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Lago inquinato, turista non informato

Oggi ho fatto un giro alla spiaggia d’oro e alla spiaggia al porto di Rivoltella per dare un’occhiata alla situazione, dato che da tempo la balneazione è vietata, a causa dell’inquinamento dovuto agli scarichi che, per una mancata manutenzione ai filtri, sono stati portati dall’acqua del lago nel lago stesso.
La situazione mi ha lasciato di stucco. In entrambe le spiagge un piccolo avviso in formato A4 firmato dal sindaco avvisa del pericolo. Peccato che sia appunto piccolo, abbastanza nascosto e solo in italiano. Penso che una persona ignara della cosa abbia pochissime probabilità di vederlo. Per non parlare di tedeschi, olandesi e turisti vari che anche se lo vedessero non lo capirebbero.
La situazione è un po’ migliore a Rivoltella, ma non di tanto.
E’ scandaloso che un avviso di pericolo sia fatto in questa maniera! Non si poteva mettere un cartello segnaletico? Non si potevano porre degli avvisi multilingue belli grossi? Non si può avvisare tutte le persone che fanno il bagno dell’inquinamento?
Mi sembra che la popolazione sarebbe stata volentieri tenuta all’oscuro di tutto se non fosse stato obbligatorio per legge esporre l’avviso.
Non credo che un ipotetico danno ai gestori delle spiagge (danno che secondo me non ci sarebbe) sia più importante della salute delle persone.
Cliccando sulla foto sotto potete vedere l’avviso:

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Quarto giorno – Camposcuola

Coerentemente al tema di Camelot, oggi nel lavoro di gruppo i ragazzi dovevano scegliere un personaggio famoso in qualità di cavaliere dei giorni nostri. Visto che Dio stesso ha concesso il libero arbitrio, neanche io ho voluto oppormi alla scelta del mio gruppo per Simona Ventura. Durante l’esposizione di fronte alle altre contee con la giustificazione della scelta è scoppiata una piccola rivolta, che il don ha ricondotto alla quiete in seguito. A quanto pare non ero l’unico poco convinto della scelta.

Dopo pranzo mi sono svaccato nobilmente al sole su una panchina per riposare un poco le mie stanche membra e subito delle ragazzine hanno notato una minore densità di capelli all’altezza del mio sincipite. In realtà hanno confuso la mia rosa dei capelli con un’imminente calvizia. Naturalmente questo è rimasto il tormentone della giornata, nonostante fosse stato smentito dopo poco quando una saggia ragazzina ha riconosciuto di cosa si trattava facendo seguire un’analisi del cuoio capelluto degli altri ragazzi con i capelli corti.

Segue l’intervento di Agnus:
«In realtà Daniel sta diventando pelato, per colpa del suo letargo a Bozen. Le preoccupazioni per la casa, il troppo studio, l’ansia pre-esame, le troppe guide al Duomo stanno contribuendo allo sfoltimento della sua “caelanda”. Ovviamente il giovane ventenne mai si azzarderebbe a distruggere la propria immagine pubblica dicendo di essere pelato, soprattutto qui al campo dove il ruolo a lui assegnato è quello del Lancillotto… Inoltre il confronto con Trzi [altro animatore, ndb], l’uomo dalla folta criniera, lo distrugge psicologicamente.
Dopo pranzo i ragazzi si sono incontrati in assemblea con mago Merlino che ha spiegato loro le beatitudini, in gruppo poi i fanciulli hanno dovuto compilare una sorta di Totocalcio chiamato Totobeati in cui vi erano varie affermazioni che potevano essere vere, false, entrambe vere o false. Se questi ci azzeccavano e facevano solo 2 errori per beatitudine avevano la possibilità di ricevere dall’animatore una ciotola in cui vi era del tè, al posto di una altra ciotola contenente olio.
Per mostrare loro che avevano vinto il Barone del gruppo mescolava la pozione magica con l’acqua della vita, donata ad ogni clan dal Mago Merlino. I ragazzi così vedevano che il tutto si amalgamava perfettamente.
Le ciotole dei vari gruppi sono state portate al don che, in modo plateale (almeno credo, visto che in quel momento io son andata in bagno), le ha girate in modo che i ragazzi vedessero che otto ad ognuna vi era un pezzo di indicazione che avrebbe condotto i giovani al Santo Graal.

Conclusa la celebrazione tutti insieme appassionatamente siamo partiti per andare alla Malga Ringia dove Giò (il templare) [altro animatore, ndb] e l’Ale [altro animatore, ndb] hanno presentato tre calici che rappresentavano le virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. Ovviamente alla domanda “quale delle tre è la più importante?” i pargoli hanno cannato di brutto dicendo prima la Fede poi la Speranza e infine, meno male che di opzioni ce n’erano solo tre, la Carità.
Giò ha poi spiegato il perché della scelta. Il tutto è avvenuto sotto la pioggia dopo aver fatto merenda; finito di piovere ci siamo incamminati verso casa dove tutti, o quasi [argh!, ndb], hanno fatto la doccia.

In un momento di sciallo mi sono messa amichevolmente a chiaccherare con i miei cari amici Daniel e Trzi, mentre Luca.T ci salutava dal campo da calcio.
Durante la nostra discussione Daniel ha dimostrato di essere un crucco al 100% dicendo di interessarsi solo di alcune persone, compiendo una sorta di selezione naturale. Gli manca proprio l’ “I care” [mah, ndb].
Bon… La nostra discussione è stata interrotta dall’arrivo di gentili fanciulle che hanno rotto le balle al povero D, la campana ci ha poi chiamato per andare a magnà. Durante la cena ha cominciato a piovere di brutto ma fis proprio [ovvero “molto”], obbligandoci a sostituire la preghiera sotto le stelle con quella di domani sera. Enrico e Matteo [altri animatori, ndb [eravamo in 9, ndb]] hanno condotto il primo quizzone del campo per intrattenere i giovincielli mentre alcuni animatori si riposavano in cucina. Il gioco ha avuto un discreto successo anche se alcuni hanno dimostrato di non saper manco mugugnare una canzoncina da far capire ai compagni. Va beh…

La giornata s’è conclusa con la benedizione del don, i ragazzi son andati a letto e gli animatori in cucina per organizzare la giornata di domani per una sana partita a briscolone.
amen.»

[I commenti del titolare del blog sono nelle parentesi quadre nelle ndb – note del blogger. Naturalmente si dissocia quasi da tutto se non dai fatti puri descritti. La foto da mettere a inizio post è in corso di approvazione dal soggetto]

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Dei deficienti si sono aggirati per San Felice

Sembra impossibile ma anche a San Felice ogni tanto passano i deficienti. Nella notte tra Giovedì 17/07  e Venerdì 18/07 dei buontemponi, per festeggiare il matrimonio dei propri amici, che si è tenuto Sabato 19/07, non hanno pensato niente di meglio che lasciare messaggini ebeti per le strade e le piazze del nostro comune.
San Felice […]

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Incidenti nucleari

Da un po’ di giorni si legge in rete di quanto è successo a Tricastin in Francia, a Ringhals in Svezia e di nuovo in Francia a Romans sur Isere. Piccoli incidenti a centrali nucleari che in tutta sincerità non mi hanno preoccupato per niente. Il blog che ho linkato sopra commenta che i giornali italiani non ne parlano. Qualcuno potrebbe rispondere che il governo che ovviamente controlla l’informazione e vuole ammazzare la democrazia, ci tiene all’oscuro e così via.

Per me la risposta sta in questo articolo de ilSole24Ore dove in un’intervista a Roberto Mezzanotte emerge che si tratta di problemi all’ordine del giorno, alcuni dovuti a negligenza altri meno, ma comunque molto frequenti e piuttosto innoqui.

Non sono favorevole al nucleare in Italia in questo momento così come non ho votato questo governo, ma mi pare di notare che l’informazione sia lungi dall’essere oggettiva su entrambi i fronti politici.

Ero presente qualche anno fa ad una conferenza di Zichichi e gli era stata chiesta la sua posizione sul nucleare. Aveva detto che i disastri possono succedere se si danno delle centrali atomiche a degli incompetenti o se non si risettano i principi fondamentali di sicurezza come è successo a Chernobyl.

Aggiornamento:
Come volevasi dimostrare l’opinione pubblica si scalda sul nucleare in Francia, ma il problema non è tanto della tecnologia impiegata, quanto delle disfunzioni nella gestione della centrale. Dunque un problema “umano” che ha, a mio avviso, giustamente portato al licenziamento del presidente del consiglio di amministrazione.
Il danno è comunque ridotto e sotto controllo.

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Primo giorno – Camposcuola

La partenza è la parte più complicata per gli animatori perché i genitori hanno l’occasione di vedere le facce di coloro che accudiscono i loro figli. Superato questo scoglio il viaggio è andato bene. Bene significa che nessuno è stato male sui tornanti nel pullman.

I campi scuola sono organizzati seguendo una guida per contestualizzare il concetto religioso che si vuole trasmettere con qualcosa di già noto ai ragazzi o per renderlo più comprensibile. Nel nostro caso si è scelto Camelot. Sottotitolo: legge e libertà. Nel periodo storico scelto di norma si giunge attraverso una semplice macchina del tempo.

In questi primi giorni il campo è in anarchia e l’unico appiglio per avere u minimo di ordine sono i soldi (che ho taroccato dal Monopoli). Distribuito un tot di denari del regno, da dopo la macchina del tempo tutto è diventato a pagamento: i pasti, i servizi in casa e, data l’adattabilità del denaro, un po’ per tutto.

Un ragazzo (che chiameremo Leader per la sua dote di trascinare i compagni in bans e giochini) a cena (a pagamento) ha avuto la furbizia di mettere da parte il pane che aveva in tavola e di venderlo a metà cena, guadagnando 1.400 denari del regno. Delle ragazze invece si sono ingegnate passando per i tavoli a versare acqua per pochi denari, ma l’idea ha avuto poco successo perché comunque l’acqua la si può prendere gratis.

La sera poi abbiamo imbastito un casinò. Il Black Jack è stato naturalmente un successo grazie alla mia eccessiva capacità di intrattenimento. In parallelo c’era il bar dove i più fortunati potevano spendere i loro denari del regno. Le bevande analcoliche erano acqua e tè. Quelle alcoliche erano Gin Tènic, Amaro Luciano e così via tutti miscugli di acqua e tè e magari qualche schifezza come cacao o caffè in polvere. In breve tempo i ragazzi si sono resi conto che l’unica cosa buona era il tè.

E fu sera, e fu mattina.

Nell’immagine in alto potete vedere 100 denari del regno abilmente taroccati con l’uso incrociato di Paint e Gimp.

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Eluana Englaro è il suo corpo

Il caso della Englaro (mi rifiuto di chiamarla per nome, e per fortuna Engly suona troppo male o l’avrebbero usato, manco fosse la cara amica di sempre o, peggio, il cagnolino) si presta a molteplici riflessioni, ma soprattutto richiede che qualcuno getti secchiate di realtà in faccia ai numerosi commentatori che, come sempre in queste occasioni, si buttano a pesce sull’argomento carichi dei propri interessi. Andiamo per gradi.

Per venire incontro alle necessità di molti tra voi non voglio escludere che da qualche parte noi si abbia un’anima (purtroppo non viene mai nelle foto, per rubare una battuta a Denis). Vi vengo ulteriormente incontro credendo a quella storia del Paradiso e dell’Inferno, pertanto: a patto che a voi freghi qualcosa del dove finisrà l’anima della Englaro, sicuramente non passerebbe per suicida, no? quindi sta decisamente per fare il salto di qualità, lasciatela andare.

Bene, sistemati i cattolici più ortodossi (e sinceri) andiamo avanti e cominciamo con le secchiate di realtà: la Englaro ha la corteccia cerebrale narcotizzata. Sapete cosa significa? vuol dire che praticamente non ha più un cervello. Se vi stupite del fatto che apra gli occhi, possa mangiare se assistita eccetera, sappiate che questo non è incompatibile con la perdita totale della coscienza. Totale e senza ritorno, a meno di miracoli divini (ma se non sbaglio nel menù c’è anche la resurrezioneche, ed è persino più scenografica), non ci potrà mai essere una cura, tranne forse la sostituzione cerebrale o un massiccio impiego di (ops!) cellule staminali (sto facendo fantascienza, sia chiaro). A che giova tenerla in vita? Non sta nemmeno vivendo, in realtà, semmai si sta godendo una non so quanto piacevole escursione nel regno vegetale (a proposito, lo dico in anticipo: io non ci tengo). O considerate vivere il ritrovarsi senza coscienza di sè, senza la capacità di riportare alla mente ricordi o elaborarne di nuovi e senza la possibilità di operare delle scelte riguardo al proprio agire? Perchè tutto questo sta “vivendo” Eluana Englaro, e in molti mi date l’impressione di non tenerne conto.

La prima riflessione che questo caso e i suoi commentatori mi impongono è che prima di decidere della vita o della sopravvivenza di qualcuno dovrei sempre conoscere a fondo la sua situazione, per rendermi conto di quello che sto per fare. Chi si prodiga per tenere in vita la Englaro (ho letto di manifestazioni di persone che portavano in giro bottigliette d’acqua) mi da l’impressione di non sapere davvero di starsi battendo per la sopravvivenza di un corpo, e non più di una persona. Un’altra considerazione prima di andare avanti: molti dicono “si, in un momento di debolezza uno decide che non vorrebbe vivere così…ma poi trovandosi in quella situazione…”, ma dicono una scemata, perchè in questa situazione non ci si trova, non si ha più coscienza, se va bene (si fa per dire) si riesce a percepire un po’ di dolore, sicuramente non ad elaborare pensieri e desideri.

E passiamo a fare qualche nome:

Cossiga e Schifani, non hanno niente di meglio da fare che rendersi ridicoli. Sollevare un conflitto di attribuzione se la Corte d’Appello, in mancanza di una legge specifica, interpreta la Costutuzione Italiana è un’azione difficilmente spiegabile, forse un segnale al Papa? ogni tanto questo governo, orfano di una vera e propria presenza cristiana, ha bisogno di far vedere a Benedetto XVI quanto sia cattolicissimo (il baciamano di Mr B, la norma per cui per indagare un prete si deve avvisare il suo vescovo ecc…). Probabilmente sapevano benissimo (perlomeno Schifani, Cossiga si era solo stufato dell’ombra in cui è finito da un po’, credo) di non approdare a nulla di concreto, ma non è che Benedetto sottilizzi troppo in fondo.

il Foglio ha riunito una serie di esperti di diritto penale per sostenere che 1)idratazione e alimentazione non dovrebbero essere considerati accanimento terapeutico, nel caso in cui il corpo sia in gradi di assimilarle sono infatti considerate parte del trattamento palliativo ai malati terminali, quindi 2)in questa maniera si rende lecita una specie di “eutanasia omissiva”, che non ha radici giuridiche, oltre tutto in base alla ricostruzione del consenso su basi indiziarie. In conclusione, dato inoltre che non sembra sia una condizione dolorosa per la paziente, perlomeno il principio di precauzione dovrebbe farla tenere in vita. Tutto questo è molto intelligente e denota grande competenza, ma ci dice solo che la legge è palesemente inadeguata a tutelare le vere vittime della situazione, ovvero familiari e amici della Englaro. Forse è il caso di ricordarsi che, anche dentro a un dibattito giurisprudenziale di alto livello, si sta sempre parlando di una persona in coma e della sua sfera affettiva.

Per quanto riguarda la Chiesa mi limito a riportare le parole di Bagnasco: “Togliere idratazione e nutrimento nel caso specifico è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno, come ne ha bisogno ognuno di noi”. Cosa resta da aggiungere? ah, già, vorrei chiedere a Bagnasco se la stessa cosa valeva nel caso di Karol Wojtyla.

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Ma le nostre saranno più sicure!

Non siamo mica francesi, noi!

Corriere.it – 09 luglio 2008
E’ successo durante l’operazione di pulitura di una cisterna
Francia, incidente nella centrale
Acqua contaminata nei fiumi
Fuoriuscita di liquido, allarme nella zona di Avignone

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I misteri del cinese

In questi giorni sono venuti a Desenzano alcuni miei amici dell’uni e ieri sera siamo stati al ristorante cinese e quando cinque studenti di economia si trovano ad analizzare un menù possono saltare fuori alcuni dettagli che a quanto pare non sono stati colti o non si volevano cogliere dai gestori del ristorante:
mezzo litro d’acqua – € 1,40
3/4 di litro – € 2,20.

Significa che tre litri d’acqua da bottigliette da mezzo litro costano (1,40×6) € 8,40, mentre gli stessi tre litri in bottiglie da 3/4 di litri costano (2,20×4) € 8,80. Quindi converrebbe comprare in bottigliette da mezzo litro, in contrasto alla regola che comprando in quantità maggiori (0,75 l anxiché 0,5 l) si risparmia. In ogni caso abbiamo mangiato un casino e bene.

Un piccolo consiglio: non esagerate con la salsa piccante che è davvero piccante, anche se R-u dice che non è vero.

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Unibz rumors

Che cosa stanno tramando le cuoche della mensa di Bolzano? Cosa ci aspetterà ad ottobre nell’angolo della mensa? Una piscina? Un acquario enorme? Un negozietto di tovagliò per non sporcarsi durante ai pasti? Un circuito di formula1? Uno zoo? Degli idranti? Un negozio di tappeti? Un aggiustamartelli? Il set di un film? No, nulla del genere. Le orecchie attente di uno studente hanno colto che in cantiere vi è un forno per la pizza. Appena possibile vi dirò quanto sono buone le pizze della mensa dell’uni.

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