Tag: politica

Risultati elezioni in ateneo

Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).

Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.


Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://iltempiodelmoralizzatore.blogspot.com/2008/11/risultati-elezioni-in-ateneo_21.html

Risultati elezioni in ateneo

Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).

Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.


Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)

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Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista …

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Terminate le elezioni accademiche è tempo di tirare le fila (anche se con un po’ di ritardo dovuto alla mancanza di voglia di scrivere e, meno realisticamente, alla mancanza di tempo ;).

Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.

Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)


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Le elezioni sono andate tutto sommato bene, Charta ’91, la lista di cui faccio parte, (Unione della Sinistra Universitaria) si é confermata seconda lista in ateneo (nonostante il -70% di voti a sociologia per l’occupazione e la sospensione didattica) e il fatto che non eravamo riusciti a presentarci in facoltà importanti come giurisprudenza e ingegneria.

Personalmente sono stato eletto al consiglio di facoltà di lettere, al CAD (consiglio di area didattica) di Scienze Storiche e al CASU (consiglio per le attività sportive universitarie).

Sono contento perché in un momento così delicato per l’università italiana, politico, ma anche di transizione tra due ordinamenti, voglio essere in prima linea per capire e mafari riuscire ad influenzare le decisioni che si prenderanno sia a livello di facoltà sia a livello di ateneo.

Sono contento anche per il gruppo forte e compatto che siamo riusciti a creare all’interno di Charta, un gruppo di amici che però non hanno problemi a mostrare la diversità delle loro opinioni purché alla fine si giunga sempre a progetti concreti e comuni per l’accademia.

Va beh, finito questo pistolotto, mi sento di ringraziare personalmente Matteo, Oscar, Miriam, Veronica, le due Anne, Simone e tutti quelli che mi hanno aiutato e hanno contribuito a questo risultato (se ho dimenticato qualcuno mi si perdoni!)


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Elezioni provinciali 2008

Oggi si tiene lo spoglio delle schede per le elezioni provinciali.I risultati (parziali) si possono visionare qui. Continua a leggere..

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://iltempiodelmoralizzatore.blogspot.com/2008/11/elezioni-provinciali-2008.html

Elezioni provinciali 2008

Oggi si tiene lo spoglio delle schede per le elezioni provinciali.I risultati (parziali) si possono visionare qui. Continua a leggere..

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Oggi si tiene lo spoglio delle schede per le elezioni provinciali.I risultati (parziali) si possono visionare qui. Continua a leggere..

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SPROLOQUIANDO Cabaret con Roberto Stoppa

Stasera alle 22 al teatro Alberti di Desenzano serata comica con Roberto Stoppa che porta in scena il monologo-sproloquio “Sproloquiando” dove spazia su tutti i temi dell’attualità. Formatosi alla scuola di recitazione e mimica del C.T.A. di Milano, dopo una breve esperienza di coppia, Roberto Stoppa ha debuttato da solista al Derbino Cabaret di Milano […]

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http://www.gardablog.it/?p=691

fermate la macchina da presa, voglio scendere

Io trovo che il tanto vituperato balletto delle cifre sia interessante di sponda, nonostante tutto. Volete la mia cifra? dico 800mila, e lo faccio confrontando alcune immagini (grazie a Nonnesoabbastanza, che comunque ne stima la metà) e tenendo conto che qualcuno, o perlomeno io l’avrei fatto, può aver partecipato alla manifestazione pur senza sorbirsi il discorsone finale di Veltroni. Voglio dire, ascoltare la tiratona di un segretario che ha indetto una manifestazione quattro mesi prima per farla cascare a un anno esatto di distanza dalla fondazione del Partito Democratico? Qui non è Hollywood, come cantavano i Negrita. In soldoni: l’immaginario non lo si può sempre programmare in anticipo, e le connessioni simboliche (che ci sono sempre, insegna Eco, basta cercarle) sono più efficaci quando non suonano artefatte, fare politica non dovrebbe assomigliare allo scrivere un libro (anche se spesso può essere simile, se si capisce ciò che intendo).

Torniamo alle cifre: perchè 2 milioni e mezzo? 800.000 sono già un’enormità, si può arrotondare al milione per fare scena e si ha comunque già un numero pazzesco, difficile da ritrovare negli scorsi anni (dopo la manifestazione di Cofferati, che a dire il vero pure fu un po’ gonfiata). O si sta dando implicitamente credito ai 2 milioni che sparò Berlusconi un anno fa? leggere la cifra “ufficiale” in un ottica di “ce l’abbiamo più lungo di voi” è avvilente, ma in piccola parte almeno potrebbe essere la via giusta. Mi spiego meglio, e riprendo il “filone cinematografico”: Veltroni sa di dover dare al proprio “popolo” un immaginario, e sta provando a far vivere i suoi elettori nell’unico che conosce, ovvero quello del cinema americano. Fate due calcoli e vedrete che finora le immagini ricorrenti nei discorsi di Walter sono state le brave persone, quelli che lavorano e non arrivano a fine mese, il grande patto che lega assieme le persone di buona volontà che di fronte alla minaccia dell’ubercattivone si mettono assieme accantonando le proprie divergenze for a Greater Good. Il problema di Veltroni è che questa massa di persone va conquistata, e lui ora come ora non ce l’ha. Certo, c’è il “popolo delle primarie”, ma se da un lato si è sfilacciato in un anno di strada dissestata percorsa assieme, dall’altro non è mai stato proprio come Walter lo voleva, forse troppo variegato ed esigente. Forse per questo si sta abbandonando alla vecchia e disgraziata abitudine della sinistra italiana di parlare più col centro che con la sinistra? in fondo i cattolici sono molto più adatti a fare da comparse in un film yankee.

Da mesi uno dei chiodi fissi di Veltroni è la dimensione del suo partito, perchè non basta dimostrare di rappresentare una parte notevole del paese nonostante tutte le cazzate fatte e dette: quando si tratta di far scattare l’ora della riscossa si tratta di essere in più e più cazzuti del nemico. Per questo se ne esce con le frasi tipo “il più grande partito riformista”, “il partito che vuole unificare l’Italia” e con le sparate dei 2 milioni e mezzo, lui non vuole un partito d’opposizione o di governo, vuole sconfiggere le forze del Male (e poi da dell’antiberlusconiano a DiPietro). Vagli a spiegare che, per quanto potrebbe sembrare il contrario, le forze del Male hanno altro da fare che stare appresso all’Italia. Poi quando vai a vedere quello che dice ti stupisci che non faccia proposte, ma è chiaro che non fa proposte, gli imperi del male si sconfiggono forse con le proposte? no, qui ci vorrebbero un po’ di effetti speciali, qualche astronave e un finale romantico, altro che proposte.

Insomma, nel discorso politico costruire un immaginario è essenziale, ma l’azione politica non si può limitare a questo, altrimenti viene banalmente fuori sulla distanza la vacuità delle belle parole. Ammesso e non concesso che i possibili elettori del Pd vogliano sentirsi le “brave persone che lavorano”, si può andare oltre l’autocompiacimento? ci si può distinguere per le battaglie e gli ideali che si portano avanti? ecco, se purtroppo questa tendenza a sostituire i programmi politici con sceneggiature banali potrebbe essere più generale che italiana, e sicuramente è quello che fa Forza Italia da 15 anni (ma non è una buona idea andar dietro a loro), è dovere morale di elettori cercare di cambiare rotta. Anche se toccasse cambiare segretario.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/10/fermate-la-macchina-da-presa-voglio.html

Perchè, tutto sommato, potremmo ancora dirci piddini

Stamattina stavo scrivendo un pezzo sulla manifestazione di sabato (uscirà domani, credo), quando mi sono reso conto che ormai la mia posizione nei confronti del Partito Democratico si sta cristallizzando verso un rifiuto più o meno marcato. Magari qualcuno di voi sarebbe contento di risolvere una lunga diatriba interiore con una posizione netta, a me invece una situazione del genere turba, soprattutto perchè dopo aver lasciato dietro di sè anche il partito democratico non rimane molto (oltre all’espatrio, intendo) nel panorama politico italiano.

I comunisti, a mio parere, sono andati del tutto: già il fatto che Ferrero abbia fatto tanto per diventare segretario, aggregando a sè tutti i groppuscoli che si opponevano come lui a Vendola, non mi aiuta a vederlo come un dirigente interessato più alle lotte che al potere; se poi mi capita di ripensare a Diliberto, Rizzo o il recentemente tornato in auge (anche se solo come consulente) Bertinotti, mi rendo conto che l’occasione di rinnovarsi arrivata con la batosta elettorale non è stata, non è e non sarà mai colta. Il futuro nel quale si può sperare, per loro, non è certo quello prossimo.

L’Italia dei valori ha fatto quello che col mio voto le avevo chiesto di fare, si può dire, ma per quanto mi riguarda il mandato vorrebbe finire qui (non escludo di rivotarli in futuro, ma spero di no). Non sarà certo dal gruppo di DiPietro che arriverà il futuro migliore per l’Italia, il suo compito era ed è, per quanto mi riguarda, vigilare acchè la situazione non peggiori e possibilmente migliori nei nodi crociali che possono vanificare ogni spinta innovativa: giustizia,informazione, meccanismi elettorali. Li ho votati perchè temevo, a ragione credo, che Veltroni non avrebbe avuto la stessa determinazione nell’opporsi a una destra che su questi tre temi ha fatto i più grandi sfaceli, e ancora non è sazia. Li ho votati per questi motivi, ma le chiavi del mio futuro le vorrei affidare a qualcun’altro.

E quindi? se resta solo Veltroni, ci dobbiamo affidare a Veltroni? proprio qui sta il punto cruciale: se si tratta di mettersi dalla parte di questo segretario finchè morte non ci separi allora non ci siamo, e la scelta è tra Spagna, Inghilterra o Germania. Se però…

…se però il partito democratico fosse l’unico che per qualche strana contingenza è ancora dotato della capacità di cambiare? se per caso la venerazione veltroniana per Obama avesse prodotto, di sponda, un partito che in una qualche maniera (più teorica che pratica per ora) ha una vocazione partecipativa? se ci si fossero infilate, malgrado le intenzioni dell’establishment di cambiare tutto perchè niente cambiasse, persone con voglia di modificare le facce e i modi della politica? ecco, tutto questo è successo, credo (o forse spero). Mi è capitato di sentire da esponenti locali fidati (come TheNib) notizie rassicuranti sulla capacità locale di proporre persone e idee nuove, forse il problema è solo nazionale? in tal caso potrebbe essere una questione di tempo, ma tanto vale accelerare il processo.

Per questo, se il partito democratico è davvero l’unica grande partito con un residuo di democrazia interna rimasto in Italia, vale la pena cercare di non staccare quest’ultima spina. Rileggendoli, mi sono reso conto che i miei primi pezzi sul Pd denotavano un misto di curiosità e voglia di sperare, che man mano sparivano per lasciar posto a diffidenza, poi rabbia e infine rassegnazione. Prima di arrivare alla fase “vecchietto acido e brontolone” vorrei invertire la rotta e stabilizzarmi su una vigile e apprensiva attenzione per un partito che non abbiamo ancora perso del tutto.

Come fare? per ora ho trovato dei compagni di viaggio: la Fondazione Daje, che forse è nata un po’ per celia, ma sta diventando qualcosa di più strutturato senza perdere, ed è importante, la voglia di scherzare. Seguite il mio esempio e vedrete che qualcosa, ancora, si può fare.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2008/10/perch-tutto-sommato-potremmo-ancora.html

Paura

Vedere centinaia, addirittura migliaia di studenti in piazza, striscioni, slogan, cortei, professori che fanno lezione in piazza, scuole ed università occupate è impressionante.Alcuni temono di non avere a che fare con i cassonetti bruciati di Pianur…

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://iltempiodelmoralizzatore.blogspot.com/2008/10/paura.html

Paura

Vedere centinaia, addirittura migliaia di studenti in piazza, striscioni, slogan, cortei, professori che fanno lezione in piazza, scuole ed università occupate è impressionante.
Alcuni temono di non avere a che fare con i cassonetti bruciati di Pianura e Chiaiano, che teme di non avere a che fare con la facile scusa di spaccio a Castel Volturno.
Sperano in qualche atto vandalico, in qualche pretesa di violenza per poter di nuovo sviare l’attenzione sul problema in sé, per poter di nuovo giustificare l’aspetto esteriore di una completa e precisa distruzione culturale e sociale.
Sperano che giunga la fatidica data del 30 e con questa, il decreto funebre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Ma con tutte queste cose non riescono a non provare una cosa che pensavano di aver istillato solo nel popolo italiano: la paura.


Continua a leggere..

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Paura

Vedere centinaia, addirittura migliaia di studenti in piazza, striscioni, slogan, cortei, professori che fanno lezione in piazza, scuole ed università occupate è impressionante.
Alcuni temono di non avere a che fare con i cassonetti bruciati di Pianura e Chiaiano, che teme di non avere a che fare con la facile scusa di spaccio a Castel Volturno.
Sperano in qualche atto vandalico, in qualche pretesa di violenza per poter di nuovo sviare l’attenzione sul problema in sé, per poter di nuovo giustificare l’aspetto esteriore di una completa e precisa distruzione culturale e sociale.
Sperano che giunga la fatidica data del 30 e con questa, il decreto funebre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Ma con tutte queste cose non riescono a non provare una cosa che pensavano di aver istillato solo nel popolo italiano: la paura.


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Razzismo … che bella parola …

Quanto ne parla oggi il topo Gigio nazionale! L’Italia non sarà mai razzista, sono convinto! Ma mi chiedo … che succederà se al governo ci sarà gente come quel mio professore delle superiori che, dopo aver cercato di farmi votare PDS (allora si chiamava così) venendo a lezione con apposita maglietta con la quercia … […]

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