«Perché vengono chiesti continui anticipi sulle bollette dell’acqua quando la società comunale si presenta con bilanci in attivo?».
Questa la prima protesta che Forza Sirmione Democratica, compagine all’opposizione, muove all’indirizzo della giunta di centrodestra Mattinzoli. Ma c’è dell’altro, per cui si lamentano i consiglieri di minoranza, come «una scarsa trasparenza negli atti, dei ritardi nella consegna di documentazione ad uso dei consiglieri comunali, risposte alle interrogazioni spesso lacunose».
Dice ancora il gruppo formato da Guglielmo Saggioro, Donatella Garlaschi, Patrizia Toniolo e Andrea Volpi (Luca Azzoni non partecipa da tempo ai consigli comunali) «che chiedere chiarimenti è del tutto inutile: per sapere notizie e dati dalla Sirmione Servizi siamo ostacolati». E proprio parlando della società, la minoranza scaglia il primo attacco.
«Perché arrivano gli anticipi sui consumi futuri dell’acqua? Dalle dichiarazioni del sindaco Mattinzoli nel consiglio comunale del 30 dicembre scorso, la Sirmione Servizi non ha problemi di conti. Allora perché non si può eliminare questo balzello, per di più “anticipato”, per alleggerire il carico delle famiglie sirmionesi?».
Altro tema, poi, ma sempre sulle bollette. L’opposizione si chiede «se sia davvero legittima la procedura di fare sottoscrivere ai cittadini che danno in affitto i loro immobili la formula di responsabilità congiunta per eventuali morosità degli inquilini nei confronti della società erogatrice».
Di più non possono sapere, a detta dei consiglieri di minoranza, perché essi sono esclusi dal CdA di Sirmione Servizi, «annullando di fatto la rappresentanza di circa 2 mila persone che hanno votato Fsd».
Il gruppo si lamenta anche del «notevole e ingiustificato ritardo con cui vengono evase le pratiche necessarie all’attività consiliare e di controllo degli atti, come le risposte alle interrogazioni poste al sindaco Mattinzoli appaiono spesso lacunose» e costringono di conseguenza «a proporre di continuo le stesse richieste».
Il segretario comunale, dottor Andrea Cacioppo, però rileva «nei tempi ragionevoli si è sempre fornita risposta alle minoranze, mentre per ragioni legate alla privacy non tutti gli atti possono essere rilasciati come esse pretendono. Inoltre, considerato il carico funzionale degli uffici è estremamente difficile poter esaudire a decine richieste che impongono lavoro prolungato».
fonte bresciaoggi.it
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