Tag: Bolzano

Sulle università esterofile e "internazionali"

Come commenta un mio amico su Facebook questo link, sembra veramente che qui si parli della scoperta dell’acqua calda. Da Repubblica:

«E il Politecnico di Milano si prepara a adottare l’inglese come unica lingua per i corsi di laurea biennale e di d…

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Consorzio di marketing Basso Garda

Nella cornice delle elezioni comunali di Desenzano (vedi post precedente), ma in generale per lo sviluppo della zona del basso Garda, stavo pensando che ancora non esiste un consorzio di servizio volto alla realizzazione di un marchio comune per il …

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Streetview all over Italy

Non c’è come essere prossimo all’emigrazione che ecco che si trovano mille mila motivi per non espatriare. Uno di questi l’ho scoperto oggi ed è il fatto che Bolzano, anzi, tutto l’Alto Adige, anzi tutta Italia è stata “Streetviewata” da Google! Vab…

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Commento prodotto: Lacoste Graduate

A marzo mi sono andato da Foot Locker a Bolzano. La commessa che mi ha consigliato era molto preparata e gentile. Non ero mai andato da Foot Locker prima e mi sono trovato bene, quindi penso che ci tornerò. Lì ho preso delle scarpe della Lacoste. Un …

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http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/ksGIcSyxXq8/commento-prodotto-lacoste-graduate.html

Commento prodotto: Lacoste Graduate

A marzo mi sono andato da Foot Locker a Bolzano. La commessa che mi ha consigliato era molto preparata e gentile. Non ero mai andato da Foot Locker prima e mi sono trovato bene, quindi penso che ci tornerò. Lì ho preso delle scarpe della Lacoste. Un …

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Commento prodotto: Lacoste Graduate

A marzo mi sono andato da Foot Locker a Bolzano. La commessa che mi ha consigliato era molto preparata e gentile. Non ero mai andato da Foot Locker prima e mi sono trovato bene, quindi penso che ci tornerò. Lì ho preso delle scarpe della Lacoste. Un …

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Quartetto d’archi in mensa

Del resto, quale università italiana non ha un quartetto d’archi all’ingresso della mensa?

In realtà si tratta di un po’ di pubblicità per il concerto che si terrà questo lunedì al Conservatorio Monteverdi alle 20.30. Io ci vado con qualche amico. Il quartetto suonerà brani di tre autori tra cui Grieg. Gli altri due, nella mia ignoranza musicale, non li conosco e non ne ricordo il nome. Comunque in giro per Bolzano si trovano i manifesti.

In caso ci si vede là!

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Rientro da Ibiza

Dopo una lunga, ma comunque troppo breve, rigenerante vacanza faticoso torneo sportivo a Ibiza, la delegazione bolzanina rincasa. D-u saluta a malincuore i compagni di viaggio e si dirige a casa, sapendo in cuor suo che l’indomani li avrebbe comunque rivisti, se non tutti, almeno la maggior parte.

Carico di una valigia dal peso di un ryanair (unità di peso introdotta da poco in Irlanda, equivalente a circa 15 chili), contenente tra le varie cose le divise di una squadra di pallavolo (che btw si è piazzata terza al torneo di beachvolley), di una di calcetto e di una di basket, tutte sporche, ma asciutte, D-u si appropinqua alle scale che lo porteranno al suo nido. (La sterilizzazione a fuoco degli indumenti avverrà nei prossimi giorni.)

Fa appena in tempo a mettere piede nel suo appartamento, che già la piantina di basilico gli propone un patto: “Io tengo duro altri 5 minuti e tu mi dai subito da bere. Deal?” – “Deal!” (non mettetevi mai a discutere con una piantina di basilico! Neanche se siete ecezzionnali e sgrammaticati eroi).

Il frigorifero invece aspetta in silenzio di essere interpellato. D-u apre lo sportello e… il vuoto cosmico. “C’è nessuno?”. Una debole eco esce dal frigo. “C’è nessuno?”. Dopo pochi secondi sbuca un uovo, l’ultimo della sua specie, e mostra una ferita alla testa. Qualche goccia di sangue trasparente sembra uscirne, ma al tatto sono già indurite. O si sono asciugate da sé, o si sono ghiacciate a fronte di un inverno ininterrotto da cinque giorni, in cui non si sono verificate provvidenziali aperture di sportello con annesso arieggio. Abbandonato l’uovo al suo destino D-u soddisfa il suo stomaco al quale il Burger King di mezzogiorno ormai non riusciva più a tener testa con un tonno riomare con cui tagliò un grissino.

Ancora due sms brevi per organizzare l’indomani e poi un prolungato confronto con la confezione di Nivea in formato famiglia che da lunghi eoni aspetta appollaiata sulla mensolina dello specchio del bagno di potersi rendere utile all’umanità.
Dalle previsioni metro del Mac, la scottatura ben diffusa sul corpo sarà per i prossimi giorni l’unica testimonianza dell’esistenza del sole. Sì, certo. È a Ibiza, ma un giorno tornerà di nuovo a splendere anche su Bolzano, piccola gente impaurita. Di questo D-u ne è certo.

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Possiamo crescere senza guerra?

A questo incontro di apertura del progetto di Liberamente a Bolzano, se non ricordo male, Caracciolo ha detto che la sua, quindi gli adulti di oggi, è stata la prima generazione senza guerre. Poi un altro intervento, questa volta di Velasco mi pare, diceva che i valori la cui assenza spesso viene rinfacciata ai giovani di oggi, sono una conseguenza della generazione che ci ha preceduto, degli adulti.

Mi chiedo, non è che forse questa mancanza di conflittualità generalizzate e condivise a livello globale sia la causa della mancanza di valori? Come facciamo a fondare nuovi valori e a farli radicare senza conflitti armati (sulla cui nocività complessiva non si discute)? Come possiamo ottenere gli stessi risultati positivi sui giovani di oggi che ha avuto la guerra sulle generazioni passate?
O al contrario, non è che forse i valori ai quali facciamo spesso con nostalgia riferimento, siano frutto di una situazione sbagliata come la guerra? Non è che forse non abbiamo il coraggio di mettere in discussione i vecchi valori?

Io la butto come provocazione, ma penso che su questo si basino le fondamenta del futuro. Penso che su questo si basino le soluzioni dei grandi problemi sociali, ambientali e economici del futuro. Sono forse queste le guerre nuove per le quali dobbiamo sviluppare valori nuovi, tagliati su misura.

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Hey das geht ab [Come orientarsi agli Snowdays2010, parte 2]

Posso anticipare ai visitatori italiani degli Snowdays che di tanto in tanto alle feste, ma anche sulle piste, quando partiranno certe canzoni, si vedranno studenti locali (italiani e non) così come studenti tedeschi che vengono da fuori scatenarsi inspiegabilmente in balli e danze, cori e canti al ritmo di canzoni in lingua tedesca di scarsa attrattiva per un pubblico non avvezzo. Ecco dunque che oltre a rinfrescarvi la memoria con post relativi ad usanze locali già scritti in passato, potrebbe essere d’aiuto tenersi aggiornati con i nuovi hit, che – purtroppo – non reggono a parer mio il paragone con Das Rote Pferd, Cowboy und Indianer e simili capolavori.

Ecco dunque video, testo e traccia per l’interpretazione semantica del ritornello, indicato da due asterischi all’inizio e alla fine (se qualcuno avesse il tempo di mandarmi una traduzione completa del testo, verrà innalzato immantinente per onore di cronaca a coautore del post).

Qui il testo per chi volesse seguire il brano cantando (tratto da qui):

Ich hab dieses Gefühl
das wird hier heut’n riesen Ding
das wird ist Party des Jahres
ja das sagt mir mein Instinkt.

heut sind alle dabei,
jetz haben sich hier alle getroffen
wir feiern bis zum abwinken
hier wird Konfetti geschossen.
Hebt die Hände in die Luft
und macht die ganze Nacht Krach.
Damit auch jeder Partymuffel geht,
weil er abkackt.

Kackst du ab, hast du verkackt.
denh die Party geht erst los,
wenn die Bässe richtig pruppen
bis in jeden Hinterhof
Das ist Atzenmusik
bei uns da brennt jeder Club.
es wird gefeiert wie noch nie.
schmeißt die Hände in die Luft.

** Hey, das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht,die ganze hey.
Das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht die ganze Nacht.
Hey, das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht,die ganze hey.
Das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht die ganze Nacht. **

Heute sind wir nicht alleine.
Heut wird nur noch gefeiert.
Alle Atzen sind dabei,
das ist das absolute Highlight
Die Löcher fliegen durch den Käse
Blankenese Polonese
lass die sau mal richtig raus
Denn heut gibts keine Pause.
Deutsche Party
Atzen machen faxen und sind laut
Wir sind auf jeder Party
und drehen Anlagen auf.
Wir haben den Mopp mit gebracht
wir toben mit in der Menge
wir rasten richtig aus
wir schlagen voll über die strenge

Die Frauen sind hier sehr freizügig
und zeigen was sie haben.
Sind bekannt für wilde Partys
und das schon seit vielen Jahren

(2x)
Hey, das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht,die ganze
hey, das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht die ganze
Hey, das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht,die ganze
hey, das geht ab.
Wir feiern die ganze Nacht die ganze Nacht.

** il senso del ritornello, in una quasi-traduzione liberissima non ritmica tenendo conto del gergo utilizzato è:

Oh, spacchiamo! Festeggiamo tutta la notte, l’intera notte!

Sono gradite, via commento scritto o orale, consigli per ulteriori post di orientamento per gente ai suoi primi Snowdays da parte dei veterani.

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Südtirolerisch leicht gemacht für Anfänger [Come orientarsi agli Snowdays2010, parte 1]

Ora che ho finito gli esami di questa sessione non è mi che mi sia parcheggiato in biblioteca a sfruttare la connessione per grattarmi la pancia nella maniera dei digital natives (ormai su Wired e in certi giri di geek/nerd non si parla di altro), ovvero comunicando al mondo tramite social network di nicchia il poco che non sto facendo. No no, ora tocca agli Snowdays, che per chi non se ne fosse accorto sono alle porte e quest’anno mi tocca l’arduo compito di coordinare, affiancato da validi copiloti, l’apparato logistico, nel mio caso in dettaglio della parte dei pasti per i 400 studenti in arrivo a Bolzano.

Ma si sa, mangiare e bere sono cose importanti per il successo dell’evento, ma anche la compagnia è determinante. Ecco perché ho deciso di offrire attraverso il blog un utile strumento per prepararsi per bene agli usi e costumi degli studenti locali, per non sentirsi poi esclusi nei frequenti momenti di socializzazione. Parto con questo post in cui coloro che masticano un po’ di tedesco, possono imparare a muovere i primi passi su quell’insidioso terreno che è il dialetto alto atesino. Che poi non ce n’è uno solo, ma è un po’ come il cinese, che scritto è uguale per tutti, ma poi il parlato diventa incomprensibile appena ci si sposta fuori casa.

Questa è la prima lezione, ma se poi vi lasciate guidare fiduciosi da il Youtube, vi scontrerete in ordine con l’intera raccolta di lezioni che se seguite con assiduità e passione possono condurvi anche al patentino B2 di boznerisch. Na dann, viel Spaß!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/Lwz6RizZcNY/sudtirolerisch-leicht-gemacht-fur.html

Südtirolerisch leicht gemacht für Anfänger [Come orientarsi agli Snowdays2010, parte 1]

Ora che ho finito gli esami di questa sessione non è mi che mi sia parcheggiato in biblioteca a sfruttare la connessione per grattarmi la pancia nella maniera dei digital natives (ormai su Wired e in certi giri di geek/nerd non si parla di altro), ovvero comunicando al mondo tramite social network di nicchia il poco che non sto facendo. No no, ora tocca agli Snowdays, che per chi non se ne fosse accorto sono alle porte e quest’anno mi tocca l’arduo compito di coordinare, affiancato da validi copiloti, l’apparato logistico, nel mio caso in dettaglio della parte dei pasti per i 400 studenti in arrivo a Bolzano.

Ma si sa, mangiare e bere sono cose importanti per il successo dell’evento, ma anche la compagnia è determinante. Ecco perché ho deciso di offrire attraverso il blog un utile strumento per prepararsi per bene agli usi e costumi degli studenti locali, per non sentirsi poi esclusi nei frequenti momenti di socializzazione. Parto con questo post in cui coloro che masticano un po’ di tedesco, possono imparare a muovere i primi passi su quell’insidioso terreno che è il dialetto alto atesino. Che poi non ce n’è uno solo, ma è un po’ come il cinese, che scritto è uguale per tutti, ma poi il parlato diventa incomprensibile appena ci si sposta fuori casa.

Questa è la prima lezione, ma se poi vi lasciate guidare fiduciosi da il Youtube, vi scontrerete in ordine con l’intera raccolta di lezioni che se seguite con assiduità e passione possono condurvi anche al patentino B2 di boznerisch. Na dann, viel Spaß!

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
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Suedtirol.info

Cercavo un po’ di info da mettere sul giornalino universitario, il flyer, sui mercatini di Natale in Alto Adige. Per ogni numero intendiamo inserire una cartina adatta al periodo di uscita. Così sono andato sul sito www.suedtirol.info per vedere un po’ cosa si trovava.

Intanto devo dire il sito è proprio bello, soprattutto se si pensa che è di un’ente pubblico (che non so perché, ma in genere le istituzioni pubbliche hanno la capacità di far male tutto online). Cos’ha di bello il sito? Intanto i contenuti sono di qualità. Ogni post, descrizione, didascalia, promozione… sono tutti attuali, aggiornati, interessanti. Il sito è pensato per i turisti senza ombra di dubbio. Informazioni che esulano da questo ambito stanno altrove. A proposito di questo mi viene da osservare che forse il dominio suedtirol.info non è proprio facile da memorizzare. Chissà perché non .it.

Ho dato un’occhiata alla sezione mercatini con uno spot che tale non si può definire se ci riferiamo all’immagine che tutti abbiamo in testa con slogan e musichette orecchiabili che non ti cavi più dalla testa. Solo immagini di mercatini e una colonna sonora melensa che si adatta benissimo, anche se io avrei scelto qualcosa di natalizio, seppur non banale come Jingle Bells o cose simili.

Se voleste spararvelo, dura abbastanza poco (2 min).

Il vero colpo di genio però è secondo me la suoneria scaricabile dell’Alto Adige. Sì, avete letto bene. La suoneria scaricabile dell’Alto Adige. Ah, perché ogni provincia o regione (l’Alto Adige vive in questa condizione di né carne né pesce, un po’ come Balto che sa solo quello che non è) ha una suoneria sua? Certo che no. La Provincia Autonoma di Bolzano però si. Se volete dunque scaricarvela, cliccate qui. È gratis. (Ormai quando leggo le parole “suoneria”+”gratis” cerco subito di scovare l’asterischino o la scritta in piccolo con l’inganno. E invece stavolta no. Pensa te!)

E per i veri geek, che trovano sempre il “io l’avrei fatto meglio con qualche servizio gratuito che si trova in rete”, sappiate che c’è anche il bottoncino Twitter e Facebook per iscriversi. Mi sono appena iscritto a entrambi. Tutto in italiano. Ci dev’essere da qualche parte il doppione in tedesco, ne sono sicuro. E c’hanno pure il canale YouTube!
Dalla loro pagina Twitter tra l’altro vedo che ci sono alcune imprese della zona anch’esse su Twitter. Lo segnalo perché ogni tanto su Friendfeed c’è qualcuno che chiede quali imprese italiane usano i social media. Beh, per poco, ma sono ancora italiane.

Visto che inizio a divagare mi fermo qui. Lo scopo del post era semplicemente di fare un po’ di pubblicità disinteressata al sito www.suedtirol.info.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/Qni8m0fTO84/suedtirolinfo.html

Suedtirol.info

Cercavo un po’ di info da mettere sul giornalino universitario, il flyer, sui mercatini di Natale in Alto Adige. Per ogni numero intendiamo inserire una cartina adatta al periodo di uscita. Così sono andato sul sito www.suedtirol.info per vedere un po’ cosa si trovava.

Intanto devo dire il sito è proprio bello, soprattutto se si pensa che è di un’ente pubblico (che non so perché, ma in genere le istituzioni pubbliche hanno la capacità di far male tutto online). Cos’ha di bello il sito? Intanto i contenuti sono di qualità. Ogni post, descrizione, didascalia, promozione… sono tutti attuali, aggiornati, interessanti. Il sito è pensato per i turisti senza ombra di dubbio. Informazioni che esulano da questo ambito stanno altrove. A proposito di questo mi viene da osservare che forse il dominio suedtirol.info non è proprio facile da memorizzare. Chissà perché non .it.

Ho dato un’occhiata alla sezione mercatini con uno spot che tale non si può definire se ci riferiamo all’immagine che tutti abbiamo in testa con slogan e musichette orecchiabili che non ti cavi più dalla testa. Solo immagini di mercatini e una colonna sonora melensa che si adatta benissimo, anche se io avrei scelto qualcosa di natalizio, seppur non banale come Jingle Bells o cose simili.

Se voleste spararvelo, dura abbastanza poco (2 min).

Il vero colpo di genio però è secondo me la suoneria scaricabile dell’Alto Adige. Sì, avete letto bene. La suoneria scaricabile dell’Alto Adige. Ah, perché ogni provincia o regione (l’Alto Adige vive in questa condizione di né carne né pesce, un po’ come Balto che sa solo quello che non è) ha una suoneria sua? Certo che no. La Provincia Autonoma di Bolzano però si. Se volete dunque scaricarvela, cliccate qui. È gratis. (Ormai quando leggo le parole “suoneria”+”gratis” cerco subito di scovare l’asterischino o la scritta in piccolo con l’inganno. E invece stavolta no. Pensa te!)

E per i veri geek, che trovano sempre il “io l’avrei fatto meglio con qualche servizio gratuito che si trova in rete”, sappiate che c’è anche il bottoncino Twitter e Facebook per iscriversi. Mi sono appena iscritto a entrambi. Tutto in italiano. Ci dev’essere da qualche parte il doppione in tedesco, ne sono sicuro. E c’hanno pure il canale YouTube!
Dalla loro pagina Twitter tra l’altro vedo che ci sono alcune imprese della zona anch’esse su Twitter. Lo segnalo perché ogni tanto su Friendfeed c’è qualcuno che chiede quali imprese italiane usano i social media. Beh, per poco, ma sono ancora italiane.

Visto che inizio a divagare mi fermo qui. Lo scopo del post era semplicemente di fare un po’ di pubblicità disinteressata al sito www.suedtirol.info.

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