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Suedtirol.info

Cercavo un po’ di info da mettere sul giornalino universitario, il flyer, sui mercatini di Natale in Alto Adige. Per ogni numero intendiamo inserire una cartina adatta al periodo di uscita. Così sono andato sul sito www.suedtirol.info per vedere un po’ cosa si trovava.

Intanto devo dire il sito è proprio bello, soprattutto se si pensa che è di un’ente pubblico (che non so perché, ma in genere le istituzioni pubbliche hanno la capacità di far male tutto online). Cos’ha di bello il sito? Intanto i contenuti sono di qualità. Ogni post, descrizione, didascalia, promozione… sono tutti attuali, aggiornati, interessanti. Il sito è pensato per i turisti senza ombra di dubbio. Informazioni che esulano da questo ambito stanno altrove. A proposito di questo mi viene da osservare che forse il dominio suedtirol.info non è proprio facile da memorizzare. Chissà perché non .it.

Ho dato un’occhiata alla sezione mercatini con uno spot che tale non si può definire se ci riferiamo all’immagine che tutti abbiamo in testa con slogan e musichette orecchiabili che non ti cavi più dalla testa. Solo immagini di mercatini e una colonna sonora melensa che si adatta benissimo, anche se io avrei scelto qualcosa di natalizio, seppur non banale come Jingle Bells o cose simili.

Se voleste spararvelo, dura abbastanza poco (2 min).

Il vero colpo di genio però è secondo me la suoneria scaricabile dell’Alto Adige. Sì, avete letto bene. La suoneria scaricabile dell’Alto Adige. Ah, perché ogni provincia o regione (l’Alto Adige vive in questa condizione di né carne né pesce, un po’ come Balto che sa solo quello che non è) ha una suoneria sua? Certo che no. La Provincia Autonoma di Bolzano però si. Se volete dunque scaricarvela, cliccate qui. È gratis. (Ormai quando leggo le parole “suoneria”+”gratis” cerco subito di scovare l’asterischino o la scritta in piccolo con l’inganno. E invece stavolta no. Pensa te!)

E per i veri geek, che trovano sempre il “io l’avrei fatto meglio con qualche servizio gratuito che si trova in rete”, sappiate che c’è anche il bottoncino Twitter e Facebook per iscriversi. Mi sono appena iscritto a entrambi. Tutto in italiano. Ci dev’essere da qualche parte il doppione in tedesco, ne sono sicuro. E c’hanno pure il canale YouTube!
Dalla loro pagina Twitter tra l’altro vedo che ci sono alcune imprese della zona anch’esse su Twitter. Lo segnalo perché ogni tanto su Friendfeed c’è qualcuno che chiede quali imprese italiane usano i social media. Beh, per poco, ma sono ancora italiane.

Visto che inizio a divagare mi fermo qui. Lo scopo del post era semplicemente di fare un po’ di pubblicità disinteressata al sito www.suedtirol.info.

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Fotografi per il SN Lokalisten

Nei social networks ciascuno ha reti di modeste dimensioni che connettono amici e conoscenti. Alcuni con qualche caratteristica che li avvicina alle community per via di interessi comuni (LinkedIn per l’ambito professionale, MySpace per l’ambito musicale ecc), ma alla fine pur sempre di reti di amici si tratta.
Beh, Lokalisten.de, un SN tedesco molto diffuso in Germania che si divide il mercato con StudiVZ (se qualcuno conoscesse le percentuali di diffusione…), offre di più. Oggi nella newsletter, in genere vuota con un invito personale a fare finalmente qualcosa, che la polvere si sta depositando sulla mia foto, annunciano un servizio nuovo, per quanto ne so unico.

“Questo finesettimana sei stato alla festa del secolo e vuoi assolutamente delle foto carine? Risparmiati la lunga ricerca! Con un po’ di fortuna c’era anche un membro del nostro team di 200 fotografi di eventi sin dall’inizio della festa e ha immortalato la tua serata festaiola!

La cosa migliore che puoi fare è controlare subito sulla pagina pubblica con le foto degli eventi

Il tutto è scritto solo con le minuscole, contravvenendo a più regole ortografiche di quante non se ne avrebbero infrante in italiano, ma in Germania si fa questo ed altro per essere piùgggiovani! Sta di fatto che questo Social Network tra i suoi dipendenti non ha solo nerd e smanettoni, ma anche delle specie di PR-fotografi sguinzagliati per il paese a prendere parte alle feste in discoteca.

In questa maniera viene sfruttato il fatto che il SN ha diffusione nazionale. Facebook non potrebbe mai coprire neanche lo 0,00001% delle feste negli States, figurarsi al mondo. Lokalisten invece può provarci. Con qualche giusto incentivo (non servono grandi salari) potrebbe assoldare eserciti di ragazzi disposti a passare qualche ora a weekend a scattare foto (cosa che farebbero né più né meno… purtroppo, aggiungo (se siete in discoteca, ballate, no? Cosa state a fare foto, cosa?)).

Sul sito (link funzionante solo per iscritti al SN) ci si può candidare come fotografi. I vantaggi (il compenso dunque) sono l’ingresso libero alle feste, in alcuni casi free drinks o accesso alla zona VIP, vedere i retroscena della festa e allacciare contatti, verrà messa a disposizione una macchina fotografica, si potrà partecipare agli eventi informativi dove si possono incontrare e conoscere gli altri fotografi (quindi fare social networking offline) e si avrà qualche lezione su come fotografare alle feste e come sistemare le foto prima dell’upload.

Ora vado a controllare se c’era qualcuno alle due feste di Koblenz dei WHU-Euromasters : )

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Vai Avanti! Vai Avanti!

Avete notato che mentre l’Italia ha riscoperto la costituzione e gli italiani (tutti) sono diventati esperti dell’art.3 e art.138, i politici (tutti) esortano il nostro Presidente del Consiglio ad andare avanti? E’ strano no?
Io una idea me la sono fatta e ieri sera prima di cena, così per gioco, l’ho pubblicata su FaceBook: «troppa gente gli […]

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A cosa serve Twitter quando c’hai Facebook?

Ieri sera Alba ed io stavo cercando di istruire una ampia platea, di circa 6 persone, sull’utilità di Twitter. La questione più interessante sollevata dagli scettici astanti era sull’utilità di Twitter quando pare più comodo e mirato Facebook. Si diceva che Twitter è utile quasi solo a chi ha da raccontare cose importanti o interessanti come VIP, testate giornalistiche e altre istituzioni. Ma allora perché un comune mortale come me ha un account su Twitter? E perché non sono l’unico?

Da un lato potrei rispondere che se vuoi seguire le categorie “giustificate” ad esserci su Twitter,
(quelle indicate sopra) è molto comodo avere a tua volta un account (è possibile rendere accessibile Twitter anche a chi è furoi dal network. Io ad esempio pubblico i miei updates qui sul blog). Ma non è l’unico motivo.

Comunicare quello che faccio a chiunque, amico o meno, senza barriere mi rende innanzitutto degno di fiducia. Se parlo senza timori di quello che faccio è perché ho poco da nascondere e ho gusto nel condividerlo. In questa maniera diventa facile raccogliere nuovi contatti, per non dire amicizie, perché permetto di entrare nella mia intimità anche gente nuova che a sua volta si apre e sia crea una superficiale forma di intesa e conoscenza reciproca.

Certo vi chiederete: “Che sfigato è uno che mette in palio la propria privacy per fare amicizia con chi capita? Ma non c’ha amici veri?” (Se avete più di 25 anni, forse avete usato parole leggermente diverse, ma il succo è questo).
Potendo parlare solo di quello che riguarda me, posso spiegare la faccenda dal mio punto di vista, ma non escludo che ci possano essere altri motivi.

Faccio un brevissimo flashback per introdurre il mio motivo. In fase adolescenziale, quando discutevo con mia mamma dei miei dubbi su che scelte fare per il mio futuro, lei mi ha detto: “Guardati attorno, prendi una persona che ammiri o che fa quello che vorresti fare tu da grande e impara quello fa, imitalo, fagli domande”. Tradotto in social-ese, segui su Twitter quelli che hanno un blog che ti incuriosisce.

Su Twitter poi si creano sinergie interessanti, che su Facebook difficilmente sono replicabili. Su Facebook infatti ci sono i tuoi amici che condividono con te esperienze e opinioni, visioni e valori. Su Twitter è più facile incontrare gente che la pensa diversamente e quindi quando comunichi un dubbio puoi accedere a risposte e consigli inaspettati che i tuoi amici non saprebbero offrirti.

Poi ci sono altri fattori come la moltitudine di applicazioni esterne per godere di tutti i vantaggi di Twitter.

La principale differenza comunque tra FB e Tw è nell’audience. Non è necessario essere delle persone famose per sfruttare Twitter. Se voleste farvi un account cliccate qui (e poi seguitemi 😉 ). Io sto qui!

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i carrelli e le note sul mare

Splendida Musica quella dell’Opera Lirica suonata dall’Orchestra: una Magnifica Armonia di Fantasia (Andrea)
grazie alla mia Splendida Fantasia riesco a percepire questa Magnifica Musica d’Orchestra: un’Opera ricca di Poesia e Armonia (capitano)
Poesia Splendida, Opera di una Magnifica Orchesta, Armonia di Musica e Fantasia (Roberto Felter)
Armonia di Musica e Poesia, Splendida Opera di Fantasia di una Magnifica […]

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Settimane Natura in Facebook


E’ stato aperto in Facebook un gruppo dedicato alle Settimane Natura , iscrivendosi a questo gruppo è possibile essere aggiornati sul programma escursioni guidate e delle altre notizie utili.


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Cosa piantare in Farmville?

Da oggi ho iniziato a giocare a Farmville su Facebook su invito di Giulio. Il gioco mi ha proprio appassionato (vediamo quando dura il divertimento), così ho fatto due calcoli per capire cosa è più conveniente piantare nella propria fattoria per avere rendite maggiori.

Nella tabella non trovate tutti i prodotti, ma solo quelli che ho sbloccato finora. Animali e alberi devo ancora capire come funzionano, anche se qui ci sono un po’ di dritte (gli alberi danno una rendita fissa).

Nella prima colonna il nome del prodotto, poi vengono i costi: quello fisso dell’aratura e quello relativo ai semi, nella quarta colonna il guadagno e poi il profitto (guadagno – costi). Il ROI è il Return On Investment, ovvero la produttività di un’unità di denaro investito. Siccome è anche importante il tempo in cui il capitale investito si smobilita per poter essere reinvestito. Nella penultima colonna trovate il tempo di maturazione delle verdure in ore e in fondo la redditività per ora di ogni tipologia di prodotto: più è alta, meglio è.

Come interpretare la tabella? Ci sono due conclusioni che possono interessare il giocatore accanito di Farmville, in particolare in questo periodo di vacanze e assenze dal gioco:

  1. Se non si hanno problemi di tempo conviene investire in zucche (pumpkins) o in fragole (strawberries), perché hanno la più alta produttività in rapporto al tempo. Non fatelo però se sarete assenti per parecchio tempo. Dopo 4 ore dalla maturazione le fragole saranno da buttare e non ci guadagnerete nulla (anzi, perderete quanto speso per l’aratura e le sementi, per non parlare del costo opportunità).
  2. Se sarete assenti per parecchio tempo conviene piantare carciofi (artichokes) (assenza dai 4 agli 8 giorni), grano (wheat) (assenza dai 3 ai 6 giorni), altrimenti melanzane (eggplant) (da 2 a 4 giorni) o la zuzza oblunga (squash) (sempre da 2 a 4 giorni).

Potrò fornire ulteriori elementi nonappena avrò sbloccato altri frutti.

Un consiglio che mi ha dato Andrea per guadagnare soldi e punti esperienza è aiutare gli amici (cosa scontata). Meno scontato è che per accellerare le richieste di aiuto potete andare sulla linguetta “My Neighbors” e in cima troverete sempre un amico da aiutare finché non li avrete esauriti. Ogni amico può essere aiutato solo una volta al giorno.

Qui un link con alcuni utili consigli e spiegazioni.

[I consigli dati nel post relativi ai prodotti da piantare possono non essere ottimali se riconsiderati ora che il numero di prodotti è aumentato per me. Lo screenshot Excel che vedete è stato aggiornato con le nuove possibilità che mi si sono sbloccate da quando ho steso questo post.]

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Resoconto camposcuola 2009

Faccio un piccolo resoconto di questi 10 giorni di camposcuola di prima e seconda media. Stavolta non ho neanche provato a tenere una cronaca giornaliera del campo, quindi dovrete accontentarvi di queste poche righe.

Il campo è andato benissimo. Il tema era quello de “Il Signore degli Anelli”. Eravamo un po’ pochi come animatori, 5 anziché gli 8 dell’anno scorso, ma ce la siamo cavata egregiamente lo stesso. Ad eccezione del gruppo della razza degli Elfi (abbiamo diviso i ragazzi nelle quattro razze principali del libro) che aveva due animatori, ogni gruppo era guidato da una persona sola. Io ero un Nano.

Come al solito, arrivati all’ultimo giorno pare che il tempo sia volato e che ci siamo dimenticati qualche giorno per strada. Vale dunque la pena fare mente locale e cercate di riassumere quello che è stato fatto.

La prima mezza giornata è volata con la sistemazione nelle camere. Io sono stato “premiato” con quattro ragazzi di seconda media. Per intenderci quelli un poco più “disinvolti” e che meno temono le ire e minacce degli animatori. Un quinto ragazzo si è aggiunto a campo avviato qualche giorno dopo, ma vista la febbre che si è preso appena arrivato ha fatto ritorno a casa dopo due giorni.

Inizialmente abbiamo beccato un tempo un po’ schifoso, che è pur sempre una preferibile alternativa al caldo afoso del lago, ma da lunedì è tornato il sole che ci ha voltato le spalle solo il giorno della partenza. La gita al Brentei è andata quindi benissimo, non solo per il sole (che per la prima volta mi ha scottato la testa (si vede che i capelli si sono diradati)), ma anche perché i 40 ragazzi sono rimasti abbastanza compatti. Merito anche delle caramelle mou “elfiche” che hanno dato mantenuto al trotto anche gli ultimi. Fortuna che la cuoca me ne ha dato un pacchetto prima della partenza!

Una sera ci siamo sparati Kung Fu Panda. Il film si presta ad ulteriori riflessi in gruppo, cosa che però non abbiamo fatto, dato che eravamo già organizzati altrimenti. Ai ragazzi è piaciuto, anche se parecchi l’avevano già visto. Personalmente avrei preferito mostrare il primo film della trilogia trattata, ma è andata bene lo stesso.

È andata bene anche la domenica quando sono venuti su i genitori dei ragazzi e qualche fratello. Quasi tutti hanno giocato a palla-prigioniera ragazzi contro genitori e si sono divertiti su entrambi i fronti, tanto che alcuni genitori sono andati via un po’ tardi, tanto che quel giorno noi animatori abbiamo dovuto darci da fare ben poco.

Nessuno dei ragazzi aveva letto il libro di Tolkien, e circa la metà non conosceva il film. Per questo motivo la classica pizzata di rimpatrio che si farà a fine estate contemplerà anche la visione del primo film della trilogia. Così anche il don se lo vede!

Il mio ruolo al campo è consistito prevalentemente nelle seguenti funzioni:
– preparazione degli spezzoni di film da mostrare per sottolineare alcuni concetti presentati (li caricherò su YouTube, penso)
– preparazione di una parte del materiale di ambientazione (i cartelloni delle razze e le lettere di Bilbo – vedi questo post)
– fare l’orco
– fare il dj per la sveglia la mattina con la musica
– tenere ovviamente il mio gruppetto di 10 ragazzi
– e intonare di tanto in tanto le canzoni di preghiera prima dei pasti e spiegare le regole dei giochi
– giocare a briscola.

L’ambientazione è venuta bene e credo che i ragazzi abbiano capito bene il nesso tra la storia e i propositi un po’ più da catechismo che ci abbiamo ficcato dentro. Consiglio dunque questo campo a chi dovesse scegliere ancora come organizzarlo in altre parrocchie.

Piccola annotazione a margine. Questo è stato il primo anno in cui i ragazzi mi hanno chiesto se ho Facebook, ma per la maggiore va ancora lo scambiarsi il contatto di Messenger per rimanere in contatto dopo l’estate. Intanto mi sono “conquistato” 4-5 nuovi amici su FB.

Nella foto un momento di relax giocando a carte.

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Flock – il social browser

Mentre Firefox esce con la sua versione 3.5 e Twitter si lustra le penne davanti allo sguardo affamato del nuovo motore di ricerca di casa Microsoft, per i più appassionati Mashable ha stilato una classifica delle venti applicazioni più comode per l’integrazione dei due servizi.
Anch’io voglio dare un mio piccolo contributo aiutare chi vuole navigare online tenendo sottomano i propri social network preferiti. Parlo non di Firefox ma di Flock.

È un po’ di tempo che uso Flock come unico browser sul mio Mac e ora mi sento di consigliarlo a chi passa parecchio tempo navigando tra social network et similia.


Vantaggi:
Flock dispone di un menù di 10 icone facilmente accessibile che permette di navigare tra i propri social network, vedere gli aggiornamenti degli amici, visualizzare foto, video, scrivere post su varie piattaforme, caricare immagini, condividere link ecc. Ecco perché si definisce, a ragione, un social browser.
La riduzione dello spazio della finestra del browser con le barre che si aprono è compensata dalla comodità di questi strumenti.

Ecco il video ufficiale di presentazione della “social bar” (1 min – engl)

Non citata, ma a mio avviso molto importante è la barra inferire del browser che comprende la chat di Facebook e il cartellino delle notifiche, così potete essere reperibili in chat anche se siete su un’altra pagina evitando che parta una chat senza che voi ve ne accorgiate (a me capitava quasi sempre).

Per chi poi è veramente 2.0, cioè un blogger, ci sono poi le comodità del postare direttamente dal browser. (1 min – engl)

Questo dev’essere solo un assaggio per incuriosire, ma di implementazioni interessanti ce ne sono parecchie. Alcune le ho solo provate, altre devo ancora scoprirle. Per molti aspetti poi è simile a Firefox, del resto è “powered by Mozilla”. Non ne dovreste sentire la mancanza. I shortcut sono sempre quelli ed è parimenti comodo nella gestione dei preferiti come il suo fratello maggiore.

Svantaggi:
Ma quello che veramente conta in una recensione di un blogger sono i lati malvagi dei prodotti, perché i vantaggi li decantano le presentazioni ufficiali. Premetto che lo consiglio nonostante tutto.

La mia prima critica è rivolta al numero di social network supportati. Manca Friendfeed, che nel mio microcosmo di tempo sprecato online ricopre una fetta pari a Facebook. Devo poi ancora capire se c’è la possibilità di cambiare status su Twitter e Facebook. Flock è comodo come strumento di lettura e di interazione (replies, commenti, like ecc), ma mi pare che manchi la possibilità di inserire un aggiornamento ex novo.

La seconda critica riguarda il blog editor, che non tiene conto delle personalizzazioni che avete apportato ai vostri post (nel mio caso l’antprima con il link alla continuazione). Ecco perché questo post l’ho realizzato direttamente da blogger. L’editor di Flock risulta comodo dunque solo con post brevi, nel mio caso.

La terza invece colpisce la barra di ricerca dei media. È si comodo poter scegliere se cercare in Flickr, YouTube o altri, ma sarebbe ancora meglio se tra questa scelte ci posse la ricerca immagini glbale di Google Images o quella dei video di Google Video, così da poter includere immagini catalogate e non in un’unica ricerca.

Qualcuno ha altre osservazioni da fare?

Qui potete scaricarvelo in un po’ di lingue, tra le quali anche in italiano.

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Sorbetto in mensa

D-u è un po’ che non si fa vivo. La causa (ufficialmente gli esami) in realtà è che era occupato a realizzare il questionario su Facebook “Quanto bene conosci D-u?“. Dopo il ritorno dei gelati che hanno messo in crisi la distribuzione di budini che a loro volta hanno annullato l’interesse nella frutta ecco la bomba: il sorbetto!

Dopo la rianimazione e aver chiesto in prestito il cellulare a Daniele, ha scattato l’unica foto di questa novità, anticipando come al solito Uninews sugli avvenimenti di grande interesse per gli studenti.

Dopo un’attenta degustazione di gruppo si ha individuato il gusto alla mela verde. Del resto in Alto Adige cosa vi aspettavate di trovare?

Ecco alcune istruzioni per l’uso: prendere un bicchiere di plastica, portarlo con la parte aperta verso l’alto sotto l’erogatore e tirare verso di sé la leva con scritto pull. Quando la sostanza verdiccia avrà colmato il bicchiere, rilasciare la leva e appoggiare il bicchiere sul proprio vassoio. Fatto!
È vietato usare la ciotola dell’insalata al post dei bicchieri. È altrettanto vietato (se vi vedono) spararsi il sorbetto direttamente in gola senza prescrizione medica.

In termini tariffari, il sorbetto vale come dessert/contorno, dunque può essere scambiato a piacere con lo yoghurt (o come si scrive), il budino, il gelato, la frutta, un’insalata o gli spinaci.

Per ulteriori informazioni potete lasciare un commento o chiedere alla signora della cassa.

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Fuori classe & Stonate

Due blogger che suonano: Enrico e Gigi. Come non fare pubblicità? (Oltre ad esserci la mamma che guida entrambi i gruppi)


Blogged with the Flock Browser

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Username su FaceBook

Ieri sera mi è comparso questo avviso:
A partire dalle ore 6.01 del sabato 13 giugno, potrai scegliere un nome utente per il tuo account Facebook per consentire ad amici, familiari e colleghi di trovare facilmente il tuo profilo.
Per selezionare il tuo nome utente, visita il link seguente a partire dalle ore 6.01 del 13 giugno:
http://www.facebook.com/username/
Per […]

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Europa, Europa, Europa… ma non sui giornali

Accendo il telefono al mattino e mi arrivano sms di parlamentari europei che si ricandidano, benché in circoscrizioni diverse da quella in cui voto. Vado nelle piazze qui sul Lago di Garda e trovo candidati al Parlamento Europeo che parlano con la gente. Torno a casa, entro in Facebook e trovo amici, conoscenti e sindaci, […]

Tanto per gradire

Un amico mi segnala su Facebook questo video di Ilana Yahav e io lo voglio condividere, fa bene agli occhi e fa bene allo spirito. Altri video altrettanto spettacolari qui.

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http://blog.gigitaly.it/2009/05/tanto-per-gradire.html

Primo tentativo di phishing via Facebook

Oggi, alle 14.53 mi è arrivato un messaggio su FB da un mio amico con scritto: “Check www bitclan be”. Fine. Protetto dal mio Mac-bottediferro decido di aggiungere i puntini negli spazi giusti e di visitare il sito “consigliato”. Mi viene chiesta username e password del mio account Facebook. Ho provato ora ad accedere di nuovo al sito, e Firefox già mi avvisa che è un sito contraffatto. Appena un’ora dopo il mio amico, mittente del messaggio, chiede se è stato lui a inviarlo.

Per quello che ne so, è il primo tentativo di phishing tramite FB o comunque è il primo che mi capita. Credo che sia un pericolo, per quanto riconoscibile, piuttosto rilevante se si considera che moltissimi utenti di FB sono alle prime armi per quanto riguarda la navigazione in rete e sono anche molto giovani.

ERRATA CORRIGE delle 19.09: Googlando un po’ vedo che di worm e schifezze varie su FB ne girano già da un pezzo.

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