Tag: governo

Ha ragione Brunetta!

Il Ministro Brunetta a Omnibus Estate su La7:

Vorrei ricordare che la situazione di Alitalia è il prodotto di cattiva politica certamente, ma anche di cattivo sindacato.

Per una volta ha ragione quando dice che la situazione dell’Alitalia è il prodotto di una cattiva politica. Lo invito ad andare a vedere quanto valeva una azione Alitalia nel […]

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http://blog.zuin.info/?p=841

Bell’Affare

Certo, quello dell’Alitalia, è un bell’affare. Non per lo Stato Italiano ovviamente ma per questa famigerata “cordata”.
Il Governo Prodi voleva “svedere” (sarà stato proprio così?) l’Alitalia ai francesi. Questi sciocchi si sarebbero comperati la compagnia con tutti i debiti che si portava dietro. Ci sarebbero stati 2000 esuberi. Quei simpaticoni dei Sindacati si sono ovviamente […]

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http://blog.zuin.info/?p=840

Attenti alle Low Cost sciocchi!


Avete notato quanto è pericoloso scegliere di volare con una compagnia low cost? Succede di tutto, è come buttarsi da una rupe con 2 ali di carta.
Almeno secondo i telegiornali…
Casualmente questa campagna contro Ryanair e co. è in atto mentre il governo cerca di salvare Alitalia con un piano ai limiti della bancarotta fraudolenta (senza “ai limiti”), e dopo che la lega nord aveva minacciato proprio la compagnia irlandese di non concedere gli areoporti italiani, poichè in una pubblicità avevano usato bossi col dito medio alzato. Alla faccia della solidarietà tra celti!
Ma le compagnie low cost non avevano una flotta composta da aerei tutti nuovi? Ma le compagnie low cost non vendono gli aerei da revisionare alle compagnie “normali”, comprandone nuovi?
Questo sfugge ai cari giornalisti italiani.
Le compagnie low cost sono il male! Non è possibile spendere solo 40€ (tutto compreso) per andare a Londra! Bisogna andare con Alitalia e pagare i giusti 843 €.
Tra l’altro agli 843 bisogna sommare quanto ci costa sobbarcarci i costi di una compagnia in fallimento, che pagheremo noi per far guadagnare un pugno di industriali.
Insomma, volate Alitalia, volate sicuro, volate comodi, volate vataggiosi (se trovate il volo, il personale non è in sciopero, o la compagnia non è fallita prima)!

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http://filisetti.blogspot.com/2008/09/attenti-alle-low-cost-sciocchi.html

Mia nonna era contraria alla lavatrice!

Ho visto il video illuminante di Luca Barbareschi che evito di linkare. E’ sconcertante sapere che abbiamo al governo gente progressista come questo!
Io ormai non discuto neanche più con le persone come questa… in genere rispondo solamente:
“Anche mia nonna era contraria alla lavatrice”!

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http://todaymilk.blogspot.com/2008/08/mia-nonna-era-contraria-alla-lavatrice.html

Non fate i bambini, tornate bambini

Le Olimpiadi di Beijing 2008 sono belle da vedere, ben organizzate e appassionanti, guardatele. Seriamente, la varietà di discipline presenti, l’insolita passione espressa dagli atleti e certi commentatori (come il mitico Cassani) fanno riconciliare con lo sport, quindi perchè perdersi uno spettacolo del genere? considerata la penuria televisiva (in Estate poi…), sarebbe un vero peccato.

Ah già, il boicottaggio, i diritti umani, il Tibet…(come dire: la borghesia, il proletariato, la lotta di classe, cazzo!) giusto, giusto. Peccato eh? però per i diritti umani si combatte, sennò è inutile che ci mettiamo a fare i pistolotti sulla democrazia. Però è un peccato davvero…ma aspettate, allora dobbiamo fare la stessa cosa verso gli altri paesi trasgressori dei diritti umani, no? Io non sono un appassionato delle serie tv americane, ma la terza serie di Heroes l’avrei vista volentieri…e noi Italiani? intanto vi voglio vedere a boicottare dall’interno, ma ad ogni modo mica scherziamo in quanto a discriminazioni sociali e religiose. Dite che “si vabbè però la Cina di più“? ma questa non era una questione di principio? le questioni di principio mica si pesano sulla bilancia, tali sono sempre e comunque, indipendentemente dalla “quantità”.

O credete che possa servire a qualcosa? Intendo, non vedere le olimpiadi, non mandare rappresentanti istituzionali, addirittura non mandare gli atleti? e invece non serve a nulla di nulla, tranne forse a mettere a posto, non so bene come, una specie di coscienza collettiva del paese. E io sono più per gli atti concreti, le questioni di immagine mi annoiano. Credete che ignorare il bambino cattivo di turno, fare quelli che “io con te non ci gioco”, possa servire a placare le sue malefatte? andiamo, non ha mai funzionato da bambini, figurarsi quando si tratta non di provocazioni infantili quanto di una maniera di portare avanti la prima o seconda Superpotenza mondiale.

Ma allora manifestare le proprie idee non serve a niente?

Ma certo che serve, sciocchini, ma solo quando può cambiare le cose, o perlomeno in una maniera tale da almeno provarci, a cambiare le cose. Per questo ha senso (tanto per fare un esempio un po’ datato) manifestare contro l’invio di contingenti italiani in Irak ma non ne ha il manifestare contro Saddam Hussein: nel primo caso si cerca di influenzare attivamente la politica di un governo che in teoria dovrebbe ascoltare il popolo sovrano (e che è comunque una democrazia, pertanto sensibile, si spera, al sentire della gente), nel secondo è solo una presa di posizione fine a sè stessa, tanto per mettere bene in chiaro a non si sa bene chi che si sta dalla parte dei buoni.

Volete sapere cosa si potrebbe fare di utile per sfruttare queste olimpiadi? Voialtri appassionati difensori dei diritti umani (mi ci dovrei infilare dentro, ma io tengo ancora troppo alla mia pelle, mentre voi parlate come se il martirio fosse una prospettiva allettante, dopotutto) prendete tutti un bel volo e andate a Pechino. Una volta li, visto che grazie alle olimpiadi la Cina ha qualche riflettore in più del solito puntato addosso e non può permettersi tutto quello che presumibilmente si permette di solito, tirate su una gigantesca manifestazione (cinesi scontenti ne trovate a palate, scommettete?), o qualche azione di boicottaggio seria, ma ai danni degli sfruttatori cinesi, non delle olimpiadi. E lasciate in pace chi vuole solo godersi un po’ di sport ad alti livelli, nell’unica occasione in cui sembra ancora una passione e non un mercato.

Anzi, facciamo così: mentre aspettate il giorno della partenza per Pechino, nelle pause tra una seduta di pianificazione e l’altra, seguitevi qualche gara. Ce n’è per tutti i gusti, e sicuramente qualcuno di questi sport lo avete pure praticato (e al massimo c’è sempre il calcio), cosa vi costa sedervi un paio d’ore sul divano tra amici e guardarvi qualche gara? Io oggi sono riuscito ad appassionarmi di tiro con l’arco, ed è tutto dire. Le olimpiadi tirano fuori (e per quanto mi riguarda è l’unico grande evento sportivo che ci riesce) il bambino che c’è in noi, quello per il quale lo sport è davvero solo un grande gioco e alla fine vincono tutti, anche chi non sale sul podio. Ai suoi occhi, già essere li a giocare è un privilegio da vivere con gioia.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/08/non-fate-i-ragazzini-e-tornate-bambin.html

Vita: una definizione operativa

Trasformo un vecchio post in una rubrica, tanto perchè mi avanza una cassetta di puntini e vedo in giro un sacco di i sprovvistene.

La Vita

Si fa presto a dire la vita va difesa fino al suo termine ultimo naturale, ma qualcuno sa cosa sia, questa vita? La questione è un po’ complicata, molto più di quanto si pensi comunemente. Da un lato non si sa bene quando cominci, dall’altro ci sono problemi talvolta a capire quando finisca, in entrambi i casi la questione, che dovrebbe essere più che altro accademica, finisce per interessare (pare) una larga fetta della popolazione. Voglio dire, spero interessi una larga fetta di popolazione, perchè se tutta questa gente (donne che vogliono abortire, malati gravi, famiglie di corpi morti mantenuti in funzione) deve soffrire, spero almeno che lo faccia per un bacino elettorale decente.

Tralasciando il significato “ontologico” della Vita (assumendo che alla fine non interessi a molte persone), ci serve però una bussola per trovare le famose “soluzioni condivise”. In questi giorni il governo sta infatti cercando di ribaltare la sentenza della Corte di Cassazione (che ha confermato quella della Corte d’Appello) riguardo alla Englaro, e il Partito Democratico si è astenuto dalla votazione alla Camera sostenendo una cosa del tipo “questa maniera di affrontare la cosa è grossolana, noi vogliamo trovare soluzioni condivise e mature”. Bravi! io avrei votato contrario, ma mi piace la parte di chi tira le orecchie a chi strepita e prende a fare i discorsi seri, quindi ho deciso di dare una mano e di mettere sul tavolo qualche punto di partenza, non si dica che io critichi e basta (anzi, mi sto astenendo dal commentare Buttiglione, e sappiate che mi prudono le dita). Come fare? semplice, creiamoci una bella definizione operativa di Vita-da-proteggere.

1. Proteggiamo la vita in quanto tale solo se possiede le caratteristiche proprie della vita dell’homo sapiens, per gli altri animali vale solo la difesa della dignità della vita, per quanto riguarda le piante ci preoccupiamo solo che non si estinguano le specie. Vita-da-proteggere sembra essere quindi solo la vita dotata di coscienza e autocoscienza, di capacità di progettazione a breve e a lungo termine (ovvero di capacità di scelta) e tutto ciò che queste facoltà comportano. Per quanto ne sappiamo negli animali la coscienza è presente semmai in forme lievi o più o meno abbozzate, ma anche se non fosse così la scelta è tra accettare questo principio o proteggere gli animali con la stessa intensità con cui si proteggono gli esseri umani, il che porterebbe o a spese mediche elevatissime e vegetarianismo imposto. Credo si possa, per amor di semplificazione, assumere un divario netto tra homo sapiens e gli altri animali e legiferare di conseguenza; ma se un divario c’è si trova in quelle caratteristiche.

2. Proteggiamo la vita in quanto tale anche qualora questa non presenti le caratteristiche dell’homo sapiens a patto che sia solo una questione di tempo (bambini, feti ecc). Questo secondo principio salvaguarda i bambini (che, ad esempio, nel primo anno di vita presentano lo stesso tasso di apprendimento dei piccoli di scimpanzè), ci permette di giustificare la difesa dei feti (che a un certo punto si possono effettivamente dire “vivi”), e crea qualche problema quando si debba decidere del punto d’inizio. Difatti, se il principio difende in funzione della prospettiva futura, allo stesso modo quello che difende è una vita in prospettiva futura, non la prospettiva futura di una vita (altrimenti si dovrebbero proteggere gli spermatozio vietando financo la masturbazione). Il limite attuale (tre mesi se non sbaglio) sembra non essere causa di grandi discussioni (chi discute vorrebbe o eliminare l’aborto tout court, e quindi la possibilità di individuare un confine tra la non-vita e la vita, o semplicemente scoraggiare l’aborto con consultori e affini), prendiamolo quindi per buono.

3.Proteggiamo la vita in quanto tale finchè sussistono le condizioni poste dai primi due principi. Questo principio è invece una questione di coerenza: se proteggiamo la Vita non proteggiamo semplicemente l’involucro di carne che a seconda della propria visione del mondo fa da mezzo di trasporto o da componenti materiali. Ma attenzione, non vuol dire che stiamo proteggendo un principio, ma che stiamo proteggendo uno stato di cose, una maniera di essere che assumiamo come importante al punto da dispendere energie gratis (nel senso, pur non avendo un ritorno) per la sua salvaguardia.

I corollari immediati (con un occhio alla situazione di Eluana Englaro) sono:

– Se proteggiamo la vita in quanto “capacità di volere” non possiamo non mettere davanti a tutto il diritto di scelta. Non ha molto senso costringere qualcuno a volere qualcosa e pretendere di farlo per permettergli di mantenere la sua capacità di scegliere (ovvero la vita umana, in un certo senso)

– Se qualcuno perde permanentemente la propria autocoscienza (e assieme ad essa, necessariamente, la capacità di scegliere) perde anche la vita-da-proteggere che possedeva. Pertanto, va trattato come un vegetale in senso stretto (e quindi lasciato morire o ucciso, se si fosse espresso in tal senso). Si può derogare a ciò nel caso in cui la persona avesse espresso chiara, documentata e incontrovertibile volontà che il proprio corpo fosse mantenuto in funzione in casi come questo, per via del primo corollario.

– Chiunque sia pienamente in grado di decidere della propria vita può farlo, fosse anche per portarla a termine “prematuramente”, sempre per il primo corollario. Compito dello Stato è semmai controllare che chi prende tale drastica decisione sia in grado di intendere e di volere e non stia subendo plagio da parte di persone o istituzioni

Concludendo, la Vita-da-proteggere è una cosa seria, e parlarne significa parlare di persone in carne, ossa e cervello, non di un concetto astratto da definire a un tavolo comune tra Fede e Ragione. Per questo sono daccordo nel far parlare tutti quanti al tavolo della discussione, ma a patto che partano dalla bruta realtà delle cose, e non da un’astrazione buona solo per le discussioni teologiche che, parlando in maniera sinceramente laica, non interessano e non devono interessare al legislatore.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/07/vita-una-definizione-operativa.html

Valli a capire ’sti politici

Le cose strane che succedono in Italia.
Da una parte si tagliano i fondi per la Polizia di Stato dall’altre si spendono 40 milioni di euro per militarizzare le città Italiane.
Bho!
Se volessi pensare male direi che il Ministro La Russa si è montato la testa e ritenendo il Ministro Maroni un incapace vuole sostituirlo nel normale […]

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Prove di follia

Anche questa mattina, mezzo addormentato, ho fatto colazione con il sottofondo delle notizie di RaiNews24 trasmesse da Rai3. Nel dormiveglia mattutino mi è sembrato di sentire una notizia di quelle che ti sembrano assurde a tal punto che credi di esserti immaginato di sentirla: il Governo vuole utilizzare l’esercito per pattugliare le città. Mi è […]

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Promossi con riserva!

La discussione sul PGT sta prendendo corpo.
Sul Giornale di Brescia di domenica c’era un bel articolo su alcune osservazioni che l’ Associazione Tuteliamo l’ambiente e il territorio di San Felice da fatto sul PGT. Della posizione dell’associazione so quello ho letto sul giornale in quanto non ho avuto modo di ricevere nessuna loro nota ufficiale.
Per […]

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Ryanair? No Grazie!

Perché volare ancora con Ryanair?
I prezzi non sono più competitivi, il servizio è pessimo, i disservizi costanti, gli aeroporti scomodi.
Il check.in è un’impresa e il tuo bagaglio viene controllato al grammo pur di spillarti qualche(??) euro. Se non sei stato più che attento, pagherai molto caro ogni chilogrammo in più che avrai messo in valigia.
A […]

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Che soddisfazione questo governo

Della genialità di Bossi ho già parlato in un precedente articolo. Quello che avevo sottovalutato (mi capita spesso) sono le conseguenze che certi atti italiani possono avere all’estero. Eppure avrei dovuto imparare la lezione. Vi ricordate il pandemonio nato con le magliette del Celtico Calderoli?
Ora il gesto di bossi fa bussines. La compagnia LowCost Ryanair […]

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http://blog.zuin.info/?p=806

Bla, bla, bla!

In questi giorni sto partecipando a molti incontri dove vengo invitato per dire la mia sul PGT. Se devo essere sicero ci vado anche per sentire cosa la gente di San Felice sa e dice del nuovo Piano di Governo del Territorio.
Qualche spunto interessante è saltato fuori e non mancano i richiami a chiacchiere esilaranti:
– […]

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http://blog.zuin.info/?p=799

Forse basta una scoreggia.

Credo che Umberto Bossi sia un Genio.
Lo dico veramente, non sto scherzando. E’ riuscito, in pochi anni, a fare cose che gli altri hanno impiegato oltre sessant’anni ad attuare.
La rete di potere che la Lega ha organizzato non ha eguali. Il controllo del potere è l’obbiettivo principale di ogni Partito, ma la Lega è riuscita […]

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Incidenti nucleari

Da un po’ di giorni si legge in rete di quanto è successo a Tricastin in Francia, a Ringhals in Svezia e di nuovo in Francia a Romans sur Isere. Piccoli incidenti a centrali nucleari che in tutta sincerità non mi hanno preoccupato per niente. Il blog che ho linkato sopra commenta che i giornali italiani non ne parlano. Qualcuno potrebbe rispondere che il governo che ovviamente controlla l’informazione e vuole ammazzare la democrazia, ci tiene all’oscuro e così via.

Per me la risposta sta in questo articolo de ilSole24Ore dove in un’intervista a Roberto Mezzanotte emerge che si tratta di problemi all’ordine del giorno, alcuni dovuti a negligenza altri meno, ma comunque molto frequenti e piuttosto innoqui.

Non sono favorevole al nucleare in Italia in questo momento così come non ho votato questo governo, ma mi pare di notare che l’informazione sia lungi dall’essere oggettiva su entrambi i fronti politici.

Ero presente qualche anno fa ad una conferenza di Zichichi e gli era stata chiesta la sua posizione sul nucleare. Aveva detto che i disastri possono succedere se si danno delle centrali atomiche a degli incompetenti o se non si risettano i principi fondamentali di sicurezza come è successo a Chernobyl.

Aggiornamento:
Come volevasi dimostrare l’opinione pubblica si scalda sul nucleare in Francia, ma il problema non è tanto della tecnologia impiegata, quanto delle disfunzioni nella gestione della centrale. Dunque un problema “umano” che ha, a mio avviso, giustamente portato al licenziamento del presidente del consiglio di amministrazione.
Il danno è comunque ridotto e sotto controllo.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/07/incidenti-nucleari.html

Eluana Englaro è il suo corpo

Il caso della Englaro (mi rifiuto di chiamarla per nome, e per fortuna Engly suona troppo male o l’avrebbero usato, manco fosse la cara amica di sempre o, peggio, il cagnolino) si presta a molteplici riflessioni, ma soprattutto richiede che qualcuno getti secchiate di realtà in faccia ai numerosi commentatori che, come sempre in queste occasioni, si buttano a pesce sull’argomento carichi dei propri interessi. Andiamo per gradi.

Per venire incontro alle necessità di molti tra voi non voglio escludere che da qualche parte noi si abbia un’anima (purtroppo non viene mai nelle foto, per rubare una battuta a Denis). Vi vengo ulteriormente incontro credendo a quella storia del Paradiso e dell’Inferno, pertanto: a patto che a voi freghi qualcosa del dove finisrà l’anima della Englaro, sicuramente non passerebbe per suicida, no? quindi sta decisamente per fare il salto di qualità, lasciatela andare.

Bene, sistemati i cattolici più ortodossi (e sinceri) andiamo avanti e cominciamo con le secchiate di realtà: la Englaro ha la corteccia cerebrale narcotizzata. Sapete cosa significa? vuol dire che praticamente non ha più un cervello. Se vi stupite del fatto che apra gli occhi, possa mangiare se assistita eccetera, sappiate che questo non è incompatibile con la perdita totale della coscienza. Totale e senza ritorno, a meno di miracoli divini (ma se non sbaglio nel menù c’è anche la resurrezioneche, ed è persino più scenografica), non ci potrà mai essere una cura, tranne forse la sostituzione cerebrale o un massiccio impiego di (ops!) cellule staminali (sto facendo fantascienza, sia chiaro). A che giova tenerla in vita? Non sta nemmeno vivendo, in realtà, semmai si sta godendo una non so quanto piacevole escursione nel regno vegetale (a proposito, lo dico in anticipo: io non ci tengo). O considerate vivere il ritrovarsi senza coscienza di sè, senza la capacità di riportare alla mente ricordi o elaborarne di nuovi e senza la possibilità di operare delle scelte riguardo al proprio agire? Perchè tutto questo sta “vivendo” Eluana Englaro, e in molti mi date l’impressione di non tenerne conto.

La prima riflessione che questo caso e i suoi commentatori mi impongono è che prima di decidere della vita o della sopravvivenza di qualcuno dovrei sempre conoscere a fondo la sua situazione, per rendermi conto di quello che sto per fare. Chi si prodiga per tenere in vita la Englaro (ho letto di manifestazioni di persone che portavano in giro bottigliette d’acqua) mi da l’impressione di non sapere davvero di starsi battendo per la sopravvivenza di un corpo, e non più di una persona. Un’altra considerazione prima di andare avanti: molti dicono “si, in un momento di debolezza uno decide che non vorrebbe vivere così…ma poi trovandosi in quella situazione…”, ma dicono una scemata, perchè in questa situazione non ci si trova, non si ha più coscienza, se va bene (si fa per dire) si riesce a percepire un po’ di dolore, sicuramente non ad elaborare pensieri e desideri.

E passiamo a fare qualche nome:

Cossiga e Schifani, non hanno niente di meglio da fare che rendersi ridicoli. Sollevare un conflitto di attribuzione se la Corte d’Appello, in mancanza di una legge specifica, interpreta la Costutuzione Italiana è un’azione difficilmente spiegabile, forse un segnale al Papa? ogni tanto questo governo, orfano di una vera e propria presenza cristiana, ha bisogno di far vedere a Benedetto XVI quanto sia cattolicissimo (il baciamano di Mr B, la norma per cui per indagare un prete si deve avvisare il suo vescovo ecc…). Probabilmente sapevano benissimo (perlomeno Schifani, Cossiga si era solo stufato dell’ombra in cui è finito da un po’, credo) di non approdare a nulla di concreto, ma non è che Benedetto sottilizzi troppo in fondo.

il Foglio ha riunito una serie di esperti di diritto penale per sostenere che 1)idratazione e alimentazione non dovrebbero essere considerati accanimento terapeutico, nel caso in cui il corpo sia in gradi di assimilarle sono infatti considerate parte del trattamento palliativo ai malati terminali, quindi 2)in questa maniera si rende lecita una specie di “eutanasia omissiva”, che non ha radici giuridiche, oltre tutto in base alla ricostruzione del consenso su basi indiziarie. In conclusione, dato inoltre che non sembra sia una condizione dolorosa per la paziente, perlomeno il principio di precauzione dovrebbe farla tenere in vita. Tutto questo è molto intelligente e denota grande competenza, ma ci dice solo che la legge è palesemente inadeguata a tutelare le vere vittime della situazione, ovvero familiari e amici della Englaro. Forse è il caso di ricordarsi che, anche dentro a un dibattito giurisprudenziale di alto livello, si sta sempre parlando di una persona in coma e della sua sfera affettiva.

Per quanto riguarda la Chiesa mi limito a riportare le parole di Bagnasco: “Togliere idratazione e nutrimento nel caso specifico è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno, come ne ha bisogno ognuno di noi”. Cosa resta da aggiungere? ah, già, vorrei chiedere a Bagnasco se la stessa cosa valeva nel caso di Karol Wojtyla.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/07/eluana-englaro-il-suo-corpo.html