Sovraffollamento e traffico: «Sirmione non diventi un centro commerciale»

Sovraffollamento causa di ogni male: dai cattivi costumi che si possono notare tra le vie del borgo fino alla mancanza di rispetto generale. Passando, ovviamente, per l’annoso problema del traffico. Tutto questo lamentano i «residenti resistenti» (così si sono autodefiniti), il gruppo spontaneo di cittadini del centro storico di Sirmione che alla fine di agosto ha lanciato un grido d’aiuto, scrivendo una lettera alla sindaca Luisa Lavelli.

Un appello, ma anche l’espressione di una preoccupazione precisa: «Da qui a non molti anni, ben poche anime resisteranno e il nostro borgo rischia di diventare qualcosa da consumare e non da vivere, al pari di un centro commerciale». Applausi, dopo questa affermazione di un sirmionese, nel corso dell’assemblea pubblica organizzata ieri sera dalla sindaca Lavelli (presente la Giunta al completo a Palazzo Callas) come «momento di confronto» e in risposta al grido d’aiuto dei «residenti resistenti». 

Grido sottoscritto da oltre cento persone, tra cui membri di tutte le famiglie storiche di Sirmione. Hanno voluto esprimere «il sentito disagio, la delusione costante, la preoccupazione crescente che proviamo di fronte alla qualità di vita quotidianamente sopportata dal centro storico, ormai ridotta ai minimi termini. I presagi erano già evidenti prima del covid, ora siamo arrivati all’insopportabile».

La cartolina non è felice. Dal sovraffollamento causa di tutti i mali, lo si diceva, con «i flussi veicolari e pedonali ormai fuori controllo», all’assenza di rispetto delle regole basilari del decoro, fino alla pulizia: «Assolutamente consapevoli che il tessuto socio-economico di Sirmione si basa sulla presenza massiccia di turisti, siamo altresì convinti che ci sia accoglienza e Accoglienza». L’assemblea di ieri è stata un buon momento di confronto, lo ha rimarcato più volte Lavelli, specificando che ora «faremo ciò che ci è stato chiesto: prenderemo seriamente le considerazioni che ci sono state rivolte, ma siamo tutti d’accordo nel dire che le persone sono troppe, che vogliamo che il paese venga vissuto e non sfruttato. L’obiettivo che ci muove è dare più spazio ai cittadini. Certamente la preoccupazione è anche la nostra: per ridurre i flussi, serve un equilibrio certosino».  Intanto, stanno per arrivare gli esiti di un ulteriore studio del traffico compiuto dalla Statale.

Residenti resistenti e Amministrazione si incontreranno ancora.

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