“Ciò che faccio e’ solo una goccia nell’oceano. Ma mi piace pensare che l’oceano sarebbe più piccolo, senza quella goccia…”
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/come-gocce-nelloceano.html
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Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.
Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.
Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.
La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.
E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.
Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.
Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.
A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.
Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.
Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/tutela-dellambiente-e-salvaguardia-del.html
Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.
Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.
Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.
La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.
E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.
Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.
Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.
A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.
Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.
Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.
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Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.
Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.
Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.
La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.
E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.
Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.
Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.
A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.
Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.
Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.
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Nei giorni scorsi, a proposito de “L’oro di Prodi”, Beppe Grillo ad un certo punto scriveva:
A me francamente non pare assolutamente un invito a noi contribuenti a non pagare le tasse. Tutt’altro.
Mi pare invece un invito esplicito agli amministratori pubblici, a tutti i livelli, ad amministrare il fisco in funzione del bene della gente.
Se avete voglia, leggete qui e fatevi una vostra idea…
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/quali-compiti-per-un-consiglio-comunale.html
http://laltrasanfelice.blogspot.com/2007/07/chi-cerca-trova.html
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/amministarre.html
Nei giorni scorsi, a proposito de “L’oro di Prodi”, Beppe Grillo ad un certo punto scriveva:
A me francamente non pare assolutamente un invito a noi contribuenti a non pagare le tasse. Tutt’altro.
Mi pare invece un invito esplicito agli amministratori pubblici, a tutti i livelli, ad amministrare il fisco in funzione del bene della gente.
Se avete voglia, leggete qui e fatevi una vostra idea…
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/quali-compiti-per-un-consiglio-comunale.html
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Nei giorni scorsi, a proposito de “L’oro di Prodi”, Beppe Grillo ad un certo punto scriveva:
A me francamente non pare assolutamente un invito a noi contribuenti a non pagare le tasse. Tutt’altro.
Mi pare invece un invito esplicito agli amministratori pubblici, a tutti i livelli, ad amministrare il fisco in funzione del bene della gente.
Se avete voglia, leggete qui e fatevi una vostra idea…
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/quali-compiti-per-un-consiglio-comunale.html
http://laltrasanfelice.blogspot.com/2007/07/chi-cerca-trova.html
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Durante l’incontro l’ing. Giulio Maternini, massimo esperto in provincia di Brescia per quanto riguarda la progettazione di infrastrutture stradali e sistemi di trasporti, nonché di misure per la messa in sicurezza di strade esistenti, ci illustrò i risultati emersi dalle indagini condotte nel nostro comune per la stesura del Piano Urbano del Traffico.
Il suo lavoro è poi proseguito con la fase progettuale ed è stato consegnato da mesi all’amministrazione.
Io avevo promesso un incontro pubblico affinché si illustrasse anche la parte progettuale. Mi scuso per non aver potuto mantener fede a quanto detto.
Però vorrei raccontarvi a cosa è servito e a cosa potrà servire in futuro questo importante strumento di cui io ho voluto che il nostro comune si dotasse, pur non avendone l’obbligo.
Innanzi tutto il piano del traffico di Maternini ha individuato la soluzione per via Cavour, nel centro storico di San Felice, dopo mesi di caos e malcontento da parte della popolazione.
Il piano prevedeva la sistemazione dell’incrocio tra via Zublino-via Vallette e Via Cavour e il ripristino del doppio senso di circolazione in via Cavour, con limitazione all’accesso in discesa ai soli residenti, opere che sono state fatte nella primavera 2006. Inoltre prevedeva che venisse messo un semaforo a chiamata per regolare il traffico nel tratto più stretto della via Cavour in modo alternato. Questa parte dell’intervento non venne realizzata immediatamente per motivi di costi, e la giunta decise di rimandare non appena vi fossero state le condizioni finanziarie per sistemare anche la pavimentazione della via.
Ma il piano è già servito anche per un’altra importante azione: ottenere finanziamenti dalla Regione Lombardia.
Infatti nella primavera 2006 la Regione uscì con un bando per l’accesso a contributi per la sicurezza stradale.
Già l’anno prima avevamo partecipato ad un bando analogo, ma San Felice venne escluso.
Nel 2006 ripresentammo dunque la domanda di finanziamento per la messa in sicurezza del tratto di via Zerneri, mediante la realizzazione di due intersezioni a rotatoria.
Questa volta la domanda di San Felice del Benaco è stata accolta!
In provincia di Brescia sono stati ammessi a finanziamento solo 10 comuni (noi siamo il 9°).
Corredammo la domanda con le indagini sul traffico e sull’incidentalità stradale contenute nel Piano Urbano del Traffico, e i punti ottenuti grazie a ciò sono stati determinanti per entrare in graduatoria.
A me non può che fare piacere questo risultato, che consisterà in un contributo di 137.000 €, da restituire alla Regione in venti quote annue a tasso nullo. Il mio lavoro è stato sicuramente determinante al riguardo: spero che non per questo il Sindaco decida di rinunciare al finanziamento…
Chi ha dimestichezza con i mutui e i tassi, può farsi un po’ i conti per stabile quale sarà il risparmio che potremo trarne come Comune.
Io ci ho provato: ad oggi la Cassa Depositi e prestiti offre mutui a tasso fisso del 4,832%, che vorrebbe dire, per un prestito di 137.000€, 79.700 € di interessi da sborsare in 20 anni!!!
Direi che già con questo contributo il Piano Urbano del Traffico si è ampiamente ripagato e altre possibilità di accesso a fondi potranno arrivare in futuro … sempre che ci si dia da fare per presentare le domande!
Ma ciò che più mi importa è che oggi il Comune è dotato di un strumento che consentirà di pianificare gli interventi per mettere in sicurezza la nostra rete viabilistica, troppo frequentemente interessata da incidenti anche mortali.
Un’ultima riflessione.
La mia speranza è ora che il progetto definitivo venga affidato ad un tecnico adeguato…
Una sentenza del TAR Campania (n.457 del 26/4/2007) in materia di competenze professionali è chiara al riguardo: ha dichiarato illegittimo il progetto esecutivo di un’opera esclusivamente stradale (rotatoria) firmato da un architetto.
Niente di personale nei confronti degli architetti, ma abbiamo già qualche esempio di interventi “fantasiosi” sulle nostre strade, e quando si tratta di sicurezza io credo che noi cittadini abbiamo il diritto di esigere il massimo della qualità.
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/cosa-serve-il-piano-urbano-del-traffico.html
Durante l’incontro l’ing. Giulio Maternini, massimo esperto in provincia di Brescia per quanto riguarda la progettazione di infrastrutture stradali e sistemi di trasporti, nonché di misure per la messa in sicurezza di strade esistenti, ci illustrò i risultati emersi dalle indagini condotte nel nostro comune per la stesura del Piano Urbano del Traffico.
Il suo lavoro è poi proseguito con la fase progettuale ed è stato consegnato da mesi all’amministrazione.
Io avevo promesso un incontro pubblico affinché si illustrasse anche la parte progettuale. Mi scuso per non aver potuto mantener fede a quanto detto.
Però vorrei raccontarvi a cosa è servito e a cosa potrà servire in futuro questo importante strumento di cui io ho voluto che il nostro comune si dotasse, pur non avendone l’obbligo.
Innanzi tutto il piano del traffico di Maternini ha individuato la soluzione per via Cavour, nel centro storico di San Felice, dopo mesi di caos e malcontento da parte della popolazione.
Il piano prevedeva la sistemazione dell’incrocio tra via Zublino-via Vallette e Via Cavour e il ripristino del doppio senso di circolazione in via Cavour, con limitazione all’accesso in discesa ai soli residenti, opere che sono state fatte nella primavera 2006. Inoltre prevedeva che venisse messo un semaforo a chiamata per regolare il traffico nel tratto più stretto della via Cavour in modo alternato. Questa parte dell’intervento non venne realizzata immediatamente per motivi di costi, e la giunta decise di rimandare non appena vi fossero state le condizioni finanziarie per sistemare anche la pavimentazione della via.
Ma il piano è già servito anche per un’altra importante azione: ottenere finanziamenti dalla Regione Lombardia.
Infatti nella primavera 2006 la Regione uscì con un bando per l’accesso a contributi per la sicurezza stradale.
Già l’anno prima avevamo partecipato ad un bando analogo, ma San Felice venne escluso.
Nel 2006 ripresentammo dunque la domanda di finanziamento per la messa in sicurezza del tratto di via Zerneri, mediante la realizzazione di due intersezioni a rotatoria.
Questa volta la domanda di San Felice del Benaco è stata accolta!
In provincia di Brescia sono stati ammessi a finanziamento solo 10 comuni (noi siamo il 9°).
Corredammo la domanda con le indagini sul traffico e sull’incidentalità stradale contenute nel Piano Urbano del Traffico, e i punti ottenuti grazie a ciò sono stati determinanti per entrare in graduatoria.
A me non può che fare piacere questo risultato, che consisterà in un contributo di 137.000 €, da restituire alla Regione in venti quote annue a tasso nullo. Il mio lavoro è stato sicuramente determinante al riguardo: spero che non per questo il Sindaco decida di rinunciare al finanziamento…
Chi ha dimestichezza con i mutui e i tassi, può farsi un po’ i conti per stabile quale sarà il risparmio che potremo trarne come Comune.
Io ci ho provato: ad oggi la Cassa Depositi e prestiti offre mutui a tasso fisso del 4,832%, che vorrebbe dire, per un prestito di 137.000€, 79.700 € di interessi da sborsare in 20 anni!!!
Direi che già con questo contributo il Piano Urbano del Traffico si è ampiamente ripagato e altre possibilità di accesso a fondi potranno arrivare in futuro … sempre che ci si dia da fare per presentare le domande!
Ma ciò che più mi importa è che oggi il Comune è dotato di un strumento che consentirà di pianificare gli interventi per mettere in sicurezza la nostra rete viabilistica, troppo frequentemente interessata da incidenti anche mortali.
Un’ultima riflessione.
La mia speranza è ora che il progetto definitivo venga affidato ad un tecnico adeguato…
Una sentenza del TAR Campania (n.457 del 26/4/2007) in materia di competenze professionali è chiara al riguardo: ha dichiarato illegittimo il progetto esecutivo di un’opera esclusivamente stradale (rotatoria) firmato da un architetto.
Niente di personale nei confronti degli architetti, ma abbiamo già qualche esempio di interventi “fantasiosi” sulle nostre strade, e quando si tratta di sicurezza io credo che noi cittadini abbiamo il diritto di esigere il massimo della qualità.
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/cosa-serve-il-piano-urbano-del-traffico.html
Durante l’incontro l’ing. Giulio Maternini, massimo esperto in provincia di Brescia per quanto riguarda la progettazione di infrastrutture stradali e sistemi di trasporti, nonché di misure per la messa in sicurezza di strade esistenti, ci illustrò i risultati emersi dalle indagini condotte nel nostro comune per la stesura del Piano Urbano del Traffico.
Il suo lavoro è poi proseguito con la fase progettuale ed è stato consegnato da mesi all’amministrazione.
Io avevo promesso un incontro pubblico affinché si illustrasse anche la parte progettuale. Mi scuso per non aver potuto mantener fede a quanto detto.
Però vorrei raccontarvi a cosa è servito e a cosa potrà servire in futuro questo importante strumento di cui io ho voluto che il nostro comune si dotasse, pur non avendone l’obbligo.
Innanzi tutto il piano del traffico di Maternini ha individuato la soluzione per via Cavour, nel centro storico di San Felice, dopo mesi di caos e malcontento da parte della popolazione.
Il piano prevedeva la sistemazione dell’incrocio tra via Zublino-via Vallette e Via Cavour e il ripristino del doppio senso di circolazione in via Cavour, con limitazione all’accesso in discesa ai soli residenti, opere che sono state fatte nella primavera 2006. Inoltre prevedeva che venisse messo un semaforo a chiamata per regolare il traffico nel tratto più stretto della via Cavour in modo alternato. Questa parte dell’intervento non venne realizzata immediatamente per motivi di costi, e la giunta decise di rimandare non appena vi fossero state le condizioni finanziarie per sistemare anche la pavimentazione della via.
Ma il piano è già servito anche per un’altra importante azione: ottenere finanziamenti dalla Regione Lombardia.
Infatti nella primavera 2006 la Regione uscì con un bando per l’accesso a contributi per la sicurezza stradale.
Già l’anno prima avevamo partecipato ad un bando analogo, ma San Felice venne escluso.
Nel 2006 ripresentammo dunque la domanda di finanziamento per la messa in sicurezza del tratto di via Zerneri, mediante la realizzazione di due intersezioni a rotatoria.
Questa volta la domanda di San Felice del Benaco è stata accolta!
In provincia di Brescia sono stati ammessi a finanziamento solo 10 comuni (noi siamo il 9°).
Corredammo la domanda con le indagini sul traffico e sull’incidentalità stradale contenute nel Piano Urbano del Traffico, e i punti ottenuti grazie a ciò sono stati determinanti per entrare in graduatoria.
A me non può che fare piacere questo risultato, che consisterà in un contributo di 137.000 €, da restituire alla Regione in venti quote annue a tasso nullo. Il mio lavoro è stato sicuramente determinante al riguardo: spero che non per questo il Sindaco decida di rinunciare al finanziamento…
Chi ha dimestichezza con i mutui e i tassi, può farsi un po’ i conti per stabile quale sarà il risparmio che potremo trarne come Comune.
Io ci ho provato: ad oggi la Cassa Depositi e prestiti offre mutui a tasso fisso del 4,832%, che vorrebbe dire, per un prestito di 137.000€, 79.700 € di interessi da sborsare in 20 anni!!!
Direi che già con questo contributo il Piano Urbano del Traffico si è ampiamente ripagato e altre possibilità di accesso a fondi potranno arrivare in futuro … sempre che ci si dia da fare per presentare le domande!
Ma ciò che più mi importa è che oggi il Comune è dotato di un strumento che consentirà di pianificare gli interventi per mettere in sicurezza la nostra rete viabilistica, troppo frequentemente interessata da incidenti anche mortali.
Un’ultima riflessione.
La mia speranza è ora che il progetto definitivo venga affidato ad un tecnico adeguato…
Una sentenza del TAR Campania (n.457 del 26/4/2007) in materia di competenze professionali è chiara al riguardo: ha dichiarato illegittimo il progetto esecutivo di un’opera esclusivamente stradale (rotatoria) firmato da un architetto.
Niente di personale nei confronti degli architetti, ma abbiamo già qualche esempio di interventi “fantasiosi” sulle nostre strade, e quando si tratta di sicurezza io credo che noi cittadini abbiamo il diritto di esigere il massimo della qualità.
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/cosa-serve-il-piano-urbano-del-traffico.html
Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/partito-democratico-partecipo-decido.html
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