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Digitale Terrestre, Pronti, Attenti, …. Niente!


Per il digitale terrestre la data del 15 febbraio era una data di fondamentale importanza, infatti a partire da Domenica 15 è stato pubblicizzato da mesi che RAI2 e Rete 4 non sarebbero più state visibili se non attraverso il nuovo sistema di trasmissione digitale terrestre. A partire da questa semplice affermazione , ne è seguita pubblicità in riviste, giornali e tv ( il noto spot con Adriana Volpe ), che ha portato ad una corsa all’acquisto di ricevitori digitalli nei rivenditori della zona dell’Alto Garda . La giornata di Sabato 14 febbraio , senza fare nomi, diciamo nei due grossi rivenditori di elettronica di Arco e Riva, si sono viste numerose persone acquistare i decoder per la TV e nelle casse la fila di clienti è stata più numerosa del solito.
Ma oggi Lunedi 16, cosa è cambiato nei nostri canali TV ? Niente !

Il motivo è presto detto, solo alcuni hanno notato nelle pubblicità un picolo particolare. Infatti era presente una frase con indicato che il passaggio al segnale digitale avverrà solo nelle “zone coperte dal servizio”. Questo piccolo particolare significa in parole semplici , che solo dove vi è un ripetitore di segnale digitale è possibile ricevere questo segnale ( scusatemi ma mi sembra evidente…). Il trasmettitore localizzato sul monte Brione al momento trasmette il solito segnale analogico e al momento non è prevista a tempi brevi la trasmissione in digitale.

Per la precisione , in Trentino le zone coperte in maniera integrale dal segnale digitale terrestre sono l’area di Trento (Paganella) e Rovereto (Monte Finonchio), per avere maggiori dettagli ed avere una mappa sulla copertura effettiva, si consiglia una visita al sito della Provincia di Trento nelle Mappe di copertura (link).

P.S.
Quanto detto non vale per la zona di Dro in quanto il segnale televisivo viene ricevuto dalla Paganella e non dal Monte Brione.

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Corsa a Cavriana



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Contenta di me

Oggi ho avuto il secondo colloquio di lavoro (qui il primo) con una azienda della zona. Una bella azienda, di grandi dimensioni, seria, consolidata.
Più che un colloquio è stata una sorta di prova pratica a fini valutativi, sia miei che loro. Cercavano una persona con esperienza nel settore e volevano vedere come me la cavavo […]

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Buoni propositi

Ieri per la serie “Buoni Propositi per il 2009” sono andato a fare una bella corsa nella neve con Ferruccio. Che spettacolo! Questa mattina ho fatto fatica a scendere le scale ma è stato davvero bello. Peccato che non ho preso il GPS perchè ho fatto un giro che non avevo mai fatto prima grazie a Ferruccio. In alcuni tratti abbiamo corso con la neve fino sopra le caviglie!
Unica nota dolente è che siamo stati assaliti da un cane… penso un Pitbull. Fortunatamente aveva la museruola ed il propietario vicino. Quest’ultimo è scusato molto dicendo che non era mai successo… fino ad oggi.
Capita spesso di sentire questa frase… ed in diverse situazioni. Penso che se per ogni cosa facessimo un vero esame di pro e contro molti incidenti e problemi si eviterebbero.

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Corsa ai regali di Natale!

Ne parlano tutti i tg … E io voglio riprendere un concetto espresso ieri sera nell’omrlia da don Mario:
Il Natale non è questo!
Volete farvi un regalo? Liberi di farlo, ci mancherebbe, ma nn dimenticate che il Natale non è questo!!!
Quest’anno, x i regali di Natale io e Silvy ci abbiamo pensato e … Beh, nn […]

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La nostra storia va di corsa

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D-u non ha la pancia!

I bambini euforici vedono il povero D-u accasciato in un angolo del blog e ridacchiano un po’ impauriti un po’ incuriositi del suo stato. Poi uno, con lo sguardo cattivo fés, raccoglie un bastoncino di legno lungo 73,4 cm circa e ben piazzato sulle gambe, pronto a scattare lontano, si avvicina al nostro debilitato eroe e lo punzecchia godendo della sua passività sulla pancia… No, D-u non ha la pancia! Sul ventre, ecco. Tutti ridono come iene intorno alla carcassa di un okapi abbattuto e poi scappano.

D-u aveva reagito alla puntura con un greve grugnito di sgradimento grattando grossi grilli, ma i bambini erano ormai lontani, fieri della loro azione. Solo una bambina, l’unica che finora non aveva riso e che non era corsa via con gli altri ora fa un passetto avanti. Poi un altro poco più deciso. Al terzo prende rincorsa e assesta un calcione nella pancia ventre di D-u.

Tutto questo per dire che pur non essendo D-u sotto esami in vacanza (magari!), questo blog è entrato inusualmente in letargo da una settimana. Si risveglierà? Di più non appena farà meno male la pancia ventre a D-u!

Nella foto NON c’è D-u che NON chiede: “Quello… [pausa di riflessione] … VOGLIO!” (megasorriso di soddisfazione).

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Corsa: si riparte?

Erano quasi due mesi che non uscivo la sera per farmi una corsa… vuoi per il lavoro, vuoi per la stanchezza vuoi per la pioggia, non era più uscito. Tant’è che non sapevo come vestirmi!
Al rientro mi sono premiato con l’apertura di una bella bottiglia di vino rosso che ho acquistato domenica alle cantine dei colli morenici a Ponti sul Mincio. Il nome del vino è Bolero ed è una riserva di Cabernet, barricato. Tutti gli anni in occasione della corsa podistica che parte proprio da detta cantina, mi compro qualche bottiglia di Bolero perchè mi piace molto e lo consiglio.

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30/10/2008 – Bologna che manifesta, polizia che prova a guastare la festa

Cerco il più possibile di fare fredda cronaca, ovviamente con qualche concessione alla leggibilità, le impressioni più generali un’altra volta (è già abbastanza lungo così).

Più di quarantamila, non mi interessa cosa può dire la questura, e alla fine della giornata molti sorrisi stanchi, tanta soddisfazione e qualche chiacchiera incredula: “son qui da 11 anni e non ho mai visto una manifestazione simile” sento dire a uno degli ultimi rimasti fino in fondo. E se dopo più di 7 ore rimangono solo gli studenti universitari, la vera bella notizia della giornata è la larga e trasversale partecipazione di tutto il mondo studentesco bolognese alla lunga camminata contro le iniziative sfascia-scuola di questo governo (e dire se sia colpa della Gelmini, di Tremonti, di Berlusconi o di Confindustria ha forse poco senso, al di fuori degli slogan).

Si parte presto la mattina in Piazza Nettuno, e chi arriva tra i primi vede crescere il corteo gruppo dopo gruppo, lo vede prendere dimensioni sempre maggiori finchè non stropiccia gli occhi chiedendosi se per caso per non far tardi non abbia dormito troppo poco. E’ un corteo immenso quello che infila via Indipendenza, e come se non bastasse gli studenti di Veterinaria vi si aggiungono qualche minuto dopo, tanto per rincarare la dose agli increduli e far lavorare sodo i numerosi fotografi e giornalisti. Potrei raccontare ancora di questo biscione eterogeneo e colorato che pacifico ma rumoroso si è snodato per la città per raccontare storie di scuola minacciata e far sentire alla popolazione l’urgenza del caso, ma ho avuto da fare un paio d’ore e mi sono perso la festa, tornando però giusto in tempo per vedere chi la voleva guastare (e non ci è riuscito, per fortuna).

Antefatto: sin dalla mattina un nucleo dei carabinieri stazionava nei dintorni di porta Castiglione, nucleo a cui si è aggiunta la polizia quando il corteo ha cominciato ad avvicinarsi (da quello che ho capito la polizia fin lì ha seguito il corteo) col timore peraltro infondato che una parte dei manifestanti si dirigesse verso il vicino Cafè Pound, luogo di ritrovo dei giovani di destra. Ora, quando il corteo, che aveva in testa gli studenti universitari e solo dietro i ragazzi dei licei, delle scuole medie eccetera, ha raggiunto l’aula santa Lucia di Scienze Politiche (quella ricavata da una chiesa sconsacrata, per intenderci), la polizia si è disposta in maniera da bloccare la strada dove alcuni lavori in corso sulla sinistra formavano una strettoia. Per vedere meglio mi sono arrampicato su un impalcatura (e ho poi chiesto ai vari ragazzi che guidavano oggi il corteo), e lo svolgimento dei fatti è stato questo: dapprima si è fermato il corteo e si sono inviati dei rappresentanti a “trattare”, ovvero a far presente che si voleva semplicemente proseguire a sinistra in via Cartoleria (e il cafè Pound non era quindi un obiettivo), e per qualche motivo la discussione non ha portato a niente per un po’ (non capisco davvero il perchè, mi fa sospettare che la polizia cercasse lo scontro, e probabilmente ci prendo) e la folla ha cominciato a rumoreggiare. Come spesso capita, un movimento improvviso della massa di persone dietro di loro ha spinto qualche rappresentante a contatto con i poliziotti, e subito si è scatenata la reazione violenta: per qualche lungo istante (sembra incredibile quanto possa durare un mezzo minuto) è sembrato che tutto dovesse degenerare, con poliziotti che manganellavano convinti, qualche sporadica reazione di alcuni studenti (saranno volate due-tre bottiglie a far tanto) e i carabinieri che cominciavano solerti ad infilarsi tra i poliziotti. Fortunatamente, la presenza di spirito degli studenti ha evitato che la situazione degenerasse, e nonostante il gruppo di carabinieri si sia poi piazzato all’imbocco di una via laterale pronto a tagliare fuori la testa del corteo se si fossero presentati casini, si è riusciti a imboccare tutti quanti via Cartoleria quando finalmente ci hanno fatto passare una quindicina di minuti dopo. Qualche contuso, molto spavento ma in fondo poteva andare peggio, e sicuramente si è dimostrata la natura pacifica (per quanto incazzata) di questo movimento.

Superata la trappola si raggiunge in fretta la sede bolognese di Confindustria all’incrocio tra via Santo Stefano e via Dante, e li ci si ferma per un lungo discorso a più voci. Giungono notizie incredibili da Roma e Milano: Piazza Affari e il Parlamento assediati da un coro festante di studenti e professori d’ogni età, centinaia di migliaia di persone lì a far sentire la loro voce come noi abbiamo fatto sentire la nostra oggi; ma la più grande soddisfazione è per aver passato tutti assieme la mattinata, senza farci dividere da chi ha provato a usare i soliti vecchi trucchi. Comincia anche a piovigginare, e se pur si riprende fino a raggiungere i viali l’idea è di chiudere la manifestazione a Porta Maggiore (che comunque credevo si chiamasse porta San Mamolo) dopo aver bloccato il traffico per un po’. Nel frattempo i più giovani se ne tornano pian piano a casa, considerato tralaltro che la manifestazione era programmata fin qui, e gli universitari sono praticamente i soli a resistere sotto la gelida pioggia che ormai cade copiosa, una bella giornata che si conclude forse presto, ma sicuramente bene per molti. Però…

…c’è un però: complice forse il clima che si mette inaspettatamente al bello, o la gran massa di gente che comunque rimane e non da segni di stanchezza, la manifestazione continua e si dirige verso la stazione. Ormai i cori e gli striscioni sono queli universitari, contro i tagli e contro le baronie che appestano un sistema universitario tra i peggiori del mondo (con qualche deriva sull’autoformazione, che suona un po’ sessantottina ma suggestiva), e la voglia è quella di osare, di provare a bloccare nuovamente i treni come qualche giorno fa. In apprensione un po’ per l’immagine del corteo, un po’ per l’incolumità di tanti ragazzi (tra i quali c’ero pur sempre anch’io) ho parlato con gli organizzatori, che ancora non avevano ben deciso se valeva la pena di forzare l’inevitabile blocco della polizia; una corsa in stazione per dare un’occhiata e i numeri che ho riportato (3 camionette della polizia per una cinquantina di poliziotti, più alcuni carabinieri pronti vicino al comando accanto alla polizia) sembrano aver fatto decidere definitivamente per la soluzione più cauta: arrivare di fronte alle forze dell’ordine e rimanere lì, senza cercare lo scontro.

Un poco alla volta ci si avvicina e, chi sedendosi chi rimanendo in piedi, si gridano ai poliziotti i propri cori e le proprie idee, si parla ancora e ci si racconta quello che è successo oggi, e quello che continuerà a succedere domani e dopodomani e i giorni dopo ancora. Qualcuno tra la folla vorrebbe portare avanti la prima idea di sfondare, ma un poco alla volta tutti capiscono che oggi non si può, e si rischia solo di compromettere tutto quello che di bello è stato costruito. Ci vuole un po’ per far muovere tutti (circa 3000-4000 studenti universitari), ma dopo un lungo stazionamento ci si incammina un poco alla volta verso la strada, per fermarsi però poco dopo all’incrocio del ponte a bloccare il traffico. Sarà stata la stanchezza a suggerire quest’idea, ma passa una ventina di minuti prima che ci si alzi e si riprenda il cammino (anche se mi è giunta poi voce che una parte degli studenti abbia deciso di non seguire gli organizzatori e di rimanere li per un bel po’ ancora) in direzione di Piazza Maggiore, dove è invece sicuramente la stanchezza a ispirare la chiusura della manifestazione. Non servono più discorsi, ora c’è solo la voglia di tornare alle proprie vite e riposare in vista dei prossimi impegni.

p.s. io Grillo non l’ho visto.

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L’apnea, il silenzio, la pipì lunghissima.

Da due settimane sto frequentando un corso di apnea.
Erano anni che ne ero attratta, e stavolta mi sono decisa.
Volete sapere perché proprio apnea?
Perché quando nuoto adoro la fase della partenza, la spinta iniziale che per qualche metro mi fa avanzare sott’acqua, nel silenzio totale, per qualche attimo parte di un elemento così potente.
Il silenzio. […]

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fermate la macchina da presa, voglio scendere

Io trovo che il tanto vituperato balletto delle cifre sia interessante di sponda, nonostante tutto. Volete la mia cifra? dico 800mila, e lo faccio confrontando alcune immagini (grazie a Nonnesoabbastanza, che comunque ne stima la metà) e tenendo conto che qualcuno, o perlomeno io l’avrei fatto, può aver partecipato alla manifestazione pur senza sorbirsi il discorsone finale di Veltroni. Voglio dire, ascoltare la tiratona di un segretario che ha indetto una manifestazione quattro mesi prima per farla cascare a un anno esatto di distanza dalla fondazione del Partito Democratico? Qui non è Hollywood, come cantavano i Negrita. In soldoni: l’immaginario non lo si può sempre programmare in anticipo, e le connessioni simboliche (che ci sono sempre, insegna Eco, basta cercarle) sono più efficaci quando non suonano artefatte, fare politica non dovrebbe assomigliare allo scrivere un libro (anche se spesso può essere simile, se si capisce ciò che intendo).

Torniamo alle cifre: perchè 2 milioni e mezzo? 800.000 sono già un’enormità, si può arrotondare al milione per fare scena e si ha comunque già un numero pazzesco, difficile da ritrovare negli scorsi anni (dopo la manifestazione di Cofferati, che a dire il vero pure fu un po’ gonfiata). O si sta dando implicitamente credito ai 2 milioni che sparò Berlusconi un anno fa? leggere la cifra “ufficiale” in un ottica di “ce l’abbiamo più lungo di voi” è avvilente, ma in piccola parte almeno potrebbe essere la via giusta. Mi spiego meglio, e riprendo il “filone cinematografico”: Veltroni sa di dover dare al proprio “popolo” un immaginario, e sta provando a far vivere i suoi elettori nell’unico che conosce, ovvero quello del cinema americano. Fate due calcoli e vedrete che finora le immagini ricorrenti nei discorsi di Walter sono state le brave persone, quelli che lavorano e non arrivano a fine mese, il grande patto che lega assieme le persone di buona volontà che di fronte alla minaccia dell’ubercattivone si mettono assieme accantonando le proprie divergenze for a Greater Good. Il problema di Veltroni è che questa massa di persone va conquistata, e lui ora come ora non ce l’ha. Certo, c’è il “popolo delle primarie”, ma se da un lato si è sfilacciato in un anno di strada dissestata percorsa assieme, dall’altro non è mai stato proprio come Walter lo voleva, forse troppo variegato ed esigente. Forse per questo si sta abbandonando alla vecchia e disgraziata abitudine della sinistra italiana di parlare più col centro che con la sinistra? in fondo i cattolici sono molto più adatti a fare da comparse in un film yankee.

Da mesi uno dei chiodi fissi di Veltroni è la dimensione del suo partito, perchè non basta dimostrare di rappresentare una parte notevole del paese nonostante tutte le cazzate fatte e dette: quando si tratta di far scattare l’ora della riscossa si tratta di essere in più e più cazzuti del nemico. Per questo se ne esce con le frasi tipo “il più grande partito riformista”, “il partito che vuole unificare l’Italia” e con le sparate dei 2 milioni e mezzo, lui non vuole un partito d’opposizione o di governo, vuole sconfiggere le forze del Male (e poi da dell’antiberlusconiano a DiPietro). Vagli a spiegare che, per quanto potrebbe sembrare il contrario, le forze del Male hanno altro da fare che stare appresso all’Italia. Poi quando vai a vedere quello che dice ti stupisci che non faccia proposte, ma è chiaro che non fa proposte, gli imperi del male si sconfiggono forse con le proposte? no, qui ci vorrebbero un po’ di effetti speciali, qualche astronave e un finale romantico, altro che proposte.

Insomma, nel discorso politico costruire un immaginario è essenziale, ma l’azione politica non si può limitare a questo, altrimenti viene banalmente fuori sulla distanza la vacuità delle belle parole. Ammesso e non concesso che i possibili elettori del Pd vogliano sentirsi le “brave persone che lavorano”, si può andare oltre l’autocompiacimento? ci si può distinguere per le battaglie e gli ideali che si portano avanti? ecco, se purtroppo questa tendenza a sostituire i programmi politici con sceneggiature banali potrebbe essere più generale che italiana, e sicuramente è quello che fa Forza Italia da 15 anni (ma non è una buona idea andar dietro a loro), è dovere morale di elettori cercare di cambiare rotta. Anche se toccasse cambiare segretario.

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Ultimo giro, ultima corsa … della stagione

Ieri mattina, complice il jet lag da ritorno dell’ora solare, alle 7 io e Camilla eravamo già sveglissimi (mentre Paola era a letto con la febbre).
Troppo facile però la classica colazione in cucina tranquilli, ma della serie “ci piace soffrire”, meglio andarla a fare in bicicletta sulla nave in mezzo al lago.

E così alle 7.30 eravamo già […]

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Attività di Nicchia

Per quelli che dubitano ci siano ancora delle attività di nicchia, la scorsa settimana ho visitato un’azienda che produce teste e pali per l’innevamento artificiale delle piste da sci!

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Domenica speciale con i nonni

Domenica scorsa è stata proprio una bella giornata! Siamo stati con i miei e i genitori di Silvia al mitico Galeotto, riseria con ristorante a Gazzo di Bigarello (MN). Nn dico nulla x’ il posto merita una scheda “seria”, ma vi anticipo che è stato spettacolare! Dopo pranzo siamo stati a Volta Mantovana e poi […]

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Conoscere la Borsa

Ormai da più di una settimana è partito il concorso “Conoscere la Borsa”, un gioco in cui le squadre iscritte (massimo 4 membri) partono con 100.000 euro virtuali e attraverso investimenti su alcune borse europee e su un carnet di titoli ristretto fino al 16 dicembre. In palio 600 euro per membro della squadra vincente. Dalle nostre parti (Bolzano) il concorso è supportato dalla Cassa di Risparmio. Più informazioni sono su questa pagina.

Dalla classifica provvisoria abbiamo scorperto di non essere l’unica squadra dell’università, quindi è in ballo una specie di derby. Vedremo come andrà.

Un’amica ci ha detto che è stato scelto il peridodo peggiore per un gioco del genere, visto l’andamento di questi giorni delle borse, ma non sono d’accordo. Il primo in classifica in neanche due settimane ha guadagnato € 28.000. Questo non per fare rabbia al mio prof di Diritto Commerciale che proprio settimana scorsa si lamentava di aver perso qualcosa come € 8000 in un giorno, ma per dire che si impara a non scoraggiarsi anche quando tutto sembra andare male. Noi siamo in attivo di soli € 2500 al momento e oggi si sono iscritti altri quattro nostri amici proprio quando ormai manca poco alla chiusura delle iscrizioni.

Il gioco mi sta appassionando parecchio. L’unica pecca è che possiamo fare transazioni alle 11 e alle 17 di ogni giorno e quindi spesso non possiamo fare altro che assistere passivi all’andamento della borsa.

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