Tag: Arte

SKATALITESLa leggenda Rocksteady ad aprire il Festival di Radio Onda d’Urto

Ad inaugurare la Festa di Radio Onda d’urto a Brescia questa sera ci pensano gli Skatalites, pionieri del Rock-Steady Jamaicano. Agli Skatalites va riconosciuto il merito di aver per primi dato un nome a questa musica in levare. Attivi sin dagli anni ‘60 sono tutt’ora in circolazione anche se nella formazione non sono presenti alcuni […]

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Registro Italiano in Internet

Qualche tempo fa ho segnalato, fra le altre truffe, anche quella tentata da parte della DAD Deutscher Adressdienst GMBH di Amburgo.
Ci sono voluti 3 mesi ma alla fine sembra che almeno l’Antitrust sia messo in movimento: Antitrust, occhio alle guide commerciali su Internet
Oltre alla già citata DAD, l’antitrust segnala anche CD Publisher Construct Data […]

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Olimpiadi

Dopo tante polemiche sono finalmente cominciate le Olimpiadi di Pechino 2008. Suggestiva la cerimonia inaugurale, anche se un po’ lunga, ma bellissima soprattutto all’inizio e alla fine con l’accensione del bracere.
L’Italia è subito partita alla grande con 3 ori, 3 argenti e 2 bronzi, e spero proprio non si fermi qui.
Certo, non bisogna scordare i problemi della Cina, la mancanza di libertà. Tuttavia credo che i giochi restino sempre uno spettacolo estrememente affascinante, un evento che unisce le nazioni, come l’abbraccio sul podio dell’atleta russa e di quella georgiana. Unica nota dolente l’iran che impedisce ai propri atleti di gareggiare insieme agli israeliani, e per questo secondo me andrebbe squalificato dai giochi.
Il villaggio olimpico è lì a dimostrare che un unione pacifica tra i popoli è possibile quando sono tutti impegnati per un unico obiettivo: in questo caso lo sport, nella vita di tutti i giorni potrebbe essere la ricerca di un benessere globale, di una vita senza doversi preoccupare di avere da mangiare.
Certo, sembra un sogno, ma è bello sognare, specialmente in occasione di questi eventi magnifici, partiti migliaia di anni fa con la forza di fermare le guerre, e riproposti nella loro versione moderna con il motto: “L’importante è partecipare”.

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PIETRA & CO. Incontro con la scultura di pietra

Per tutto il periodo estivo Sirmione sarà l’affascinante scenario di un’esposizione, ideata dal Consorzio Marmisti Bresciani e curata da Lillo Marciano, interamente dedicata alla scultura. Un’idea maturata dal sogno di valorizzare il mondo della pietra bresciana, che da tremila anni è un’opera d’arte a nostra disposizione: un patrimonio artistico e culturale anche per un futuro […]

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Non fate i bambini, tornate bambini

Le Olimpiadi di Beijing 2008 sono belle da vedere, ben organizzate e appassionanti, guardatele. Seriamente, la varietà di discipline presenti, l’insolita passione espressa dagli atleti e certi commentatori (come il mitico Cassani) fanno riconciliare con lo sport, quindi perchè perdersi uno spettacolo del genere? considerata la penuria televisiva (in Estate poi…), sarebbe un vero peccato.

Ah già, il boicottaggio, i diritti umani, il Tibet…(come dire: la borghesia, il proletariato, la lotta di classe, cazzo!) giusto, giusto. Peccato eh? però per i diritti umani si combatte, sennò è inutile che ci mettiamo a fare i pistolotti sulla democrazia. Però è un peccato davvero…ma aspettate, allora dobbiamo fare la stessa cosa verso gli altri paesi trasgressori dei diritti umani, no? Io non sono un appassionato delle serie tv americane, ma la terza serie di Heroes l’avrei vista volentieri…e noi Italiani? intanto vi voglio vedere a boicottare dall’interno, ma ad ogni modo mica scherziamo in quanto a discriminazioni sociali e religiose. Dite che “si vabbè però la Cina di più“? ma questa non era una questione di principio? le questioni di principio mica si pesano sulla bilancia, tali sono sempre e comunque, indipendentemente dalla “quantità”.

O credete che possa servire a qualcosa? Intendo, non vedere le olimpiadi, non mandare rappresentanti istituzionali, addirittura non mandare gli atleti? e invece non serve a nulla di nulla, tranne forse a mettere a posto, non so bene come, una specie di coscienza collettiva del paese. E io sono più per gli atti concreti, le questioni di immagine mi annoiano. Credete che ignorare il bambino cattivo di turno, fare quelli che “io con te non ci gioco”, possa servire a placare le sue malefatte? andiamo, non ha mai funzionato da bambini, figurarsi quando si tratta non di provocazioni infantili quanto di una maniera di portare avanti la prima o seconda Superpotenza mondiale.

Ma allora manifestare le proprie idee non serve a niente?

Ma certo che serve, sciocchini, ma solo quando può cambiare le cose, o perlomeno in una maniera tale da almeno provarci, a cambiare le cose. Per questo ha senso (tanto per fare un esempio un po’ datato) manifestare contro l’invio di contingenti italiani in Irak ma non ne ha il manifestare contro Saddam Hussein: nel primo caso si cerca di influenzare attivamente la politica di un governo che in teoria dovrebbe ascoltare il popolo sovrano (e che è comunque una democrazia, pertanto sensibile, si spera, al sentire della gente), nel secondo è solo una presa di posizione fine a sè stessa, tanto per mettere bene in chiaro a non si sa bene chi che si sta dalla parte dei buoni.

Volete sapere cosa si potrebbe fare di utile per sfruttare queste olimpiadi? Voialtri appassionati difensori dei diritti umani (mi ci dovrei infilare dentro, ma io tengo ancora troppo alla mia pelle, mentre voi parlate come se il martirio fosse una prospettiva allettante, dopotutto) prendete tutti un bel volo e andate a Pechino. Una volta li, visto che grazie alle olimpiadi la Cina ha qualche riflettore in più del solito puntato addosso e non può permettersi tutto quello che presumibilmente si permette di solito, tirate su una gigantesca manifestazione (cinesi scontenti ne trovate a palate, scommettete?), o qualche azione di boicottaggio seria, ma ai danni degli sfruttatori cinesi, non delle olimpiadi. E lasciate in pace chi vuole solo godersi un po’ di sport ad alti livelli, nell’unica occasione in cui sembra ancora una passione e non un mercato.

Anzi, facciamo così: mentre aspettate il giorno della partenza per Pechino, nelle pause tra una seduta di pianificazione e l’altra, seguitevi qualche gara. Ce n’è per tutti i gusti, e sicuramente qualcuno di questi sport lo avete pure praticato (e al massimo c’è sempre il calcio), cosa vi costa sedervi un paio d’ore sul divano tra amici e guardarvi qualche gara? Io oggi sono riuscito ad appassionarmi di tiro con l’arco, ed è tutto dire. Le olimpiadi tirano fuori (e per quanto mi riguarda è l’unico grande evento sportivo che ci riesce) il bambino che c’è in noi, quello per il quale lo sport è davvero solo un grande gioco e alla fine vincono tutti, anche chi non sale sul podio. Ai suoi occhi, già essere li a giocare è un privilegio da vivere con gioia.

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rubati i numeri di 45 mln di carte di credito: poveri Merchant!

Notizia di oggi che rimbalza un po’ ovunque
hanno rubato 45 milioni di carte di credito o bancomat, la più grande truffa informatica di cui le interpol internazionali siano a conoscenza. La squadra di hacker aveva venduto per anni le «identità» delle carte di credito di milioni di clienti attivi sul mercato americano semplicemente copiando i […]

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Biketour in val Venosta

D-u torna alla grande su tutti i blog con le sue nuove avventure e questa volta è in compagnia. Constatato che in fondo a Bolzano è tutto in ordine ha deciso di prendersi un giorno di vacanza per un po’ di allenamento con i suoi due compagni R-u e Ch-u. Fu così che il trio optò per l’altro ieri (sabato) un biciclettata.

Alle 7 di mattina R-u e D-u zompano in piedi e si organizzano per la biciclettata, comprando panini e sistemando tutto negli zainetti. Alle 8 sono in stazione e si accorgono che il treno delle 8 non c’è di sabato così prendono quello delle 8.30, raggiungono Ch-u a Merano e con un altro treno arrivano infine a Malles per le 11.

La partenza è in salita. A dire il vero la strada resta ripida per un altro pezzo. Adesso che ci penso sembra che sia tutta salita fino al lago di Resia, ma la vista dalle sponde rialzate di questo laghetto artificiale con tanto di campanile semi sommerso è davvero speciale.

Ch-u ha dimostrato qualche difficoltà perché non aveva la superpozione di cui si erano dotati gli altri due campioni. La pozione, trafugata ad uno scienziato pazzo di nome Despar, contiene succo di kiwi + mela + 10 vitamine (di numero) per metà della borraccia, e altre due metà di acqua perché non diluito fa quasi ribrezzo, ma non c’era altro in casa prima di partire. Non che diluito fosse molto meglio…

E dunque, in compagnia di pozioni succose, biciclette e mosche così deficienti da andarsene solo se grattate via dalla mano una volta spiaccichiate sul palmo, i nostri eroi arrivano appunto al lago di Resia per l’una, mangiano i panini rimasti/comperati (Ch-u per compensare la mancanza di pozione se li era mangiati per strada) ripartono. Meta finale: Merano.

D-u indossa ora una bellissima bandana rossa del campo scuola infradiciata di acqua. Ch-u invece gira ormai senza maglietta e R-u è l’unico a mantenere un briciolo di dignità.

La strada è di nuovo in salita. Quando ormai D-u si era quasi convinto che le strade in Alto Adige fossero tutte in salita, indifferentemente da che verso le si prendano, ecco un discesa. Ma che discesa! Per la prima volta D-u raggiunge la soglia del suono, superando i 60 km/h con la mountain bike. Un sacco di moscerini invece per la prima volta nella loro breve vita sono morti andandosi a spappolare a caso sulla faccia di D-u e dei suoi compagni (vorrei ricordare che Ch-u era senza maglietta).

La strada ora è un sali e scendi continuo fino a stabilizzasi in una lieve ma costante salita in mezzo ad un mare di meli e mele, due delle quali non giungeranno mai a completa maturazione, dopo aver attratto un po’ troppo l’attenzione di Ch-u e D-u. R-u che invece non si è fermato a mangiare le mele ha avvisato che poco più avanti, dopo una breve salita ovviamente, c’era una fontana.

Vittime delle risa di quattro bambini tirolesi scatenate dalla natura italiana dei nostri eroi, i tre ciclisti hanno affogato la tristezza nell’acqua gelida. La pozione era ormai finita. Motivati dal count down di Ch-u che ogni dieci chilometri annunciava quanto rimanesse da percorrere, i tre protettori di forti, potenti e persone senza problemi, giunsero a Foresta, frazione di Merano, forse più nota per la denominazione tedesca Forst forse ancora più nota per la birra ivi prodotta, la Forst appunto. Là non poterono passare senza prima essersi fermati a bere e mangiare qualcosina (Strudel, Sacher e da bere Radler) e brindare ai 100 km percorsi nel bellissimo e grandissimo Biergarten.

Con le utlime forze (ed erano davvero le ultime, credetemi!) si trascinarono a Merano City dove delegarono alle linee ferroviarie locali il loro trasporto fino a casa.

Piccole considerazioni personali di D-u:
– voglio vedere domani per la camminata come faremo…
– ho gli avambracci scottati, ma la pancia è bianca come al solito.
– entro la fine dell’estate non riuscirò a fare andare via il segno del braccialetto.

Trovate parecchie foto sul mio account Flickr.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/biketour-in-val-venosta.html

Facebook vs. StudiVZ

Non so se il blog da cui ho tratto quest’informazione vuole rimanere ancora nell’anonimato o meno. In ogni caso, riporto sul mio la notizia secondo la quale Facebook accusa StudiVZ insieme ad altri social networks di aver copiato in maniera spudorata il servizio che offre. Nell’occhiello dell’articolo di Hardware Upgrade si legge:
“I legali del popolare sito di social networking Facebook all’attacco contro alcuni cloni nati un po’ ovunque. Ora nel mirino il sito tedesco StudiVZ da 10 milioni di utenti.”

Non so se vi sono stati altri tentativi di sistemazione più pacifici. Penso ad esempio ad un acquisto o unione tra le due reti o la creazione di ponti tra account situati nei vari servizi-copia di Facebook.
Ma in fondo all’utente cosa cambia? Beh, da un lato sapevi che su StudiVZ tutto è in tedesco e che tutti gli altri membri possono comprenderti nella tua lingua madre. StudiVZ ha creato anche dei paralleli in altre lingue anche se non hanno lo stesso successo come nella madrepatria.

Di svantaggioso è la ristrettezza del bacino d’utenza del network, visto che predilige solo tedescofoni allemannoglotti.
StudiVZ, come si deduce dal nome, richiedeva inizialmente che i membri fossero studenti. È ovvio però che nessuno resta studente a vita e cosa se ne fa di un account su StudiVZ quando ha finito di studiare? Finge? Forse. Sta di fatto che il network ha dato luogo anche a MeinVZ ampliando così il potenziale pubblico.

Adesso vedremo se a questione risolta gli utenti ne trarranno vantaggi e nel caso quali. Io tanto ho un account per social network e molti degli amici che ho da una parte sono anche nell’altra. Magari potrò togliere un link dalla mia barra dei preferiti.

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http://danielcolm.blogspot.com/2008/08/facebook-vs-studivz.html

il blog con l’impronta

Non capendo le polemiche di questi ultimi mesi e aspettando il 2010, ho deciso di dare un’impronta al mio blog!

Perché non dovremmo essere favorevoli alla raccolta delle impronte digitali? Le persone per bene non hanno nulla da temere, anzi, solo da guadagnarci. Penso alle persone che scompaiono non per scelta. Persone in stato confusionale, malati […]

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Meteo “Montagnino”

Temporaloni notturni, sole splendido al mattino, direi che, paura x i tuoni di Nico a parte, non possiamo lamentarci. E ora, passeggiata!

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Salva l’Italia

E’ il nuovo slogan del Partito Democratico studiato per la raccolta di firme in vista della manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma.
Portare in piazza la gente è un atto di attivismo politico. Almeno sembra. Poi non è così in aula dove il PD non prende posizione su importanti argomenti. Infatti quanto mi hanno parlato […]

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http://blog.zuin.info/?p=819

Vita: una definizione operativa

Trasformo un vecchio post in una rubrica, tanto perchè mi avanza una cassetta di puntini e vedo in giro un sacco di i sprovvistene.

La Vita

Si fa presto a dire la vita va difesa fino al suo termine ultimo naturale, ma qualcuno sa cosa sia, questa vita? La questione è un po’ complicata, molto più di quanto si pensi comunemente. Da un lato non si sa bene quando cominci, dall’altro ci sono problemi talvolta a capire quando finisca, in entrambi i casi la questione, che dovrebbe essere più che altro accademica, finisce per interessare (pare) una larga fetta della popolazione. Voglio dire, spero interessi una larga fetta di popolazione, perchè se tutta questa gente (donne che vogliono abortire, malati gravi, famiglie di corpi morti mantenuti in funzione) deve soffrire, spero almeno che lo faccia per un bacino elettorale decente.

Tralasciando il significato “ontologico” della Vita (assumendo che alla fine non interessi a molte persone), ci serve però una bussola per trovare le famose “soluzioni condivise”. In questi giorni il governo sta infatti cercando di ribaltare la sentenza della Corte di Cassazione (che ha confermato quella della Corte d’Appello) riguardo alla Englaro, e il Partito Democratico si è astenuto dalla votazione alla Camera sostenendo una cosa del tipo “questa maniera di affrontare la cosa è grossolana, noi vogliamo trovare soluzioni condivise e mature”. Bravi! io avrei votato contrario, ma mi piace la parte di chi tira le orecchie a chi strepita e prende a fare i discorsi seri, quindi ho deciso di dare una mano e di mettere sul tavolo qualche punto di partenza, non si dica che io critichi e basta (anzi, mi sto astenendo dal commentare Buttiglione, e sappiate che mi prudono le dita). Come fare? semplice, creiamoci una bella definizione operativa di Vita-da-proteggere.

1. Proteggiamo la vita in quanto tale solo se possiede le caratteristiche proprie della vita dell’homo sapiens, per gli altri animali vale solo la difesa della dignità della vita, per quanto riguarda le piante ci preoccupiamo solo che non si estinguano le specie. Vita-da-proteggere sembra essere quindi solo la vita dotata di coscienza e autocoscienza, di capacità di progettazione a breve e a lungo termine (ovvero di capacità di scelta) e tutto ciò che queste facoltà comportano. Per quanto ne sappiamo negli animali la coscienza è presente semmai in forme lievi o più o meno abbozzate, ma anche se non fosse così la scelta è tra accettare questo principio o proteggere gli animali con la stessa intensità con cui si proteggono gli esseri umani, il che porterebbe o a spese mediche elevatissime e vegetarianismo imposto. Credo si possa, per amor di semplificazione, assumere un divario netto tra homo sapiens e gli altri animali e legiferare di conseguenza; ma se un divario c’è si trova in quelle caratteristiche.

2. Proteggiamo la vita in quanto tale anche qualora questa non presenti le caratteristiche dell’homo sapiens a patto che sia solo una questione di tempo (bambini, feti ecc). Questo secondo principio salvaguarda i bambini (che, ad esempio, nel primo anno di vita presentano lo stesso tasso di apprendimento dei piccoli di scimpanzè), ci permette di giustificare la difesa dei feti (che a un certo punto si possono effettivamente dire “vivi”), e crea qualche problema quando si debba decidere del punto d’inizio. Difatti, se il principio difende in funzione della prospettiva futura, allo stesso modo quello che difende è una vita in prospettiva futura, non la prospettiva futura di una vita (altrimenti si dovrebbero proteggere gli spermatozio vietando financo la masturbazione). Il limite attuale (tre mesi se non sbaglio) sembra non essere causa di grandi discussioni (chi discute vorrebbe o eliminare l’aborto tout court, e quindi la possibilità di individuare un confine tra la non-vita e la vita, o semplicemente scoraggiare l’aborto con consultori e affini), prendiamolo quindi per buono.

3.Proteggiamo la vita in quanto tale finchè sussistono le condizioni poste dai primi due principi. Questo principio è invece una questione di coerenza: se proteggiamo la Vita non proteggiamo semplicemente l’involucro di carne che a seconda della propria visione del mondo fa da mezzo di trasporto o da componenti materiali. Ma attenzione, non vuol dire che stiamo proteggendo un principio, ma che stiamo proteggendo uno stato di cose, una maniera di essere che assumiamo come importante al punto da dispendere energie gratis (nel senso, pur non avendo un ritorno) per la sua salvaguardia.

I corollari immediati (con un occhio alla situazione di Eluana Englaro) sono:

– Se proteggiamo la vita in quanto “capacità di volere” non possiamo non mettere davanti a tutto il diritto di scelta. Non ha molto senso costringere qualcuno a volere qualcosa e pretendere di farlo per permettergli di mantenere la sua capacità di scegliere (ovvero la vita umana, in un certo senso)

– Se qualcuno perde permanentemente la propria autocoscienza (e assieme ad essa, necessariamente, la capacità di scegliere) perde anche la vita-da-proteggere che possedeva. Pertanto, va trattato come un vegetale in senso stretto (e quindi lasciato morire o ucciso, se si fosse espresso in tal senso). Si può derogare a ciò nel caso in cui la persona avesse espresso chiara, documentata e incontrovertibile volontà che il proprio corpo fosse mantenuto in funzione in casi come questo, per via del primo corollario.

– Chiunque sia pienamente in grado di decidere della propria vita può farlo, fosse anche per portarla a termine “prematuramente”, sempre per il primo corollario. Compito dello Stato è semmai controllare che chi prende tale drastica decisione sia in grado di intendere e di volere e non stia subendo plagio da parte di persone o istituzioni

Concludendo, la Vita-da-proteggere è una cosa seria, e parlarne significa parlare di persone in carne, ossa e cervello, non di un concetto astratto da definire a un tavolo comune tra Fede e Ragione. Per questo sono daccordo nel far parlare tutti quanti al tavolo della discussione, ma a patto che partano dalla bruta realtà delle cose, e non da un’astrazione buona solo per le discussioni teologiche che, parlando in maniera sinceramente laica, non interessano e non devono interessare al legislatore.

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Lavorare meno, Guadagnare meno, Essere più ricchi

Durante gli incontri ed i dibattiti cui partecipiamo per discutere i temi del PIL superfluo e della cultura del BIL, ci capita spesso di trovare forti resistenze attorno a questo concetto.
Solitamente ci si fa notare che gli stipendi sono già bassi, e non si riesce ad arrivare a fine mese (tendenzialmente da parte di chi […]

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Valli a capire ’sti politici

Le cose strane che succedono in Italia.
Da una parte si tagliano i fondi per la Polizia di Stato dall’altre si spendono 40 milioni di euro per militarizzare le città Italiane.
Bho!
Se volessi pensare male direi che il Ministro La Russa si è montato la testa e ritenendo il Ministro Maroni un incapace vuole sostituirlo nel normale […]

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MUSICHE ALL’ARBORETO Giovedi il terzo appuntamento

Terzo appuntamento con le Musiche all’Arboreto, rassegna musicale proposta dall’assessorato alla cultura del Comune di Arco, in collaborazione con la Scuola Musicale e Ingarda trentino spa, giovedì 31 luglio ad ore 21.00.
Questo terzo concerto, promosso dalla Scuola Musicale arcense, si suddivide idealmente in due momenti: nella prima parte Nicola Brentari (chitarra e voce) con la […]

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