Questo il testo dell’intervento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, all’apertura dell’evento ‘Lombardia World Summit‘ in programma venerdì 24 novembre agli Ibm Studios di Milano.
“Un caro saluto a tutti gli importanti ospiti nazionali e soprattutto internazionali che, accogliendo il nostro invito, hanno voluto essere qui presenti oggi.
Sarebbe troppo lungo elencarli tutti, mi permetto però di sottolineare la presenza, la vicinanza e l’interesse che i più alti rappresentanti delle istituzioni nazionali hanno voluto riservarci. In particolare, ringrazio il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.
La loro partecipazione dimostra in modo chiaro la piena sintonia con il Governo nazionale, e voglio ribadire subito, la nostra massima collaborazione, la volontà di essere protagonisti mettendoci a disposizione di tutto il Paese!
‘Agire nel mondo che cambia’. Così ho voluto intitolare il Lombardia World Summit 2023, un evento che è iniziato già giovedì 23 novembre con 10 tavoli tematici che hanno coinvolto nel lavoro decine di stakeholders. È evidente a tutti che stiamo attraverso una fase storica complessa, investita da cambiamenti epocali, ricca di sfide da affrontare: dopo gli anni della pandemia, la guerra in Ucraina e il conflitto in Israele alle nostre porte, gli equilibri geopolitici che cambiano, le migrazioni, la crisi demografica, la nuova sanità, la questione energetica e l’approvvigionamento di materie prime, le sfide poste dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie (a partire dall’Intelligenza Artificiale), senza dimenticare un passaggio politico istituzionale, le prossime elezioni europee, che certo contribuiranno ad indirizzare il futuro del nostro vecchio continente.
In questo mondo sempre più globale e connesso, la Regione Lombardia vuole giocare un ruolo importante: se siamo qui oggi è perché sono profondamente convinto, e fortemente intenzionato, a rilanciare il ruolo internazionale della Lombardia.
Sia perché da sola è paragonabile ad uno stato europeo di medie dimensioni per popolazione, PIL pro capite, export, ecc.
Sia perché la Lombardia è un sistema, una società, un tessuto fatto di tante (e diverse) eccellenze: economie e imprese, università, sanità e welfare, ricerca e innovazione, attrattività e creatività, moda e design, arte e cultura, senza dimenticare la ricchezza del tessuto sociale, del volontariato e del Terzo settore.
Oggi tutti questi mondi si alterneranno in un dialogo ricco di spunti, idee e proposte che insieme, con il Governo nazionale, avremo poi il compito e la responsabilità di portare avanti nei prossimi anni.
La Lombardia, dunque, è una regione che si colloca in un contesto fortemente connotato dalla dimensione internazionale, in un intreccio di relazioni che storicamente la pone in una posizione privilegiata.
Una terra animata dallo spirito di intrapresa, una terra industriale, manifatturiera, creativa, innovativa, attrattiva per gli investitori e le imprese straniere (proprio l’altro ieri ho partecipato all’inaugurazione del Datacenter di Microsoft) e con uno sguardo sempre aperto al commercio con l’estero (350 miliardi di interscambio, 162 miliardi di export nel 2021). Un interscambio che continua a crescere in tutte le principali aree del mondo.
Qui in Lombardia ha sede la Borsa italiana, si svolgono alcune delle più grandi manifestazioni fieristiche internazionali, è attivo il primo aeroporto merci nazionale, sono presenti centri di ricerca, università, istituzioni culturali che attraggono interesse e talenti da tutto il mondo.
E quindi non può stupire che proprio qui sia presente il più numeroso Corpo Consolare del mondo, con 112 rappresentanti.
La Regione Lombardia sulla scena internazionale, si muove in una triplice direzione:
- giocare il proprio peso per incidere sui processi decisionali, in primis a livello comunitario;
- accompagnare e promuovere la crescita delle opportunità per tutti i soggetti del sistema lombardo;
- sviluppare l’attrattività del nostro territorio e l’internazionalizzazione delle nostre imprese.
Questo evento vuole essere anche l’occasione per condividere i principali progetti e le linee di intervento che ci vedranno protagonisti da qui fino al 2030.
Quali dunque le sfide ed i temi strategici su cui investire e rilanciare per il futuro?
Con il Piano Regionale di Sviluppo Sostenibile, il nostro programma di legislatura, vogliamo dare un’impronta diversa, innovativa alle politiche regionali, partendo dalla centralità della sostenibilità nelle sue tre declinazioni: ambientale, sociale, economica.
Non può esserci un vero sviluppo se l’una prevale sull’altra: se, ad esempio, in nome della tutela dell’ambiente cancelliamo migliaia di posti di lavoro, oppure se in nome della crescita economica non tuteliamo la biodiversità, quale Lombardia lasceremo ai nostri figli?
L’idea che meglio sintetizza questa visione del futuro è quella di una Lombardia come unica, grande Smartland, connessa in tutte le sue aree: gli anni della pandemia hanno reso evidente la profonda interconnessione tra i diversi territori e mutato le dinamiche di relazione tra le grandi città e i centri più piccoli, tra le aree più industrializzate e quelle a vocazione agricola, tra le aree urbane e le aree interne.
Un approccio strategico, data driven, e che vede nella trasversalità delle politiche e degli interventi il suo principale punto di forza.
Oltre alla sostenibilità vorrei ricordare altre due parole chiave, innovazione e autonomia, su cui consentitemi di spendere un pensiero. Autonomia per noi significa rispondere più efficacemente alle esigenze dei diversi territori, assumersi responsabilità per gestire meglio le risorse, ma soprattutto crescere nella competizione e nel posizionamento a livello internazionale.
Non possiamo nascondere un dato di fatto molto evidente: ogni giorno la Lombardia si misura con aree regionali europee che hanno competenze dirette ed una autonomia fiscale molto più forti, e quindi possono compiere scelte e implementare politiche che noi possiamo solo sognare.
Per la Lombardia, l’Europa comunitaria continua a restare la prima frontiera internazionale. Le economie europee sono fortemente interconnesse e la politica comune influisce direttamente sui nostri territori, sulle nostre imprese, sui nostri cittadini: solo per fare un esempio, il rallentamento dell’economia tedesca ha inevitabilmente un impatto sui nostri imprenditori.
Il compito dell’Europa deve essere dunque, sempre e primariamente, agire per rispondere concretamente alle esigenze dei suoi cittadini e delle sue imprese, portando avanti quelle scelte che guardano ai bisogni del presente, ma anche agli investimenti per il futuro.
Anche le regioni sono chiamate a fare la loro parte, e non vogliamo sottrarci a questo compito: continueremo perciò a rivendicare un ruolo più incisivo per i governi subnazionali in tutti i campi dell’attività comunitaria come la revisione delle politiche, la gestione dei fondi, la programmazione futura.
E lo faremo anche con la forza delle reti internazionali e delle associazioni di regioni a cui aderiamo, come i 4 Motori d’Europa, Agriregions, Arge Alp, Automotive Regions Alliance, Air Quality Initiative, solo per citarne alcune.
Queste reti sono strumento importante per presidiare l’evolversi delle normative UE e portare avanti le nostre battaglie sulla qualità dell’aria, nel settore agro-alimentare, dell’automotive, dei biocarburanti, del packaging, ed in generale per lavorare in un orizzonte più ampio su alcuni temi prioritari, come:
- Università, Ricerca e innovazione: per promuovere una visione, un’intelligenza della complessità, la digitalizzazione, il trasferimento tecnologico, investendo su big data e Intelligenza Artificiale come fattori abilitanti e trasversali.
Permettetemi in questo senso un saluto particolare a Giovanna Iannantuoni, che è qui con noi, rettrice dell’università Bicocca e da pochi giorni nominata, prima donna nella storia, presidente della Conferenza dei Rettori italiani.
- Sanità e welfare: per raccogliere la sfida della gestione post pandemica investendo sulla medicina del territorio, sullo sviluppo tecnologico dei servizi e delle strutture ospedaliere.
- Sviluppo economico: per sostenere la competitività delle nostre imprese, l’internazionalizzazione, i nuovi servizi e modelli di networking, e-commerce e la partecipazione a manifestazioni fieristiche. Continueremo sul fronte dell’attrazione di nuovi investimenti, per supportare le imprese nell’approccio a nuovi mercati e alla prima esportazione, per fornire assistenza ad aziende estere che intendono avviare o espandere la propria attività in Lombardia, per sostenere i distretti di innovazione e incubazione di nuova impresa.
- Lombardia Style, come percorso complessivo di promozione dell’immagine della Lombardia e delle sue bellezze ed eccellenze.
Ma in questo contesto geopolitico che cambia, oltre all’Europa quali sono gli altri fronti e le aree del mondo a cui guardare?
E come una grande regione come la Lombardia può svolgere un ruolo di supporto, o di stimolo, anche rispetto all’azione del Governo, sulle grandi questioni internazionali?
La guerra in Ucraina è certamente un evento gravissimo, e le sue conseguenze in termini umanitari, economici, geopolitici coinvolgono tutti noi.
Così come il conflitto tra Israele e Palestina, dove un paese come Israele, unico presidio di democrazia in quell’area, è stato vittima di un gravissimo e inaccettabile attacco terroristico.
Su entrambi i fronti la Comunità Internazionale deve assumersi la responsabilità di favorire con maggiore determinazione percorsi di pace.
Conseguenze della guerra sono anche altri temi importanti, con cui fare i conti.
Le chiusure, le interruzioni e gli shortage che hanno colpito i commerci, in particolare alcuni settori, hanno evidenziato l’insicurezza che caratterizza le supply chains globali.
La ricerca di nuove catene di approvvigionamento delle materie prime e dell’energia, una maggior autosufficienza manifatturiera, il reshoring industriale, sono oggi argomenti che richiedono serie riflessioni.
Per la Lombardia sarà importante sviluppare o rinsaldare i rapporti con le aree con cui ci sono maggiori potenziali di interscambio, ma anche aprire nuovi scenari ed opportunità, in particolare in aree forse meno esplorate dalle nostre imprese come, a esempio, il Sud Est Asiatico (ASEAN) e il Pacifico.
Il Mediterraneo, il Nord Africa e l’Africa sono altri orizzonti verso i quali guardiamo con attenzione. Seguiamo da vicino il tema energetico legato al gas del Mediterraneo, così come tutte le altre tematiche che hanno riflessi importanti sulla nostra economia e sulla nostra società.
I flussi migratori dal Nord Africa sono un tema con cui ci confrontiamo ogni giorno e che in questa legislatura vorremmo affrontare anche utilizzando tutti i nostri mezzi, compresi quelli della cooperazione allo sviluppo.
Anche l’Africa subsahariana, con tutta la sua complessità e la sua grande varietà di scenari politici ed economici, è un orizzonte strategico da esplorare. Lo è per il Governo, che ha manifestato il proprio interesse a rilanciare, con un importante Piano di sviluppo, i rapporti con questo Continente partendo dal rispetto, e dalle convenienze, di questi Stati. Come Regione Lombardia siamo a disposizione per fare la nostra parte.
Non ultimo il continente americano, il cui ruolo resta centrale per il mondo, e ancor di più per la Lombardia.
Il peso geopolitico degli Stati Uniti continua a essere forte, e con l’Europa i rapporti sono stretti. Ed anche per la Lombardia: gli interscambi commerciali sono solidi e in continua crescita, e crescono le prospettive di stringere relazioni più solide con alcuni Stati federati, che hanno manifestato interesse, ricambiato, nei nostri confronti.
L’America Latina e i Caraibi sono una nuova direzione di interesse: nella scorsa legislatura abbiamo approfondito le relazioni, e siglato memorandum, con alcuni governi, aprendo una strada che vogliamo continuare a percorrere.
Una riflessione finale anche sul grande evento internazionale delle Olimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026.
Le Olimpiadi e le Paralimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026 rappresentano per la Lombardia un’opportunità senza precedenti, un motore di crescita e sviluppo che si rifletterà nel nostro presente e plasmerà il futuro.
Dovremo dimostrare la nostra capacità di organizzare grandi manifestazioni, ma soprattutto sarà un’occasione per lavorare sul concetto di ‘legacy’, ciò che di definitivo sia in termini fisici che immateriali rimarrà ai nostri luoghi e ai nostri concittadini.
Le Olimpiadi coinvolgeranno vaste aree dei nostri territori, non solo montani: sono certo che lo spirito olimpico susciterà un entusiasmo capace di coinvolgere tutta la Lombardia e l’intero Paese.
In questo contesto, la visione di Regione Lombardia punta a tre obiettivi principali:
- mostrare l’eccellenza del Sistema Lombardia;
- promuovere quelle locali;
- investire sull’innovazione e sperimentazione.
Anche il claim che abbiamo scelto, ‘Le nostre Olimpiadi, il nostro futuro’, racconta bene quel filo conduttore che unisce tutti gli interventi che verranno realizzati e trasmette efficacemente il valore della legacy sul territorio che deriverà dallo svolgimento delle Olimpiadi.
Un’ultima riflessione, che riprende le parole iniziali del mio intervento.
La Lombardia, di fatto, è già oggi un soggetto protagonista nello scenario internazionale: non si tratta di presunzione, è solo la constatazione della realtà.
Lo è per tutte le ragioni che ho ricordato, per le sue eccellenze, per l’attrattività e l’interesse che suscita nelle grandi imprese internazionali come nei giovani talenti che qui trovano un luogo ideale dove potersi esprimere e realizzare.
Mi rivolgo perciò alle importanti autorità nazionali che interverranno in questa giornata: la Lombardia è pronta a giocare con energia ed entusiasmo nella squadra dell’Italia, come da sempre accade. Continueremo ad essere locomotiva per l’intera Nazione, spingendo l’acceleratore dello sviluppo e dell’innovazione.
Alle tante personalità del mondo d’impresa dico: siamo e saremo al vostro fianco, siete la forza di questa terra e dobbiamo mettervi sempre di più nelle condizioni di lavorare, crescere, generare.
Alle illustri rappresentanze dei tanti Paesi qui presenti dico infine il mio grazie per questa partecipazione, davvero straordinaria: qui siete e sarete sempre a casa vostra, nella logica del rispetto e della collaborazione sincera.
Infine, un annuncio: vorrei fare di questo evento un appuntamento stabile, per proseguire in maniera efficace e raccogliere i frutti del lavoro che inizieremo insieme oggi.
Siamo pronti, con quell’orgoglio misto alla nostra abituale concretezza lombarda, a fare la nostra parte, al servizio della crescita e dello sviluppo della Lombardia e dell’Italia. Buon lavoro a tutti”.
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