Sogno o son desto?

“È giusto che il tifoso sogni. Dico anche ai miei ragazzi che bisogna sognare. Quel pizzico di follia ci stimola, ci accende qualcosa dentro” aveva detto Maran nella conferenza stampa alla vigilia del match contro il Mantova. Parlava di un sogno chiamato promozione, obiettivo velato della stagione che comunque è tutt’altro che compromesso.

Se però è lecito sognare, una prestazione come quella di domenica non lascia intravedere una speranza così forte. Alla fine, se si vuole veramente puntare in alto accettare un pareggio a Mantova non è segno di grande squadra. Perché, anche se è pur vero che i virgiliani al Martelli avevano sempre e solo vinto in questo campionato, leggendo l’undici a disposizione di Possanzini era lecito ambire ai tre punti.

La formazione era grosso modo la stessa della Lega Pro e con un Brescia finalmente al completo, mi è sembrato quasi accontentarsi. Vero che l’infortunio di Bisoli ha scombussolato i piani e le botte prese da Olzer e Verreth hanno costretto Maran a stravolgere in modo anomalo l’assetto, ma di fatto il Mantova meritava di vincere. E’ soprattutto inspiegabile come una volta passati in vantaggio, il Brescia abbia poi rinunciato a giocare.

Già nel primo tempo il Mantova si era fatto preferire dominando soprattutto sul lato presieduto da Besaggio e Jallow, ma poi Borrelli aveva trovato il gol che pareva essere quello decisivo. Ma di fatto poi le Rondinelle si sono arroccate in difesa speculando sul minimo vantaggio; e nel calcio, quando rinunci a giocare, quasi sempre il destino ti punisce. Questa volta il destino è stato un palo-palo dopo una punizione di Galuppini, ma la sensazione era quella che prima o poi i padroni di casa avrebbero comunque trafitto Lezzerini.

Buon pareggio? Al termine dei novanta minuti sicuramente sì. Ai punti, come detto da Possanzini, il Mantova meritava qualcosa in più. E allora, il sogno di Serie A è alimentato o è solo un’illusione destinata a scemare con il passare delle giornate? Davanti squadre come Pisa, Sassuolo e Spezia hanno già dimostrato il loro valore, mentre Cremonese, Palermo, Sampdoria e tante altre non sono di certo tagliate fuori dopo sole otto giornate. Non lo siamo di certo nemmeno noi, però i numeri della partita di domenica devono forse farci riflettere.

Il Mantova, squadra neopromossa ben allenata da Possanzini, ha avuto un possesso palla pari al 71% e ha stravinto la sfida dei tiri totali (21-10) e dei passaggi riusciti (525 con il 92% contro soli 177 con il 78%). Anche gli xG parlano chiaro: gli expected goals sono 2,03 contro 0,68: insomma, è inutile girarci intorno. Il pari sta stretto al Mantova.

Siamo solo all’ottava giornata e quindi va bene comunque così per ora, ma il sogno Serie A passa anche da un cambio di mentalità.

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