Strage di Brescia: la Svizzera nega l’estradizione di Marco Toffaloni per prescrizione

Le autorità svizzere hanno negato il trasferimento coatto di Marco Toffaloni , oggi 66enne, accusato di essere uno degli esecutori della strage di piazza della Loggia a Brescia , avvenuto il 28 maggio 1974. Quel giorno, durante una manifestazione antifascista, una bomba esplose provocando la morte di otto persone e il ferimento di oltre cento. La decisione della Svizzera si basa sul fatto che il reato risulterebbe prescritto secondo le normative locali, impedendo così l’estradizione di Toffaloni, che risiede da anni in territorio elvetico.

Toffaloni, che al momento dell’attentato era minorenne, è attualmente sotto processo presso il Tribunale dei Minori di Brescia , ma non ha partecipazione alle udienze, poiché non obbligato a comparire. Oggi in aula era attesa la testimonianza di suo fratello, il quale però non si è presentato e risulterebbe irreperibile. Il giudice ha così deciso di aggiornare il processo al 14 novembre, dati in cui saranno ascoltati gli ultimi testimoni della difesa.

L’assenza dell’imputato e la prescrizione del reato in Svizzera sollevano numerosi interrogativi sulla possibilità di fare giustizia per una delle pagine più drammatiche della storia italiana, legate agli attentati e agli atti di violenza di matrice neofascista. Il processo prosegue con la speranza di chiarire il coinvolgimento degli esecutori materiali della strage, anche se le limitazioni imposte dalla giustizia svizzera rappresentano un ostacolo per l’Italia.

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