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Sanremo ed il boom di ascolti

Il corriere della sera riporta in home page:

 

UN ANNO FA AVEVANO GUARDATO LA RASSEGNA 9 MLN e mezzo DI ITALIANI

L’Auditel vola: 10 milioni di spettatori

Picco di 14 milioni, share al 47,10%. Netto miglioramento rispetto alla scorsa edizione condotta da Pippo Baudo

MILANO – L’Auditel premia subito il Festival di Sanremo condotto da Paolo Bonolis: la prima serata, con la presenza virtuale di Mina e il lungo e pirotecnico monologo di Roberto Benigni, ha raggiunto i 14 milioni e 173mila telespettatori, con share del 47,10%. Nella seconda parte gli spettatori sono stati 6.654.000 (49,51%), con una media ponderata totale di 10.114.000 e del 47,93%.

Ed ancora:

Lo show di Roberto Benigni sul palco dell’Ariston
«Silvio, diventa un mito
e fa’ come Mina: sparisci»
Battute a raffica, Berlusconi nel mirino. E Gasparri annuncia azioni legali contro la Rai

SANREMO – «Non voglio parlare di politica e non voglio parlare di Berlusconi». Roberto Benigni naturalmente parla (quasi) solo di Berlusconi e di politica nel suo intervento da 350 mila euro al Festival di Sanremo (Guarda il video). Per il resto parla di «trombare» e di «sesso», prendendo spunto dal titolo della canzone presentata dall’eurodeputato del Pdl Iva Zanicchi («Ti voglio senza amore») e spera di non vedere mai Orietta Berti «con un coniglietto sulle poppe e sulla patonza» affinché non gli cada «l’ultimo mito». Infine chiude difendendo l’amore omosessuale leggendo una lettera di Oscar Wilde e ottiene un grande applauso finale che si trasforma ben presto in una vera e propria standing ovation e riceve anche i ringraziamenti dell’Arcigay.

Ho svolto un simpatico esperimento “sociale”.

Controllando grazie a google zeitgeist mi sono reso conto di alcune cosette. Provate ad andare a questa pagina! http://www.google.com/trends?q=sanremo

L’andamento temporale del numero di ricerche su google è una chiara indicazione dell’interesse del pubblico verso un certo argomento.

E’ mai possibile però che gli italiani siano così interessati a questa pallosissima manifestazione?

Ogni anno si dice che il prossimo non si farà ma le cifre parlano chiaro!

 

 

Vedo delle “delta di Dirac” piccate nella 3° settimana di febbraio in maniera ricorrente. Picchi  da 10! Neanche durante le elezioni di Obama si avevano dei picchi di ricerca così alti!

 Sfogo finito.

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/sanremo-ed-il-boom-di-ascolti.html

Film “Hair” a Molina di Ledro

Venerdi 13 Febbraio al Centro sociale Molina di Ledro alle ore 21.00 per la rassegna film di qualità, ” HAIR” di Milos Forman (1979).

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http://feedproxy.google.com/~r/EventiENotizieDellaltoGarda/~3/meTeAXTcw1c/film-hair-molina-di-ledro.html

Film “La giusta distanza” a Molina di Ledro


Venerdi 6 Febbraio al Centro sociale Molina di Ledro alle ore 21.00, film “LA GIUSTA DISTANZA” di Carlo Mazzacurati con Giovanni Capovilla, Ahmed Hafiene, Valentina Lodovini.

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http://feedproxy.google.com/~r/EventiENotizieDellaltoGarda/~3/bafqJEO71mk/film-la-giusta-distanza-molina-di-ledro.html

Panico fra i venditori eBay: la Gdf indaga sulle vendite

Mi chiedevo come mai ci oggi ci fossero stati così tanti accessi al mio vecchio post Vende su eBay ed evade 130mila euro: la Gdf però lo ha scoperto (ad ora oltre 1000 accessi)
Ho cercato un po’ in rete e da Answer Center di eBay ho scoperto che il panico sta dilagando fra gli inserzionisti eBay.
Gentile marefrem48,
eBay ha […]

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Servizi di networking light e heavy

Stamattina mi stavo documentando un po’ su Facebook Connector. Intanto mi pare di capire che, come avevo già verificato appena uscito, per la piattaforma Blogger ancora non è disponibile. Speriamo che arrivi presto. Ieri poi è stata pubblicata la notizia su questo blog che FB stia lanciando l’opzione “Like”, come su Friendfeed, per gli elementi pubblicati sulla propria pagina. Indubbiamente FB sta moltiplicando i servizi offerti. Quali sono i vantaggi per gli utenti?

Facebook al momento ha moltissimi vantaggi, ma ci sono cose che non può offrire. Per capire i pro e i contra di FB bisogna metterlo a confronto con gli altri servizi gratuiti di social networking.

Ci sono servizi che possiamo definire light e altri invece che sono heavy. Con questo intendo indicare il peso di informazioni personali che richiede e che mette in gioco un dato servizio.
Twitter, ad esempio, richiede appena un indirizzo email e uno Username che ci si può tranquillamente inventare. Poi chiaramente dipende dalle informazioni che pubblichiamo, ma direi che è un servizio decisamente leggero. Possiamo utilizzarlo senza problemi con uno pseudonimo senza essere rintracciabili ai più.
Alla stessa maniera sono light YouTube, Flickr, Tumblr, Anobii, Del.icio.us, forum, wiki e così via. O almeno lo possono essere se non ci sbilanciamo troppo sui contenuti personali.

Heavy è invece Facebook, in cui si compare con nome, cognome, città di residenza, età, foto. Certo, possiamo mascherarci e inserire dati a caso e agire come se fossimo qualcun altro, ma a quel punto serve a poco un account su FB. Lo stesso vale per tutti gli altri social network. Per certi versi potremmo definire pesante anche Brightkite, che ci rende rintracciabili geograficamente. Metterei anche Friendfeed in questa categoria, perché aggregando così tanti servizi, qualche errore ci scappa sempre laddove ci sentiamo protetti e tra amici.

Poi ci sono blog, che però sono strumenti così versatili che difficilmente si possono definre univocamente come light o heavy.

Per concludere, servizi heavy offrono moltissimi strumenti di comunicazione. Molto del lavoro va in automatico o può essere in qualche maniera delegato agli amici (come i tag nelle foto). Tutto questo va a discapito della privacy nei confronti di chi ci segue e di chi ci ospita sui suoi server (di cosa la gente abbia più paura ancora non l’ho capito).
I servizi light forse sono un po’ più da geek, vanno conosciuti e ogni volta bisogna creare il proprio network intorno al proprio account o inserirsi in altri già presenti. Permettono un maggiore controllo dei dati personali e una più capillare distinzione dei gradi di “amicizia” laddove entrano in gioco i nostri dati sensibili.

Mi verrebbe da fare qualche osservazione sulla diversa diffusione delle due diverse categorie di servizi, ma forse conviene che si plachi un attimo la tempesta intorno a Facebook.

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http://danielcolm.blogspot.com/2009/01/servizi-di-networking-light-e-heavy.html

annunci adwords nei negozi on-line

Nei negozi on-line che visito e dai quali compro, mi capita spesso di trovare oltre ai prodotti la pubblicità di adwords.  
La stessa eBay pubblica in ogni pagina, anche in quelle dei negozili, gli annunci adwords…. ma hanno senso?!?
Secondo me no e sono almeno due motivi che mi portano a pensarlo:  sono una distrazione alla […]

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Facebook: What was wrong with the pub?

Dicono che l’attenzione si sia spostata dai blog a Facebook. Di conseguenza si fa enormemente pubblicità all’ultimo arrivato e si lascia sedimentare il polverone sui primi. Non che questa sia una novità. Prima cos’erano i generatori di dibattiti? Gli SMS? Le chat? Twitter? Ce n’è sempre una che catalizza l’attenzione dei “tecnoscettici” conservatori che non si accorgono che, abbaiando alle ultime novità, aprono le porte al loro ultimo nemico.

L’ultima che ho letto proviene da guardian.co.uk.

This enormously successful American business describes itself as “a social utility that connects you with the people around you”. But hang on. Why on God’s earth would I need a computer to connect with the people around me? Why should my relationships be mediated through the imagination of a bunch of supergeeks in California? What was wrong with the pub?

Analizziamo la critica. Primo, il nuovo fenomeno è enormously successful. Se una cosa viene criticata è perché è enormously successful. Altrimenti tutti rimarrebbero a criticare la precedente enormously successful cosa. Enormously successful è diretta conseguenza di enormously useful o come minimo enormously funny. E allora di cosa ci lamentiamo? Di un bisogno soddisfatto? Al massimo, se c’è qualcosa che non va, sta nell’utente e non nello strumento. (Sembra ovvio, ma a quanto pare c’è sempre qualcuno che non ci arriva.)

Quello che da sempre brucia ai critici è l’innovazione apportata alle relazioni sociali: “Why on God’s earth would I need a computer to connect with the people around me?” Forse perché almeno metà delle conoscenze uno le ha fuori dalla propria città? Forse perché un amico non hai la necessità di vederlo per forza sempre di persona e ti puoi accontentare di strumenti più comodi per comunicare quello che hai da dire?

E chi ha poi mai detto che Facebook è utile solo a mantenere i contatti con i propri amici? Come ogni altro strumento anche FB può essere utilizzato per scopi diversi da quelli pensati alla sua creazione.

Quindi io dico, non ragioniam di lor, ma guardiamo e passiamo!

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http://danielcolm.blogspot.com/2009/01/facebook-what-was-wrong-with-pub.html

tangentopoli rossa, una sorpresa mai stata tale

Non credo che ci sia nessuno in quest’aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro.
Craxi – 3 luglio 1992

Di seguito la trascrizione dell’intervento:
In quest’aula e di fronte alla Nazione io penso che si debba […]

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Teoria dei grafi in Facebook

Ho trovato recentemente un tool per Facebook che permette di tracciare un grafo delle connessioni dei propri contatti nel social network Facebook.

L’applicativo si chiama Nexus e vi si può accedere liberamente.

Si intuisce dal grafo facilmente quali sono gli Hub del proprio grafo ossia quelle persone che intrattengono il maggior numero di relazioni. Una rete sociale come i contatti di Facebook sarebbe interessante da studiare per vedere se mostra alcune proprietà importanti come quella di invarianza di scala.

http://it.wikipedia.org/wiki/Rete_a_invarianza_di_scala

Una rete ad invarianza di scala è una rete in cui sono presenti alcuni nodi che presentano un numero elevatissimo di connessioni e permettono di percorrerla con un numero piccolo di passi. Le proprietà di queste reti sono la robustezza (ovvero l’insensibilità alla improvvisa mancanza di uno dei nodi) e la resilienza ovvero la capacità di supplire alla mancanza improvvisa di un nodo.

Una cosa che manca a questo applicativo, per la mia modesta opinione, è la possibiltà di creare un istogramma che rappresenti la frequenza dei nodi in base al loro numero di connessioni. Se questo grafico fosse rappresentabile da una legge di potenza del tipo  N(k) \propto k^{-\gamma}  si dimostrerebbe l’invarianza di scala della rete sociale umana.

E non sarebbe cosa da poco, potendo verificare anche alcuni aneddoti come la teoria dei 6 gradi di separazione o il numero di Beacon (o Erdos per i matematici impenitenti)

Si vede così anche dal mio umile grafo delle connessioni (non si può dire che ami Facebook) che esistono dei nodi (N) con un basso numero di connessioni (k) rappresentati dai punti bianchi sul raggio esterno, mentre alcuni nodi densamente connessi, rappresentati dai punti bianchi interni.

La rete dei miei amici è molto umile, mostrando un grado di separazione di poco superiore a 2. Questo significa che le persone si conoscono direttamente (grado 1, link diretto) o attraverso un hub.

Poter sfruttare questo grafo permetterebbe di capire come diffondere velocemente informazioni, grazie agli hub, o raccomandazioni.

Suppongo proprio che l’esito di una raccomandazione, intesa nel senso più torbido del termine, dipende proprio dal grado di connessione del “raccomandatore”. Personalità politichedi spicco, celebrità o personalità eminenti, che nutrono diversi contatti in più gruppi, possono mettere in contatto cluster separati di persone favorendo il trasporto dell’informazione.

Ma queste sono solo le mie speculazioni pseudo-scientifiche a cui devo ancora dare una base teorica che forse non darò mai.

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/News-e-curiosita/teoria-dei-grafi-in-facebook.html

CINEMA & CIBOJagoda/Fragole al Supermarket

Il Centro Culturale Colonia Sabbioni ospita una rassegna cinematografica dove la gastronomia è lo spunto per uno sguardo intimo all’interno di sistemi sociali e culture di paesi più o meno lontani. Per completare la conoscenza in modo più diretto e approfondito, e per sviluppare nuove relazioni, la visione sarà accompagnata da assaggi di pietanze tipiche realizzate […]

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http://www.gardablog.it/?p=753

card

Più ci penso più mi rendo conto che la social card è ‘na gran stronzata.
Più ci penso è più mi incavolo perchè è un fregatura. Non solo, è anche una vera e propria offesa a per chi non arriva a fine mese.
La social card è una vera e propria carta di credito precaricata,  da Tremonti […]

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http://blog.zuin.info/?p=916

non sai cosa fare dal 5 all’8 dicembre?

Venerdì 5 dicembre si inaugura la seconda edizione del Filmfestival del Garda. L’iniziativa si concluderà l’8 dicembre.
Il tema del Filmfestival del Garda 2008 è riassunto nel sottotitolo Spazio Umano, nel quale sono racchiusi concetti che riguardano lo spazio personale e sociale per come l’uomo lo percepisce, le distanze/vicinanze ideali tra individui con una particolare attenzione […]

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http://blog.zuin.info/?p=914

FILMFESTIVAL DEL GARDA 17 film in un Weekend

Al Cinema Cristal di Salò dal 5 al 8 dicembre torna il FilmFestival del Garda che ha come tema “spazio/umano” e propone 17 film in concorso, di cui 6 lungometraggi e 11 corti, oltre ad un corredo di incontri con l’autore, mostre, libri, retrospettive e concerti. Il tema di questa edizione di occupa di sezionare […]

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http://www.gardablog.it/?p=765

Una ricerca su Facebook di Nòva

“Al momento, Facebook è moda. Ma volendo andare più a fondo bisogna fare ricerca. E con gli amici di Nòva ci si vorrebbe provare. Il fatto è che non ci sarebbe nulla di meglio per riuscirci che trovare la collaborazione di chi sta in rete e conosce l’argomento.”

Questo dal blog di Luca De Biase. Ho pensato di scrivere anche io qualcosina che intanto pubblico di seguito (ci si doveva limitare a 500-1000 caratteri, ma…). Arrivo così in ritardo perché utlimamente o ho molto da fare o sono disconnesso.

“Blog Flickr Twitter – inizialmente mi sembrava che il web 2.0 constasse solo di questo genere di servizi dove i contenuti erano per lo più il frutto di un costante impegno ad aggiornare e comunicare. I social network erano roba per gente sprovvista di fantasia, voglia di esporsi e di impegnarsi. Giusto per “essere connessi” senza poi avere nulla di utile da comunicare. Erano ambienti sterili dove il massimo dell’articolazione verbale era commentare foto.

Ora ci sono dentro, perché mi sono fidato dell’opinione di una persona che ritengo sufficientemente intelligente per non esserci entrato per moda e basta. Per certi versi ho trovato quello che mi aspettavo, ma visto dall’interno tutto ciò ha assunto tridimensionalità. Le persone che vicendevolmente si commentano foto e profili chiacchierano senza la presunzione di voler fare notizia o per un pubblico. Lo fanno perché è nella natura dell’uomo. Se prima consideravo i social network dei surrogati di web 2.0, ora penso che si tratti di un altro modo di fare web 2.0 con un potere più inconsapevole.

Facebook si evolve molto rapidamente. Questo è il suo bello. Contiene la maggior parte delle innovazioni della rete degli ultimi anni: foto come su Flickr, video come su YouTube, status come su Twitter, gruppi come nei forum e, se si vuole, il Botta&Risposta come gli SMS. Nulla di nuovo insomma, ma organizzato semplicemente, garantendo la partecipazione anche di quelli che non ne vogliono sapere niente della complessità e dell’impegno richiesto dai blog, tumblelog, YouTube ecc.

Io uso molti altri strumenti per esprimermi in rete. In quanto ai social network. Se si ha FB si ha già tutto. Formalmente sono su altri due sn (StudiVz e Netlog e se vogliamo considerarlo come tale anche W. Live Spaces) ma quasi tutti i contatti che ho lì sono doppioni di quelli che ho su FB.
Se ancora non accedo ad internet col cellulare è per una questione di costi. Se invece connesso dal computer lo uso più di due ore al giorno, nel senso che è quasi sempre aperto in una scheda anche se lavori su altro. Nel peggiore dei casi ci faccio un giro per aggiornarmi una volta al giorno. Le condizioni d’uso le leggo in genere parzialmente andando a controllare in base ai titoli dei paragrafi per accertarmi di quello che sembra più “inghipposo”. Ormai ci sono su così tanto persone che se volessero recar danno quelli di FB di troverebbero contro milioni di persone. Non gli conviene farlo.

Parte della sua popolarità FB la deve alla pubblicità che ne fanno sociologi e articolisti di vario genere che gli ha permesso di soppiantare Second Life. Altrimenti potremmo forse avere ora un SL che offre cose simili a FB.

Una previsione che mi permetto di fare:
Contemporaneamente troppa differenziazione di servizi porterà i suoi utenti a focalizzarsi su diversi approcci al social network. Ci saranno quelli che vedono FB come il proprio spazio in cui inserire foto, aggiornamenti e comunicando con pochi amici veri. Ci saranno quelli che si dedicheranno principalmente a fare quiz e inviare inviti e consigli per giochini poco costruttivi ai contatti. Ci saranno quelli che lo useranno come piattaforma di scambio di opinioni in gruppi e “causes” in forma più istituzionale. Potrebbe dunque verificarsi una spaccatura a breve di queste varie razze di “facebookiani”?”

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Nasce l’Osservatorio sulle Tecnocazzate

Luca Conti, ormai anche lui esausto dalla continua informazione tecnofoba, lancia il primo osservatorio sulle tecnocazzate.
In un suo articolo odierno, Luca invita i lettori a segnalare  le affermazioni non documentate su Internet, servizi web, social network, blog e Web 2.0 utilizzando il TAG tecnocazzate su del.icio.us. 
E’ giunto il momento di tracciarle, per non dimenticarle, non dimenticare chi le ha […]

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