Studio araldico dello stemma di Peschiera — La stella e le anguille

Veramente bello e curioso lo stemma del Comune di Peschiera del Garda, in provincia di Verona. Curioso perché, come quasi tutti gli stemmi dei nostri comuni, città e province, ha una sua valenza a volte storica e a volte contingente di un fatto apparentemente anche banale. Le due anguille d’argento, affrontate e separate da una stella d’oro a cinque punte, che fanno bella mostra di se nello stemma comunale, il tutto su fondo rosso, trova la sua origine dal fatto che a Peschiera l’acqua del lago di Garda, o Benaco, fuoruscendo entra nel fiume Mincio, in un periodo ben preciso dell’anno – in autunno – quando migliaia e migliaia di anguille convenivano in questo luogo.   A raccontarci la storia, di duemila anni fa, è niente meno che Plinio il Vecchio, Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabia, dopo l’8 settembre 79), cronista e scrittore di quel periodo storico. Fu chiamato con il soprannome di “Il Vecchio” per distinguerlo dal nipote Gaio Plinio Cecilio. Costui fu probabilmente il più grande erudito dell’età imperiale. Era, infatti, storico, scienziato e grammatico. Plinio il Vecchio descrisse questo fatto all’interno di “Naturalis historia – Liber IX Aquatilium naturae, paragrafo 38”, con queste parole: “Anguillae octonis vivunt annis. Durant et sine aqua, et senis diebus aquilone spirante, austro paucioribus , eadem in exigua aqua non tolerant neque in turbida. Ideo circa vergilias maxime capiuntur fluminibus tum praecipue turbidis. Pascuntur noctibus exanimes piscium solae non fluitant. Lacus est Italiae Benacus in Veronensi agro Mincium amnem tramittens, ad cuius emersus annuo tempore, Octobri fere mense, autumnali sidere, ut palam est, hiemato lacu, fluctibus glomeratae volvuntur in tantum mirabili multitudine, ut in excipulis eius fluminis ob hoc ipsum fabricatis singulorum milium reperiantur globi”. Amo pensare che Plinio avesse scritto questo “pezzo” nel 60 d.C. nel mese di ottobre, intorno al giorno 20, perché in quel periodo il pianeta Venere, al mattino (quando appare ancor ora nel cielo notturno a est è denominata “Mattutino”, mentre se compare alla sera a ovest è chiamata “Vespro”), era accompagnato dai pianeti Giove, Mercurio e Saturno. In quel periodo di davano convegno in questo luogo del Benaco le anguille. Ecco il perché della presenza della stella nello stemma. Ricordando comunque che Venere non è una stella ma un pianeta. Lo stemma, così come lo vediamo ora, manca di un elemento esterno importante: i due rami, di Quercia e di Alloro, fruttati, in decusse (cioè a forma di Sant’Andrea), legati da un nastro tricolore (bianco, rosso e verde). L’anguilla appare in molti stemmi italiani. Il più famoso di essi è quello della famiglia Orsini. Non a caso, l’anguilla appare anche nello stemma di Papa Niccolò III Orsini. Spero di potervi raccontare la storia di questo stemma, prossimamente, con una piccola pubblicazione da distribuire in tutte le famiglie di Peschiera del Garda. Scopriremo così insieme quando lo stemma apparve per la prima volta nei documenti del comune gardesano e, soprattutto, se è stato ufficialmente riconosciuto dal Governo italiano.

Prima pubblicazione il: 20 Novembre 2021 @ 18:48

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