Tag: Film

pomeriggio catastrofico

Ieri pomeriggio catastrofico!
Prima "L’inferno di cristallo" (1974) con Steeve McQueen e Paul Newman. Subito dopo "Terremoto" (1974) con Chalton Heston e Ava Gardner.
Mi mancava solo "Airport ‘75" per completare un fantastico pomeriggio catastrofico.

Tag: Linferno di cristallo, terremoto, Airport ’75, Steeve McQueen, Chalton Heston, […]

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CINEMA & CIBOJagoda/Fragole al Supermarket

Il Centro Culturale Colonia Sabbioni ospita una rassegna cinematografica dove la gastronomia è lo spunto per uno sguardo intimo all’interno di sistemi sociali e culture di paesi più o meno lontani. Per completare la conoscenza in modo più diretto e approfondito, e per sviluppare nuove relazioni, la visione sarà accompagnata da assaggi di pietanze tipiche realizzate […]

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LA BANDA BAADER MEINHOF Cinema d’autore a Riva del Garda

Il cinema d’autore – la rassegna organizzata dal cinema Roma col patrocinio del Comune di Riva del Garda – propone mercoledì 10 e giovedì 11 dicembre alle ore 21 il film di Uli Edel La banda Baader Meinhof, con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara e Johanna Wokalek.

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che figure del cavolo

Ieri sera stavo accompagnando due spagnoli al Cinema Cristal in quanto ospiti del FilmFestival del Garda
Nel breve tragitto abbiamo parlato dell’argomento internazionale per eccellenza: Silvio Berlusconi.
Dopo quella chiacchierata tra spagnolo, inglese e una sana dose di dialetto veneto, una sola cosa mi è parsa chiara: quando qualcuno dice che Berlusconi è visto all’estero come un […]

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non sai cosa fare dal 5 all’8 dicembre?

Venerdì 5 dicembre si inaugura la seconda edizione del Filmfestival del Garda. L’iniziativa si concluderà l’8 dicembre.
Il tema del Filmfestival del Garda 2008 è riassunto nel sottotitolo Spazio Umano, nel quale sono racchiusi concetti che riguardano lo spazio personale e sociale per come l’uomo lo percepisce, le distanze/vicinanze ideali tra individui con una particolare attenzione […]

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FILMFESTIVAL DEL GARDA 17 film in un Weekend

Al Cinema Cristal di Salò dal 5 al 8 dicembre torna il FilmFestival del Garda che ha come tema “spazio/umano” e propone 17 film in concorso, di cui 6 lungometraggi e 11 corti, oltre ad un corredo di incontri con l’autore, mostre, libri, retrospettive e concerti. Il tema di questa edizione di occupa di sezionare […]

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L’ALPINISTA SCALZO Tom Perry a piedi nudi sulle Montagne del Mondo

“La realtà è che la sensazione di benessere che provo quando tolgo gli scarponi, è impagabile. Ho capito perché: a piedi nudi la terra mi trasmette tutta la sua energia, mi rigenera spiritualmente, mi sento un altro. Mi riappacifica col mondo, mi sento testimone di valori positivi, autentici, senza speculazioni e intermediazioni”. Questa in sintesi […]

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IL MATRIMONIO DI LORNA Al Cinema Roma i Fratelli Dardenne

Appuntamento settimanale con la tradizionale rassegna dedicata al Cinema d’autore – proposto dal Cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda. Mercoledì 19 e giovedì 20 novembre la proizione della pellicola Il Matrimonio di Lorna, per la Regia dei fratelli Dardenne con Arta Dobroshi, Jérémie Renier, Fabrizio Rongione.  Lorna è una giovane immigrata albanese […]

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L’UOMO DEI SETTE MARIIncontro con Giovanni Soldini

Il velista Giovanni Soldini sarà questa sera alle 20 al Centro Congressi Daniele Comboni di Limone Sul Garda. Tra i più famosi skipper italiani, navigatore solitario, due volte trionfatore alla Arthemis Transat, Soldini è stato invitato dal Comune di Limone e dal Circolo Vela. Nel corso della serata verranno proiettati e commentati i filmati delle […]

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Generatore di commenti filmici

Grazie al programma polygen ed alla grammatica di Enrico Ghezzi è possibile creare interessanti commenti filmici.

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LA TERRA DEGLI UOMINI ROSSI Cinema d’Autore a Riva del Garda

Appuntamento settimanale con la tradizionale rassegna dedicata al Cinema d’autore – proposto dal Cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda. Mercoledì 5 e giovedì 6 ottobre la proizione della pellicola La Terra degli Uomini Rossi, per la Regia Marco Bechis con Claudio Santamaria, Chiara Caselli, Abrisio Da Silva Pedro. Mato Grosso do […]

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Guardare i video e i film su PSP

E’ semplicissimo, il programma che consiglio vivamente permette di selezionare un video, convertirlo in formato MP4 selezionando la dimensione finale, a seconda dello spazio libero sulla PSP ed infine trasferirlo.

Si possono anche mettere filmati DVD interamente in un file da 256 Mb ideale per i problemi di spazio su UMD!

Liberati dei film UMD!

Scarica PSP VIDEO EXPRESS direttamente ed installalo sul tuo computer (Win98/2000/XP/Vista)

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fermate la macchina da presa, voglio scendere

Io trovo che il tanto vituperato balletto delle cifre sia interessante di sponda, nonostante tutto. Volete la mia cifra? dico 800mila, e lo faccio confrontando alcune immagini (grazie a Nonnesoabbastanza, che comunque ne stima la metà) e tenendo conto che qualcuno, o perlomeno io l’avrei fatto, può aver partecipato alla manifestazione pur senza sorbirsi il discorsone finale di Veltroni. Voglio dire, ascoltare la tiratona di un segretario che ha indetto una manifestazione quattro mesi prima per farla cascare a un anno esatto di distanza dalla fondazione del Partito Democratico? Qui non è Hollywood, come cantavano i Negrita. In soldoni: l’immaginario non lo si può sempre programmare in anticipo, e le connessioni simboliche (che ci sono sempre, insegna Eco, basta cercarle) sono più efficaci quando non suonano artefatte, fare politica non dovrebbe assomigliare allo scrivere un libro (anche se spesso può essere simile, se si capisce ciò che intendo).

Torniamo alle cifre: perchè 2 milioni e mezzo? 800.000 sono già un’enormità, si può arrotondare al milione per fare scena e si ha comunque già un numero pazzesco, difficile da ritrovare negli scorsi anni (dopo la manifestazione di Cofferati, che a dire il vero pure fu un po’ gonfiata). O si sta dando implicitamente credito ai 2 milioni che sparò Berlusconi un anno fa? leggere la cifra “ufficiale” in un ottica di “ce l’abbiamo più lungo di voi” è avvilente, ma in piccola parte almeno potrebbe essere la via giusta. Mi spiego meglio, e riprendo il “filone cinematografico”: Veltroni sa di dover dare al proprio “popolo” un immaginario, e sta provando a far vivere i suoi elettori nell’unico che conosce, ovvero quello del cinema americano. Fate due calcoli e vedrete che finora le immagini ricorrenti nei discorsi di Walter sono state le brave persone, quelli che lavorano e non arrivano a fine mese, il grande patto che lega assieme le persone di buona volontà che di fronte alla minaccia dell’ubercattivone si mettono assieme accantonando le proprie divergenze for a Greater Good. Il problema di Veltroni è che questa massa di persone va conquistata, e lui ora come ora non ce l’ha. Certo, c’è il “popolo delle primarie”, ma se da un lato si è sfilacciato in un anno di strada dissestata percorsa assieme, dall’altro non è mai stato proprio come Walter lo voleva, forse troppo variegato ed esigente. Forse per questo si sta abbandonando alla vecchia e disgraziata abitudine della sinistra italiana di parlare più col centro che con la sinistra? in fondo i cattolici sono molto più adatti a fare da comparse in un film yankee.

Da mesi uno dei chiodi fissi di Veltroni è la dimensione del suo partito, perchè non basta dimostrare di rappresentare una parte notevole del paese nonostante tutte le cazzate fatte e dette: quando si tratta di far scattare l’ora della riscossa si tratta di essere in più e più cazzuti del nemico. Per questo se ne esce con le frasi tipo “il più grande partito riformista”, “il partito che vuole unificare l’Italia” e con le sparate dei 2 milioni e mezzo, lui non vuole un partito d’opposizione o di governo, vuole sconfiggere le forze del Male (e poi da dell’antiberlusconiano a DiPietro). Vagli a spiegare che, per quanto potrebbe sembrare il contrario, le forze del Male hanno altro da fare che stare appresso all’Italia. Poi quando vai a vedere quello che dice ti stupisci che non faccia proposte, ma è chiaro che non fa proposte, gli imperi del male si sconfiggono forse con le proposte? no, qui ci vorrebbero un po’ di effetti speciali, qualche astronave e un finale romantico, altro che proposte.

Insomma, nel discorso politico costruire un immaginario è essenziale, ma l’azione politica non si può limitare a questo, altrimenti viene banalmente fuori sulla distanza la vacuità delle belle parole. Ammesso e non concesso che i possibili elettori del Pd vogliano sentirsi le “brave persone che lavorano”, si può andare oltre l’autocompiacimento? ci si può distinguere per le battaglie e gli ideali che si portano avanti? ecco, se purtroppo questa tendenza a sostituire i programmi politici con sceneggiature banali potrebbe essere più generale che italiana, e sicuramente è quello che fa Forza Italia da 15 anni (ma non è una buona idea andar dietro a loro), è dovere morale di elettori cercare di cambiare rotta. Anche se toccasse cambiare segretario.

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ANTEPRIMA 007 Domani sera a Salò la presentazione di Quantum of Solace

Domani sera alle 17 a Salò, nella Sala dei Provveditori del Palazzo della Magnifica Patria verrà presentata in anteprima nazionale la 22° pellicola della serie dedicata a James Bond Quantum of Solace, costato 225 milioni di dollari e girato anche sulle rive del Lago di Garda. Una settimana dopo la prima italiana il film debutterà […]

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Qui una volta era tutto film

Parte il film, e ci vogliono solo poche scene per capire dalla colonna sonora in palese dissonanza con le scene che stanno passando sullo schermo che qualcosa non va come dovrebbe andare, una sensazione che man mano si fa più concreta finchè, alla fine, si capisce la verità: Burn After Reading è molto più del film comico che ti hanno consigliato. La dissonanza è la chiave del film, e va oltre il suo aspetto più evidente, ovvero la già segnalata colonna sonora che è, ad esempio, da film d’azione in sequenze da commedia. Ma Facciamo un passo indietro.

Il cinema americano, da quando gli statunitensi, più lungimiranti di altri, hanno cominciato a investirci massicciamente (la prima cattedra di cinema ad Harvard è del 1914, per dire), ha un nome e una ragione sociale: “fabbrica dei sogni”, ovvero produttore dell’immaginario di una nazione. Se vi sembra niente, pensate a quanto negli ultimi sessantanni questa fabbrica abbia esportato anche in Europa (senza contare il cinema non-americano e la televisione negli ultimi anni, che perlomeno da noi ha spodestato il cinema), e a quanto abbia contribuito a formare il vostro, di immaginario. Non è un caso se quasi tutti, dittature e non, abbiano investito e investano massicciamente nella propaganda, nel secolo scorso e in questo che sta cominciando; tuttavia non si tratta solo di una questione che riguarda solo film puramente “di propaganda”, ma di un fenomeno più diffuso che contribuisce a stabilire i confini dell’immaginazione. Tolkien si lamentava che gli illustratori castrassero i lettori di buone fiabe con disegni che diventavano una normativa del fantastico personale, mutatis mutandis il “problema” è sempre quello, se di problema, propriamente, si può parlare.

E oggi? se da un lato l’America di oggi non è più un paese per vecchi, dall’altro non è nemmeno più la terra della libertà di sognare (con buona pace di Obama), e i Cohen ci hanno voluto girare un film. I personaggi del film (di cui gli unici realmente comici, i due agenti FBI, sono poco più che comparse) sono difatti ognuno immerso nel proprio film personale, con tanto di dialoghi pesantemente influenzati dalla propria storia di cinefili (al giorno d’oggi siamo tutti, più o meno volontariamente, cineili); il problema è che ognuno sta su un registro filmico diverso e i momenti di attrito sono frequenti e dirompenti: vedi ad esempio la scena del bar, dove lui sta per far partire la tirata da vecchio saggio con tanto di foto di quando era prete e lei risponde con una puntata di Sex & the City (oppure la più clamorosa, quella dove Pitt e Clooney sono uno in una commedia degli equivoci, l’altro in un thriller e…[mi censuro per evitare spoiler]). Il film dei fratelli Cohen è in realtà lo scontro di persone che provano a vivere la vita come nel loro film preferito; oppure, più sottilmente, lo scontro di quel coacervo di immaginari che ha sostenuto l’ideologia americana negli ultimi sessantanni (di qui il tragicomico riferimento alla Guerra Fredda del vendere segreti o supposti tali a un ambasciatore russo che, giustamente, non sa che farsene), per metterli tutti nello stesso calderone e decretarne la decadenza oppure, e a me piace pensarla così, semplicemente giocarci con fare irriverente (ma qui si dovrebbe fare una telefonata ai registi).

Inoltre, dall’inevitabile brutta fine di (quasi) tutti i film personali il messaggio sembra essere: “qui non è più come una volta, che c’era il lieto fine”, oppure se preferite “qui non è un film, è la vita reale dell’America fine anni ’00, adeguatevi”. Tutto questo è chiaro, lampante quasi, quando si vede il film; a patto di non farsi distrarre dalla trama, che qualcuno spaccia ancora come comica (ma le risate si fanno lo stesso, non vi preoccupate).

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