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Tag: guida
Muro dell’Asino
Abbiamo provato otto o nove percorsi, tutti accessibili dallo spiazzo su cui eravamo. Alcuni abbastanza facili, altri un po’ più impegnativi. Per la prima volta abbiamo anche provato a salire da primi, ovvero senza la corda agganciata in cima, quindi ogni tre o quattro metri ci si doveva assicurare ai ganci. Forse per il fatto che era più rischioso mi è sembrato anche più divertente che partire da secondi.
Su Flickr ho caricato un po’ di foto. Nel giro di una settimana dovrebbero poi arrivarne altre, scattate della guida alpina, che metterò sull’account Picasa dello SCUB.
La cittadina di Arco, da cui siamo passati in auto sia all’andata che al ritorno, mi è sembrata molto carina. Penso che la visiterò un giorno.
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L’intrepido stambecco
L’altro ieri è finalmente uscita la tanto attesa nuova versione di Ubuntu, la 8.10, battezzata Intrepid Ibex.
Io mi sono aggiornato oggi, non senza qualche problema, dato che all’avvio il mac non mi visualizzava più il disco su cui era installata la distribuzione Linux. Per fortuna sono riuscito a risolvere il problema, installando un gestore dell’avvio diverso da quello di default per il mac.
La morale della favola è che seguire le guide ufficiali è sempre meglio che fare di testa propria!
Per scaricare Ubuntu cliccate QUI. (potete anche usare la versione live cd per provare, senza bisogno di installarlo)
Per installarlo sul mac, leggete la guida QUI.
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30/10/2008 – Bologna che manifesta, polizia che prova a guastare la festa
Cerco il più possibile di fare fredda cronaca, ovviamente con qualche concessione alla leggibilità, le impressioni più generali un’altra volta (è già abbastanza lungo così).
Più di quarantamila, non mi interessa cosa può dire la questura, e alla fine della giornata molti sorrisi stanchi, tanta soddisfazione e qualche chiacchiera incredula: “son qui da 11 anni e non ho mai visto una manifestazione simile” sento dire a uno degli ultimi rimasti fino in fondo. E se dopo più di 7 ore rimangono solo gli studenti universitari, la vera bella notizia della giornata è la larga e trasversale partecipazione di tutto il mondo studentesco bolognese alla lunga camminata contro le iniziative sfascia-scuola di questo governo (e dire se sia colpa della Gelmini, di Tremonti, di Berlusconi o di Confindustria ha forse poco senso, al di fuori degli slogan).
Si parte presto la mattina in Piazza Nettuno, e chi arriva tra i primi vede crescere il corteo gruppo dopo gruppo, lo vede prendere dimensioni sempre maggiori finchè non stropiccia gli occhi chiedendosi se per caso per non far tardi non abbia dormito troppo poco. E’ un corteo immenso quello che infila via Indipendenza, e come se non bastasse gli studenti di Veterinaria vi si aggiungono qualche minuto dopo, tanto per rincarare la dose agli increduli e far lavorare sodo i numerosi fotografi e giornalisti. Potrei raccontare ancora di questo biscione eterogeneo e colorato che pacifico ma rumoroso si è snodato per la città per raccontare storie di scuola minacciata e far sentire alla popolazione l’urgenza del caso, ma ho avuto da fare un paio d’ore e mi sono perso la festa, tornando però giusto in tempo per vedere chi la voleva guastare (e non ci è riuscito, per fortuna).
Antefatto: sin dalla mattina un nucleo dei carabinieri stazionava nei dintorni di porta Castiglione, nucleo a cui si è aggiunta la polizia quando il corteo ha cominciato ad avvicinarsi (da quello che ho capito la polizia fin lì ha seguito il corteo) col timore peraltro infondato che una parte dei manifestanti si dirigesse verso il vicino Cafè Pound, luogo di ritrovo dei giovani di destra. Ora, quando il corteo, che aveva in testa gli studenti universitari e solo dietro i ragazzi dei licei, delle scuole medie eccetera, ha raggiunto l’aula santa Lucia di Scienze Politiche (quella ricavata da una chiesa sconsacrata, per intenderci), la polizia si è disposta in maniera da bloccare la strada dove alcuni lavori in corso sulla sinistra formavano una strettoia. Per vedere meglio mi sono arrampicato su un impalcatura (e ho poi chiesto ai vari ragazzi che guidavano oggi il corteo), e lo svolgimento dei fatti è stato questo: dapprima si è fermato il corteo e si sono inviati dei rappresentanti a “trattare”, ovvero a far presente che si voleva semplicemente proseguire a sinistra in via Cartoleria (e il cafè Pound non era quindi un obiettivo), e per qualche motivo la discussione non ha portato a niente per un po’ (non capisco davvero il perchè, mi fa sospettare che la polizia cercasse lo scontro, e probabilmente ci prendo) e la folla ha cominciato a rumoreggiare. Come spesso capita, un movimento improvviso della massa di persone dietro di loro ha spinto qualche rappresentante a contatto con i poliziotti, e subito si è scatenata la reazione violenta: per qualche lungo istante (sembra incredibile quanto possa durare un mezzo minuto) è sembrato che tutto dovesse degenerare, con poliziotti che manganellavano convinti, qualche sporadica reazione di alcuni studenti (saranno volate due-tre bottiglie a far tanto) e i carabinieri che cominciavano solerti ad infilarsi tra i poliziotti. Fortunatamente, la presenza di spirito degli studenti ha evitato che la situazione degenerasse, e nonostante il gruppo di carabinieri si sia poi piazzato all’imbocco di una via laterale pronto a tagliare fuori la testa del corteo se si fossero presentati casini, si è riusciti a imboccare tutti quanti via Cartoleria quando finalmente ci hanno fatto passare una quindicina di minuti dopo. Qualche contuso, molto spavento ma in fondo poteva andare peggio, e sicuramente si è dimostrata la natura pacifica (per quanto incazzata) di questo movimento.
Superata la trappola si raggiunge in fretta la sede bolognese di Confindustria all’incrocio tra via Santo Stefano e via Dante, e li ci si ferma per un lungo discorso a più voci. Giungono notizie incredibili da Roma e Milano: Piazza Affari e il Parlamento assediati da un coro festante di studenti e professori d’ogni età, centinaia di migliaia di persone lì a far sentire la loro voce come noi abbiamo fatto sentire la nostra oggi; ma la più grande soddisfazione è per aver passato tutti assieme la mattinata, senza farci dividere da chi ha provato a usare i soliti vecchi trucchi. Comincia anche a piovigginare, e se pur si riprende fino a raggiungere i viali l’idea è di chiudere la manifestazione a Porta Maggiore (che comunque credevo si chiamasse porta San Mamolo) dopo aver bloccato il traffico per un po’. Nel frattempo i più giovani se ne tornano pian piano a casa, considerato tralaltro che la manifestazione era programmata fin qui, e gli universitari sono praticamente i soli a resistere sotto la gelida pioggia che ormai cade copiosa, una bella giornata che si conclude forse presto, ma sicuramente bene per molti. Però…
…c’è un però: complice forse il clima che si mette inaspettatamente al bello, o la gran massa di gente che comunque rimane e non da segni di stanchezza, la manifestazione continua e si dirige verso la stazione. Ormai i cori e gli striscioni sono queli universitari, contro i tagli e contro le baronie che appestano un sistema universitario tra i peggiori del mondo (con qualche deriva sull’autoformazione, che suona un po’ sessantottina ma suggestiva), e la voglia è quella di osare, di provare a bloccare nuovamente i treni come qualche giorno fa. In apprensione un po’ per l’immagine del corteo, un po’ per l’incolumità di tanti ragazzi (tra i quali c’ero pur sempre anch’io) ho parlato con gli organizzatori, che ancora non avevano ben deciso se valeva la pena di forzare l’inevitabile blocco della polizia; una corsa in stazione per dare un’occhiata e i numeri che ho riportato (3 camionette della polizia per una cinquantina di poliziotti, più alcuni carabinieri pronti vicino al comando accanto alla polizia) sembrano aver fatto decidere definitivamente per la soluzione più cauta: arrivare di fronte alle forze dell’ordine e rimanere lì, senza cercare lo scontro.
Un poco alla volta ci si avvicina e, chi sedendosi chi rimanendo in piedi, si gridano ai poliziotti i propri cori e le proprie idee, si parla ancora e ci si racconta quello che è successo oggi, e quello che continuerà a succedere domani e dopodomani e i giorni dopo ancora. Qualcuno tra la folla vorrebbe portare avanti la prima idea di sfondare, ma un poco alla volta tutti capiscono che oggi non si può, e si rischia solo di compromettere tutto quello che di bello è stato costruito. Ci vuole un po’ per far muovere tutti (circa 3000-4000 studenti universitari), ma dopo un lungo stazionamento ci si incammina un poco alla volta verso la strada, per fermarsi però poco dopo all’incrocio del ponte a bloccare il traffico. Sarà stata la stanchezza a suggerire quest’idea, ma passa una ventina di minuti prima che ci si alzi e si riprenda il cammino (anche se mi è giunta poi voce che una parte degli studenti abbia deciso di non seguire gli organizzatori e di rimanere li per un bel po’ ancora) in direzione di Piazza Maggiore, dove è invece sicuramente la stanchezza a ispirare la chiusura della manifestazione. Non servono più discorsi, ora c’è solo la voglia di tornare alle proprie vite e riposare in vista dei prossimi impegni.
p.s. io Grillo non l’ho visto.
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Gli itachiani a Profumo di Mosto 2008
Anche quest’anno una folta delegazione di itachiani ha partecipato all’appuntamento Profumi di Mosto che si è svolto il 12 ottobre 2008 nel territorio del Garda Bresciano.
Iniziativa che a nostro avviso sta crescendo molto. Quest’anno l’organizzazione ha deciso di plasmare l’iniziativa attorno ad un progetto su cui il consorzio Garda Classico sta puntando molto: Creare un marchio unico […]
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TUNING MANIA!1° Felter Tuning Show a Salò
Domenica 26 Ottobre 2008 presso il Polo Fieristico Enogastronomico del Garda a Salò si svolgerà il 1° Felter Tuning Show. Si tratta di un vero e proprio Raduno Tuning per appassionati e professionisti, con tantissimi premi e gadget, musica e ragazze immagine. L’evento è organizzato dall’Extreme Tuning Club di Salò in occasione della 3ª Festa […]
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Dio Esiste! o forse no?
Haider è morto. Ubriaco.
I famigliari erediteranno un patrimonio pari a 15 milioni di euro. Uno zio di Haider aveva acquistato, nel periodo nazista, un’intera valle delle Alpi da una vedova ebrea. Ovviamente pagando un prezzo congruo. Con i tempi. Questa valle oggi vale 15 milioni di euro.
Ora capisco perchè Haider decantava le lodi di alcune politiche […]
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CONFERENZA OCSEEconomia del turismo e Globalizzazione
I governi sono chiamati a mettere in atto strategie efficaci a rendere l’industria del turismo più competitiva e dare vita ad azioni di cooperazione con l’industria e le regioni nel promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile. E’ la sintesi del documento finale dell’incontro che si è tenuto il 9 ed il 10 […]
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Riprende dibattito
Il tema di ieri sera è stato “Soll Türkisch als zweite Fremdsprache an deutschen Schulen Französisch ersetzen?” ovvero “Bisogna sostituire il francese con il turco nel programma d’insegnamento della seconda lingua straniera?”. Come al solito l’argomento di dibattito viene scelto al momento tra tre opzioni proposte da Sebastian che guida il gruppo. Dopodiché a caso (con l’estrazione di biglietti) si determina chi sarà pro e chi contra. Poi seguono 10-15 minuti di preparazione con il proprio team e poi si parte.
È inutile che stia a dilungarmi sul come è organizzato il dibattito visto che l’avevo già fatto l’anno scorso. Invito però i miei lettori a chiedere per chiarire dubbi, perché sarebbe bello che il gruppo qui a Bolzano cresca in numero e che magari anche nelle altre università italiane parta quest’attività, visto che a livello nazionale non ce ne sono molte altre. Tant’è che a metà novembre siamo stati invitati a Monaco di Baviera per una competizione tedescofona e mi pare che fuori da quei confini stranieri non si sia mai fatto niente.
A lato l’invito al gruppo di dibattito ogni materdì dalle 20.00 alle 22.00, uscita al bar a seguire. Non serve avvisare. A differenza di quanto segnato per l’ultimo incontro, la prossima volta si dibatterà in inglese. Click sull’immagine per ingrandire.
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Basta dossi!
Come avrete sicuramente notato, ultimamente a Desenzano (e non solo) stanno costruendo sempre più dossi, ancora più di quelli che c’erano prima. Adesso ne mettono addirittura 2 o 3 in fila. Sembra che si divertano.
Certo, il motivo è ridurre la velocità dei veicoli sulla strada, cosa giusta, dato che a volte si vedono certi pazzi che vanno in centro a 80 all’ora.
Tuttavia mi chiedo: i dossi non sono forse una maschera per coprire la mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine?
Tutti possono vedere che sulla strada è garantita una sorta di impunità: si vede di tutto, sorpassi a destra, zig-zag tra le auto, velocità folli, guidatori drogati o ubriachi, e la possibilità che vengano colti in flagrante è ridicola.
Qualche volta si vedono delle pattuglie, sia di giorno che di notte, ma la maggior parte delle volte no. Per esempio ieri sera tra una cosa e l’altra ho girato in macchina tra Desenzano, Lonato, Sirmione e Peschiera senza vederne neanche una. Ed era sabato sera, con le decine di discoteche che ci sono in questa zona che richiamano non so quanti ragazzi.
Quando ero andato negli Usa in autostrada c’erano continuamente pattuglie; chi superava i limiti era quasi subito fermato, e andare in macchina era molto più sicuro.
Possibile che non si riescano a fare controlli seri anche qui? Se ci fossero molti ci penserebbero 2 volte prima di mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. Per non parlare di chi beve e si mette alla guida, che con una discreta probabilità di essere controllato forse si guarderebbe bene dal mettersi al volante.
Non conosco bene la situazione italiana, ma so che abbiamo un numero di forze dell’ordine rapportato alla poloazione altissimo. Penso che il problema sia che la maggior parte di questi siano in ufficio dietro alle “scartoffie”.
Per questo dobbiamo sopportare di stimolare continuamente le sospensioni dell’auto sui dossi. Sempre più dossi ma pochi controlli, è questa la verità?
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Conferenza di Richard Stallman
Come vi avevo annunciato ieri sono andato a sentire la conferenza tenuta da Richard Stallman a Brescia.
Era stata organizzata in soli 3 giorni, quindi non era stato possibile fare un’ampia pubblicità, e la sala dove si teneva era abbastanza piccola.
Richard ha parlato per circa 2 ore in inglese, non c’era interprete ma ho capito abbastanza, cosa che mi rende felice.
Ovviamente ha cominciato con il software libero, le libertà fondamentali che deve avere un utente quando utilizza un software, ovvero di eseguirlo, di studiarlo e adattarlo alle proprie esigenze, libertà di distribuirlo gratuitamente per aiutare il prossimo e libertà di migliorarlo e rendere disponibili in rete i miglioramenti.
In seguito si è soffermato sul copyright, sulle decisioni dei governi nazionali, sulla musica e i libri. Contro la volontà delle case discografiche di ottenere una tassa dai governi per permettere di scaricare la musica ha lanciato l’idea di una tassa che vada direttamente agli artisti.
Ha parlato anche di DRM e tutte le implicazioni che può avere.
Una conferenza molto interessante, ancor più per il fatto che l’oratore è un personaggio considerato padre e “guida spirituale” del free software.
Dovrebbe essere a breve disponibile un video della conferenza, ve lo segnalerò
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Taizé 08
Quest’anno eravamo in 17 a partire da Desenzano. Per le iscrizioni ci avevo già pensato più di un mese prima, escluso per i due che si sono aggiunti più tardi. Ai biglietti del treno non ci ho pensato io. Ha fatto tutto il Cesare al quale vanno dunque i miei ringraziamenti e penso anche quelli degli altri. Nonostante questo lì a Taizé i frati e quelli dell’organizzazione hanno tendenzialmente fatto riferimento a me. Per fortuna però Anna e Micaela sono andate al posto mio al primo incontro con gli altri capi gruppo che me n’ero completamente scordato.
Quest’anno per la prima volta ho anche fatto da contact person, che significa che guidavo un piccolo gruppo di riflessione relativo all’Apocalisse, l’argomento scelto per la settimana. Appena si arriva a Taizé chi ha più di 17 deve scegliere tra due argomenti e la settimana di silenzio. Io ho appunto scelto l’Apocalisse e poi, già che c’ero, ho fatto da traduttore per alcuni italiani dall’inglese e da guida in questo gruppetto di dieci persone in cui abbiamo discusso sul brano biblico presentato da un frate prima. Nel dettaglio abbiamo parlato dei primi tre capitoli del libro della Rivelazione.
Come lavoro (già, perché mica si tratta di una vacanza) ho scelto di fare l’accoglienza alla Casa (così si chiama “l’ufficio” da cui passano quelli che sono appena arrivati a Taizé). Mi sono scelto il turno della mattina che andava dalla colazione alla preghiera di mezzogiorno, e dunque dalle 9.30 alle 12.20. Il primo giorno ci hanno spiegato cosa dire ai nuovi arrivati e i fogli da seguire, ma naturalmente a me nei primi giorni hanno solo dirottato casi non contemplati dalla guida. Almeno si tratta per lo più di italiani, visto che ero l’unico italiano nel gruppo. Il lavoro maggiore comunque l’hanno fatto quelli che parlavano francese, perché mi sono accorto che durante la settimana vengono più persone dai dintorni. La permanenza standard sarebbe da domenica a domenica, come abbiamo fatto noi.
Un po’ per il lavoro che ho scelto, un po’ per il gruppo grandicello, credo, non ho socializzato quanto gli anni scorsi, ma non fa niente, visto che la sera stessa del giorno in cui sono rincasato ho trovato una richiesta di amicizia su Facebook di un ragazzo olandese che avevo conosciuto l’anno scorso.
Poi mi sono informato per l’incontro che sarà a Nairobi in Kenya questo autunno. Sarei quasi intenzionato ad andarci per vari motivi che non spiegherò ora. I giorni dell’incontro sarebbero dal 26 al 30 novembre, ma è possibile presentarsi là anche un settimana abbondante prima per farsi ospitare da una famiglia locale per una decina di giorni prima dell’incontro e capire un po’ meglio come vive e ragiona la gente là. Ma prima devo un po’ vedere come sono messo con i vari impegni parrocchiali, sportivi e, non ultimi, universitari (mi riferisco alle associazioni studentesche, mica allo studio!).
Per il momento chiudo qua e aspetto domande nel caso ce ne fossero. Gli aneddoti arriveranno con le foto fra qualche giorno, senza troppa fretta che mi resta una settimana per preparare due/tre esami.
Nella foto il laghetto del parco di Taizé.
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“NOTTI DEI MUSEI” al Museo di Riva del Garda
Gli appuntamenti previsti dall’iniziativa “Notti dei Musei” interessano ora, a partire da questa sera, giovedì 7 fino al 20 agosto 2008, il Museo di Riva del Garda le cui sale rimarranno aperte al pubblico durante la ore serali – dalle 20.45 alle 22.45 – per consentire agli interessati di visitare i preziosi allestimenti della Pinacoteca […]
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TOUR 2008 Percorsi turistici alla scoperta del Garda Trentino
Da maggio a settembre, Ingarda Trentino Spa organizza dei tour guidati finalizzati alla valorizzazione delle offerte culturali del proprio territorio.
La zona dell’Alto Garda da sempre conosciuta come meta ideale per una vacanza attiva durante la quale praticare sport outdoor rappresenta, allo stesso tempo, una posizione vantaggiosa per godere della straordinaria bellezza di un paesaggio caratterizzato […]
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WE ARE THE CHAMPIONS Rock With Us
Sabato 9 agosto penultimo appuntamento di Musical on stage con il ritorno della Musical Theatre Company in “We are the champions…Rock with us” (musiche dei Queen, regia di Pia Sheridan). Lo spettacolo si ispira a We Will Rock You musical stile opera rock basato sulle travolgenti canzoni dei Queen che ha debuttato al Dominion Theatre […]
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