Tag: Attualità

FORTE BURRASCA SUL GARDA

Il maltempo e il brusco abbasssamento delle temperature con neve sui monti hanno innescato forti venti di tramontana sul Garda. Dal mattino di lunedì 25 ottobre un forte “Peler”, vento che spira lungo il lago da nord verso sud, ha interessato tutto il…

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ELISABETTA DASOLI VINCE IL TITOLO DI "EUROPEAN CHAMPION GLADIATORS SOLO MMX" ALLA 24H MTB DI ROMA

L’atleta gardesana Dasoli Elisabetta tesserata con il Team Bruciati di Castiglione delle Stiviere, vince nella categoria Lady e si aggiudica la maglia di “EUROPEAN CHAMPION GLADIATORS SOLO MMX” , insieme a Visitarini Ausilia, vincitrice nella categoria…

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CAMPIONATI ITALIANO DI DRAGON BOAT 2010: GRANDI SUCCESSI PER LA REMIERA DI TOSCOLANO MADERNO

Si sono disputati sabato 21 agosto 2010 i Campionati Italiani di Dragon Boat sulla distanza dei 500 metri. La rassegna nazionale si è svolta sul lago di Caldonazzo, in Provincia di Trento, in concomitanza con la manifestazione 10° Trofeo Lago di Cald…

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FORTE TEMPORALE SUL GARDA

Stamane, giovedi´ 17 giugno, un forte temporale sta interessando il Garda. Piu´ colpite le zone sud-orientali tra Toscolano-Maderno, Salo´, la Valtenesi e il basso Garda. Forti raffiche di vento fino a 70km/h hanno accompagnato pioggia e fulmini. L…

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Festival dell’Economia di Trento 2010

Giugno non è significa solo sessione d’esami a Bolzano, ma anche transumanza a Trento per il Festival dell’Economia. Le date di quest’anno solo dal 3 al 6, ovvero da giovedì a domenica. Ora mi guarderò sul sito dell’evento (bella la scelta del dominio di primo livello .eu. Mi pare che l’anno scorso fosse solo .it. Comunque c’è il redirect) quale giornata propone gli incontri più interessanti per decidere quando scendere a Trento. Il tema centrale di questa edizione è “Informazioni, scelte e sviluppo” alla ricerca del rapporto tra attenzione e informazione, argomento attualissimo nella rivoluzione dell’editoria che stiamo vivendo. Argomento tra l’altro di interesse per chiunque si ritrova a vivere attivamente la rete nella sua versione collaborativa da blogger e microblogger.

Colgo l’occasione però non fare pubblicità solo a questo evento ma anche, visto che già si girerà per la città per raggiungere le varie conferenze, che in via Santa Croce presso il Centro Servizi Santa Chiara ci sarà un gazebo dei Verdi per la raccolta delle firme. All’inizio pensavo che fosse paradossale che a un evento pensato in primo luogo per economisti si facesse pubblicità per una cosa così poco liberista come l’acqua pubblica, ma in realtà studiare Economia non significa essere liberisti per forza. Anzi, con le basi necessarie si capisce che non per forza tutto debba essere lasciato alle mani della privatizzazione e della libera concorrenza e che i vantaggi che si traggono in questa maniera non sempre coprano gli svantaggi di tale scelta.

Qui le indicazioni stradali dal Castello del Buonconsiglio (dove si tiene l’apertura del festival) a via Santa Croce. Sono dieci minuti a piedi secondo Google Maps.

Visualizzazione ingrandita della mappa

Anche dalla Biblioteca comunale come dal Palazzo della Provincia, dove si tengono gli altri incontri della giornata i tempi di percorrenza sono sempre minori di un quarto d’ora.
Qui il sito relativo all’iniziativa per l’acqua pubblica.

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Tanto noi cresciamo lo stesso

Kuno Prey diceva che nell’uni in cui ha insegnato a Weimar c’era uno spazio comune in cui gli studenti si ritrovavano e dove avevano sede tutte le organizzazione studentesche dell’uni. La loro era una scrivania unica e condivisa: la più lunga della Germania. Gli studenti hanno avuto modo di strutturare, partecipare e sporcarsi le mani in questa uni per crescere non solo sul piano accademico ma anche umano. Collaboravano, erano propositivi, di lanciavano in nuove imprese. Avevano pure creato un baretto in un minivan della Volkswagen in cui si faceva il caffè buono (vi sfido a trovare in Germania un posto in cui si sappia fare del caffè decente).

A Bolzano, invece, nonostante si dica che per gli studenti si fa spesso fin troppo, questo non c’è. In tutta Italia non c’è la possibilità di crescere umanamente per colpa del tre più due. (Ora manco più in Germania dunque, né in tutta Europa)

Ma a noi giovani è chiesta la crescita umana? Non è che le imprese, più sei lobotomizzato e più ti apprezzano? Pensate a cosa tutti quei laureati, sfruttati come muli a contratti da sei mesi ciascuno, sottopagati e presi in giro, potrebbero fare se fossero uomini veri con le palle. Ce lo lascerebbero fare? Non è mica più comodo per tutti continuare a mantenere bambina questa nuova generazione, così da evitare che sbattano in faccia alla vecchia tutti i suoi errori? Tenerli sempre alle prime armi. Che quando in terza media potevi fare gite da tre giorni (perché eri tra i grandi della scuola), poi in prima superiore tornavi bambino con uscite di massimo una giornata. Che dopo la maturità torni matricola e poi di nuovo, con una laurea triennale, devi di nuovo ripartire in una nuova città come l’ultimo arrivato. E poi ancora, sei solo uno stagista. E poi sei stagista da un’altra parte.

Ma in realtà noi continuiamo a crescere umanamente. Di un’umanità diversa da quella della generazione passata. Che crede di averci tarpato le ali. Noi non ci lamenteremo, ma appena ne abbiamo la possibilità ce ne andiamo all’estero. Neanche ha idea questa vecchia e appassita generazione della direzione in cui (spero) stiamo crescendo. Noi comunichiamo su canali che non conoscono. Ci spostiamo a una velocità che non conoscono. Conosciamo così tante persone che manco si immaginano.

Non voglio neanche lamentarmi del tre più due come ha fatto Prey. Significa che sono quasi forzato a cambiare paese e di studiare in una città nuova. Ho la possibilità di affrontare due lauree, facendo due tesi, approfondendo ben due temi diversi. Posso cambiare indirizzo con una specializzazione ponderata con maggior cognizione di causa. Il tre più due, sotto certi aspetti, ci permette di crescere ulteriormente in quella direzione che ci permetterà di dimostrarci meglio degli adulti di oggi.

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Impegno e giovani

Perché gli studenti non partecipano più alla vita istituzionale? Non votano ne alle elezioni nazionali ne a quelle studentesche. Non vedono più il fascino nei ruoli dei rappresentanti, ma più dei compiti per gente che non capisce ancora in che posto vive. Perché tanta disaffezione nei confronti dell’unico strumento che ci è dato per partecipare e contribuire al miglioramento del nostro ambiente?

Parlo da giovane che più volte ha fatto il rappresentante di classe dalle elementari alle superiori. Caporedattore dell’unico giornalino universitario dell’uni e coinvolto in molte associazioni più o meno utili.

Io stesso se riesco me ne sbatto. Io stesso devo fare un enorme sforzo per fingere a me stesso che di tutti questi problemi me ne sbatte qualcosa (perdonate il francesismo). Il fatto è che a molti non è che non interessi in assoluto di quello che succede nel mondo per pura pigrizia (anche se una buona dose di pigrizia c’è) e pura ignoranza socio-politica (anch’essa in buona parte responsabilità nostra, perché gli strumenti di comunicazione ci sarebbero). Non è un malanno che colpisce solo gli studenti (stasera alla tavola rotonda sono stati additati gli studenti universitari). È un problema della nostra società in toto, al quale sono particolarmente esposte le nuove generazioni perché non conoscono alternative.

Noi, noi giovani, siamo cresciuti in un mondo dettato dalla libera concorrenza. Un sistema liberale. “Libero” è il termine chiave. Sono libero di concorrere (come fornitore di servizi/prodotti) ma al contempo sono anche libero di scegliere quale servizi/prodotto scegliere. E qui sta il punto. Abbiamo università private e pubbliche. Io addirittura sono finito in una che si dice “Libera Università di Bolzano” che non è ne privata ne pubblica (parrebbe).
Ci sono dei grandi problemi strutturali nella mia università? Beh, ne scelgo un’altra. O “meglio” (leggi “peggio”) ancora, stringo i denti per uno o due anni (ora che mi accorgo degli inghippi in genere almeno un anno è passato, che se fossero stati manifesti, manco la sceglievo quell’uni) che poi mi laureo e passo a una specialistica altrove. Magari nei tre anni del bachelor mi sono pure fatto un semestre all’estero. E chi li sente i problemi in questo contesto?

Due sono i fattori dunque (che non ci siamo scelti noi giovani ventenni) che influiscono su questa nostra indifferenza:

  1. l’abitudine a poter scegliere (filosofia usa-e-getta della roba rotta, in contrasto ad un approccio di “riparazione”) e
  2. la brevità della sofferenza (s-fortunatamente troppo corta per accorgerci dei guai o abbastanza corta per sopportarli).

Siamo dunque veramente una razza inferiore ai nostri nonni che sì, forse stavano peggio, ma a loro detta erano anche mille volte più fighi?

Al contrario. Mi permetto di dire che noi (giovani europei) non siamo solo molto meglio dei nostri nonni, ma anche dei nostri genitori. Siamo una generazione di gente che prende l’aereo e si vede il mondo. Che si impegna a parlare almeno due lingue. Che deve affrontare precarietà professionale, concorrenze dall’estero, uno stato assente e corrotto, un ambiente minacciato da inquinamento e surriscaldamento, precarietà famigliare con genitori separati e con prospettive personali non tanto più rosee, stando alle statistiche. Una generazione maledetta da un fardello pensionistico da far tremare le ginocchia. Eppure non ci siamo fatti (ancora) prendere dal panico. La paura c’è e stiamo imparando da soli come affrontarla, perché i nostri problemi la generazione che ci sputa in testa neanche se li immagina.

Sì, non ci impegniamo più in politica, ma il fatto che non siamo dove voi eravate 50 anni fa non significa che ce ne stiamo a casa a metterci lo smalto sulle unghie. Che poi il mondo che ci circonda non ce lo siamo fatti noi. Viviamo nella vostra eredità!

[La foto l’ho scattata a Yellowstone. Ritrae una generazione nuova di alberi che cresce in mezzo a un bosco distrutto dall’incendio.]

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Presentazione di Là Qui Là Vite da campo

Di seguito riporto un invito che mi è arrivato via mail relativo a un incontro che si terrà a Desenzano volto alla presentazione di un libro sulla situazione aquilana a un anno dal sisma.

Per continuare a dar voce alle donne aquilane che, ad un anno dal sisma del 6 aprile 2009, chiedono di non essere dimenticate viene messa a disposizione dai circoli del PD e Sinistra, Ecologia e Libertà di Desenzano, la sala in via Gramsci 53, perché alcune donne dell’Aquila possano presentare il loro nuovo libro. L’incontro si terrà sabato 8 maggio alle 17.00.

Il libro si intitola LÀ QUI LÀ Vite disperse (qui la scheda del libro), Edizioni Clanto. Saranno presenti Ivana Trevisani, curatrice del libro, e due autrici da L’Aquila.

«La prima edizione del Premio Letterario “Vita da Campo – Le donne scrivono” rispondeva alla necessità di rendere note, con voci di donne, le reali condizioni del quotidiano e delle sue difficoltà nei “Campi d’accoglienza” del dopo-terremoto a L’aquila e dintorni.
Evacuati i “Campi d’accoglienza” de L’Aquila “Tutto a posto, tutti a posto!”. No: la seconda edizione “LA’ QUI LA’ – Vite disperse”, risponde al bisogno di informare, ancora con voce di donna, del disagio, della sofferenza e fatica del vivere ogni giorno la diaspora seguita all’evacuazione dei Campi. Per correggere la convinzione diffusa che passata l’emergenza “tutto va bene”.»

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GARDA SU LIVELLI DI ATTENZIONE

Il livello dellle acque del Garda torna a preoccupare. Il mese di aprile si e´ mantenuto costantemente poco al di sotto della soglia di attenzione posta a 140cm sullo zero idrometrico di Peschiera. Complici il disgelo e le forti piogge dei primi giorni di mag gio, il superamento di tale soglia e´ ormai prossimo. Le erogazioni a Peschiera vengono mantenute sostenute ma il livello del fiume Po in continua crescita non permette ulteriori afflussi nel Mincio, suo immissario. Inoltre desta pure preoccupazione il forte vento che da giorni soffia sul Garda con conseguente burrasca con onde che in varie occasioni hanno superato il livello delle strade e lungolago dei paesi rivieraschi.
Claudio T.
LINK SU WWW.GARDAPANORAMA.IT

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PRESENTAZIONE D’ANNUNZIO BIKE

Presso l’auditorium del Vittoriale degli Italiani, venerdì 19 marzo 2010, Gardone Riviera, è stata presentata la gara di mountain bike D’ANNUNZIO BIKE. La gran fondo avrà luogo il prossimo 3 ottobre in Gardone Riviera, con partenza dal lungolago. Il percorso si snoda attraverso i suggestivi borghi dellla famosa località gardesana per poi portarsi nell’immediato entroterra nei pressi di S.Michele, e attraverso strade sterrate e tratti tecnici su sentieri tra la lussureggiante vegetazione , raggiunge quota 1000 metri. La dura salita tra il Colomber e località Pirello, circa 5m, per 600metri di dislivello, rappresenterà una gara all’interno della gara, ovvero la PIRELcolKRONO. Segue un tratto di sentiero tecnico, pianeggiante, in direzione S.Urbano, e una veloce discesa che attraverso località Vesegna porta a Bezzuglio, Fasano, per poi far ritorno a Gardone Riviera, con arrivo trionfale in piazza del Vittoriale.
La splendida dimora di Gabriele d’Annunzio ha accolto i numerosi ospiti degli organizzatori G.S. ODOLESE e GARDAPANORAMA, tra i quali numerose autorità gardesane e valsabbine, atleti di fama nazionale, al cospetto dei media del settore sportivo.
Claudio T.
LINK SU WWW.DANNUNZIOBIKE.IT

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GARDA TRENTINO HALF MARATHON ENTRA NEL CIRCUITO GARDATHLON

La prestigiosa gara di mezza maratona che si disputerà il 14 novembre a Riva del Garda entra nel calendario GARDATHLON.
La GARDA TRENTINO HALF MARATHON organizzata da TRENTINO ENVENTI A.S.D. nel 2010 giunge alla 9^ edizione e vanta un consistente numero di atleti partecipanti.
La gara, di fama internazionale, si disputa tra le sponde del Garda trentino e l’anfiteatro montuoso della bassa valle del Sarca, toccando i paesi di Riva del Garda, Arco e Torbole.
L’organizzazione crea inoltre una serie di eventi collaterali sia per i podisti, che per gli accompagnatori e curiosi. Dall’Expo con stand di articoli sportivi, alla musica dal vivo, a degustazione di prodotti tipici locali, per creare un ambiente di festa per tutti.
Claudio T.
per info: www.gardathlon.info www.trentinoeventi.it

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Ma il Vaticano è un’istituzione dell’Italia?

Tiscali Notizie pubblica un articoletto che termina con seguente testo:

A partire dalla nascita di YouTube, nel febbraio 2005, numerosi leader mondiali, esponenti del mondo politico e istituzioni hanno scelto YouTube per comunicare con il mondo intero. Il canale della presidenza della Repubblica si aggiunge ad altri esempi in Italia e nel mondo.

In Italia, in particolare:
Canale della Camera dei Deputati
Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini
Canale del Vaticano

Nel mondo:
Presidenza Israele
Governo iracheno
Regina Elisabetta II
Regina Rania di Giordania
Governo britannico
Unione europea
Casa Bianca
Camera dei Rappresentanti e Senato degli Stati Uniti


Così risulta che il Vaticano rappresenta esponenti del mondo politico e istituzioni dell’Italia?
È un po’ come dire che il Bangladesh è in India.
Non per fare polemica inutile, ma io l’avrei messo nell’elenco inferiore…

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CAPODANNO CON TUFFO NEL GARDA


Capodanno con tuffo nel lago. Il primo gennaio alcuni temerari affronteranno le gelide acque del lago di Garda per propiziarsi il nuovo anno. Questa tradizione si sta diffondendo in più località gardesane. Appuntamento alle 11:00 a Toscolano-Maderno sulle spiagge della zona ex-campo ippico (lungolago) oppure alle 12:00 a Gargnano in località Fontanelle, dove già da diversi anni è uso tuffarsi nel lago il giorno di capodanno. La temperatura dell’acqua sarà di circa 9°-10°…auguri!!!!
Claudio T.
LINK SU WWW.GARDAPANORAMA.IT

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Il Crocifisso: fede o tradizione?

Questo è quanto letto martedì a nome dei consiglieri comunali di minoranza in Consiglio Comunale a Desenzano prima dei punti 11 e 12 all’ordine del giorno (mozioni sull’esposizione del crocifisso presso tutte le sedi istituzionali, negli uffici pubblici e nelle scuole). Seguono le mie considerazioni punto per punto.

«Ci dispiace fare riferimento alla nostra identità religiosa, ma come cristiani, come cattolici, non possiamo che manifestare una profonda sofferenza per l’uso strumentale che viene fatto in molti contesti del nome di Dio.
Pertanto, in obbedienza al 2° Comandamento, che ci impone di non nominare il nome di Dio invano, facciamo ricorso a quella che è una scelta cara alla tradizione cristiana fin dalle sue origini: quella dell’obiezione di coscienza.
Per noi il Crocefisso non è un simbolo, né una tradizione, tanto meno un arredo, è Dio che si fa uomo e muore per la nostra salvezza. Per questi motivi, noi rimaniamo in quest’aula, ma non parteciperemo né alla discussione, né alla votazione

Per le liste “Desenzano con Pienazza” e “Desenzano democratica con Pienazza”»

Quelle che seguono sono le mie considerazioni personali:

– Il crocifisso (con la minuscola) esposto è un monumento nel senso etimologico del termine, ovvero aiuta a non dimenticare che Cristo è morto e poi risorto per noi, che si è fatto carico dei nostri peccati e che ha riportato la Speranza in terra. Gesù che si consegna zitto in mano ai suoi assassini a sottolineare la completa libertà che Dio ha concesso all’uomo: quella di ammazzare il suo unico Figlio nella maniera più infamante che all’epoca era concepita. Ovviamente questo punto potrebbe essere approfondito per pagine e pagine, ma non è il senso del post, dunque mi fermo qui. Era giusto per chiarire il significato che quella statuina a braccia aperte riveste per ogni cristiano. L’utilità, a mio avviso, di avercela avuta appesa in classe ricalca quella degli affreschi medievali nelle chiese gotiche, per mezzo dei quali si istruivano i fedeli.

– Quanto descritto al secondo punto, non so se lo condivido, per il semplice fatto che mai c’ho riflettuto bene sotto questo punto di vista. A me personalmente l’intera questione mi colpisce di striscio, nel senso che da cristiano non posso che dire che in fondo il crocifisso non è che uno dei tanti canali di evangelizzazione. E neanche il più efficace, a parer mio. Il compito dei cristiani è di agire come tali e non di piantar chiodi nelle pareti delle aule. Ovvio, meglio di niente, ma se verrà tolto, non vuol dire altro che dobbiamo rimboccarci le maniche e fare della propria vita un esempio ancora più chiaro e inequivocabile dell’Amore di Dio. In fondo anche Cristo si è consegnato muto come un agnello al suo macellaio. Perché non dovremmo fare lo stesso?

– Sull’ultimo punto mi trovo di nuovo indubbiamente d’accordo, quando si dice che non è una quesitone di tradizione o, peggio ancora, di arredo. Quando in particolar modo i leghisti si accaniscono in difesa del crocifisso in nome della tradizione italiana e poi allontanano gli immigrati e fanno distinzioni di razza, mi va proprio contro pelo, per l’incoerenza delle loro affermazioni.

E allora dico, togliamolo questo crocifisso e vediamo quanto ne gioviamo. Chissà, magari poi davvero l’Italia ha trovato una soluzione ai suoi maggiori problemi.

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CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA Ad Arco la grande festa dei diritti dei bambini

In occasione del 20° anniversario dell’approvazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, la città di Arco propone per domenica 22 novembre una grande festa all’interno del percorso «Città dei bambini», voluto perché i più piccoli imparino a diventare cittadini e si sentano parte attiva della propria comunità. L’organizzazione è degli assessorati all’Istruzione e all’Ambiente del […]

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