Tanto noi cresciamo lo stesso

Kuno Prey diceva che nell’uni in cui ha insegnato a Weimar c’era uno spazio comune in cui gli studenti si ritrovavano e dove avevano sede tutte le organizzazione studentesche dell’uni. La loro era una scrivania unica e condivisa: la più lunga della Germania. Gli studenti hanno avuto modo di strutturare, partecipare e sporcarsi le mani in questa uni per crescere non solo sul piano accademico ma anche umano. Collaboravano, erano propositivi, di lanciavano in nuove imprese. Avevano pure creato un baretto in un minivan della Volkswagen in cui si faceva il caffè buono (vi sfido a trovare in Germania un posto in cui si sappia fare del caffè decente).

A Bolzano, invece, nonostante si dica che per gli studenti si fa spesso fin troppo, questo non c’è. In tutta Italia non c’è la possibilità di crescere umanamente per colpa del tre più due. (Ora manco più in Germania dunque, né in tutta Europa)

Ma a noi giovani è chiesta la crescita umana? Non è che le imprese, più sei lobotomizzato e più ti apprezzano? Pensate a cosa tutti quei laureati, sfruttati come muli a contratti da sei mesi ciascuno, sottopagati e presi in giro, potrebbero fare se fossero uomini veri con le palle. Ce lo lascerebbero fare? Non è mica più comodo per tutti continuare a mantenere bambina questa nuova generazione, così da evitare che sbattano in faccia alla vecchia tutti i suoi errori? Tenerli sempre alle prime armi. Che quando in terza media potevi fare gite da tre giorni (perché eri tra i grandi della scuola), poi in prima superiore tornavi bambino con uscite di massimo una giornata. Che dopo la maturità torni matricola e poi di nuovo, con una laurea triennale, devi di nuovo ripartire in una nuova città come l’ultimo arrivato. E poi ancora, sei solo uno stagista. E poi sei stagista da un’altra parte.

Ma in realtà noi continuiamo a crescere umanamente. Di un’umanità diversa da quella della generazione passata. Che crede di averci tarpato le ali. Noi non ci lamenteremo, ma appena ne abbiamo la possibilità ce ne andiamo all’estero. Neanche ha idea questa vecchia e appassita generazione della direzione in cui (spero) stiamo crescendo. Noi comunichiamo su canali che non conoscono. Ci spostiamo a una velocità che non conoscono. Conosciamo così tante persone che manco si immaginano.

Non voglio neanche lamentarmi del tre più due come ha fatto Prey. Significa che sono quasi forzato a cambiare paese e di studiare in una città nuova. Ho la possibilità di affrontare due lauree, facendo due tesi, approfondendo ben due temi diversi. Posso cambiare indirizzo con una specializzazione ponderata con maggior cognizione di causa. Il tre più due, sotto certi aspetti, ci permette di crescere ulteriormente in quella direzione che ci permetterà di dimostrarci meglio degli adulti di oggi.

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