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SUPERENDURO PRO 1 MTB A TORRI DEL BENACO

Con una giornata meravigliosa dalle sponde del lago di Garda stamane alle 10:00 è stato dato il via a Torri del Benaco alla SUPERENDURO PRO 1, gara di MTB. Circa 180 atleti si misurano su un percorso di 45km sulle pendici del monte Baldo con 1600 metri di dislivello, tra trasferimenti e 5 prove speciali, della durata media di poco più di mezzora. I bikers complessivamente restano impegnati circa 6 ore, tra tratti di strada asfaltata e soprattutto lungo i bellissimi sentieri sterrati e sigle track. I pezzi fisicamente più impegnativi sono le Prove Speciali 3 e 5, per la loro lunghezza. Ma sul tracciato abbiamo anche parti con passaggi molto tecnici tra rocce e pietre e discese mozzafiato. Tra i partecipanti hanno preso il via nomi illustri come Paola Pezzo e la campionessa Downhill Canepa Elisa (immagine sopra).
Claudio T.
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Lavori a Riva del Garda – 1

Immagine dei lavori di rifacimento della Piazza Garibaldi a Riva del Garda.

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Il concorso notarile e il bel paese.

Domenica ho sentito un amico in partenza x il concorso notarile. Gli ho fatto l’in bocca al lupo di rito e mi ha raccontato una storia assurda.
Sono un po’ di fretta, ma intanto leggetevi questo, poi vi racconto come va l’Italia:
Decreto salva “novantini”

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L’effetto Kaye

“Non so fornire spiegazioni su questo fenomeno”.
Questo fu il lapidario commento dell’ingegnere britannico Arthur Kaye quando, nel 1963, notò che facendo colare un getto di shampoo su una superficie piana, per un brevemomento (circa 300 millisecondi) dal liquido che si era già posato sul ripiano iniziava a schizzare un nuovo getto.

 

I primi studi del fenomeno

Quello che fu denominato “Effetto Kaye” era tuttavia altamente instabile, in quanto il getto fuoriuscente –di maggior spessore e di minor velocità di quello entrante- aumentava rapidamente d’inclinazione, fino a divenire verticale ed interferire con il getto originario.

Da allora, il fenomeno è stato sottoposto all’attenzione di numerosi ricercatori; i vari studi hanno portato innanzitutto ad isolarne la veridicità per i soli fluidi non-newtoniani.

Questi fluidi sono piuttosto rari in natura, in quanto aria, acqua, e quasi tutti i tipi di olio sono newtoniani, vale a dire che la loro viscosità rimane costante al variare della velocità; al contrario, per un fluido non-newtoniano, la viscosità sarà diversa a seconda che il fluido sia in quiete o in moto.

L’esempio più comune di questa tipologia è lo shampoo: molto viscoso quando è in quiete, ma diventa più liquido (quindi diminuisce la sua viscosità) quando viene frizionato sui capelli.

In seguito, si e scoperta anche la causa innescante l’Effetto Kaye: il getto in ingresso resta separato dalla pellicola di fluido sottostante tramite un sottilissimo strato di aria (dello spessore di pochi micron); le alte velocità di deformazione createsi all’interfaccia favoriscono una diminuzione di viscosità del fluido; le particelle poco viscose quindi scivolano via dal resto del fluido, creando lo spruzzo (Immagine – 1).

Nel frattempo, il getto in ingresso continua a cadere sempre sullo stesso punto, incrementando le dimensioni del grumo viscoso alla base; aumentando la lunghezza della zona di contatto (costituita dal grumo stesso), aumentano l’intensità del getto in uscita e la sua angolazione, finchè quest’ultimo non va ad interferire con il flusso entrante, interrompendo il fenomeno (in fondo a questa pagin a è disponibile il link al filmato dell’intero processo).

Le ricerche olandesi

Studi successivi condotti nel 2001 da un team di ricercatori olandesi dell’Università di Twente, guidato dal fisico Michel Versluis, hanno portato ad una stabilizzazione dell’Effetto Kaye, utilizzando come superficie d’impatto un piano inclinato su cui scorresse lo stesso fluido del getto d’ingresso.

In questo modo, il flusso in uscita si dirige automaticamente verso la parte “in discesa” del piano inclinato, impattando una seconda volta sul sottile strato fluido; questo a sua volta genera un Effetto Kaye secondario e così via, creando una cascata il cui getto ha una portata via via decrescente (Immagine – 2).

La serie di rimbalzi risulta stabile, in quanto la potenza del getto in ingresso (che, per l’equilibrio, deve essere pari a quella in uscita) non viene più bilanciata solo da quella dell’unico getto uscente, ma da tanti contributi quanti sono i rami della cascata, con una sensibile diminuzione degli effetti dissipativi.

Le ultime ricerche all’università del Texas

Tutto ciò è stato realizzato sempre basandosi su fluidi non-newtoniani, quasi completamente assenti in natura, quindi ottenibili prevalentemente in laboratorio; il mese scorso tuttavia al Centro sulle Dinamiche Non Lineari del Dipartimento di Fisica (Center for Nonlinear Dynamics and Department of Physics) dell’Università del Texas sono riusciti a rimuovere questa limitazione.

Utilizzando una vasca rotante, contenente un bagno di olio di silicone in movimento ed un getto dello stesso fluido, si è dimostrato che anche i fluidi newtoniani possono rimbalzare su una superficie della medesima composizione.

Il getto verticale entra nel bagno, restandone separato da un sottile strato di aria, viene trascinato dal moto circolare del bagno, per poi schizzare oltre la superficie (Immagine – 4). Il tutto ovviamente avviene solo in un determinato intervallo dei parametri controllati: velocità di rotazione del bagno e velocità, altezza e portata del getto.

L’operato dell’Università del Texas ha quindi in qualche modo allargato il fenomeno dell’Effetto Kaye anche ai fluidi newtoniani.

 Immagine - 5 - Matthew Thrasher
Immagine – 4 – Matthew Thrasher ©utexas.edu

Possibili Applicazioni

Le possibili applicazioni proposte sono molteplici, prima fra tutte quella riguardante il campo dei combustibili liquidi, argomento importante, fra le altre cose, in ambito motoristico; la frammentazione di un getto in una moltitudine di schizzi incontrollati (fenomeno visibile anche con la pioggia che cade su una pozzanghera) è sorgente di numerose preoccupazioni, quando si ha a che fare con liquidi infiammabili come i carburanti.

Il gruppo di ricerca statunitense, alla cui testa c’è Matthew Thrasher, considera la scoperta di poter controllare stabilmente un getto per prevenire o incentivare l’unione con il fluido circostante “un nuovo esempio di separazione stabile ed un nuovo esempio di flusso fluido con molteplici stati stabili”.

Esperimento “casalingo”

Nella loro pubblicazione “The Bouncing Jet: A Newtonian Liquid Rebounding off a Free Surface”, Thrasher ed il suo team propongono inoltre un facile esperimento casalingo, realizzabile con una teglia rotonda per dolci riempita di 4 cm di olio da cucina: sarà sufficiente imprimere al contenitore un moto rotatorio ad intervalli di circa 2 secondi, mentre si fa colare dell’altro olio da un’altezza di 3-6 cm, per constatare con esperienza diretta i risultati ottenuti ad Austin – Texas.

 

Fonte:

www.lswn.it/fisica/articoli/effetto_kaye_ed_i_fluidi_newtoniani

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/News-e-curiosita/leffetto-kaye.html

Don’t worry

Non ricordo se l’ho letta su uno dei magneti che abbiamo in cucina o dove, ma ormai applico sistematicamente questo pensiero che se non erro è stato formulato dai nativi americani. A grandi linee dice che non bisogna mai essere preoccupati perché o una cosa è risolvibile e tu hai i mezzi per farlo, quindi non serve che ti preoccupi, o la cosa è fuori dalla tua portata e non la puoi risolvere, quindi anche se ti preoccupi non cambierà nulla.

A logica non la si può contraddire. Io ora, avendo fatta mia la massima, tendo a non preoccuparmi troppo. Il problema è che non preoccupandomi poi non faccio più nulla.
Mai prendere troppo alla lettera i saggi!

Se qualcuno dovesse trovare invece il magnete dell’immagine in alto mi faccia la cortesia di dirmi come posso procurarmelo. È fantastico!

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http://danielcolm.blogspot.com/2009/01/dont-worry.html

vatti a fidare del parere dei bloggers

Paul The Wine Guy, blogger che ancora non conoscevo, ha avuto una bella pensata: scoprire i mercenari della rete.
Ha pescato in rete 10 nomi di bloggers tendenzialmente puri&crudi – (8 uomini, 2 donne)  e chiesto loro “Quanto vuoi per scrivere un articolo sul succo di frutta?”
Il risultato è a dir poco ‘interessante’: tutti i blogger (eccetto Gianluca che invece […]

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Südtiroler Deutsch

Uno sceglie di andare a Bolzano perché pensa: “Così ci imparo sia l’itagliano che il tedesco”. Oltre che aver formulato un pensiero errato in grammatica, ortografia e quelle robe lì, sbaglia pure nei contenuti. Illuso! Forse italiano ancorancora sì, dipende dove vai, ma il tedesco te lo puoi dimenticare. Qui si parla in sudtirolese. Ed è normale che chi parla appena un tedesco scolastico si senta un poco disorientato, oltre ad avercela magari poi a morte con il prof del liceo che gli ha insegnato una lingua non parlata. Ma tranquilli! C’è un rimedio.

Il centro Alpha Beta Piccadilly di Bolzano organizza un corso di 18 incontri per apprendere il dialetto indigeno con qualche spolverata di cultura locale. Se avessi il tempo e soldi da dedicare a questo genere di cose l’avrei anche frequentato. Immagino che sia divertentissimo.

L’estratto visibile sul post è un paragrafo della pagina 22. Potete scaricarvi l’intero opuscolo coi corsi del 2009 da qui.

Nell’immagine in alto trovate un tipico tirolese in un raro momento di gioia scagionata dalla visione di un cartello stradale in dialetto.

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http://danielcolm.blogspot.com/2009/01/sdtiroler-deutsch.html

Da ogni dove, per un cavolo verza

Eccomi qui, a fare il blog-bilancio dell’anno trascorso.
E, cari amici vicini e soprattutto lontani – è proprio il caso di dirlo: vedi immagine- anche quest’anno la keyword per eccellenza, la regina incontrastata delle parole googlate che mi hanno portato visite, l’immagine simbolo ormai di questo blog, è, e lo dico con estremo orgoglio ed infinita […]

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http://www.lapaoly.net/2009/da-ogni-dove-per-un-cavolo-verza/

Trucchi Facebook: aggiornamenti di stato via Twitter

Mi capita spesso sentirmi dire dai miei amici: “Ma tu sei sempre su Facebook? Ogni volta che mi connetto ci saranno un migliaio (altre volte invece esagerano) di aggiornamenti di stato tutti tuoi!”
Ora, io in realtà su Facebook non ci passo le ore. L’aggiornamento così frequente è legato all’uso di due tre strumenti: Twitter, Thwirl e il collegamento tra Twitter e Facebook. Attraverso questi attrezzi posso cambiare il mio stato comodamente dal desktop del mio computer (Mac o pc che sia) con la massima comodità. Come funziona il meccanismo?

1) Per prima cosa serve un account su Twitter. Per sapere di cosa si tratta nel dettaglio basta cercare su internet. Troverete blog a chili che ne parlano, visto che i blogger non ne possono quasi più fare a meno. Io vi rimando a Wikipedia. Per iscrivervi a Twitter cliccate qui.

2) Scaricatevi Thwirl. Per farlo prima andate qui per installare Adobe Air. Poi, cliccando qui, partirà subito il download della l’ultima versione di Thwirl. Installatelo, impostate i vostri dati di Twitter così sarete già loggati ad ogni apertura del programma in futuro.

2 b) Se usate Firefox potrebbe interessarvi questa funzione di aggiornamento di stato semplicemente inserendo il testo nella barra di navigazione del browser. Molto comodo per chi usa spesso Firefox. È solo uno strumento di input e non di output, ma se vi interessa solo per Facebook è perfetto.

3) Collegare gli aggiornamenti di Twitter a Facebook è una cavolata. Dalla sezione “Settings” del vostro account Twitter potete accedere a questa pagina, che vi permette di scegliere se inserire i vostri aggiornamenti su varie piattaforme tra le quali FB. Adesso vi basta seguire le indicazioni e in un attimo avrete gli aggiornamenti di Twitter su FB.

Fatto! E come potete vedere, il tutto non richiede l’uso di colla vinilica o carta igienica!
Sotto potete vedere il risultato dell’operazione.


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Stoccolma, e Buon Natale

Ci siamo, un mese dopo il viaggio, ecco il post su Stoccolma che bilioni, ma che dico, trilioni di lettori attendevano con la bava alla bocca. Speriamo di non deludere quei prodi.

Le cose da raccontare su questa meravigliosa città però sono davvero tante e ne è uscito un post lunghissimo (no, beh, non lunghissimo issimo […]

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Ma quanto nevica???

Non qui … per fortuna !!! Nico sarebbe felice, ma sai che disagio ???
Mi riferisco alla neve che sta venendo in montagna. Mammà mi dice che nella nostra amata Burgusio sono sommersi. Da un cliente a Marilleva nevica “a badilate” … ed un altro cliente vicino al Mottarone è isolato e sommerso (letteralmente) da 3 […]

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ASTORIA PARK HOTEL “THE SMILE EXHIBITION”

Nell’ambito dell’iniziativa ART’inHOTEL, l’Astoria Park Hotel ospiterà, il 7 ed 8 dicembre 2008, “The SMILE EXHIBITION” una mostra speciale, collettiva, dedicata al tema del sorriso.
Artisti emergenti esporranno e venderanno a scopo benefico alcune opere, realizzate appositamente per l’evento.
A partire dall’inaugurazione (venerdì 6/12) fino alla chiusura della mostra, la Sala Segantini dell’ASTORIA PARK HOTEL si […]

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Saturday Night Elf Fever

A tutti coloro che conosco gli elementi del team di uni-party e che sono stati a Koblenz ma anche a quelli che volessero farsi un’idea di che gente gira alla Libera Università di Bolzano consiglio di andare a questo link, sedersi, prendere dei fazzoletti per le lacrime e godersi il video proposto. Fa davvero ridere tantissimo!
Purtroppo il video non può essere esportato, altrimenti l’avrei certamente inserito.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/12/saturday-night-elf-fever.html

Comune di Riva del Garda «TRENTINO INDANZA» Due appuntamenti tra Mozart e Cenerentola

Si terrà domani, martedì 25 novembre la prima delle due rappresentazioni teatrali «Trentino Indanza» nate dalla collaborazione del Comune di Riva del Garda con il Centro servizi culturali «Santa Chiara», con il contributo del Coordinamento teatrale, il sostegno del Ministero dei Beni culturali e della Provincia autonoma di Trento.
Eseguito dal «Balletto dell’Esperia», «Mozart/Aqua», lo […]

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L’ALPINISTA SCALZO Tom Perry a piedi nudi sulle Montagne del Mondo

“La realtà è che la sensazione di benessere che provo quando tolgo gli scarponi, è impagabile. Ho capito perché: a piedi nudi la terra mi trasmette tutta la sua energia, mi rigenera spiritualmente, mi sento un altro. Mi riappacifica col mondo, mi sento testimone di valori positivi, autentici, senza speculazioni e intermediazioni”. Questa in sintesi […]

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http://www.gardablog.it/?p=743