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i misteriosi risultati delle analisi

Sabato pomeriggio un lettore del blog di Maurizio Molinari lasciava questo messaggio circa i risultati delle analis della qualità dell’acqua di San Felicesergio@ Maria C.il costo delle analisi è non indifferente(te lo dice uno che lavora nel campo) e tali costi li affrontiamo tutti noi col pagamento della bolletta. Ad ogni modo le analisi del gestore si interpolano con quelle eseguite dall’ASl

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http://laltrasanfelice.blogspot.com/2009/06/i-misteriosi-risultati-delle-analisi.html

Messaggio sponsorizzato InGarda Trentino VACANZE SUL GARDA TRENTINO……A MISURA DI BAMBINO!

Per i turisti in erba nel Garda Trentino c’è solo l’imbarazzo della scelta su come trascorrere le proprie giornate.
I genitori più attenti alle esigenze ludico – sportive dei propri figli possono contare su delle stutture alberghiere appositamente pensate per ospitare sale giochi, laboratori didattici e parchi giochi attrezzati con scivoli, altalene, pareti artificiali sulle […]

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http://www.gardablog.it/?p=1162

Messaggio sponsorizzato ‘DAL BAROCCO AL ROCOCÒ. CAPOLAVORI SACRI LUNGO LE SPONDE DEL GARDA’

Il dipartimento storico-artistico del progetto MAG – Museo Alto Garda, nell’ambito delle sue iniziative volte a valorizzare il patrimonio figurativo del territorio, organizza presso il Museo di Riva una mostra dedicata alla pittura religiosa in area gardesana tra Seicento e Settecento.
A cura di Marina Botteri, Sergio Marinelli e Mariolina Olivari, in collaborazione con la […]

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http://www.gardablog.it/?p=1158

Messaggio sponsorizzato In Garda Trentino PER L’ESTATE 2009 TOUR GUIDATI NEL GARDA TRENTINO!

Per valorizzare l’offerta storica, culturale ed enogastronomica dell’Alto Garda, InGarda Trentino organizza fino a settembre 2009, itinerari a piedi, in bicicletta o in autobus alla scoperta delle meraviglie della zona.
Per permettere ai turisti di conoscere le bellezze storiche e naturali dell’Alto Garda in modo semplice e divertente, il Garda Trentino ha predisposto anche […]

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http://www.gardablog.it/?p=1154

Messaggio sponsorizzato Relax Hotels RADIO-GRAFIE @ ART’INHOTEL

Dopo “Black Star“,  Art’inHotel in collaborazione con Astoria Park Hotel presenta il nuovo appuntamento artistico “Radio-Grafie”, la mostra di Luca Lischetti, Maurizio Soffientini, Frank Cianuro, Federico Bianchi e Luigi Ronchi.
L’esposizione, in mostra a partire dal 20 giugno fino al 10 luglio, si basa sull’importanza dell’arte come mezzo comunicativo d’eccellenza. Dai primi disegni rupestri […]

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http://www.gardablog.it/?p=1152

Messaggio sponsorizzato GARDA JAZZ FESTIVAL: Dal 18 giugno al 5 luglio 2009

Anche quest’anno la nona edizione del Garda Jazz Festival ricalca la tradizionale formula itinerante che, a partire dal 18 giugno fino al 5 luglio 2009, coinvolgerà sei comuni dell’Alto Garda accanto agli appuntamenti in Valle di Ledro.
L’edizione 2009 presenta una ricca serie di appuntamenti: ben 18 i concerti che si terranno nei sei centri […]

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http://www.gardablog.it/?p=1146

Primo tentativo di phishing via Facebook

Oggi, alle 14.53 mi è arrivato un messaggio su FB da un mio amico con scritto: “Check www bitclan be”. Fine. Protetto dal mio Mac-bottediferro decido di aggiungere i puntini negli spazi giusti e di visitare il sito “consigliato”. Mi viene chiesta username e password del mio account Facebook. Ho provato ora ad accedere di nuovo al sito, e Firefox già mi avvisa che è un sito contraffatto. Appena un’ora dopo il mio amico, mittente del messaggio, chiede se è stato lui a inviarlo.

Per quello che ne so, è il primo tentativo di phishing tramite FB o comunque è il primo che mi capita. Credo che sia un pericolo, per quanto riconoscibile, piuttosto rilevante se si considera che moltissimi utenti di FB sono alle prime armi per quanto riguarda la navigazione in rete e sono anche molto giovani.

ERRATA CORRIGE delle 19.09: Googlando un po’ vedo che di worm e schifezze varie su FB ne girano già da un pezzo.

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http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/N27E8Lt-DPE/primo-tentativo-di-phishing-via.html

Forbidden

“Forbidden: You don’t have permission to access / on this server.”Questo è il messaggio che, da venerdi, mi viene visualizzato quando provo a leggere un blog. Strana forma di censura…Strana la gente….

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http://laltrasanfelice.blogspot.com/2009/05/forbidden.html

Rimessaggio …

Strana forma di rimessaggio (si vedono i bidoni sotto la barca x tenerla sollevata?).
Se la vede il mio amico Erne si fa venire strane idee

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http://feedproxy.google.com/~r/icostantini/feed/~3/bdYiVTPRaDQ/

Ringrazio soprattutto İsmail e Recep

Ok, visto che l’esperimento con i LIKE ha funzionato, il prossimo anno, con la stessa faccina implorante, vi chiederò donazioni sul paypal.
In verità quando ho scritto quel messaggio scherzoso, non credevo sarei arrivata a sittanti likes (nella mia più rosea delle previsioni ne prospettavo la metà…), grazie a TUTTISSIMI, ma soprattutto a İsmail Emrah […]

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http://www.lapaoly.net/2009/ringrazio-soprattutto/

Teatro “Celulari dela malora – Messaggi a luci rosse” ad Arco

Sabato 31 Gennaio al teatro di Bolognano, “Celulari dela malora – Messaggi a luci rosse” commedia brillante in due atti di Gloria Gabrielli , rappresentata dalla filodrammatica «Nino Berti» di Rovereto.

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http://www.altogardanews.com/2009/01/teatro-celulari-dela-malora-messaggi.html

Monumento alla Vittoria di Bolzano

Bolzano viene spesso classificata una città noiosa, soprattutto per gli studenti. Se però osserviamo quello che avviene al di fuori dell’Alltag, ovvero la routine, ci accorgiamo che, al contrario, ci troviamo in una polveriera di opinioni contrastanti determinate da un passato che spera di essere superato, ma che viene regolarmente richiamato all’attualità da fraintendimenti e malintesi forse legati alle differenze linguistiche.

Ieri sera si è tenuta una conferenza in università sull’architettura mussoliniana nel capoluogo altoatesino. La presentazione del prof. Nicoloso si è incentrata sul monumento alla vittoria costruito nella piazza della Vittoria (che per meno di un anno si è chiamata piazza della Pace) dall’architetto Marcello Piacentini. Il monumento è un arco che richiama esplicitamente alla memoria dell’osservatore gli archi di trionfo dei grandi imperatori dell’antica Roma. (link per chi ha Facebook sulla conferenza)

Il pubblico preferendo dare sfoggio della propria cultura, anziché fare domande ai relatori, tra cui il rettore Lorenz e il professor Prey, ha comunque fatto emergere alcuni interessanti spunti per una riflessione.

L’osservazione più interessante, mossa da una persona di cui mi sfugge purtroppo il nome, sottolineava che il monumento fascista dava forza a coloro che di cultura tedesca pretendono di voler vestire ancor oggi i panni della vittima. All’italiano invece trasmette forse un senso di vergogna e colpa che però oggidì, mi permetto di dire, sono fuori luogo. È vero sì che ci sono ferite ancora da rimarginare, ma la ferita non va toccata bistrattata, se non per disinfettarla o circoscriverla.

Il messaggio che Mussolini desiderava comunicare e che senza dubbio è riuscito a comunicare a suo tempo è di un Italia che non si deve piegare. Una nazione che “vuole la pace ma non teme la guerra”. Oggi il messaggio sembra avere effetti opposti, dove chi prima era pieno d’orgoglio, adesso ritira la coda fra le gambe e abbassa le orecchie.

Il monumento però, è stato sottolineato dal professor Nicoloso, non è dedicato ad una vittoria italiana ma fascista, come aveva commentato lo stesso Piacentini, un particolare che sembrano essersi dimenticati coloro che il 4 novembre in occasione del memoriale dell’Unità italiana depongono una corona d’alloro ai piedi dell’arco. Cosa ne pensino oggi i bolzanini è un domanda interessante che sicuramente va approfondita ma non senza prima aver indagato più a fondo quali altri attriti vi sono in questa bellissima città.

A tal fine spero di potermi avvalere degli studenti oriundi della zona per farmi illustrare cosa resta e cosa è cambiato del Passato che l’Alto Adige alternatamente mostra e nasconde.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/12/monumento-alla-vittoria-di-bolzano.html

Bufala su Facebook – prossimi all’esplosione?

Ricevo via mail un avvertimento relativo a Facebook, a quanto pare troppo pieno per poter funzionare. Il testo italiano della mail lo trovate completo nella continuazione del post. In sintesi l’avviso è che se non si inoltra la mail a 15 persone nel giro di due settimane l’account di FB verrà chiuso. L’omissione d’inoltramento verrà interpretata come inattività su FB, motivo sufficiente per eliminare l’account, in quanto superfluo.

Ovviamente il discorso non regge, non c’è modo di controllare il traffico di mail per determinare chi manda quante mail a chi e quanti, FB ha tutto l’interesse ad avere più utenti possibili on line perché attirano ulteriori utenti e così la pubblicità, e se proprio volesse comunicare lo farebbe attraverso la propria rete e non via mail.
La firma di
Mark Zuckerb poi è la ciliegina sulla bufala.

Ecco il testo:

Attenzione: a tutti gli utenti di Facebook
Facebook è ormai pieno di utenti. Molti utenti si sono lamentati che Facebook stia diventando molto lento. La ragione di ciò è che ci sono troppi utenti di Facebook che non sono attivi.
Manderemo questo messaggio a tutti gli utenti, per vedere se gli utenti sono
attivi o meno. Se sei un utente attivo per favore invia questo messaggio ad altri 15
tuoi amici, usando il Copia/Incolla, per mostrare che sei attivo.
Coloro che non invieranno questo messaggio entro 2 settimane, si vedranno il
proprio account cancellato senza alcuna esitazione per creare nuovo spazio.
Se su Facebook ci saranno ancora troppi iscritti, chiederemo gentilmente dele donazioni a chi le voglia fare, ma sino ad allora fate circolare questo messaggio a tutti i vostri amici, sia per tenerli informati sia per mostrare che sei un utente attivo cosicché il tuo account non verrà eliminato.

Il fondatore di Facebook
Mark Zuckerb

Aggiornamento del 5/11/08:
Adesso la comunicazione mi è arrivata anche come messaggio diretto in FB.

Aggiornamento del 13/11/08:
Per aver conferma ho scritto a Facebook ed ecco la loro mail di risposta:

Hi Daniel,

The message you received is false and can be safely disregarded. Sorry for any confusion. Let me know if you have any further questions.

Thanks for contacting Facebook,

Eliza
User Operations
Facebook

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/11/bufala-su-facebook-prossimi.html

Wappo ma non twitto (con Tim)

Insomma, qualcuno mi sa spiegare perché diamine il 99% delle volte che voglio mandare un messaggio via Twitter col mio -odiato- Nokia E65 collegato al wap di Tim mi dà error? Eh? Perché mai?
E perché l’unica volta che devo mostrare a qualcuno che tipo di errore mi dà, invece funziona? Eh? Perché mai?
Lo so, si […]

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http://www.lapaoly.net/2008/wappo-ma-non-twitto-con-tim/

Qui una volta era tutto film

Parte il film, e ci vogliono solo poche scene per capire dalla colonna sonora in palese dissonanza con le scene che stanno passando sullo schermo che qualcosa non va come dovrebbe andare, una sensazione che man mano si fa più concreta finchè, alla fine, si capisce la verità: Burn After Reading è molto più del film comico che ti hanno consigliato. La dissonanza è la chiave del film, e va oltre il suo aspetto più evidente, ovvero la già segnalata colonna sonora che è, ad esempio, da film d’azione in sequenze da commedia. Ma Facciamo un passo indietro.

Il cinema americano, da quando gli statunitensi, più lungimiranti di altri, hanno cominciato a investirci massicciamente (la prima cattedra di cinema ad Harvard è del 1914, per dire), ha un nome e una ragione sociale: “fabbrica dei sogni”, ovvero produttore dell’immaginario di una nazione. Se vi sembra niente, pensate a quanto negli ultimi sessantanni questa fabbrica abbia esportato anche in Europa (senza contare il cinema non-americano e la televisione negli ultimi anni, che perlomeno da noi ha spodestato il cinema), e a quanto abbia contribuito a formare il vostro, di immaginario. Non è un caso se quasi tutti, dittature e non, abbiano investito e investano massicciamente nella propaganda, nel secolo scorso e in questo che sta cominciando; tuttavia non si tratta solo di una questione che riguarda solo film puramente “di propaganda”, ma di un fenomeno più diffuso che contribuisce a stabilire i confini dell’immaginazione. Tolkien si lamentava che gli illustratori castrassero i lettori di buone fiabe con disegni che diventavano una normativa del fantastico personale, mutatis mutandis il “problema” è sempre quello, se di problema, propriamente, si può parlare.

E oggi? se da un lato l’America di oggi non è più un paese per vecchi, dall’altro non è nemmeno più la terra della libertà di sognare (con buona pace di Obama), e i Cohen ci hanno voluto girare un film. I personaggi del film (di cui gli unici realmente comici, i due agenti FBI, sono poco più che comparse) sono difatti ognuno immerso nel proprio film personale, con tanto di dialoghi pesantemente influenzati dalla propria storia di cinefili (al giorno d’oggi siamo tutti, più o meno volontariamente, cineili); il problema è che ognuno sta su un registro filmico diverso e i momenti di attrito sono frequenti e dirompenti: vedi ad esempio la scena del bar, dove lui sta per far partire la tirata da vecchio saggio con tanto di foto di quando era prete e lei risponde con una puntata di Sex & the City (oppure la più clamorosa, quella dove Pitt e Clooney sono uno in una commedia degli equivoci, l’altro in un thriller e…[mi censuro per evitare spoiler]). Il film dei fratelli Cohen è in realtà lo scontro di persone che provano a vivere la vita come nel loro film preferito; oppure, più sottilmente, lo scontro di quel coacervo di immaginari che ha sostenuto l’ideologia americana negli ultimi sessantanni (di qui il tragicomico riferimento alla Guerra Fredda del vendere segreti o supposti tali a un ambasciatore russo che, giustamente, non sa che farsene), per metterli tutti nello stesso calderone e decretarne la decadenza oppure, e a me piace pensarla così, semplicemente giocarci con fare irriverente (ma qui si dovrebbe fare una telefonata ai registi).

Inoltre, dall’inevitabile brutta fine di (quasi) tutti i film personali il messaggio sembra essere: “qui non è più come una volta, che c’era il lieto fine”, oppure se preferite “qui non è un film, è la vita reale dell’America fine anni ’00, adeguatevi”. Tutto questo è chiaro, lampante quasi, quando si vede il film; a patto di non farsi distrarre dalla trama, che qualcuno spaccia ancora come comica (ma le risate si fanno lo stesso, non vi preoccupate).

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/10/qui-una-volta-era-tutto-film.html