Gusto uguale, dimensioni quasi il doppio di quelle del normale esemplare oggi in natura, stesse capacità nutrizionali, raggiungimento del peso per il mercato in metà del tempo richiesto, questi sono i dati del “supersalmone ogm” che tra tre/quattro anni potrebbe arrivare sulle nostre tavole rappresentando il primo animale geneticamente modificato destinato al consumo alimentare umano.
Negli states dove la richiesta di commercializzazione è al vaglio delle Food and Drugs Asdministration c’è già stato un primo parere favorevole alla messa sul mercato.
Uno dei problemi di maggior peso è legato alla sicurezza dato che questi animali si riproducono molto più in fretta e potrebbero, dato l’incremento di popolazione, sottrarre habitat e cibo ai normali salmoni che rischierebbero così una rapida estinzione.
Nonostante i supersalmoni siano mantenuti artificialmente sterili, una percentuale del 2-3% nasce fertile ed in grado di riprodursi. Questo, in caso di evasione da qualche vasca o peggio ancora grazie a qualche scriteriato incosciente, potrebbe causare la scomparsa dei salmoni oggi in natura in un periodo stimato di circa 100 anni.
Ma il salmone OGM non è a quanto pare solo, altri pesci come la trota, la tilapia ed il merluzzo potrebbero seguire uguale sorte.
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