Tag: Computer

Tetris nel terminale Mac

Ho scoperto che nel terminale di MacOSX c’è nascosto Tetris, il famossissimo videogioco in cui bisogna incastrare mattoncini con varie forme.

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Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://filisetti.blogspot.com/2010/08/tetris-nel-terminale-mac.html

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Ho scoperto che nel terminale di MacOSX c’è nascosto Tetris, il famossissimo videogioco in cui bisogna incastrare mattoncini con varie forme.

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Ho scoperto che nel terminale di MacOSX c’è nascosto Tetris, il famossissimo videogioco in cui bisogna incastrare mattoncini con varie forme.

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Sicurezza informatica e responsabilità personale

Qualche tempo fa stavo lavorando alla Biblioteca di Sirmione, quando un signore mi ha chiesto se i dati d’accesso alla sua mail restassero salvati sui Pc, che sono pubblici, e quindi accessibili ad altri.Aveva infatti provato a chiudere e riaprire il b…

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://filisetti.blogspot.com/2010/06/sicurezza-informatica-e-responsabilita.html

Arriva Chrome OS

E’ arrivato l’annuncio atteso da tempo.
Google, il colosso di Internet, ha deciso di creare un proprio sistema operativo, chiamato appunto Google Chrome OS.
Il SO sarà Open Source, inizialmente dedicato ai netBook salvo poi espandersi.
La cosa a mio avviso migliore è che la fama e l’influenza di Google faranno senz’altro conoscere a un numero maggiore di persone altri sistemi operativi, alternativi (e migliori) a windows, che detiene il 90% del mercato.
http://googleitalia.blogspot.com/2009/07/e-arrivato-google-chrome-os.html

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http://filisetti.blogspot.com/2009/07/arriva-chrome-os.html

Internet a sbafo 4ever

Max Trisolino segnala su FriendFeed questo articolo del the New Blog Times che si riassume benissimo nella prima riga dello stesso:

Roma – I tempi della free Internet si stanno avvicinando al capolinea. Secondo Barry Diller, presidente e direttore di IAC

Non solo spero che questo non avvenga, ma credo anche che la previsione non sia azzeccata. Ovviamente la mia posizione è completamente irrilevante e non ho alcun dato ad avvallare la mia tesi. Ho però l’impressione che questa crisi finanziaria e blabla stia facendo perdere la fiducia di tutti in tutto.

Più che per contraddire il tipo sopracitato, il mio interesse è di illustrare brevemente i motivi che, IMHO, sono sufficienti a garantire la sopravvivenza ad un’enorme branca di servizi gratuiti: il web 2.0.

Ora viviamo la crisi di tutto, inclusa la pubblicità, che è il grande magnate oggigiorno di internet. Questa copre, o meglio copriva, principalmente i costi fissi della gestione dei server su cui sono ospitati i contenuti sviluppati dagli utenti. Questi fessi fanno tutto gratis, perché a quanto pare si divertono (io incluso, altrimenti non starei a scrivere questo post). Ora la pubblicità sembra non crederci più, perché è diventata più pessimista sempre a causa della crisi, come tutti gli altri.

Forse già prima non serviva a niente, ma oltre ad avvicinarci alla ripresa economica promessa da tutti i capoccia del mondo, gli stessi sistemi tecnologici di fare pubblicità stanno migliorando e miglioreranno moltissimo in futuro via via che si procede con la personalizzazione dei contenuti che ci vengono sbattuti sullo schermo del computer. Aggiungiamo a tutto ciò un considerevole aumento di persone connesse ad internet (per ovvi motivi di aumento di popolazione mondiale e ricchezza complessiva) e nel giro di qualche anno avremo ancora più investimenti in forma di pubblicità online a coprire le spese necessarie a garantire servizi gratuiti per tutti (o comunque molti).

Ora che abbiamo capito come si coprono i costi del web 2.0, passiamo alla fornitura dei contenuti, che si minaccia divenire a pagamento.
Io, utente generoso e altruista che mi impegno a creare contenuti a gratis in qualità di blogger o scrittore di Wikipedia, col cavolo che continuo a regalare lavoro a chi poi ci lucra direttamente sopra (tipo vendendo un mio post o una spiegazione di Wikipedia)! Sarò anche generoso, ma mica pirla. Ecco che pubblicherò i miei contenuti solo dove so che gli altri potranno leggerli a sbafo, altrimenti andavo a fare il giornalista o lo scrittore (o come si chiama) per la Treccani. Perché comunque io di robe da raccontare ne ho a badilate.

Per concludere e rendere la mia tesi comprensibile e sintetica:
La visione pessimista di Barry Diller non si avvererà. Online troveremo sempre contenuti gratuiti finché persisterà il cosiddetto web 2.0, perché i costi legati ad esso saranno coperti dal ritorno in forze della pubblicità online. Il web 2.0 persisterà, inoltre, perché il mondo è pieno di sfaticati che hanno voglia di metterci del proprio per la creazione di contenuti anche senza retribuzione, a patto che gli altri possano leggerle gratuitamente.

Giusto per citare un esempio a supporto della mia tesi: la radio
E, siccome sono una persona che guarda in faccia al nemico, un esempio a favore di Barry Diller: la (pay-)TV.

Se non siete d’accordo, prendetelo come un semplice esercizio di retorica.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/jzOCSlBkXgY/internet-sbafo-4ever.html

Il poken del futuro (alle conferenze)

Io il mio poken ce l’ho attaccato al portachiavi. Così, anche se non lo uso mai (non ce l’ha quasi nessuno!), ce l’ho sempre tra le mani e più volte ho pensato all’uso che se ne potrebbe fare. In fondo è una chiavetta USB da 1 GB che in più c’ha la manina. Leggendo questo post di oggi, sull’impiego di Kindle (l’ebook di Amazon) alle conferenze, mi viene in mente un’applicazione alternativa/aggiuntiva dei poken.

L’autore, Gianfranco Chicco, ritiene che l’ebook, con alcune caratteristiche proprie di Kindle (connessione wireless, schermo tattile in primis) possa essere il perfetto integratore in una conferenza: il conferenziere vi manda le slide sul vostro ebook, voi ci potete prendere direttamente gli appunti sopra con una pennetta, a fine conferenza compilate direttamente da lì il questionario di valutazione …

Sarebbe figo, ma i costi sarebbero elevatissimi, a mio avviso, soprattutto tenendo in considerazione che il Kindle “più barboso” da 6 pollici costa € 359, al momento.

Facciamo un passo indietro e immaginiamo che ancora non siamo così avanti nel futuro, ma comunque un passettino l’abbiamo fatto.

Io vado alla conferenza. Per il momento tutto è tradizionale: le slide vengono proiettate, il tipo parla, gli appunti me li prendo sulla carta se è stato già consegnato il materiale cartaceo all’inizio, magari c’ho il portatile e uso quello e bla bla. A fine conferenza ecco però la figation: io vado in fondo alla sala e alla parete ci sono una serie di manine di poken incastonate in una parete. Io avvicino il mio poken e trick&track! in 3 sec ho tutte le slide, materiale integrativo, biglietto da visita del relatore, due righe sull’edificio che ospita l’evento e informazioni del genere sul mio poken. Arrivo a casa/in albergo e mi sparo tutto sul mio computer.

Quello che intendo dire è che la tecnologia che sta nel poken può essere applicata in maniera diversa rispetto al limitato scambiarsi biglietti da visita elettronici tra geeks. Tanto, se il poken anziché 1 GB ne avesse 10, quanto sarebbe più grande e costoso? Non credo molto. Così com’è ora, il poken è solo un gadgettino sfruttato ben al di sotto delle sue potenzialità.

[Nell’immagine il mio poken, che mi sono accorto che non c’ho fatto manco un post quando l’ho preso (però l’ho scritto su Twitter)]

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http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/wEwNRyY9Yrg/il-poken-del-futuro-alle-conferenze.html

Twitter, Friendfeed, long tail

Vorrei riprendere un interessante post di Mushin riguardo al successo di Twitter a scapito di Friendfeed. Avrei, infatti, qualche considerazione da fare che a voler essere articolata un poco non ci starebbe tra i commenti al post (e chi mi segue sa che la sintesi non è tra le mie doti quando scrivo).

Riassumo brevemente il post di Techcruch dal quale tutto parte.
FriendFeed is in danger of becoming the coolest application that no one uses.”
In base ai dati forniti da Comscore, Twitter conquista ogni mese più utenti di quanti non ne abbia Friendfeed in totale. Nonostante FF sia un aggregatore in continua crescita che offre servizi molto apprezzati non riesce a convincere gli utenti che con lui possono fare molto più che con Twitter. Cosa tra l’altro vera, tant’è che Facebook e altri network continuano a copiargli le idee (a volte anche male, aggiungo io).
Poi c’è poco altro, ma di scarso rilievo per il post di Mushin.

Ora invece un breve riassunto, attraverso alcune frasi originali, del post di Mushin.
E se fosse la conferma che la Coda Lunga sia solo una bella favola?
“Suggerire che Friendfeed sia peggiore di Twitter perché non ne ha i numeri, significa negare la possibilità di un modello basato sulla Coda Lunga, significa dire che l’importante è avere mercato di massa, non massa di mercati.”
“non credo che la questione sull’utilità di Friendfeed sia legata a quanti utenti usano friedfeed.”

Ora il mio post.
È vero, la qualità di un prodotto non va misurata in base al numero di utenti, ma ai servizi offerti. Eppure se il prodotto nel nostro caso è un social network, come si potrebbe definire Friendfeed, allora il numero di iscritti diventa rilevante. Facebook potrebbe anche essere il migliore SN del mondo, ma se non avessi un’alta probabilità di trovare vecchi amici e colleghi, non ci passerei il mio tempo. Il valore di un SN sta innanzitutto nel numero di partecipanti.

Dov’è la lunga coda? C’è e non c’è. Nel senso che c’è nella misura in cui c’è sempre stata da decenni. Perché i video li cerchi prevalentemente su YouTube? Perché ce ne sono a tonnellate, nonostante Vimeo, ad esempio, offra una qualità migliore. Perché quando voglio un libro posso essere sicuro che Feltrinelli è la scelta giusta? Perché lì ne hanno così tanti che se anche non avessi idea di cosa voglio, uno che mi piace lo trovo (e in genere uno tornerebbe a casa con la valigia piena di libri!). Perché Microsoft Office ha così tanto successo? Perché tutti i miei colleghi lo usano e mi torna utile per via dell’alta compatibilità.

E la coda lunga che fine ha fatto? È mascherata come un frattale. Ogni negozio, sito, social network, impesa, discoteca, bar, biblioteca ecc. avrà due tipi di prodotti: quelli che vanno per la maggiore, di largo consumo, e quelli di nicchia, che non vuole quasi nessuno. In pratica riproduce la coda lunga al suo interno, anche se per forza di cose non può essere poi tanto lunga.
A sua volta, questo piccolo rivenditore o quello che è, rientra in un sistema maggiore, collocandosi, ad esempio, sulla coda lunga dei negozi di una città, e poi ancora la città si colloca nel sistema provinciale, regionale e nazionale.

Con internet la lunga coda di accentua perché la rete riesce ad evitare alcuni vincoli fisici, ma alla fine anche qui i siti, i blog, i social network e altri strumenti si collocano ciascuno nella coda del proprio settore, ciascuna delle quali si aggrega producendone una nuova maggiore. E al loro interno hanno essi stessi delle code lunghe. Si guardi ai tag delle immagini su Flickr, alcuni più frequenti di altri. Si guardi all’elenco di etichette dei post dei blog.

Essendo poi che la qualità effettiva può aiutare ad incrementare il numero di utenti e questi a loro volta (portando risorse) permettono al servizio di crescere in quanto ad offerta, si scatenano continuamente nell’economia globale circoli viziosi e virtuosi che premiano e macellano rispettivamente non i migliori e i peggiori, ma quelli che hanno saputo anche solo presentarsi meglio all’inizio, dimostrando anche deboli vantaggi sui concorrenti, scartando quelli che non erano in cima al podio.

Tutto questo per dire che la coda lunga non compare né scompare. È una semplice necessità di mercato e c’è sempre stata. I numeri restano e saranno sempre dannatamente importanti nella scelta di un social network.

Il vero punto, IMHO, non è che Friendfeed sia meglio o peggio, più frequentato o meno, di Twitter. Io li uso entrambi. FF è molto più di Twitter e per questo motivo non credo che debba preoccuparsi della fetta di utenti in più che ha questo rispetto a sé, ma piuttosto aiutare ad integrare ancora meglio Twitter (con i suo dm… e @…) e promuoversi attraverso di esso. Io non li metterei neanche a confronto, se non fosse per una cosa, intelligentemente osservata da TechCrunch: “FriendFeed may just be too complicated for the average user to quickly understand”. Non che lo sia, ma mi rendo conto che il 95% delle persone che mi circondano (per lo più coetanei) sono restii a voler sperimentare cose nuove. Twitter invece è così facile e intuitivo che anche Britney Spears lo usa : )
E poi FF è fatto per gente che passa davvero le ore online e al momento non sono che una minoranza le persone che passano le giornate al computer. Alle volte sembra addirittura troppo prendere che la gente legga la mail una volta al giorno!

[Nell’immagine vedete un grafico che mostra il numero di utenti di Twitter rispetto a Friendfeed. Me lo sono arrubato da Techcrunch]

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http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/vxrNqmd9eAs/vorrei-riprendere-un-interessante-post.html

Elezioni S.C.U.B. – 04 maggio 09

Il 4 maggio si tengono le elezioni per il nuovo direttivo dello S.C.U.B. il che significa che finisce il mio mandato di Responsaibile per la Comunicazione, nonché l’attività più divertente che ho fatto finora all’uni (se non si contemplano gli Snowdays). Per quanto possa in alcuni momento essere un po’ stressante avere le deadlines per l’invio di newsletter, cambiare i contenuti del sito, aggiornare il gruppo su Facebook, promuovere questo o quell’altro sui media locali direttamente o tramite l’Ufficio Stampa dell’uni, è pur sempre un’attività che ti dà enormi soddisfazioni.

Essere membro allo S.C.U.B. significa veramente lavorare in un team, quindi integrare il lavoro di un altro, sincronizzare il proprio impegno con i colleghi, trovarsi per programmare o valutare le nostre attività. Dopo un anno insieme sono cose che procedono con maggiore facilità.

Se non fosse che ho in mano il giornalino, mi ricandiderei senza dubbi. Tecnicamente pensavo anche di andarmene in Erasmus per un semestre, ma per come si sono messe le cose, ora devo vedere come organizzarmi al meglio. Visto che per il momento però sono qui continuerò a impegnarmi finché non me ne andrò effettivamente. In ogni caso dovrei insegnare come funzionano certe cose a chi mi succederà.

Veramente invito chiunque rimanesse qui in università fino ad aprile/maggio 2010 di candidarsi per lo S.C.U.B., perché quello che si impara facendo andare le mani è irraggiungibile stando solo sui libri. Quindi se avete intenzione di lavorare in un futuro, di dimostrare che non vi impappinate la prima volta che dovrete scrivere un comunicato stampa, contattare giornalisti e reporter di qualche medium o anche solo redarre una newsletter (questi alcuni compiti di chi si occupa della comunicazione), non fatevi sfuggire questa chance!
Se poi davvero vi occupaste delle comunicazione, sappiate che l’80% del lavoro potete farl direttamente dal visto computer, dunque se avete internet a casa, non dovrete muovervi molto, a meno che non lo vogliate voi. Se aveste domande chiedete a un qualunque membro del direttivo o scrivete allo S.C.U.B.

Lunedì, 4 maggio, alle 18.00 all’F6, di fronte agli uffici delle associazioni.

Nel dettaglio, i ruoli nel direttivo sono Acquisti, Contabilità, Sport, Comunicazione e Presidente. E da quest’anno sarà dedicata con ogni probabilità una poltrona a chi coordinerà gli Snowdays.

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http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/wW53UXdh20M/elezioni-scub-04-maggio-09.html

Soddisfatto della 9.04

Sono veramente soddisfatto di Ubuntu 9.04.
La comunità e la Canonical hanno fatto un gran lavoro, che merita i miei complimenti.
Velocità del sistema aumentata, maggiori supporti hardware e una grafica molto più curata rispetto alle scorse versioni ne fanno un ottimo prodotto, ancora più competitivo rispetto a windows e MacOSX.
Andate QUI per scaricarlo.
Tra l’altro non ho mai detto che si può provare anche su macchina virtuale se non volete toccare il vostro disco fisso.
Virtual Box è una delle varie virtual machine che si possono trovare, col vantaggio che è gratuita.
In questo modo verrà simulato un disco dove potete installare un altro sistema operativo, senza timori di rovinare il vostro computer, dato che è tutto virtuale.

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http://filisetti.blogspot.com/2009/04/soddisfatto-della-904.html

Arriva il Jaunty Jackalope!

E’ finalmente uscito Ubuntu 9.04, denominato appunto Jaunty Jackalope.
La nuova versione del più diffuso sistema operativo basato su Linux era molto attesa per le varie novità che presenta: innanzitutto il supporto al file system EXT4, poi gli aggiornamenti a OpenOffice 3.01, Firefox 3.1 e Thunderbird 3.0 (che come molti altri programmi sono già inclusi).
Cosa non banale è finalmente stata migliorata la grafica, e il tempo di avvio del SO dovrebbe essere più breve.
Come al solito vi consiglio di scaricarlo e provarlo, anche se non vi ritenete grandi esperti di computer, tanto è gratis.
Per scaricarlo un clic QUI.

Io questa volta invece proverò SuperUbuntu, una distro basata su Ubuntu alla quale vengono aggiunti aggiornamenti e codec non previsti nella versione ufficiale. Ovviamente sono tutte cose in più che si possono tranquillamente aggiungere manualmente alla versione base, ma sono pigro…

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http://filisetti.blogspot.com/2009/04/arriva-il-jaunty-jackalope.html

Mac imbloccabile

Per puro divertimento ho provato ad aprire più programmi possibile sul mio MacBook. Mi sono fermato a 12 perchè non avevo più voglia di continuare, comunque il risultato è quello che vedete: 12 programmi non leggeri aperti contemporaneamente senza problemi (sono ancora tutti aperti mentre scrivo).
Cosa sarebbe successo con windows?

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http://filisetti.blogspot.com/2009/04/mac-imbloccabile.html

OpenOffice 3

Da qualche mese è uscito OpenOffice 3, la terza versione della suite per ufficio open source, sviluppata dalla Sun e dalla comunità. Praticamente il concorrente numero 1 a microsoft office.
Rispetto alla versione 2 ci sono stati moltissimi miglioramenti, che a mio avviso ne fanno un prodotto eccellente, affidabile e soprattutto gratuito.
In barba alla microsoft sono supportati anche i formati di office 2007, come il .docx e compari.
Oltre che usarlo personalmente ho testato OpenOffice anche tenendo il corso di informatica a Sirmione, con ottimi risultati.
La suite comprende vari programmi: scrivere testi (Writer), un foglio di calcolo (Calc), creare presentazioni (Impress), creare database (Base), disegnare (Draw) e scrivere formule matematiche (Math).
OpenOffice è disponibile per tutti i sistemi operativi, e rispetto alla versione 2 è disponibile per il Mac senza dover usare X11.
Per scaricarla un clic QUI (è gratis, provare non vi costa nulla…)

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http://filisetti.blogspot.com/2009/02/openoffice-3.html

Google: windows potrebbe essere pericoloso

e se lo dice Google c’è da crederci! *LOL*
Oggi deve essere successo qualcosa nei labs di google.
Qualsiasi ricerca effettuata riporta l’informativa sulla pericolosità

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