come Sisifo, condannato a una pena tanto faticosa quanto inutile. I casi di Marta Meo e Scalfarotto, emersi questi giorni alla vigilia della fantomatica superassemblea, e le sporadiche rivelazioni sui minitramacci delle branche locali del PD che arrivano via Zoro sono solo l’ennesima conferma della situazione di cui D’Alema è il simbolo principe: una massa di personaggi più o meno competenti (soprattutto meno) che tiene saldamente le redini della nuova macchina da voti. Io non vedo da dentro la questione (non ditelo in giro, ma mi è venuta voglia di provare a infilarmi in qualche sezione bolognese), ma non capisco proprio come si possa uscire dal pantano. Ma sono pronto a dare una mano, giuro! dovete solo farmi capire come.

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Servizi Sociali

Questa mattina ho assistito ad una cosa che fa ridere, ma fa piangere! Una panda dei Servizi Sociali di Desenzano parcheggiata sulle striscie diagonali gialle a fianco del parcheggio riservato alle persone diversamente abili (che, se quelle due persone su quella panda non lo sapessero, fanno comunque parte della zona riservata).
Ho preso anche il numero di targa. Cosa ne devo fare?

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