Stronzate

StrojpegIn uno slancio di sincero affetto, ieri Fabio Koryu Calabrò mi ha regalato un illuminante libretto: Stronzate di Harry G. Frankfurt, un saggio che fa il pari con l' "Allegro ma non troppo" di Carlo Maria Cipolla che ci ha dischiuso la comprensione della differenza tra la persona intelligente e il cretino.

Frankfurt è un eminente filosofo morale che insegna all'Università di Princeton e questo testo, che si legge in un'ora (ma che fa poi riflettere ben più a lungo! ) ha tutto il rigore metodologico e scientifico di uno studioso serio.

Appunto qualche passaggio particolarmente utile alla comprensione di cosa si possa definire una "stronzata" rispetto a una menzogna o anche solo a una sciocchezza.

– La stronzata è una falsa rappresentazione ingannevole, dei propri pensieri, sentimenti e atteggiamenti

– Con le stronzate un oratore vuole comunicare una certa impressione di sé

-E' l'assenza di un legame con un interesse per la verità, l'indifferenza per come stanno davvero le cose, che è essenziale per la definizione di stronzate

– L'essenza delle stronzate non è di essere false, è di essere finte

– Dire una bugia è un'azione con un fine preciso, il bugiardo non può non preoccuparsi dei valori di verità: per inventare qualunque bugia , deve credere di sapere cosa è vero

– chi racconta stronzate non è né dalla parte del vero né dalla parte del falso. I suoi occhi non sono rivolti ai fatti, non si preoccupa che le cose che dice descrivano correttamente la realtà. Le sceglie, o le inventa, perché si adattino ai suoi scopi.

– Le stronzate sono un nemico della verità più pericoloso della menzogna

– Le stronzate sono inevitabili ogni volta che le circostanze obligano qualcuno a parlare senza sapere di cosa sta parlando

– La produzione di stronzate è stimolata ogniqualvolta gli obblighi o le opportunità di parlare di un certo argomento eccedono le conoscenze che il parlante ha dei fatti rilevanti attorno a quell'argomento.

– C'è la diffusa convinzione che in una democrazia ogni cittadino debba avere un'opinione su tutto. L'assenza di qualunque legame significativo tra le opinioni di una persona e la sua comprensione della realtà avrà conseguenze ancora più gravi.

– Come esseri coscienti esistiamo solo nella nostra relazione con le altre cose, e non possiamo in nessun modo conoscere noi stessi senza conoscere quelle.

Una buona sintesi del tema la offre Umberto Eco nella sua recensione al libro in cui conclude :

"Quello che caratterizza la stronzata rispetto alla sciocchezza è che essa è una affermazione certamente errata, pronunciata per far credere qualcosa di noi, ma chi parla non si preoccupa affatto di sapere se dice il vero o il falso. "Quello che di sé ci nasconde chi racconta stronzate, è che i valori
di verità delle sue asserzioni non sono al centro del suo interesse.". Affermazioni del genere fanno subito rizzare le orecchie, e infatti Frankfurt conferma i nostri peggiori sospetti: "I campi della pubblicità e delle pubbliche relazioni e quello, oggi strettamente correlato, della politica, sono pieni di stronzate così assolute da essere diventati ormai indiscussi paradigmi del concetto". Il fine della stronzata non è neppure quello di ingannare su degli stati di cose, è quello di fare colpo su uditori dalle scarse capacità di distinguere il vero dal falso – o anch'essi disinteressati a queste sfumature. Credo che chi pronuncia stronzate confidi anche nella debole memoria del suo uditorio, il che gli consente anche di dire stronzate a catena che si contraddicono tra loro: "Il produttore di stronzate cerca sempre, in un modo o nell'altro, di passarla liscia" "

Adesso capisco perchè mi danno tanto fastidio alcuni dei testi che sto leggendo in campagna elettorale: sono un concentrato di stronzate.

Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2012/04/stronzate.html

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