Tag: Desenzano del Garda

Lago di Garda: sui battelli già trasportati 2.600.000 passeggeri

Oltre 2 milioni e 600 mila passeggeri, 90.000 veicoli e 65.000 biciclette trasportate: sono i numeri che definiscono il servizio pubblico di navigazione di linea sul lago di Garda nel 2024.

Con un aumento di 130.000 passeggeri rispetto all’anno precedente il servizio sembra essere stato ancora una volta apprezzato da chi sceglie questa modalità di trasporto. 

Messo alla prova dal maltempo che ha colpito la zona del Garda più volte (così come molte altre aree della provincia di Brescia e non soltanto), grazie alla decisione di anticipare l’avvio della stagione a marzo e posticipare la chiusura a novembre, l’ente è riuscito a ottenere buoni risultati.

All’incremento del 5% riguardante i passeggeri corrisponde però una lieve diminuzione del trasporto di biciclette, sceso a 65.000 rispetto alle 70 mila del 2023, e a quello dei veicoli che l’hanno precedentemente erano 105.000. Mentre continua il lavoro di manutenzione sui traghetti, si studiano nuove opportunità di servizio per la navigazione di linea sul Garda così da poter offrire agli utenti valide alternative al trasporto su gomma.

 

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Desenzano, nel centro storico arriva la Ztl rinforzata

Si fa sempre più dura la lotta al traffico veicolare a Desenzano, dove potrebbe presto arrivare una nuova ZTL con dispositivi pronti a incastrare i “furbetti”.

Nel centro storico della cittadina gardesana, già regolamentato in un’area definita con permessi di accesso per i residenti, per le attività di carico e scarico e per altri cittadini autorizzati ad orari prestabiliti, saranno installate nuove telecamere per la lettura delle targhe con un monitoraggio in tempo reale attraverso un sistema in grado di verificare se i veicoli sono realmente dotati di autorizzazione.

Ad oggi, nonostante vi sia un regolamento che disciplina l’ingresso nella zona pedonale ad orari prestabiliti, pare siano pochi coloro che rispettano la normativa. La nuova rete e il funzionamento automatico per l‘attività di controllo (così come accade anche a Brescia), che sarà svolta in collaborazione con gli agenti della Polizia Locale agevolando anche il loro lavoro, consentirà di individuare e sanzionare immediatamente i “furbetti”.

Secondo le stime il progetto richiederà un investimento di 250.000 euro: una spesa mirata a mantenere libero dal traffico il centro storico di Desenzano.

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Desenzano, nel centro storico arriva la Ztl rinforzata

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Nuovo sciopero, venerdì 8 novembre disagi per chi viaggia con bus e metro

Brescia Mobilità informa che, a causa dello sciopero nazionale di 24 ore indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Uilt, Ugl Fna, Faisa-Cisal, venerdì 8 novembre 2024 il trasporto pubblico di Brescia (autobus e metropolitana) e Desenzano del Garda potrà subire variazioni e riduzioni di servizio.

Per quanto riguarda gli autobus, non sono previste fasce di garanzia. Pertanto, lo sciopero interesserà l’intera giornata. Si invita a consultare il sito www.bresciamobilita.it dove verrà pubblicato il dettaglio delle corse garantite, come previsto dalla normativa vigente.

Per quanto riguarda la metro, il servizio è garantito dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 11.30 alle ore 14.30: oltre queste fasce orarie non sono garantite le partenze dai capilinea.

Per maggiori informazioni – informa la nota – è possibile rivolgersi al Customer Care aziendale che è attivo tutti i giorni, domeniche e festività comprese, dalle ore 7.30 alle 22.00 e può essere contattato chiamando il numero 030 3061200, scrivendo via WhatsApp al numero 340 0702227, scrivendo a customercare@bresciamobilita.it o attraverso le pagine ufficiali di Metro Brescia e Gruppo Brescia Mobilità su Facebook e Twitter.

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Nuovo sciopero, venerdì 8 novembre disagi per chi viaggia con bus e metro

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Desenzano, nuovo ospedale e nuove polemiche: Asst non dà le carte al Comitato

Niente documenti sul nuovo ospedale per i ribelli del Comitato “Manteniamo l’ospedale di Desenzano sul Montecroce”, che si oppone al progetto di un nuovo ospedale in altra sede su cui la Regione – come annunciato da Guido Bertolaso – deciderà entro fine anno.

Stando a quanto riferito dallo stesso comitato, infatti, Asst del Garda avrebbe negato l’accesso agli atti sul progetto (l’indagine geognosia e lo studio di vulnerabilità) chiesti dagli attivisti il 4 agosto. “Un fatto grave che sottolinea una grave mancanza di trasparenza e che nega ai cittadini il diritto di essere informati e coinvolti nelle decisioni che li riguardano”, commentano gli attivisti. Che ora sono pronti anche a presentare un esposto alla Procura della Repubblica.

La motivazione, poi, fa discutere quanto il rifiuto. Secondo quanto scritto nella risposta, infatti, il diniego è dovuto al fatto che la divulgazione di tali documenti potrebbe comportare “la concreta possibilità che i dati vengano divulgati con pregiudizio per il procedimento decisionale in corso”. Insomma: tali atti non devono finire nelle mani del Comitato per il No.

Contro il nuovo progetto, lo ricordiamo, il Comitato ha anche avviato una raccolta firme che ha già raccolto circa 6mila adesioni.

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Desenzano, nuovo ospedale e nuove polemiche: Asst non dà le carte al Comitato

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Dossieraggio, tra gli spiati bresciani c’era anche Marcell Jacobs

Si aggiunge un altro nome all’elenco dei cittadini bresciani che sarebbero stati illegalmente spiati da un gruppo di persone indagate ora dalla Procura di Milano. E’ quello di Marcell Jacobs.

Stando a quanto riportano diverse fonti, infatti, l’atleta desenzanese, il suo manager e il suo allenatore/nutrizionista sarebbero stati “controllati” su richiesta dell’ex superpoliziotto Carmine Gallo, che a sua volta sarebbe stato incaricato da un avvocato padovano ancora da identificare.

I tecnici (non è noto se abbia avuto un ruolo attivo anche il 36enne di Rodengo indagato) avrebbero intercettato le comunicazioni dei tre (e fra i tre) a partire dal 2021, pochi giorni dopo la vittoria di Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo. Resta da capire a chi fossero destinati i dati e i colloqui recuperati e con quale finalità sarebbero poi stati utilizzati.

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Dossieraggio, tra gli spiati bresciani c’era anche Marcell Jacobs

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Pioggia, pioggia e ancora pioggia: il Garda torna al limite

Il maltempo continua a fare danni in tutta Italia e la pioggia – come confermano le previsioni del tempo di domani per Brescia e provincia – non dà sosta.

Ma con le precipitazioni tornano a salire in maniera significativa anche i livelli del lago di Garda, che già aveva preoccupato la scorsa estate. Nella giornata di ieri, infatti, il Benaco – secondo la postazione di rilevamento di Peschiera – ha raggiunto i 123,5 centimetri sullo zero idrometrico.

Il dato, va detto, non deve allarmare. A giugno, infatti, il lago era oltre 20 di centimetri sopra e non si sono registrati particolari problemi. Ma va anche registrato anche che da inizio mese il livello del Garda è salito di ben 37,5 centimetri e che per trovare un altro 20 ottobre così bagnato bisogna risalire al lontano 1998. Inoltre l’acqua è destinata a salire ancora, visto che nche per i prossimi giorni si annunciano piogge e l’afflusso da nord e di 220 metri cubi per secondo, contro un’uscita verso la Bassa di 130 metri per secondo.

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Pioggia, pioggia e ancora pioggia: il Garda torna al limite

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Desenzano, il comitato Montecroce dice no al nuovo ospedale a Lonato

È un altro “NO” quello che il Comitato per l‘ospedale di Desenzano esprime alla nuova proposta di spostare la struttura sanitaria di Asst Garda (non più a norma antisismica) a Lonato sulle cave Vezzola. 

«Sembra che a tutti i costi, pur di “lasciare libero” l’immobile sul Montecroce (che secondo alcune voci potrebbe essere messo a disposizione di privati, ndr), si debba prendere in esame qualsiasi altra soluzione, persino quella di costruire il nuovo ospedale sopra una discarica di rifiuti tossico-nocivi già inserita nell’elenco ufficiale dei “Siti contaminati” della regione Lombardia già negli anni ’80» sostiene il Comitato. 

La posizione dei sostenitori del restyling dell’attuale sede dell’ospedale su Montecroce è ormai più che chiara (lo testimoniano manifestazioni e raccolta firme), ma l’ipotesi emersa durante un incontro tra il sindaco di Lonato Roberto Tardani e l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso provoca turbamenti all’interno del Comitato. 

L’organizzazione cittadina – lo si legge sulla pagina Facebook del Comitato – chiede dunque «a Regione Lombardia di mantenere l’ospedale sul Montecroce e di effettuare studi seri e non desunti dalla letteratura sulla messa a norma antisismica e sul SUO REALE COSTO. Nello Studio di Fattibilità si afferma che mettere a norma costerebbe 160 milioni; ma com’è possibile visto che il costo dell’esoscheletro, come riportato nello studio di vulnerabilità, ammonta a c.a. 23 milioni di euro? Com’è possibile se ospedali come Borgo Roma a Verona vengono messi a norma antisismica con 40 milioni? Sembra proprio che, per sottolineare la “bontà della scelta” di edificare un nuovo ospedale, si siano sovrastimati i costi per la messa a norma antisismica.» 

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Desenzano, il comitato Montecroce dice no al nuovo ospedale a Lonato

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Desenzano, ladri nello spogliatoio: i calciatori rimangono senza scarpe

Non c’è veramente nulla di sportivo nel gesto compiuto nelle scorse ore ai danni dei giocatori di un club di calcio locale, che si è trovato al centro di un evento imprevisto e meschino.

Nella notte tra lunedì e martedì ignoti hanno violato lo spazio del Calcio Desenzano – società la cui prima squadra milita, con ottimi risultati, in Serie D – nel centro sportivo Maraviglia di via Durighello, sottraendo ai ragazzi che si dedicano con passione allo sport alcune scarpe da gioco, quelle che i giovani calciatori utilizzano per allenarsi e scendere in campo.

Seppure il valore economico delle scarpette rubate non sia particolarmente consistente e quanto accaduto non abbia influenzato le attività sportive dei giocatori, il furto rappresenta un “colpo al cuore” per il club. Le scarpe, scelte con cura e adattate a ogni giocatore, sono sì un equipaggiamento essenziale per la pratica sportiva, ma simboleggiano anche il sogno di ogni atleta di esprimere il proprio talento sul campo. I ragazzi hanno comunque potuto allenarsi regolarmente, seguendo le indicazioni del tecnico Marco Gaburro, in vista anche della prossima sfida che si terrà sabato pomeriggio allo stadio Tre Stelle contro il Fanfulla di Serafini.

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Desenzano, ladri nello spogliatoio: i calciatori rimangono senza scarpe

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Desenzano, pugni alla madre del calciatore: il segretario del club sospeso per 9 mesi

Nove mesi di squalifica. E’ questa la pena che il giudice sportivo ha comminato al segretario della Real Desenzanese per quanto avvenuto lo scorso febbraio a margine dell’incontro con la Progetto Sport Giovani, valido per il campionato di Terza categoria.

Stando a quanto si apprende, l’uomo – al culmine di una discussione avvenuta sulle tribune dello stadio gardesano – avrebbe colpito con un pugno la madre di un calciatore della squadra avversaria. L’uomo, stando a quanto riferito dal Corriere, avrebbe riferito nell’occasione di essere stato precedentemente colpito dalla donna, ma la circostanza sarebbe stata smentita dai testimoni.

Pochi giorni fa è arrivata la decisione della procura federale. Oltre alla squalifica per l’uomo, i giudici hanno decretato una multa da 800 euro per il Real Desenzano.

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Desenzano, pugni alla madre del calciatore: il segretario del club sospeso per 9 mesi

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Desenzano, 500 in piazza e oltre 5.000 firme per non spostare l’ospedale

Si fa sempre più alta la voce dei contrari allo spostamento dell’ospedale di Desenzano e di chi lo vuole invece ristrutturato e sempre nella stessa sede, ma più efficiente.

La raccolta firme che caldeggia il salvataggio della struttura sanitaria ha superato le cinquemila sottoscrizioni mentre erano oltre 300 le persone chiamate e raccolta dal Comitato «Manteniamo l’ospedale di Desenzano sul Montecroce» e scese in piazza Malvezzi per manifestare pacificamente.

Al centro della discussione e delle richieste dei manifestanti vi è il rinnovo dello studio di fattibilità del progetto che vedrebbe la costruzione del nuovo ospedale in un’area tutelata del Parco locale di interesse sovracomunale del Montecroce. Secondo i membri del Comitato e dei suoi “fiancheggiatori” sarebbe necessario rivedere quanto predisposto da Asst Garda anche per i costi, sottostimati per la realizzazione del nuovo ospedale e sovrastimati per la ristrutturazione dell’esistente. Secondo alcune stime per il restyling servirebbero 23 milioni di euro, mentre ammonterebbe a 142 milioni di euro la somma necessaria per la costruzione di un nuovo edificio. Sarebbe meglio, lo si leggeva anche in diversi cartelloni mostrati durante la movimentazione, utilizzare il denaro a disposizione per assumere più medici e infermieri, nuovi macchinari e tornare così ad avere un ospedale di alto livello così come lo era un tempo. Sotto accusa dunque incongruenze e omissioni sulle quali i manifestanti chiedono più chiarezza: questo l’obiettivo anche della raccolta firme che verrà presentata in Regione a sostegno della causa.

 

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Desenzano, 500 in piazza e oltre 5.000 firme per non spostare l’ospedale

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Desenzano, scippata si aggrappa all’auto dei ladri e viene trascinata per decine di metri

Per fortuna non si è consumata alcuna tragedia. Ma il rischio c’è stato. A Desenzano, nei giorni scorsi, è andato infatti in scena uno scippo dallo sviluppo rocambolesco, con una donna che è stata trascinata dall’auto dei malviventi per decine di metri.

Stando alla prima ricostruzione, mercoledì mattina, i ladri hanno preso di mira una donna cinese che camminava in strada vicino al benzinaio della Esso che si trova all’incrocio tra via Marconi e via Dal Molin. A bordo di una vettura (una Fiat 500, probabilmente rubata), i delinquenti hanno affiancato la vittima e le hanno strappato la borsetta. Poi hanno accelerato.

Ma la donna si è aggrappata all’auto ed è stata trascinata per diversi metri (per fortuna a bassa velocità). Finché gli scippatori hanno frenato e hanno deciso di abbandonare il mezzo in strada per darsi all fuga a piedi per le strade del centro. Su quanto accaduto indaga la Polizia.

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Ciclovia del Garda, le “criticità sulla sicurezza” arrivano in Regione

La Commissione Territorio, presieduta da Jonathan Lobati (FI), ha incontrato diversi rappresentanti istituzionali e operatori del settore turistico di Gardone Riviera e Toscolano Maderno in merito al progetto della ciclopedonale del Garda.

Alla seduta hanno partecipato il Sindaco del Comune di Gardone Riviera Adelio Zeni, i Presidenti dell’Associazione Gardone Europa Monica Tessarolo, di Toscolano Maderno Promotion Camillo Menini e del Consorzio Alberghi Riviera del Garda Davide Sari. Presenti alla seduta anche Alberta Cazzani del Politecnico di Milano e Carmine D’Angelo Direttore Generale Infrastrutture e Opere pubbliche.

L’audizione era stata richiesta da albergatori e commercianti locali con un documento che esprimeva forte preoccupazione sui possibili effetti dell’attuale progetto della ciclovia.

Siamo favorevoli – hanno detto durante l’incontro – a qualsiasi iniziativa di valorizzazione turistica del territorio e consideriamo questo progetto una grande opportunità. Allo stesso tempo riteniamo però necessario valutare bene tutte i rischi che si accompagnano alla ciclovia, che passa attraverso la Statale 45 della Gardesana, e proponiamo di valutare l’alternativa di sfruttare l’intermodalità, attraverso la navigazione”.

A promuovere il confronto in Commissione è stata la Consigliera Claudia Carzeri (FI): “Bisogna capire bene come si sviluppa il progetto perché la strada della Gardesana è molto importante e frequentata sia da turisti che abitanti. Inserire una pista ciclopedonale su questa arteria è molto delicato. Non mettiamo in discussione il progetto, ma possiamo valutare se ci sono alternative percorribili e se siamo ancora in tempo per modificarlo, per esempio inserendo la possibilità di sostituire questo tratto della ciclovia con la navigazione”.

Durante la seduta sono state sottolineate diverse criticità, anche per il rischio geologico presente in zona, spesso teatro di frane ed esondazioni.

A spiegare nel dettaglio il punto più critico è stata Alberta Cazzani del Politecnico: “Se nel tratto da Sirmione a Salò il progetto ha utilizzato piste già esistenti, per quanto riguarda quello da Salò a Limone, la ciclovia invade la Gardesana. Ma lo spazio è insufficiente e c’è una questione di sicurezza che riguarda la mobilità. Inoltre, c’è un serio rischio idrogeologico e di rovinare il paesaggio. Si potrebbe sfruttare il trasferimento col battello, più funzionale per i turisti, i residenti e i commercianti”.
Chiediamo di considerare la possibilità di trasferire la ciclovia da Salò a Limone sui battelli” ha detto anche Monica Tessarolo (Associazione Gardone Europa).

Fare una ciclabile sulla statale è impensabile” ha continuato Camillo Menini (Associazione Toscolano Maderno Promotion), mentre Davide Sari (Consorzio Alberghi Riviera) ha sottolineato che Gardone e Salò hanno una concentrazione altissima di hotel a cinque stelle e una clientela di alto livello che cerca qualità anche nei percorsi: “Siamo favorevoli a questa iniziativa ma bisogna avere il coraggio di rivalutare il progettoLa ciclovia non può finire su una strada statale”.
“Non possiamo accettare questa soluzione ma siamo disponibili a qualsiasi altra proposta
” ha concluso il Sindaco di Gardone Adelio Zeni.

Il Consigliere regionale Massimo Vizzardi (Azione- Italia Viva) ha chiesto un confronto con la Giunta e l’Assessore Claudia Terzi: “E’ un’opera strategica. Ragioniamo sulla possibilità di usare i battelli, in modo da non danneggiare il territorio e i suoi abitanti”. “Avevo presentato un’interrogazione sulle problematiche in questione – ha detto Paola Pollini (M5Stelle) – e auspico si possa collaborare per trovare una soluzione alternativa, che sia fruibile senza rischi”.
Per Carlo Bravo (FdI) “è una grande opera ma va ripensata. Su quella sponda del Garda ci sono già numerosi incidenti ed episodi di frane, non andiamo a creare ulteriori problemi al territorio”.

Abbiamo seguito un percorso lineare, confrontandoci con le istituzioni e i cittadini e ascoltando tutte le osservazioni” ha concluso Carmine D’Angelo, Direttore Generale dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche: “Restiamo disponibili a qualsiasi chiarimento ma va anche detto che parliamo di un tratto molto breve sulla statale, che sarà messo in sicurezza per poterlo percorrere senza creare pericolo o disagio”.

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Ciclovia del Garda, le “criticità sulla sicurezza” arrivano in Regione

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Desenzano, iniziati i lavori del secondo stralcio del nuovo lungolago

Così come era stato annunciato sono iniziati a Desenzano i lavori di messa a nuovo del secondo stralcio del lungolago.
Oggetto del restyling, che segue il primo intervento di rifacimento della passerella a bordo lago, è in questo caso il tratto di litorale lungo circa 250 metri che va da via delle Rive fino alla rotatoria di via Gramsci.

Il progetto prevede un’estensione di circa 16 metri verso le acque del Garda con la realizzazione di un viale alberato, una pista ciclopedonale e protezioni di sicurezza dalle onde per un totale di 7.600 metri quadrati di cui circa la metà destinato ad area verde. Illuminazione, nuove panchine e arredi di design completeranno l’infrastruttura che sarà impreziosita anche da «Inside Two Sails», una statua in metallo alta 6 metri opera dell’artista desenzanese Walter Xausa.

Secondo le stime i lavori – che includono la discussa rimozione della spiaggia Feltrinelli (per la tutela della quale vi era stata anche una raccolta firme) – dovrebbero concludersi nell’arco di 240 giorni, con l’auspicio di inaugurazione entro Pasqua 2025.
Il nuovo tratto di lungolago avrà un costo di circa 3.700.000 euro, di cui 2 milioni a carico del comune di Desenzano e la parte restante finanziata dall’Autorità di Bacino.

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Desenzano, iniziati i lavori del secondo stralcio del nuovo lungolago

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Vendeva auto di lusso ma aveva reddito di cittadinanza e faceva fatture false: sequestrati 1,7 milioni

Sono davvero numerose – e pesanti – le contestazioni che la Guardia di Finanza di Brescia ha mosso a un 44enne (di origine torinese, ma operativo a Desenzano) finito nelle scorse ore in carcere. L’uomo, infatti, deve rispondere di truffa aggravata ai danni dello stato malversazione di erogazioni pubbliche, riciclaggio, indebita percezione del Reddito di cittadinanza e reati contro il patrimonio, tributari e fallimentari.

L’”imprenditore” è attivo da tempo nel settore della compravendita e del noleggio di auto di lusso sul lago di Garda. Ma secondo la Procura della Repubblica non era questo il suo business principale. E le indagini – avviate in seguito alla denuncia per appropriazione indebita del titolare di una concessionaria – hanno portato alla luce un quadro (ipotetico) davvero inquietante.

L’uomo – va detto – è pluripregiudicato per reati di truffa, sostituzione di persona e appropriazione indebita, nonché gravato da fallimento e da debiti tributari per oltre 3 milioni e 750mila euro.

I militari, con la nuova indagine, hanno scoperto che negli ultimi anni il 44enne avrebbe presentato bilanci gonfiati con l’aiuto di quattro prestanome e otto società individuali “schermo”, ottenendo indebitamente ben 700.000 euro di contributi (in parte erogati da Simest e in parte garantiti da Microcredito Centrale, che gestiscono i fondi del Pnnr).

Inoltre – stando a quanto emerso – l’”imprenditore” risultava nullatenente e percepiva addirittura il Reddito di cittadinanza, una situazione che risulterebbe incompatibile con il suo tenore di vita. L’uomo, infatti, movimentava somme importanti e – sempre secondo le ipotesi investigative – riciclava denaro con l’acquisto e il leasing di vetture di grossa cilindrata.

A suo carico i militari hanno eseguito un’ordinanza della custodia cautelare in carcere. Ma anche il sequestro preventivo di beni (mobili e immobili) per un valore di circa 1,7 milioni di euro. Contestualmente sono state restituite ai proprietari vetture per un valore commerciale di circa 350mila euro. I contributi all’uomo sono stati ovviamente bloccati e gli sono stati contestati redditi non dichiarati per oltre 2 milioni di euro.

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Vendeva auto di lusso ma aveva reddito di cittadinanza e faceva fatture false: sequestrati 1,7 milioni

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