Tav: La super-talpa Martina termina lo scavo

La gigantesca fresa Tbm, conosciuta come “Martina”, ha concluso il suo lavoro nel sottosuolo tra Lonato e Desenzano. Dopo aver scavato per quasi 10 chilometri in quattro anni, la macchina da 1.750 tonnellate di peso e 150 metri di lunghezza è attualmente in fase di smontaggio presso il cantiere Tav a Desenzano.

Una volta terminato lo smontaggio, la talpa sarà restituita al produttore cinese China railway engineering group, come previsto dal contratto. “Martina” è stata messa in funzione a Lonato nell’ottobre 2020 e ha raggiunto la fine della prima canna nel settembre due anni fa. Successivamente è stata smontata e rimontata per lo scavo della seconda canna, che è stato completato il 21 febbraio scorso.

La galleria naturale fa parte del “Sistema Lonato”, un impianto di 7,95 km che include trincee di ingresso e uscita di 265 e 122 metri e gallerie artificiali alle due estremità. Attualmente, i lavori per completare l’impianto sono in corso.

Durante il suo lavoro, la talpa ha scavato il sottosuolo delle colline moreniche per quasi 10 chilometri, asportando oltre 800 mila metri cubi di materiale di scavo. Nei prossimi mesi saranno realizzati undici bypass, gallerie di collegamento tra le due canne, così come le nicchie destinate agli impianti tecnologici. Saranno completati anche l’armamento ferroviario e l’installazione della parte tecnologica.

Il percorso di “Martina” non è stato privo di intoppi. Già dall’appalto dei lavori si sono verificati problemi, con un primo bando che è andato deserto nel 2019 e un secondo aggiudicato con una sola offerta al minimo ribasso. L’appalto è stato assegnato alla Seli Overseas per 206 milioni di euro, il più costoso dell’intera tratta Brescia Est-Verona.

Durante lo scavo della prima canna nel 2022, si è verificato uno sprofondamento del terreno a San Cipriano di Lonato, con quattro lavoratori feriti e una voragine di 34 metri. Nel novembre scorso, sempre a San Cipriano ma a Desenzano, ingenti quantità di materiale schiumogeno utilizzato negli scavi hanno travolto un agriturismo, sommergendo la piscina, il giardino e un vigneto storico.

Sono stati segnalati anche problemi come il prosciugamento parziale di una falda tra le colline del Tiracollo e la vicina zona artigianale. Nonostante questi incidenti di percorso, i lavori sulla tratta Brescia Est-Verona continuano senza sosta. Attualmente siamo al 63% di completamento (invece del previsto 67%) e l’entrata in funzione è prevista entro giugno 2026. Sarà solo allora che potremo valutare l’utilità dell’opera.

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