Tag: Arte

I 5 errori più comuni dei negozi on-line

Fabio, uno dei curatori della Directory Merchant AICEL, ha redatto una classifica dei 5 errori più comuni fatti dai negozi on-line.

P.Iva non indicata in Home Page
Legge Privacy con riferimento errato (675/96 anziché 196/2003)
Informativa sul Diritto di recesso incompleta o assente

Metodi di pagamento e spedizione non elencati nelle condizioni di vendita
Indirizzi di contatto non esposti

Lo staff […]

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Ristorante “Il Ciamb’otto” – Botticino

Nome locale:
Il Ciambotto

Categoria:
Botticino

Indirizzo:
Via Morosini, 8

Località:
Botticino

Telefono:
030/2693423

Em@il:
n.d.

Sito web:
n.d.

Specialità:
Cucina pugliese

Valutazione:
4.5 out of 5 stars

Prezzo Medio:
40/50 €

Ultima Visita:
19/07/2008

Numero sulla mappa:
n.d.

Andiamo al Ciambotto (il nome è quello di una ricetta barese a base di pesce) su indicazione di Antonio, che ha origini parzialmente pugliesi ed apprezza (e chi non l’ama) la cucina di Puglia.
Il locale è veramente minuscolo (meno […]

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Secondo giorno – Camposcuola

La mattina è trascorsa all’insegna dei giochi che servivano a far guadagnare qualche soldo ai ragazzi che nel pomeriggio sarebbero stati necessari per iscriversi al “grande torneo”. Per gli animatori la cosa più divertente è vedere come si ingegnano i ragazzi a trovare scorciatoie per arrivare in breve al traguardo.

A pranzo lo stesso ragazzo, il Leader, che ieri vendeva il pane messo da parte al proprio tavolo agli altri oggi ha messo in vendita la sua cotoletta, ma senza successo stavolta.

Un animatore di cui non faccio il nome ha deciso di istituire una borsa in cui i ragazzi potevano investire. Brevemente spiegato il fatto che loro avrebbero solo dovuto dare dei soldi oggi per averne di più domani con qualche rischio di perderne, alcuni ragazzi, tutti maschi, hanno deciso di affidargli tutti o parte dei loro risparmi. Visto che però l’andamento di questa dipendeva unicamente dalla volontà dell’animatore, in serata tutto quello che era stato investito valeva zero. Le ragazze invece avevano perlopiù messo da parte una bella somma.

Tra l’altro oggi abbiamo trafficato per quasi un’ora in tre animatori per spostare un masso granitico per permettere l’accesso delle auto ad un piazzale davanti alla casa per quando arriveranno i genitori domenica. Il masso era così pesante che abbiamo fermato un trattore di passaggio che con una corda l’ha spostato di un po’. Speriamo basti.

[Interviene l’animatrice Agnus che, pur criticando il mio blog, ha deciso di partecipare piegata dal fascino di avere facile visibilità su un blog affermato come il mio]

Il problema più grande è stato quello di creare il malcontento tra i ragazzi, tra noi animatori è infatti sorto il dubbio che i teneri fanciulli fossero un pochino indietro visto che manco uno si è lamentato del casino che abbiamo cercato di creare.
Nel pomeriggio finalmente son stati creati i veri gruppi dei cavalieri, sempre attraverso imbrogli e richieste a pagamento da parte degli animatori; divisi in questo modo l’attività di gruppo consisteva nel creare uno stendardo, il grido di battaglia e scegliere il proprio nome.

Nella foto una ragazza riceve il premio in denaro per aver vinto un round a bandierina genovese.

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Ristorante “Natura sì” – Verona

Nome locale:
Natura sì

Categoria:
Ristorante / “pizzeria” biologico

Indirizzo:
Via Pisacane 2/A

Località:
Verona

Telefono:
045/8034470

Em@il:
n.d.

Sito web:
http://www.naturasi.it

Specialità:
Verdure, verdure, verdure (biologiche …)

Valutazione:
3 out of 5 stars

Prezzo Medio:
15/18 €

Ultima Visita:
15/07/2008

Numero sulla mappa:
n.d. (prima o poi sistemo la mappa, prometto)

Natura sì è una catena di supermercati specializzati in prodotti biologici. A Verona, proprio sotto il palazzo degli uffici centrali c’è un ristorante pizzeria decisamente particolare. […]

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Primo giorno – Camposcuola

La partenza è la parte più complicata per gli animatori perché i genitori hanno l’occasione di vedere le facce di coloro che accudiscono i loro figli. Superato questo scoglio il viaggio è andato bene. Bene significa che nessuno è stato male sui tornanti nel pullman.

I campi scuola sono organizzati seguendo una guida per contestualizzare il concetto religioso che si vuole trasmettere con qualcosa di già noto ai ragazzi o per renderlo più comprensibile. Nel nostro caso si è scelto Camelot. Sottotitolo: legge e libertà. Nel periodo storico scelto di norma si giunge attraverso una semplice macchina del tempo.

In questi primi giorni il campo è in anarchia e l’unico appiglio per avere u minimo di ordine sono i soldi (che ho taroccato dal Monopoli). Distribuito un tot di denari del regno, da dopo la macchina del tempo tutto è diventato a pagamento: i pasti, i servizi in casa e, data l’adattabilità del denaro, un po’ per tutto.

Un ragazzo (che chiameremo Leader per la sua dote di trascinare i compagni in bans e giochini) a cena (a pagamento) ha avuto la furbizia di mettere da parte il pane che aveva in tavola e di venderlo a metà cena, guadagnando 1.400 denari del regno. Delle ragazze invece si sono ingegnate passando per i tavoli a versare acqua per pochi denari, ma l’idea ha avuto poco successo perché comunque l’acqua la si può prendere gratis.

La sera poi abbiamo imbastito un casinò. Il Black Jack è stato naturalmente un successo grazie alla mia eccessiva capacità di intrattenimento. In parallelo c’era il bar dove i più fortunati potevano spendere i loro denari del regno. Le bevande analcoliche erano acqua e tè. Quelle alcoliche erano Gin Tènic, Amaro Luciano e così via tutti miscugli di acqua e tè e magari qualche schifezza come cacao o caffè in polvere. In breve tempo i ragazzi si sono resi conto che l’unica cosa buona era il tè.

E fu sera, e fu mattina.

Nell’immagine in alto potete vedere 100 denari del regno abilmente taroccati con l’uso incrociato di Paint e Gimp.

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Eluana Englaro è il suo corpo

Il caso della Englaro (mi rifiuto di chiamarla per nome, e per fortuna Engly suona troppo male o l’avrebbero usato, manco fosse la cara amica di sempre o, peggio, il cagnolino) si presta a molteplici riflessioni, ma soprattutto richiede che qualcuno getti secchiate di realtà in faccia ai numerosi commentatori che, come sempre in queste occasioni, si buttano a pesce sull’argomento carichi dei propri interessi. Andiamo per gradi.

Per venire incontro alle necessità di molti tra voi non voglio escludere che da qualche parte noi si abbia un’anima (purtroppo non viene mai nelle foto, per rubare una battuta a Denis). Vi vengo ulteriormente incontro credendo a quella storia del Paradiso e dell’Inferno, pertanto: a patto che a voi freghi qualcosa del dove finisrà l’anima della Englaro, sicuramente non passerebbe per suicida, no? quindi sta decisamente per fare il salto di qualità, lasciatela andare.

Bene, sistemati i cattolici più ortodossi (e sinceri) andiamo avanti e cominciamo con le secchiate di realtà: la Englaro ha la corteccia cerebrale narcotizzata. Sapete cosa significa? vuol dire che praticamente non ha più un cervello. Se vi stupite del fatto che apra gli occhi, possa mangiare se assistita eccetera, sappiate che questo non è incompatibile con la perdita totale della coscienza. Totale e senza ritorno, a meno di miracoli divini (ma se non sbaglio nel menù c’è anche la resurrezioneche, ed è persino più scenografica), non ci potrà mai essere una cura, tranne forse la sostituzione cerebrale o un massiccio impiego di (ops!) cellule staminali (sto facendo fantascienza, sia chiaro). A che giova tenerla in vita? Non sta nemmeno vivendo, in realtà, semmai si sta godendo una non so quanto piacevole escursione nel regno vegetale (a proposito, lo dico in anticipo: io non ci tengo). O considerate vivere il ritrovarsi senza coscienza di sè, senza la capacità di riportare alla mente ricordi o elaborarne di nuovi e senza la possibilità di operare delle scelte riguardo al proprio agire? Perchè tutto questo sta “vivendo” Eluana Englaro, e in molti mi date l’impressione di non tenerne conto.

La prima riflessione che questo caso e i suoi commentatori mi impongono è che prima di decidere della vita o della sopravvivenza di qualcuno dovrei sempre conoscere a fondo la sua situazione, per rendermi conto di quello che sto per fare. Chi si prodiga per tenere in vita la Englaro (ho letto di manifestazioni di persone che portavano in giro bottigliette d’acqua) mi da l’impressione di non sapere davvero di starsi battendo per la sopravvivenza di un corpo, e non più di una persona. Un’altra considerazione prima di andare avanti: molti dicono “si, in un momento di debolezza uno decide che non vorrebbe vivere così…ma poi trovandosi in quella situazione…”, ma dicono una scemata, perchè in questa situazione non ci si trova, non si ha più coscienza, se va bene (si fa per dire) si riesce a percepire un po’ di dolore, sicuramente non ad elaborare pensieri e desideri.

E passiamo a fare qualche nome:

Cossiga e Schifani, non hanno niente di meglio da fare che rendersi ridicoli. Sollevare un conflitto di attribuzione se la Corte d’Appello, in mancanza di una legge specifica, interpreta la Costutuzione Italiana è un’azione difficilmente spiegabile, forse un segnale al Papa? ogni tanto questo governo, orfano di una vera e propria presenza cristiana, ha bisogno di far vedere a Benedetto XVI quanto sia cattolicissimo (il baciamano di Mr B, la norma per cui per indagare un prete si deve avvisare il suo vescovo ecc…). Probabilmente sapevano benissimo (perlomeno Schifani, Cossiga si era solo stufato dell’ombra in cui è finito da un po’, credo) di non approdare a nulla di concreto, ma non è che Benedetto sottilizzi troppo in fondo.

il Foglio ha riunito una serie di esperti di diritto penale per sostenere che 1)idratazione e alimentazione non dovrebbero essere considerati accanimento terapeutico, nel caso in cui il corpo sia in gradi di assimilarle sono infatti considerate parte del trattamento palliativo ai malati terminali, quindi 2)in questa maniera si rende lecita una specie di “eutanasia omissiva”, che non ha radici giuridiche, oltre tutto in base alla ricostruzione del consenso su basi indiziarie. In conclusione, dato inoltre che non sembra sia una condizione dolorosa per la paziente, perlomeno il principio di precauzione dovrebbe farla tenere in vita. Tutto questo è molto intelligente e denota grande competenza, ma ci dice solo che la legge è palesemente inadeguata a tutelare le vere vittime della situazione, ovvero familiari e amici della Englaro. Forse è il caso di ricordarsi che, anche dentro a un dibattito giurisprudenziale di alto livello, si sta sempre parlando di una persona in coma e della sua sfera affettiva.

Per quanto riguarda la Chiesa mi limito a riportare le parole di Bagnasco: “Togliere idratazione e nutrimento nel caso specifico è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno, come ne ha bisogno ognuno di noi”. Cosa resta da aggiungere? ah, già, vorrei chiedere a Bagnasco se la stessa cosa valeva nel caso di Karol Wojtyla.

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Ma noi SI!

Un bel concerto quello di ieri sera tenuto da "MA NOI NO" a San Felice. Veramente piacevole serata per me ma anche per le centinaia di persone (ed erano veramente tante, tante, tante) di San Felice che sono venute in piazza.
Tutto è filato liscio. O quasi.
Se escludiamo il fatto che abbiamo dovuto cercare un palco […]

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Una bella notizia

Vi potrà sembrare una stupidaggine ma per me è proprio una bella notizia:
Le carte d’identità ora valgono 10 anni anzichè 5.
A stabilirlo e’ il Decreto Legge n. 112 del 25.06.2008 secondo il quale le nuove carte d’identità avranno indicato chiaramente già al momento dell’emissione la validità decennale.
Il nuovo periodo di validità vale anche per i […]

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wikipedia è credibile ed affidabile? dipende dal marketing!

Qualche giorno fa ho scritto sulla credibilità dei blog. Stamattina leggo un interessante post che mette in dubbio l’affidabilità di Wikipedia .
In Wikipedia gli utenti collaborano democraticamente per la creazione di contenuti portando la loro esperienza, onestà, preparazione e istruzione.  Chiunque può partecipare al progetto e chiunque può modificare un contenuto. E’ solo richiesto di […]

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Vertice G8 nel Garda Bresciano?

Quel poco sole di questo piovoso luglio ha dato alla testa a qualcuno.
Leggo da ADNKRONOS un lancio di agenzia dove si dice che la Comunità del Garda propone il Garda bresciano per la prossima seduta del G8 che si dovrà proprio tenere in Italia.
Questa brillante idea è venuta al Presidente Aventino Frau secondo quale da […]

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Ma sarà poi così morale, la questione?

“è come mettere Dracula presidente dell’Avis” (anonimo)

Se la chiamassimo “questione legale?” oppure “questione non si ruba”? quel morale là suona un po’ da anziano nonnino rintronato che bacchetta i suoi nipoti se tornano tardi, e a me fa tornare in mente più che altro condotte assolutamente personali che credo dovrebbero, quelle si, interessare poco agli elettori (preferenze e pratiche sessuali, assunzione di droghe legali, alcolismo fuori servizio ecc…). Con “questione morale” s’intende, solitamente, il pretendere che chi fa il politico sia più “pulito” dei propri elettori, e questo per una questione di principio: a governare devono essere i migliori tra di noi. Suona un po’ platonico, non trovate? Ecco, io invece preferisco Aristotele (e mi rendo conto di far parte di una fazione in questo, ma tantè, credo sia la fazione giusta).

Ve li ricordate Platone e Aristotele? per chi di voi abbia visto la celebre “Scuola di Atene” di Raffaello sono i due personaggi centrali, che non a caso occupano una posizione da protagonisti nell’affresco: da loro in avanti buona parte della storia culturale dell’occidente può essere iscritta senza troppi sforzi (anche se, ovviamente, si fa per semplificare) in una dialettica tra aristotelici e platonici. Prima che qualche collega mi accusi di uccidere la Filosofia (vedo già le vostre dita fremere) preciso che sto solo parlando di una questione di metodo, della maniera in cui si organizza la propria ricerca a prescindere dagli esiti (in quel caso dividere la storia del pensiero occidentale in queste due fazioni si rivela un po’ più pretenzioso). Ma torniamo ai nostri due capoccioni, cosa li rende così speciali? Dopotutto la storia della filosofia greca si articola quasi sempre in rivalità tra personaggi e scuole (cinici/cirenaici, Socrate/Gorgia, stoici/epicurei ecc…) eppure è la loro dicotomia a farsi sentire anche negli autori di epoche successive (e difatti saranno loro i due grandi Maestri del Medioevo).

Partiamo dal quadro e dall’osservazione più classica che viene fatta: quello a sinistra, Platone, indica il cielo mentre quello a destra, Aristotele, fa cenno di rimanere per terra. Ciò che poi si capisce leggendo questi due autori non è che uno si interessi delle cose celesti e l’altro delle cose terrene, ma che interessandosi entrambi delle stesse materie si dotano di strumenti diversi per risolvere i problemi che trovano sulla strada: l’uno (Platone) parte da concetti puri che poi applica al reale, deducendo il mondo migliore che l’uomo può realizzare partendo dai concetti puri migliori che riesce a trovare, l’altro (Aristotele) cataloga il reale per trovarne le regole già esistenti e una volta compresone il funzionamento cerca di delimitare lo spazio di azione umano migliore possibile. Per questo nella riflessione politica, in parole povere, Platone ne fa una questione di principio, e quindi nella sua Repubblica devono governare i migliori e i più saggi perchè sono i più adatti, mentre Aristotele si prende la briga di analizzare le forme di governo già esistenti e di comprenderne il funzionamento e le ragioni, oltre che la possibile deriva.

Torniamo alla “questione morale” e al perchè non mi piace questo nome (e i nomi sono importanti, perchè in una certa misura determinano il significato). Se la questione è: “perchè ci dovrebbe interessare la caratura morale dei nostri politici?” non so davvero cosa rispondere, e questo perchè la parola “morale” evoca in me temi che riguardano tutto tranne l’amministrazione pubblica. Semmai proprio il contrario, dato che morale è un termine che rimanda decisamente alla sfera privata. E della sfera privata degli altri, a me, cosa dovrebbe importare? niente, appunto, a me degli altri (affetti esclusi, s’intende) interessa solo la sfera pubblica (altrimenti si scade nel gossip, che è precisamente l’interessarsi della sfera pubblica altrui). Ragionando da aristotelico non riesco a vedere la questione di principio che ad alcuni sembra un macigno insormontabile, perchè sto ragionando su come si governa un Paese, e nei politici vedo solo dei funzionari, non delle persone. Facendo un salto ulteriore mi renderei conto che ciò che è essenziale è che chi comanda non sia una persona che userà il potere cedutogli dagli elettori (ebbene si, democrazia è anche cedere un bel po’ del nostro potere decisionale a dei rappresentanti) per compiere dei reati o coprire quelli che ha commesso (e assicurarsi l’impunità): non perchè sarebbe scorretto in linea di principio, bensì perchè ogni reato prevede una vittima, e decidendo che alcune vittime non possano essere tutelate io sto trasformando la democrazia in qualcosa d’altro. Oltre a ciò permetterei che alcune persone fossero avvantaggiate nella propria personale vicenda umana, potendo compiere reati preclusi alle altre persone, il che risulta ancora più incompatibile con la democrazia. Questo non vuol dire che non possa essere necessario talvolta assicurare a qualcuno un’impunità, ma sicuramente può esserlo solo in vista di un bene comune (e non del conto in banca di qualcuno).

Per questo io cambierei quel termine, perchè ciò che è imprescindibile è l’immacolatezza della sfera pubblica di chi mi rappresenta in politica, ovvero l’onestà non tanto per una questione di immagine (che potrebbe anche essere vista come parte della sfera privata, in alcuni casi) ma per evitare che acceda alle leve del potere chi è interessato a sfruttarle per i propri fraudolenti interessi personali. Non devo provare gratificazione nel sapere “pulito” chi mi rappresenta, devo invece sentirmi rassicurato da una cosa del genere, perchè non posso pretendere che il voto della maggioranza degli italiani trasformi chiunque in un disinteressato fautore del bene pubblico, nè che alle cariche politiche aspirino solo onesti idealisti intenzionati a salvare la Patria.

Facciamo “questione etica”?.

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Vai avanti tu che a me vien da ridere

Passi che hai chiamato la tua paracorrente “i Coraggiosi”

Passi che hai perso con Alemanno (sic!) l’elezione a sindaco di Roma

Passi che da giovane eri radicale e oggi fai il cattolico di sinistra (anzi, da un po’ di tempo nemmeno più di sinistra)

Ma l’alleanza con l’UDC no, questo è decisamente troppo. A Bologna poi? ma ti sei bevuto il cervello? stai chiedendo ai bolognesi di votare un sindaco che si presenti con una lista PD+UDC? Rutelli, chi ti paga per spararle così grosse?

Intendiamoci, io non sono così refrattario ad avere un ala più cattolica nel PD, idealmente ne farei anche a meno, ma volendo governare si deve tenere conto anche di quella fetta di popolazione italiana, e volendo fare un partito di sinistra si deve tenere conto anche di quella fetta di elettorato di sinistra (se si vuole un Grande partito). Solo, punterei a un elettorato cattolico più spiccatamente riformista, in rotta di collisione col Papa magari, e disposto a mettere tra parentesi la propria fede per legiferare etsi Deus non daretur, come se Dio non ci fosse. Altrimenti, mi dispiace, non stiamo giocando con le stesse regole.

Ma pure se volessimo allearci con quella fetta di elettorato cattolico che tradizionalmente vota a destra, proprio l’UDC? Rutelli, hai presente cos’è l’UDC? io lo so che tu in teoria rappresenti l’ala mancina dell’ex DC, e Cuffaro, Cesa e Casini sono sicuramente più vicini a te di D’Alema, ma non fai prima ad andarci te con tutti i compari tuoi? Non ce la prenderemo, anzi! saremo alla stazione col fazzoletto bianco, verseremo magari due lacrime e poi ci si sentirà a Natale e Pasqua per sapere come va, come non va, come sta Camillo…insomma, amici come prima ma ognuno per la sua strada, non vuoi?

Non vuole. Questo partito democratico non è più di sinistra, e vabbè, non è più “laicista” (qualsiasi cosa significhi) e vabbè, non è più antiberlusconiano, e vabbè…ma perlomeno è rimasto riformista? perlomeno nelle intenzioni lo è ancora, mi pare. Ora, al di là delle belle parole, riformismo significa fare delle riforme per migliorare la società e renderla più giusta ed equa, no? Rutelli cosa dovrebbe centrare in tutto questo? e, a proposito, quanti voti porta Rutelli? Quanti ne fa perdere? ecco, spiegatemi perchè è ancora lì e cerca addirittura di dettare la linea, specialmente dopo il disastro di Roma.

“Ci dobbiamo occupare – ha aggiunto – dei grandi temi del nostro tempo”, in primo luogo ambiente, sicurezza, potere di acquisto del ceto medio, e “se c’è questa agenda penso che in poco tempo il Pd diventerà maggioranza”

Se ci sarà questa agenda il pd diventerà maggioranza, certo, perchè entrerà nel centro-destra. Il che se si puntasse solo a stare dalla parte de vincitori per dire “io c’ero” e dispensare favori alle clientele che seguono dappresso i partiti sarebbe anche un bel risultato, ma in quel caso ditelo che noi ci si comincia a organizzare diversamente.

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All you can eat

Esistono anche in Italia! Sto parlando degli “all you can eat”, i self-service tipici negli Usa dove si paga l’ingresso e si mangia e si beve quanto si vuole.
L’altro ieri sera l’ho scoperto per caso: si tratta del rock ‘n roll restaurant, in parte a Caneva world (subito dopo il ristorante medievale).
L’ingresso è più caro rispetto ai corrispettivi americani: 15 euro contro gli 8 dollari circa (se non ricordo male), e si ha tempo un’ora e mezza per mangiare, anche se non ti controlla nessuno, però ci sono abbastanza schifezze per non rimanere delusi: coscette di pollo fritte, pannocchie, patatine, le varie parti del fritto misto, mozzarelline fritte, olive ascolane, hot dog, pizze, sandwich, insalatone, bibite, birra ecc. Tutto accompagnato da buona musica e un bell’ambiente.
Lo proporrei come prossimo ritrovo per la cena dell olympus bloggorum desenzani…

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I Giro…che?

Ho ricevuto una telefonata.
Lui – Ma come Simo, è successo un putiferio con i Girotondi e tu che sei stato uno dei padri (minori ndr) non ne parli nel tuo blog? Tu che sei stato con Pardi, Moretti e D’Arcais a Castel San Pietro, tu che hai organizzato i pulman da Brescia e provincia per […]

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Partenza per Pieve di Bono

Per i prossimi giorni, come del resto negli ultimi, non posterò perché vado a fare l’animatore al campo parrocchiale a Pieve di Bono (TN) con i ragazzi di prima e seconda media, alcuni dei quali li ho anche a catechismo, dato che ho la seconda. Ah, ops! Scusate, ormai sono di terza.

Siccome sono l’incaricato alla “macchina del tempo”, che porterà i ragazzi dal 09 luglio 2008 al 09 luglio 1308, ai tempi di re Artù, ed essendo la macchina del tempo una presentazione di slide e filmatini che rappresentano alcune vicende storiche, avrò con me il mio Mac su cui spero di riuscire a tenere un diario degli avvenimenti del campo come ha fatto Cassa quest’inverno. Mi è sembrata una bella cosa.

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