Tag: dio

Ristorante “Il Ciamb’otto” – Botticino

Nome locale:
Il Ciambotto

Categoria:
Botticino

Indirizzo:
Via Morosini, 8

Località:
Botticino

Telefono:
030/2693423

Em@il:
n.d.

Sito web:
n.d.

Specialità:
Cucina pugliese

Valutazione:
4.5 out of 5 stars

Prezzo Medio:
40/50 €

Ultima Visita:
19/07/2008

Numero sulla mappa:
n.d.

Andiamo al Ciambotto (il nome è quello di una ricetta barese a base di pesce) su indicazione di Antonio, che ha origini parzialmente pugliesi ed apprezza (e chi non l’ama) la cucina di Puglia.
Il locale è veramente minuscolo (meno […]

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I danni della carne

Tenuto conto che non sono vegetariano, che il video è commentato da una voce spudoratamente meccanica e che a livello tecnico mi piace poco, è probabile che ci sia un fondo di verità. Già avevo letto su Ecocidio di Rifkin le stesse conclusioni e, anche se a me i fanatici in genere non piacciono, a volte dicono cose che una volta scremate sono utili e magari anche vere. Quindi ripropongo un video che ho trovato sul blog di Alessio.


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http://danielcolm.blogspot.com/2008/07/i-danni-della-carne.html

Ristorante “Natura sì” – Verona

Nome locale:
Natura sì

Categoria:
Ristorante / “pizzeria” biologico

Indirizzo:
Via Pisacane 2/A

Località:
Verona

Telefono:
045/8034470

Em@il:
n.d.

Sito web:
http://www.naturasi.it

Specialità:
Verdure, verdure, verdure (biologiche …)

Valutazione:
3 out of 5 stars

Prezzo Medio:
15/18 €

Ultima Visita:
15/07/2008

Numero sulla mappa:
n.d. (prima o poi sistemo la mappa, prometto)

Natura sì è una catena di supermercati specializzati in prodotti biologici. A Verona, proprio sotto il palazzo degli uffici centrali c’è un ristorante pizzeria decisamente particolare. […]

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Sempre più sicure

Corriere.it 18 luglio 2008
Francia: nuova fuga radioattiva
Attenzione: non si tratta della centrale che già ha avuto un incidente  il 9 luglio 2008
Fate un pò voi …
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http://blog.zuin.info/?p=789

Ma noi SI!

Un bel concerto quello di ieri sera tenuto da "MA NOI NO" a San Felice. Veramente piacevole serata per me ma anche per le centinaia di persone (ed erano veramente tante, tante, tante) di San Felice che sono venute in piazza.
Tutto è filato liscio. O quasi.
Se escludiamo il fatto che abbiamo dovuto cercare un palco […]

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Evvai….Italia!

Mentre la Germania sta valutando se abbandonare la produzione di Energia Nucleare per passare all’eolico e il paesino di Rock Port, nel Missouri, è alimentato al 100% da energia eolica in Italia stiamo pensando a costruire nuove centrali nucleari che forse saranno pronte tra vent’anni.
Evvai…Italia, sempre governata da geni!
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http://blog.zuin.info/?p=782

Eluana

Ho le idee confuse.
Spesso ho le idee confuse. Spesso faccio ragionamenti contraddittori. Su questo tema poi non ne parliamo.
Parto da quello che considero un caposaldo del  mio ragionamento: Se fossi nelle condizioni di Eluana vorrei che mi si lasciasse morire in pace.
Sedici anni sono tanti. Sono tanti per chi vive attorno ad una persona […]

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Ma sarà poi così morale, la questione?

“è come mettere Dracula presidente dell’Avis” (anonimo)

Se la chiamassimo “questione legale?” oppure “questione non si ruba”? quel morale là suona un po’ da anziano nonnino rintronato che bacchetta i suoi nipoti se tornano tardi, e a me fa tornare in mente più che altro condotte assolutamente personali che credo dovrebbero, quelle si, interessare poco agli elettori (preferenze e pratiche sessuali, assunzione di droghe legali, alcolismo fuori servizio ecc…). Con “questione morale” s’intende, solitamente, il pretendere che chi fa il politico sia più “pulito” dei propri elettori, e questo per una questione di principio: a governare devono essere i migliori tra di noi. Suona un po’ platonico, non trovate? Ecco, io invece preferisco Aristotele (e mi rendo conto di far parte di una fazione in questo, ma tantè, credo sia la fazione giusta).

Ve li ricordate Platone e Aristotele? per chi di voi abbia visto la celebre “Scuola di Atene” di Raffaello sono i due personaggi centrali, che non a caso occupano una posizione da protagonisti nell’affresco: da loro in avanti buona parte della storia culturale dell’occidente può essere iscritta senza troppi sforzi (anche se, ovviamente, si fa per semplificare) in una dialettica tra aristotelici e platonici. Prima che qualche collega mi accusi di uccidere la Filosofia (vedo già le vostre dita fremere) preciso che sto solo parlando di una questione di metodo, della maniera in cui si organizza la propria ricerca a prescindere dagli esiti (in quel caso dividere la storia del pensiero occidentale in queste due fazioni si rivela un po’ più pretenzioso). Ma torniamo ai nostri due capoccioni, cosa li rende così speciali? Dopotutto la storia della filosofia greca si articola quasi sempre in rivalità tra personaggi e scuole (cinici/cirenaici, Socrate/Gorgia, stoici/epicurei ecc…) eppure è la loro dicotomia a farsi sentire anche negli autori di epoche successive (e difatti saranno loro i due grandi Maestri del Medioevo).

Partiamo dal quadro e dall’osservazione più classica che viene fatta: quello a sinistra, Platone, indica il cielo mentre quello a destra, Aristotele, fa cenno di rimanere per terra. Ciò che poi si capisce leggendo questi due autori non è che uno si interessi delle cose celesti e l’altro delle cose terrene, ma che interessandosi entrambi delle stesse materie si dotano di strumenti diversi per risolvere i problemi che trovano sulla strada: l’uno (Platone) parte da concetti puri che poi applica al reale, deducendo il mondo migliore che l’uomo può realizzare partendo dai concetti puri migliori che riesce a trovare, l’altro (Aristotele) cataloga il reale per trovarne le regole già esistenti e una volta compresone il funzionamento cerca di delimitare lo spazio di azione umano migliore possibile. Per questo nella riflessione politica, in parole povere, Platone ne fa una questione di principio, e quindi nella sua Repubblica devono governare i migliori e i più saggi perchè sono i più adatti, mentre Aristotele si prende la briga di analizzare le forme di governo già esistenti e di comprenderne il funzionamento e le ragioni, oltre che la possibile deriva.

Torniamo alla “questione morale” e al perchè non mi piace questo nome (e i nomi sono importanti, perchè in una certa misura determinano il significato). Se la questione è: “perchè ci dovrebbe interessare la caratura morale dei nostri politici?” non so davvero cosa rispondere, e questo perchè la parola “morale” evoca in me temi che riguardano tutto tranne l’amministrazione pubblica. Semmai proprio il contrario, dato che morale è un termine che rimanda decisamente alla sfera privata. E della sfera privata degli altri, a me, cosa dovrebbe importare? niente, appunto, a me degli altri (affetti esclusi, s’intende) interessa solo la sfera pubblica (altrimenti si scade nel gossip, che è precisamente l’interessarsi della sfera pubblica altrui). Ragionando da aristotelico non riesco a vedere la questione di principio che ad alcuni sembra un macigno insormontabile, perchè sto ragionando su come si governa un Paese, e nei politici vedo solo dei funzionari, non delle persone. Facendo un salto ulteriore mi renderei conto che ciò che è essenziale è che chi comanda non sia una persona che userà il potere cedutogli dagli elettori (ebbene si, democrazia è anche cedere un bel po’ del nostro potere decisionale a dei rappresentanti) per compiere dei reati o coprire quelli che ha commesso (e assicurarsi l’impunità): non perchè sarebbe scorretto in linea di principio, bensì perchè ogni reato prevede una vittima, e decidendo che alcune vittime non possano essere tutelate io sto trasformando la democrazia in qualcosa d’altro. Oltre a ciò permetterei che alcune persone fossero avvantaggiate nella propria personale vicenda umana, potendo compiere reati preclusi alle altre persone, il che risulta ancora più incompatibile con la democrazia. Questo non vuol dire che non possa essere necessario talvolta assicurare a qualcuno un’impunità, ma sicuramente può esserlo solo in vista di un bene comune (e non del conto in banca di qualcuno).

Per questo io cambierei quel termine, perchè ciò che è imprescindibile è l’immacolatezza della sfera pubblica di chi mi rappresenta in politica, ovvero l’onestà non tanto per una questione di immagine (che potrebbe anche essere vista come parte della sfera privata, in alcuni casi) ma per evitare che acceda alle leve del potere chi è interessato a sfruttarle per i propri fraudolenti interessi personali. Non devo provare gratificazione nel sapere “pulito” chi mi rappresenta, devo invece sentirmi rassicurato da una cosa del genere, perchè non posso pretendere che il voto della maggioranza degli italiani trasformi chiunque in un disinteressato fautore del bene pubblico, nè che alle cariche politiche aspirino solo onesti idealisti intenzionati a salvare la Patria.

Facciamo “questione etica”?.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/07/ma-sar-poi-cos-morale-la-questione.html

Un blog serissimo!

G8: trovato l’accordo sul clima
“Bella giornata, eh?” “Davvero”
Il ritorno del cavaliere oscuro
Tremonti difende la Robin Tax. Critiche da Gasparri: «Siete dei vigliacchi. Se c’ero io, come minimo facevo la Batman Tax»
Incertettazioni
L’ironia della sorte è che la Carfagna adesso rischia seriamente di essere trombata.
Questi sono solo alcuni dei post che si possono trovare su Spinoza, un […]

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http://blog.zuin.info/?p=777

Ecchecavolo!

Già non ho dormito per niente questa notte ci mancava anche il terremoto.
A volte invidio Pietro. Lui dorme. Pensieri o terremoto che sia, lui dorme.
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http://blog.zuin.info/?p=775

Farnesina riscopre l’orgoglio italiano! Bravissimi!

Erano anni che l’Italia non alzava la testa e permetteva a chiunque di fare ogni tipo di affermazione.
Pensavo che il caso delle accuse di xenofobia mosse dal ministro spagnolo Maria Teresa Lopez de la Vega e la richiesta di scuse avanzata dalla Farnseina fosse stato un caso isolato.
Invece no…sembra davvero che qualcosa sia cambiato, l’Italia […]

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http://www.spedale.com/e-life/270-farnesina-orgoglio-italiano/

Vai avanti tu che a me vien da ridere

Passi che hai chiamato la tua paracorrente “i Coraggiosi”

Passi che hai perso con Alemanno (sic!) l’elezione a sindaco di Roma

Passi che da giovane eri radicale e oggi fai il cattolico di sinistra (anzi, da un po’ di tempo nemmeno più di sinistra)

Ma l’alleanza con l’UDC no, questo è decisamente troppo. A Bologna poi? ma ti sei bevuto il cervello? stai chiedendo ai bolognesi di votare un sindaco che si presenti con una lista PD+UDC? Rutelli, chi ti paga per spararle così grosse?

Intendiamoci, io non sono così refrattario ad avere un ala più cattolica nel PD, idealmente ne farei anche a meno, ma volendo governare si deve tenere conto anche di quella fetta di popolazione italiana, e volendo fare un partito di sinistra si deve tenere conto anche di quella fetta di elettorato di sinistra (se si vuole un Grande partito). Solo, punterei a un elettorato cattolico più spiccatamente riformista, in rotta di collisione col Papa magari, e disposto a mettere tra parentesi la propria fede per legiferare etsi Deus non daretur, come se Dio non ci fosse. Altrimenti, mi dispiace, non stiamo giocando con le stesse regole.

Ma pure se volessimo allearci con quella fetta di elettorato cattolico che tradizionalmente vota a destra, proprio l’UDC? Rutelli, hai presente cos’è l’UDC? io lo so che tu in teoria rappresenti l’ala mancina dell’ex DC, e Cuffaro, Cesa e Casini sono sicuramente più vicini a te di D’Alema, ma non fai prima ad andarci te con tutti i compari tuoi? Non ce la prenderemo, anzi! saremo alla stazione col fazzoletto bianco, verseremo magari due lacrime e poi ci si sentirà a Natale e Pasqua per sapere come va, come non va, come sta Camillo…insomma, amici come prima ma ognuno per la sua strada, non vuoi?

Non vuole. Questo partito democratico non è più di sinistra, e vabbè, non è più “laicista” (qualsiasi cosa significhi) e vabbè, non è più antiberlusconiano, e vabbè…ma perlomeno è rimasto riformista? perlomeno nelle intenzioni lo è ancora, mi pare. Ora, al di là delle belle parole, riformismo significa fare delle riforme per migliorare la società e renderla più giusta ed equa, no? Rutelli cosa dovrebbe centrare in tutto questo? e, a proposito, quanti voti porta Rutelli? Quanti ne fa perdere? ecco, spiegatemi perchè è ancora lì e cerca addirittura di dettare la linea, specialmente dopo il disastro di Roma.

“Ci dobbiamo occupare – ha aggiunto – dei grandi temi del nostro tempo”, in primo luogo ambiente, sicurezza, potere di acquisto del ceto medio, e “se c’è questa agenda penso che in poco tempo il Pd diventerà maggioranza”

Se ci sarà questa agenda il pd diventerà maggioranza, certo, perchè entrerà nel centro-destra. Il che se si puntasse solo a stare dalla parte de vincitori per dire “io c’ero” e dispensare favori alle clientele che seguono dappresso i partiti sarebbe anche un bel risultato, ma in quel caso ditelo che noi ci si comincia a organizzare diversamente.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/07/vai-avanti-tu-che-me-vien-da-ridere.html

Ginocchio 3^ puntata

Non ne volevo più scrivere per scaramanzia, ma visto che mi han chiesto … il 21 gennaio avevo cominciato questo travaglio e sono ancora più o meno alla stesso punto. Nel frattempo ho fatto degli accertamenti: tendine infiammato e cartilagine sofferente.
Tradotto il ginocchio ancora mi fa un po’ male, ho perso quella poca di forma che avevo e sono aumentato di 4/5 chili e 5/8% di massa grassa. Tra l’altro sento un fastidio anche all’altro ginocchio.
La prossima settimana dovrei ricominciare a provare a correre dopo un’altra serie di laser/ultrasuoni e ionoforesi.
Incorcio le dita, ma temo che mi farà ancora male, visto che solo a stare seduto sento fastidio.

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http://todaymilk.blogspot.com/2008/07/ginocchio-3-puntata.html

l’e-commerce è in buona compagnia!

Fra Emma Marcegaglia -presidente Confindustria-, Ennio Doris -Presidente di Banca Mediolanum-, Marco Tronchetti Provera -Presidente Pirelli S.p.A.-, Afef Jnifen, Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani ecco spuntare AICEL e l’e-commerce
La mia intervista rilasciata a Pangora qualche giorno fa è rimbalzata sul quotidiano on-line affaritaliani.it .
Hanno rimaneggiato anche il titolo che adesso è decisamente migliore: e-commerce, la […]

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http://www.spedale.com/e-commerce/266-le-commerce-e-in-buona-compagnia/

Accosta un attimo

Magari qualcuno si aspetta che io mi metta a parlare della manifestazione di Roma, considerato che come un po’ si temeva è stata buttata in caciara sul finire da Grillo. Nemmeno troppo dai, lui e la Guzzanti hanno usato parole un po’ forti, ma importa davvero qualcosa? c’era tanta gente (e questo è positivo), sul palco c’è stato spazio per tutti e non credo dovrebbe importare se qualcuno ha alzato il tono un po’ oltre la buona educazione, io per esempio mi sono un po’ stufato di essere educato (ma poi di fronte a una folla, e alla mamma davanti alla televisione, tornerei un ragazzo a modo non crediate). Ad ogni modo io a Roma non c’ero (gli ultimi esami mi trattengono a Bologna) e di farvi il commentino di quello che si legge in giro, stasera, non mi va.

Oggi volevo scrivere un po’ di questo blog, che circa tre mesi fa ho cominciato ad aggiornare con costanza nonostante la pagina fosse stata creata già qualche mese prima (c’erano un paio di post di prova, ora cancellati). Volevo, ma mi sono reso conto che sarebbe a) noioso per voi b) noioso per me c) Franco d) in controtendenza rispetto a come ho deciso di impostare il blog, e lì per lì non mi sembrava più il caso, finchè non mi sono reso conto di starmi prendendo troppo sul serio. Non so voi, ma a me l’idea di prendermi troppo sul serio (checché ne dica il mio coinquilino, che mi ha esortato a prendere questo blog perlappunto maggiormente sul serio) non piace per niente, sarà per via delle mie origini trentine ma mi sembra di sentire qualcuno che mi urla dietro “vèi zò dal figher!” (“vieni giù dal fico”, per chi non capisse), riportandomi coi piedi ben saldati al terreno. E quindi, ricapitolando, devo parlare del blog. Credo.

Divagazione n.1

Voi ve lo ricordate quando sono usciti i primi blog? ecco, bravi, io no. Ricordo vagamente che mentre a casa mia arrivava l’adsl flat (e finivano le bollette salatissime del 56k) qualcuno ogni tanto tirava fuori questa storia che c’erano i famosi blogger, gente scaltrissima che faceva tremare tutti nelle direzioni dei Grandi Giornali (in Trentino no, se vai da un trentino e gli dici che ci sta gente scaltra che fa tremare i Grandi Giornali quello ti lancia lo sguardo che si riserva ai pazzi e poi riprende a leggere l'”Adige”), ma non si sapeva bene chi fossero, o perlomeno io e i miei amici eravamo troppo occupati a passare da Napster a WinMx, da WinMx a Kazaa e da Kazaa a eMule per preoccuparcene. La rete allora era solo una grande banca dati, e io non avevo ancora la fame di informazioni che mi sarebbe venuta dopo.

Crescendo e passando di classe in classe cominciavo a diventare più colto, i miei voti salivano (non di tanto) ed essendo da sempre portato per le materie umanistiche (anche se con un professore di Scienze che non avesse fatto per buona parte Chimica forse sarei finito a Biologia) saliva in me anche la voglia di scrivere e di tenere uno dei famosi blog (che nel frattempo erano sempre più famosi, parlo del 2002-2003 circa). Il problema però era (è?) che mi mancavano sia gli argomenti sia la capacità di scrivere in maniera piacevole da leggere, e capirete che non sono due cose da niente, perciò il progetto naufragò…una mezza dozzina di volte. Eppure sembrava così facile per gli altri blogger! loro si mettevano alla tastiera e raccontavano le loro vite, apparentemente così interessanti ma a guardar bene molto ordinarie, e io che avevo una vita scoppiettante (a paragone di alcuni di loro, perlomeno), non riuscivo ad aprirmi o a scrivere qualcosa. Più tardi trovai uno sfogo per la voglia di scrivere (un gioco di ruolo testuale on line che mi tenne occupato quasi 3 anni, più un paio di forum connessi, ma è un’altra storia), ma questa cosa del blog che non riuscivo a scrivere mi rimase dentro, come quelle vesciche che si formano in bocca: a un certo punto ti dimentichi di averle, ma prima o poi la lingua ci passa sopra ricordandoti il fastidio che provocano.

Intermezzo

C’è da dire che ho cominciato a seguire seriamente alcuni blog solo da qualche mese, ovvero da quando ho cominciato a seguire quello di un mio ormai ex coinquilino, riscoprendo sia il piacere un po’ morboso di entrare per un poco nella vita degli altri in loro assenza sia quello di crearsi il proprio bar raccogliendo qua e là qualche fonte di dati e opinioni. E poi in tutto questo tempo (i 3 anni di prima) sono cresciuto, ho cominciato a diventare più consapevole del mondo in cui vivo e per il quale posso lottare, ho cominciato e ormai quasi finito l’università. Era forse così banale il problema? mi bastava accumulare qualche nozione e affinare un poco il senso critico? non lo so, ma ha funzionato.

Divagazione n.2

La colpa è di Berlusconi. Voglio dire, da quello che ho capito c’è una generazione che più o meno lo odia, gli attuali trentenni, una che più o meno lo ama, i ragazzini d’oggi, e io sto nel mezzo. Non nel senso che non lo odi, anche se forse lo faccio un po’ più freddamente, ma nel senso che il rapporto che la mia generazione ha con Berlusconi mi è sempre sembrato più complicato. Credo non ci pensi mai nessuno, ma la mia è la prima generazione che ha avuto sempre davanti Berlusconi e che in qualche maniera è cresciuta con lui, ma allo stesso tempo l’ultima che ha ha un vivo ricordo di Mani Pulite e delle monetine a Craxi, della Democrazia Cristiana universalmente riconosciuta come ladra e mafiosa (oggi tira aria di riabilitazione) e con un po’ di sforzo anche della caduta del Muro. In qualche maniera noi abbiamo sempre saputo che Berlusconi è un’anomalia, ma spesso ci sembra un’anomalia tutto sommato inevitabile, è un rapporto strano, che per molti non si risolverà mai in un giudizio vero e proprio.

Cresciuto in un ambiente un po’ ovattato, la mia presa di coscienza politica è avvenuta a scoppio ritardato e alla fine gira che ti rigira sempre perchè Berlusconi stava davvero esagerando, forse un po’ lo dovete ringraziare se vi piace questo blog (ma non fatelo con troppa convinzione). Col tempo ho studiato anche un po’ di teoria politica, e sono arrivato al punto da comprarmi storie del pensiero politico come quella di Chevalier per il solo fatto di averla trovata a metà prezzo (e non costa poco nemmeno scontata), oltre a volumi e volumi di storia e di attualità. Forse sto pure cominciando a entrare nell’età dell’attivismo, vedremo, sarebbe quasi ora. Insomma, da un’entrata nel “mondo degli argomenti da grandi” impulsiva, dettata dal midollo spinale, ora riesco pure a sostenere conversazioni interessanti, credo.

Cosa dovrebbe uscire da tutto ciò?

Confesso che mi sono un po’ perso, dov’ero rimasto? ah si, cosa vuole questo blog dal mondo (o più semplicemente da me). Beh, alla fine mi sono reso conto che non erano le nozioni e la capacità di scrivere a mancarmi, o mancavano ma non era importante perchè quello che mancava era la voglia di mettere la propria vita in rete. Me ne sono reso conto, perlappunto, quando mi sono fermato la prima volta che volevo parlare del blog (e quindi di me), ed è per questo che alla fine mi sono sforzato di fare oggi quello che non sono mai riuscito a fare, forse in una maniera che non avevo mai provato. Fateci caso, questo post parla di me ma non sembra davvero importante, e questo perchè ha anche altro da dire, dietro quella patina personale che sembra avvolgerlo. Per questo credo supererò il “complesso” che finora mi aveva fatto scrivere come se fossi un giornalista stipendiato da qualche testata un po’ faceta, e comincerò a metterci anche un po’ di me in questo blog. Anche per umanizzare una pagina che ha il difetto di sembrare, a volte, un po’ “artefatta”, freddina e forse un po’ legnosa.

Dove voglio arrivare? da nessuna parte in particolare, ma credo che aumentare gli accessi sia sempre piacevole, soprattutto per chi scrive pezzi destinati, idealmente, a essere letti da altre persone. Per questo, forse, ultimamente mi sta prendendo la sindrome da blogger novellino. Ma passerà, passano sempre queste manie, l’importante è che io non perda la voglia di scrivere, perché quello serve soprattutto a me per mettere in ordine i pensieri e costringermi a riflettere su quello che accade, racimolando pazientemente i dati necessari a inventarsi una spiegazione soddisfacente. Ed è una cosa che viene meglio se si ha anche un pubblico, reale o immaginario, da soddisfare.

post scriptum

Siete arrivati fino in fondo? secondo il contatore sono 8524 caratteri, complimenti! io, per esempio, non ho voglia di ricontrollare quello che ho scritto.

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