Tag: dio

Attenti alle Low Cost sciocchi!


Avete notato quanto è pericoloso scegliere di volare con una compagnia low cost? Succede di tutto, è come buttarsi da una rupe con 2 ali di carta.
Almeno secondo i telegiornali…
Casualmente questa campagna contro Ryanair e co. è in atto mentre il governo cerca di salvare Alitalia con un piano ai limiti della bancarotta fraudolenta (senza “ai limiti”), e dopo che la lega nord aveva minacciato proprio la compagnia irlandese di non concedere gli areoporti italiani, poichè in una pubblicità avevano usato bossi col dito medio alzato. Alla faccia della solidarietà tra celti!
Ma le compagnie low cost non avevano una flotta composta da aerei tutti nuovi? Ma le compagnie low cost non vendono gli aerei da revisionare alle compagnie “normali”, comprandone nuovi?
Questo sfugge ai cari giornalisti italiani.
Le compagnie low cost sono il male! Non è possibile spendere solo 40€ (tutto compreso) per andare a Londra! Bisogna andare con Alitalia e pagare i giusti 843 €.
Tra l’altro agli 843 bisogna sommare quanto ci costa sobbarcarci i costi di una compagnia in fallimento, che pagheremo noi per far guadagnare un pugno di industriali.
Insomma, volate Alitalia, volate sicuro, volate comodi, volate vataggiosi (se trovate il volo, il personale non è in sciopero, o la compagnia non è fallita prima)!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://filisetti.blogspot.com/2008/09/attenti-alle-low-cost-sciocchi.html

Che giornale leggi?

In questo periodo di studio ho poco tempo per aggiornare il blog, tuttavia ho aggiunto un interessante (almeno per me) sondaggio.
Vi chiedo che giornali leggete in forma cartacea. Potete selezionare più di un’opzione

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://filisetti.blogspot.com/2008/09/che-giornale-leggi.html

Il matrimonio di Cristiano

Ieri Cristiano (uno dei miei due soci in DiRete) ha fatto il grande passo. La giornata è stata lunga e calda, ma decisamente piacevole! Stramitico “don Fernando”, il celebrante per il rito cattolico (la cerimonia è stata mista x’ Stefy è protestante). Uno di quei preti che ti fan veramente voglia di andare in chiesa, […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://feeds.feedburner.com/~r/Icostantini/~3/380349617/

e-commerce Partito Democratico: mi ha truffato ?!? No, ma ha tradito la mia fiducia

Ad Aprile scorso avevo notato che l’e-commerce attivo sul sito del Partito Democratico non era  ‘conforme’ alla normativa che disciplina la vendita on-line.
Il giorno 5 avevo fatto un ordine di prova, giusto per valutare come una ‘grande’ struttura si muovesse.  Per gioco e per scherzo nel post dell’8 Aprile mi ponevo la classica domanda che […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.spedale.com/e-commerce/498-e-commerce-partito-democratico-non-funziona/

CAPAREZZA Vieni a ballare a Brescia

Il weekend finale della Festa di Radio Onda d’urto si apre con la grossa chioma di Michele Salvemini. Sul palco centrale venerdì sera dalle 21, infatti, arriva Caparezza per presentare l’ultimo album “Le dimensioni del mio caos“. Michele Salvemini, in arte Caparezza (1973-2052), nacque e crebbe a Molfetta per un puro caso. ervente compositore di […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.gardablog.it/?p=579

THE LOCUST Con Linea 77 al Festival Radio Onda d’Urto

Tappi nelle orecchie e cinture ben allacciate stasera alle 21 alla Festa di Radio Onda d’Urto a Brescia per i Locust, combo synth-grind da San Diego capitanato da Justin Pearson, titolare della storica etichetta Three One G. In apertura i torinesi Linea 77 che presenteranno il loro ultimo disco Horrr Vacui.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.gardablog.it/?p=575

AMEN TOUR Baustelle a Radio Onda d’Urto

Sul palco centrale del Festival Radio Onda d’Urto a Brescia stasera vanno i scena i Baustelle, uno dei gruppi rock italiani più amati ed apprezzati del momento, dopo il successo del loro ultimo album Amen. Il nome del gruppo nasce da una parola tedesca, che significa “cantiere”, “lavori in corso”, viene scelto sfogliando un dizionario […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.gardablog.it/?p=567

Il giorno che sono entrata in un Monet

L’ho visto dalla strada all’improvviso, pochi minuti dopo aver lasciato Honfleur, e sono rimasta senza fiato.
Dovevo fermarmi subito, dovevo vedere da vicino quello spettacolo immenso. E dovevo fotografarlo.
Ho fatto qualche scatto da lontano, ma il mio entusiasmo di bambina non mi teneva… dovevo superare il filo spinato ed entrare in quel quadro meraviglioso.
E così ho […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.lapaoly.net/2008/entrata-in-un-monet/

I VileVinile e Mina

Il ferragosto a San Felice lo abbiamo festeggiato con i VileVinile.
Un concerto memorabile all’insegna di Mina. In una freddissima serata di agosto i VileVinile hanno saputo riscaldare le nostre anime con una magistrale interpretazione delle migliori canzoni dell’artista più amata. Peccato solo che mancasse, nel repertorio proposto, la mia preferita: "Mi sei scoppiato dento al […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://blog.zuin.info/?p=831

THE PRESIDENT OF USA Live con Ray Daytona a Radio Onda d’Urto

Serata all’insegna del’rock’n’roll e del divertimento questa sera al Festival Radio Onda d’Urto di Brescia. Di scena le canzoni pop-punk ironiche dei President of the Usa. Compito di aprire la serata viene stavolta affidato alle leggenede italiane del r’n’r surf Ray Daytona & the Googoobombos
Formatisi a Seattle el 1989, al contrario delle band sorelle della […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.gardablog.it/?p=547

Escursione al monte Civetta

Intorpidito dal clima vacanziero, ho posposto di parecchio la stesura di una breve descrizione del mio ultimo giro in montagna. Giovedì torno da Bolzano e come accordato chiamo il Giò per organizzare il weekend, allora ci troviamo subito prima di cena e vediamo un percorso sul monte Civetta in provincia di Belluno. Sistemati i dettagli ci accordiamo per la partenza l’indomani subito dopo pranzo.

Partiti dopo un veloce rifornimento al supermercato dei pasti al sacco (Insalatissime Rio Mare, Simmenthal, barrette di cereali e cioccolato, frutta…) prendiamo una strada sbagliata a Longarone, così dopo 15 min torniamo indietro e chiediamo indicazioni al primo signore che troviamo sul marciapiede per individuare la via che sale per Zoldo Alto. E a chi chiediamo? Probabilmente all’unico muto del paese, ma non abbiamo problemi a interpretare i suoi gesti e infatti arriviamo al camping Palafavera dove parcheggiamo l’auto.

Dato l’errore di percorso siamo arrivati su un po’ in ritardo. Non dico che stesse già facendo buio, ma dopo le 18 in montagna non c’è più il sole del mezzogiorno e la temperatura già era scesa a 16 gradi. E così siamo partiti di ottima lena bruciando i tempi indicati dai cartelli che seguivamo.

A metà strada, coerentemente alle previsioni meteo, ci inghiottisce la nebbia, poi inizia a piovigginare, il tutto condito di freddo e vento. Gli incentivi ad accelerare il passo non mancavano, se non fosse che eravamo già al massimo. Alla fine comunque siamo arrivati bagnati e affaticati al rifugio Sonnino al Coldai, 600 m sopra Palafavera, dove mangiamo qualcosa, in parte preso lì, in parte dai nostri zaini e ci accorgiamo che il contante è davvero scarso e visto che il bancomat a 2132 m non esiste, prima di organizzare la seconda notte al Vazzoler, telefoniamo al rifugio e neanche lì si accetta carta di credito o altro.

Dunque decidiamo di coricarci a letto e decidere in base al tempo del giorno dopo il da farsi. La notte iniziata tardi a causa del vociare dei vicini di stanza, finisce resto per via del russare di uno dei nostri due compagni di camerata. Alle 6 decidiamo di preparaci e scendiamo a colazione. Fuori dalle finestre non solo è ancora brutto il tempo, ma di tanto in tanto, intravedendo la cime del Pelmo, ci siamo accorti che quella che a 2000 metri è pioggia, a 3000 è neve e l’idea di una ferrata con vento, freddo e neve non ci piaceva molto.

Accompagnati dal nevischio di bassa quota arriviamo all’attacco della ferrata, giusto per salutarla e poi scendiamo a Pecol per poi risalire fino a Palafavera. Chiaramente a metà discesa è uscito il sole, ma il Civetta rimaneva avvolto nel bianco e quindi era impensabile tornare su.

Prima di Palafavera però siamo saliti per un pezzo riallacciandoci al percorso del giorno prima per poi scendere il pendio lungo un prato bello ripido, che di’inverno sarebbe stata una bella pista rossa passando sotto alla seggiovia. Non vi dico le caviglie.

Piccola pausa e poi via in macchina per 274 km fino a Desenzano. La ferrata sarà per l’anno prossimo.

Nella prima foto il m. Pelmo. Nella seconda eccomi in una ben’occultata pubblicità per le Insalatissime Rio Mare.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/escursione-al-monte-civetta.html

Io non c’ero, e se c’ero prendevo il sole

Curiosità: lo sapevate che la dicitura “bianco caucasico” per quella che si riteneva essere anche la nostra razza deriva proprio dalla regione che comprende la Georgia? Blumenbach, l’inventore del nome, era convinto che i georgiani fossero i più belli tra tutti gli esseri umani della razza cui facevano parte (ovvero, secondo lui, i più belli in assoluto), pertanto usò il nome di quella regione per definirla. La classificazione blumenbachiana della specie umana in cinque razze si basava difatti su un’ipotetica decadenza estetica da quella caucasica verso modelli più degenerati. Sembra orribile vero? eppure, curiosamente, Blumenbach era a suo modo un uomo di pace, convinto dell’eguaglianza morale e mentale delle diverse razze.

Oggi siamo convinti, o perlomeno la comunità scientifica è abbastanza concorde (e io con lei), che non esistano razze umane, semmai popolazioni più o meno divise da pool genici distintivi. Eppure, popoli diversi continuano a odiarsi e farsi la guerra: forse non sanno di non essere poi così diversi? domanda stupida, come se importasse qualcosa. La guerra, tutte le guerre, hanno sempre una o più motivazioni economiche in fondo agli strati di ideologie sovrapposte, strati che tipicamente vengono gettati sopra i reali interessi a coprirne il lezzo e a rendere più appetibile il martirio. Per questo mi leggerete raramente parlare di guerra, perchè purtroppo non mastico così bene l’economia da risultare interessante. O, più probabilmente, non voglio scrivere interventi che sarebbero perlopiù ricopiati da fonti più autorevoli (il Manifesto ad esempio, o Leonardo e altri blog più bravi di questo). Una sola cosa ci tengo a precisare: ci sarà pure qualcuno convinto di combattere per il ritorno nel seno della Grande Madre Russia, o qualcun altro disposto a farlo per difendere l’orgoglio georgiano, ma quelle persone sono poco più che degli illusi che non sanno di combattere principalmente per un territorio strategico. O, perlomeno, non sanno che se venissero meno alcune circostanze (importanza di un territorio, povertà diffusa, necessità di far girare l’economia bellica) si ritroverebbero in quattro, a spararsi addosso.

Per questo sono intimamente convinto che tutto o la maggiorparte del lavoro da fare per far cessare ogni conflitto sulla faccia della terra sia l’attività diplomatica in primis, e la redistribuzione delle risorse subito dopo (ma subito! non dopo decenni). Capirete che una situazione come quella appena esplosa, e in preparazione da mesi, nel Caucaso mi riempie di apprensione: non solo la zona promette anche troppo male da tempo, ma l’inevitabile coinvolgimento della Russia sta tirando insidiosamente nel mezzo l’America, storicamente la testa più calda tra tutte le teste calde. Vi sembra irreale uno scenario bellico Russia vs America? un poco anche a me, ma l’idea mi fa rimbalzare in testa una vecchia frase: “La Storia è aperta e ha molta più fantasia di noi“. Al di là della fantageopolitica, comunque, la situazione resta tragica per numero di morti ed estensione del conflitto, e l’azione diplomatica per far innanzitutto cessare il fuoco è cruciale. Non so voi, ma io credo che ogni vita risparmiata sia una conquista, e se fossi il ministro degli esteri mi starei battendo come un leone.

Appunto, cosa fa il nostro ministro degli esteri? magari qualcuno di voi è convinto che sia stato in prima linea in questi giorni difficili, che abbia strappato il cessate il fuoco con la rabbia e l’orgoglio di fallaciana memoria. A onor del vero lui sostiene di aver contribuito, al famoso cessate il fuoco (che sembra preso poco sul serio da tutte le parti in causa), fatto sta che mentre Kouchner si sbatteva lui era non dico sul fronte, ma nemmeno alla Farnesina pronto a gestire la situazione. Voi direte “eh, magari c’aveva la zia che stava male, la nonna in fin di vita, l’esame di maturità il giorno dopo…” e invece no, stava alle Maldive. Secondo voi è tornato con la coda tra le gambe facendo a finta di niente? e invece no: Franco “MenteLimpida” Frattini sta ancora alle Maldive convinto di essere il più furbo, e gli altri ministri europei tornino pure a lavorare se non possono permettersi un teelfonino satellitare.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2008/08/io-non-cero-e-se-cero-prendevo-il-sole.html

Pizzeria “Teatro Alberti” – Desenzano

Nome locale:
“Teatro Alberti”

Categoria:
Pizzeria

Indirizzo:
Via Santa Maria, 49

Località:
Desenzano del Garda

Telefono:
030/0309141513

Em@il:
info@teatroalberti.it

Sito web:
http://www.teatroalberti.it/

Specialità:
x la pizzeria: Pizza Napoletana!

Valutazione:
4.5 out of 5 stars

Prezzo Medio:
15/20 €

Ultima Visita:
12/08/2008

Numero sulla mappa:
n.d. (prima o poi aggiornerò la mappa)

Ebbene, questa recensione merita di esser vista tutta intera, non la separo, quindi in due pagine (abitualmente metto la tabella in prima pagina e il seguito in […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://feeds.feedburner.com/~r/Icostantini/~3/363797459/

SKATALITESLa leggenda Rocksteady ad aprire il Festival di Radio Onda d’Urto

Ad inaugurare la Festa di Radio Onda d’urto a Brescia questa sera ci pensano gli Skatalites, pionieri del Rock-Steady Jamaicano. Agli Skatalites va riconosciuto il merito di aver per primi dato un nome a questa musica in levare. Attivi sin dagli anni ‘60 sono tutt’ora in circolazione anche se nella formazione non sono presenti alcuni […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.gardablog.it/?p=541