Tag: Parcheggi

Parking di siti – Guadagnare semplicemente

Alle volte ci capita di imbatterci in siti che all’apparenza non ci aspettiamo, questi siti mostrano solo delle immagini abbastanza standard e decine di link ai più disparati argomenti del web.

 

Questi domini sono i cosiddetti domini “parcheggiati” se vogliamo tradurre dall’inglese il termine parking. Questo significa che il possessore del dominio lo ha messo in vendita ed aspettando un possibile acquirente lo riempie delle più svariate pubblicità. 

Un sito che permette questa compravendita di domini è sedo.it in cui basta essere i proprietari di un dominio per poter usufruire di questo servizio di parcheggio. Il servizio è effettuato grazie ad un redirect o ad un cambio degli indirizzi DNS del sito.

Ogni clic che si farà sul sito saranno soldi che vengono intascati dal proprietario, grazie alle affiliazioni di sedo.it con  diversi sponsor.

Il principale tra i servizi di Sedo è il parking, la forma più facile e immediata per guadagnare con i propri domini inutilizzati.

Parcheggiando i vostri domini sui nostri server potrete creare delle piccole “pagine web” in automatico, personalizzabili con differenti foto e layout, in cui appariranno dei link pubblicitari.

Tali link saranno generati dal nostro partner pubblicitario a partire da una parola chiave impostata da voi. Le aziende che pubblicizzano i propri prodotti potranno così sfruttare i domini inutilizzati dei nostri clienti per aumentare la loro visibilità nel web. Essi guadagneranno, in cambio di questo servizio offerto, delle somme di denaro per ogni click effettuato sui link, trasformando i propri domini in piccoli ma efficienti portali basati sul sistema PPC (Pay Per Click).

Sedo ha raggiunto inoltre da più di un anno il primo posto al mondo tra le imprese che forniscono servizi di parking. Se parcheggiate su Sedo potrete così sfruttare le ottime condizioni che solo Sedo, grazie alla propria posizione sul mercato, può offrire.

Un esempio di sito in parking è 

www.fontsgratis.it

 

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/parking-di-siti-guadagnare-semplicemente.html

Baby sitter advanced

Di tanto in tanto capita di ricevere una mail sull’inbox dell’uni o di leggere sulle bacheche richieste di babysitter di madrelingua tedesca per bambini italiani (o viceversa, anche se mi pare che sia più raro) che possano aiutarli a fare i compiti o semplicemente per fare conversazione con loro.
Mi pare un ottimo modo per sfruttare l’opportunità quasi unica dell’Alto Adige di avere una “manodopera così dodata” per ampliare gli orizzonti linguistici dei bambini.

Ma in fondo cosa impedisce di fare lo stesso nel resto d’Italia e d’Europa con tutti gli stranieri che ci sono? Piuttosto che un babysitter che studia parcheggiando il bambino davanti alla tv…

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/10/baby-sitter-advanced.html

Richard Stallman a Brescia

Domani a Brescia ci sarà un incontro importante per chi è interessato all’open source.
Il padre della Free software fondation, Richard Stallman, terrà una conferenza alle ore 16.00.
Penso che ci sia un ritrovo alle 15.00 davanti alla facoltà di Ingegneria in via Branze. Chi vuole venire in macchina può anche trovarsi alle 14.15 al parcheggio del liceo Bagatta a Desenzano.
La conferenza è in via Don Giacomo Vender, 66. Che si trova qui:
http://maps.google.it/maps?hl=it&q=via+Don+G.+Vender+66+Brescia&ie=UTF8&t=h&z=16&iwloc=addr

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://filisetti.blogspot.com/2008/09/richard-stallman-brescia.html

Vespeeeee

Per puro caso ho visto questo nido di vespe nel parcheggio sotto casa! È alla portata dei bambini, quindi domani chiamerò il comune, anche se in fondo priveremo alcune famiglie della casa costruita con fatica e sudore … purtroppo nn vedo alternative.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://feeds.feedburner.com/~r/Icostantini/~3/386901830/

Escursione intorno al Brenta

Per concludere i miei trip montani di agosto, l’altro ieri siamo andati in 6 ragazzi più il vecchio e il nuovo curato in val Brenta a scarpinare due giorni su e giù per i monti nel parco naturale. Siamo partiti per le 7 e qualcosina perché il don era un po’ in ritardo col pullimino, ma c’era la sorpresa del nuovo curato, don Daniele, cui è stato subito appioppato il soprannome di DonDì da parte di Enrico che facceva a cazzotti con il “lei” rispettoso con cui gli rivolgeva la parola.

Saranno state le dieci quando abbiamo parcheggiato al Vivaio Brenta da cui siamo partiti alla volta del rifugio Brentei e poi Alimonta, dove abbiamo dormito. Alle 4.30 il don (e con don intendo sempre don Luca) ci sveglia e in 5, inclusi i due preti, partiamo per la ferrata delle Bocchette centrali. Gli altri tre, furbetti!, hanno dormito placidamente ancora qualche oretta per poi aspettarci direttamente al Brentei.

Il nostro gruppetto di mattinieri, nonostante le prime difficoltà a seguire il sentiero nel buio in mezzo alla sassaia e a lingue di ghiaccio, raggiunge gli altri con un po’ di ritardo. In cambio abbiamo fatto un giro davvero bello e panoramico a 2700 m di altezza, beccando l’alba ormai in quota.

Per il ritorno, dal Brentei siamo scesi al Casinei, rispolverando gli “antichi ricordi” del mio primo camposcuola grazie al quale ho fatto consocenza con la val Brenta. Da lì poi ci siamo diretti per la via più breve al Vallesinella e poi, passando presso la vecchia casa parrocchiale, siamo scesi al furgone.

Mi è spiaciuto un po’ non vedere le varie cascate del Sarca (?) però il tempo stringeva e non potevamo permetterci molte deviazioni. La gita in sé è stata comunque molto bella.

Per le foto potete fare riferimento alla raccolta che il don ha fatto delle foto sue, di Matteo e mie, finché non si conclude il mese di agosto e io possa caricarne di nuove sul mio Flickr. Le due foto in fondo nel post credo le abbia scattate il don, la prima io.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/escursione-intorno-al-brenta.html

Escursione al monte Civetta

Intorpidito dal clima vacanziero, ho posposto di parecchio la stesura di una breve descrizione del mio ultimo giro in montagna. Giovedì torno da Bolzano e come accordato chiamo il Giò per organizzare il weekend, allora ci troviamo subito prima di cena e vediamo un percorso sul monte Civetta in provincia di Belluno. Sistemati i dettagli ci accordiamo per la partenza l’indomani subito dopo pranzo.

Partiti dopo un veloce rifornimento al supermercato dei pasti al sacco (Insalatissime Rio Mare, Simmenthal, barrette di cereali e cioccolato, frutta…) prendiamo una strada sbagliata a Longarone, così dopo 15 min torniamo indietro e chiediamo indicazioni al primo signore che troviamo sul marciapiede per individuare la via che sale per Zoldo Alto. E a chi chiediamo? Probabilmente all’unico muto del paese, ma non abbiamo problemi a interpretare i suoi gesti e infatti arriviamo al camping Palafavera dove parcheggiamo l’auto.

Dato l’errore di percorso siamo arrivati su un po’ in ritardo. Non dico che stesse già facendo buio, ma dopo le 18 in montagna non c’è più il sole del mezzogiorno e la temperatura già era scesa a 16 gradi. E così siamo partiti di ottima lena bruciando i tempi indicati dai cartelli che seguivamo.

A metà strada, coerentemente alle previsioni meteo, ci inghiottisce la nebbia, poi inizia a piovigginare, il tutto condito di freddo e vento. Gli incentivi ad accelerare il passo non mancavano, se non fosse che eravamo già al massimo. Alla fine comunque siamo arrivati bagnati e affaticati al rifugio Sonnino al Coldai, 600 m sopra Palafavera, dove mangiamo qualcosa, in parte preso lì, in parte dai nostri zaini e ci accorgiamo che il contante è davvero scarso e visto che il bancomat a 2132 m non esiste, prima di organizzare la seconda notte al Vazzoler, telefoniamo al rifugio e neanche lì si accetta carta di credito o altro.

Dunque decidiamo di coricarci a letto e decidere in base al tempo del giorno dopo il da farsi. La notte iniziata tardi a causa del vociare dei vicini di stanza, finisce resto per via del russare di uno dei nostri due compagni di camerata. Alle 6 decidiamo di preparaci e scendiamo a colazione. Fuori dalle finestre non solo è ancora brutto il tempo, ma di tanto in tanto, intravedendo la cime del Pelmo, ci siamo accorti che quella che a 2000 metri è pioggia, a 3000 è neve e l’idea di una ferrata con vento, freddo e neve non ci piaceva molto.

Accompagnati dal nevischio di bassa quota arriviamo all’attacco della ferrata, giusto per salutarla e poi scendiamo a Pecol per poi risalire fino a Palafavera. Chiaramente a metà discesa è uscito il sole, ma il Civetta rimaneva avvolto nel bianco e quindi era impensabile tornare su.

Prima di Palafavera però siamo saliti per un pezzo riallacciandoci al percorso del giorno prima per poi scendere il pendio lungo un prato bello ripido, che di’inverno sarebbe stata una bella pista rossa passando sotto alla seggiovia. Non vi dico le caviglie.

Piccola pausa e poi via in macchina per 274 km fino a Desenzano. La ferrata sarà per l’anno prossimo.

Nella prima foto il m. Pelmo. Nella seconda eccomi in una ben’occultata pubblicità per le Insalatissime Rio Mare.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/escursione-al-monte-civetta.html

Ferrata del Rio Secco

Per continuare la cronaca dell’allenamento supereroi, domenica il trio (Ch-u, R-u e ovviamente D-u) affiancato dalla Julia sono andati a fare la ferrata del Rio Secco in Trentino vicino a San Michele all’Adige. Finora la mia esperienza in fatto di ferrate si limitava ad un episodio in val Brenta un po’ di anni fa.

Adesso che ne ho un’altra alle spalle, penso che mi comprerò tutta l’attrezzatura necessaria e magari la collauderò prima di partire per Taizé questo mese. Sicuramente non mi dimenticherò di prendermi anche dei guanti per la scalata visto che la mano destra ha ancora qualche “traccia” dolente sul palmo.

Dopo la scalata a tratti verticale e soprattutto a tratti scivolosa, abbiamo proseguito lungo vari sentieri fino al rifugio Sauch dove abbiamo provveduto a mangiare polenta, fagioli, coniglio, crauti e gulasch fino a scoppiare (era il menù della domenica. La porzione da tre è bastata e avanzata per quattro). Un’oretta all’ombra sdraiati nell’erba per contemplare gli alberi dal basso, per poi ripartire verso l’auto di R-u parcheggia a tre quarti d’ora dal rifugio.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/ferrata-del-rio-secco.html

I vantaggi del caro-benzina

Magari quest’estate non avremo le domeniche senz’auto le targhe alterne. Col fatto che è aumentato il costo della benzina, già cambiano le abitudini di molti italiani, soprattutto in città, dove le polveri sottili e l’inquinamento si accumulano maggiormente senza pioggia vento. È appunto in città che l’automobile può essere facilmente soppiantata con i mezzi pubblici, le biciclette e i piedi.

E poi così si liberano anche i parcheggi. Magari poi quello che si spende in più di pullman lo si risparmia in multe. C’è da sperare che adesso si decida di investire in maniera consistente in queste alternative, così che il cambio d’abitudine non sia un effetto passeggero, ma che aiuti le città a crescere in maturità e rispetto per l’ambiente.

Una macchia di questo cambiamento potrebbe stare nell’andamento del mercato dell’auto. Visto che le immatricolazioni sono già diminuite rispetto all’anno scorso, è prevedibile che anche la produzione Fiat ne risenta. Ma in realtà mi pare che l’azienda sia preparata a quest’evenienza e i problemi saranno maggiori per la concorrenza, visto che comunque le auto italiane sono più leggere e quindi consumano di meno.

Sul sito di Repubblica c’è un articolo che descrive i cambiamenti che stanno avvenendo.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/06/i-vantaggi-del-caro-benzina.html

Servizi Sociali

Questa mattina ho assistito ad una cosa che fa ridere, ma fa piangere! Una panda dei Servizi Sociali di Desenzano parcheggiata sulle striscie diagonali gialle a fianco del parcheggio riservato alle persone diversamente abili (che, se quelle due persone su quella panda non lo sapessero, fanno comunque parte della zona riservata).
Ho preso anche il numero di targa. Cosa ne devo fare?

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://todaymilk.blogspot.com/2008/05/servizi-sociali.html

Desenzano: niente parcheggio maratona

Sono d’accordo con il post di Stefano. Mi sono sempre chiesto perchè non venga fatto un parcheggio in zona casello autostrada con un bel bus navetta, o meglio, come stanno facendo a brescia, mettere a disposizione delle biciclette. Ci toglierebbe un po’ di casino ed inquinamento.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://todaymilk.blogspot.com/2008/02/desenzano-niente-parcheggio-maratona.html