I teatri sono chiusi. Ma gli artisti non possono smettere di essere tali. La loro creatività, per fortuna nostra, ha saputo trovare nuovi linguaggi per continuare a vibrare tra noi in attesa che questa terribile pandemia finisca. Niente è come prima ne siamo consapevoli. Ma siamo per guardare alle nuove possibilità non a quello che ci è stato tolto. E allora ascoltiamo la storia di Progetti e Regie, una piccola associazione nata a Brescia nel lontano 1992, che con Sara Poli e Laura Mantovi ha saputo riproporsi durante il lockdown.
Progetti e Regie continua a raccontarci appassionanti storie e a dare voce alle importanti date del Calendario Civile attraverso il web.
Chiediamo alla regista Sara Poli, che vive sul Lago, cosa sono e come sono nati i LAMPI di POESIA?
Sono un progetto d’arte nato durante i primissimi giorni di isolamento quando alle realtà artistiche, teatrali e culturali come la nostra associazione, Progetti e Regie, si chiedeva di esserci e di contribuire a mantenere viva la proposta culturale del Paese. Noi abbiamo deciso di mettere in campo alcune risorse del nostro lavoro: l’amore per la poesia, l’esperienza nella realizzazione di video, la collaborazione di lunga data con bravissime musiciste e la capacità di Laura Mantovi di usare l’innovativa tecnica del LightPainting, ovvero la tecnica fotografica (qui tradotta in video) che cattura il disegno creato dal movimento eseguito con una fonte luminosa (dalla semplice pila ai più complessi e scenografici pennelli di luce).
L’insieme di questi linguaggi ha dato vita ai LAMPI di POESIA. Il 14 marzo 2020 è nato il primo Lampo e per 50 giorni abbiamo fatto un invio quotidiano per aiutare le raccolte fondi di BRESCIA e BERGAMO. Piccoli gesti per esserci in giornate di grande difficoltà. Dal 2 Maggio i Lampi sono diventati un appuntamento settimanale e, dal primo Settembre, mensile.
Fare un LAMPO cosa comporta?
Ogni Lampo, seppure di pochi minuti, richiede tantissimo lavoro ed ognuna di noi ha collaborato da casa, con non poche difficoltà. Ma l’entusiasmo e la riconoscenza di chi li ha amati ci hanno ampiamente ripagate.
Chi era coinvolto nella realizzazione del LAMPO?
È stato un lavoro di equipe, tutta al femminile, con: Anastasia Guarinoni per la ricerca dei versi scritti da poetesse; Ombretta Ghidini, Daniela Savoldi, Giorgia Poli, Libera Rossi e Stefania Maratti per le musiche; Laura Mantovi per la creazione dei LightPainting e l’interpretazione degli estratti poetici; Sara Poli per la regia del progetto.
I LAMPI nel frattempo sono cambiati?
Il progetto LAMPI DI POESIA ha preso, anche, una nuova importante direzione ed abbiamo creato dei Lampi di Poesia TEMATICI che sono spunti di riflessione su importanti temi sociali: la Violenza di Genere, la Giornata della Memoria, l’Otto Marzo, la Giornata mondiale per l’autismo, la Giornata per le vittime innocenti di mafia, e altre ancora…
A chi vengono proposti i LAMPI e come si possono vedere?
A Comuni, Biblioteche, Fondazio-ni, Associazioni, Università e Scuole che li possono proiettare sulle facciate degli edifici (come è successo quest’estate a San Giorgio di Nogaro, Capo di Ponte e Pisogne) e/o condividere sui loro canali social, con app di messaggistica, via mail, su YouTube.
Quali sono i prossimi LAMPI in programma?
Per il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, abbiamo realizzato un LAMPO che affronta il passaggio di testimone tra la generazione che ha assistito all’orrore e le nuove generazioni che devono farsi portatrici di una Memoria luminosa contro il buio di odio ed intolleranza. Hanno già aderito Comuni, Biblioteche Università ed Associazioni, non solo del bresciano. Light Painting e voce è di Laura Mantovi, estratto poetico di Edit Bruck e la musica di Daniela Savoldi. E stiamo preparando un Lampo speciale per l’Otto Marzo.
Oltre ai LAMPI su cosa avete lavorato in questo periodo?
In questo momento così complesso è fondamentale continuare a riflettere, emozionarsi ed approfondire, ma con modalità diverse e così è nato un podcast video, che non vuole essere una mera trasposizione delle proposte fatte dal vivo, ma un modello nuovo per continuare ad offrire approfondimenti culturali ed artistici sfruttando sia le nuove tecnologie che i nuovi modelli comunicativi. Abbiamo deciso di raccontare storie che diano speranza, che ci ricordino i valori da non perdere di vista, per continuare a credere in un mondo migliore. Dopo Vite di fuoco (4 narrazioni su grandi donne), Vite contro la mafia (4 narrazioni su alcuni protagonisti che hanno dedicato e dedicano la loro vita alla lotta alla mafia), Basta! (narrazione contro la Violenza di genere), abbiamo appena terminato il montaggio di Una luce nel buio, narrazione online dell’incredibile storia di Irena Sendler, creata per la Giornata della Memoria 2021.
Per il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, stiamo preparando la narrazione Esuli, storie nella Storia.
Come state vivendo l’attuale situazione in cui i teatri sono chiusi ed i laboratori in presenza vietati?
Siamo perfettamente consapevoli che questo momento storico molto complesso richieda per essere superato sacrifici, senso civico e capacità di reinventarsi. Siamo comunque fortunate ad avere nella tecnologia un prezioso complice che ci permette non solo di far fronte all’isolamento individuale molto difficile da reggere ma anche di lanciare nell’etere la nostra voce e la nostra poetica.
Quali sono i limiti ed i vantaggi che avete riscontrato con le proposte online rispetto alle esibizioni in presenza?
Non crediamo nel teatro online. Non ci credevamo neppure prima. Noi abbiamo cercato altre strade. Abbiamo dovuto rimetterci a studiare programmi specifici per lo streaming, l’uso del ckromakey e abbiamo messo in gioco le tante passioni che già ci appartenevano. Light Painting, riprese video, fotografie e programmi di grafica, drammaturgia, creazioni di scatole sonore… e soprattutto abbiamo continuato a raccontare storie che potessero appassionare e dare un impulso positivo alla difficile quotidianità.
La mancanza di un riscontro diretto con il pubblico vi tranquillizza o vi crea difficoltà?
Il pubblico è insostituibile. L’energia che passa tra l’artista e lo spettatore durante una performance rimane unica.
Però le tante, tantissime parole che ci vengono donate dopo ogni evento social, sia pubblicamente che privatamente, hanno un gusto speciale. Perché restano. E nei momenti di sconforto, perché ci sono anche quelli, andare a rileggerle ti riempie il cuore e ti rinnova energia e determinazione. Non abbandoneremo questa strada anche quando una parvenza di normalità tornerà (e ci auguriamo sia presto) perché abbiamo scoperto nuovi spettatori, nuovi amici che impossibilitati a muoversi hanno trovato in questo linguaggio una importante e preziosa fonte di scambio e crescita.
Per informazioni ed aggiorna menti:
www.progettieregie.com
e canali social FaceBook ed Instagram.
Vai articolo originale: http://www.giornaledelgarda.info/teatri-chiusi-lampi-di-poesia/