Siamo tutti diversi. Alcune però di più!

Ammesso che le elezioni dei rappresentanti dei giovani che si sono presentati al ministro Fornero si siano svolte regolarmente. Ammesso che a tutti i giovani sia stato dato egual diritto di voto indipendentemente da sesso, razza, religione ecc. Ammesso tutto, ammettiamo infine che questa delegazione sia rappresentativa degli interessi dei giovani scelti democraticamente. Cosa ha da scaldarsi tanto il ministro Fornero?

Il discorso che segue si riallaccia al mio post sulla meritocrazia di pochi giorni fa. Scelto sei non per la tua natura innata e unica, ma per i meriti di cui sei portatore. Questo in teoria, con tutte le distorsioni della dialettica ecc, ma qui parliamo di principi, quindi sono premesse che si possono fare. Ora, nella delegazione non ci sono femmine. E dunque? C’erano ragazzi dalla pelle di un altro colore? C’erano immigrati? Musulmani e buddisti? Omosessuali e transessuali? Sono rappresentate tutte le fasce sociali su base di reddito? I disabili?
Nell’altro posto dicevo che siamo tutti uguali, ma qualcuno che si crede più uguale di altri. Adesso pare che valga il contrario: siamo tutti diversi, ma qualcuno è più diverso dagli altri.
Questa è una rappresentanza di giovani e deve parlare nell’interesse di tutti i giovani. Se questo lo fa, che differenza c’è se ci sono delle ragazze nel gruppo o meno?
La domanda che mi verrebbe da chiedere al ministro Fornero è se lei si sente scelta per il suo ruolo istituzionale per il fatto che è nata femmina o per le sue competenze e per i suoi meriti. Perché se il motivo per cui si sente leggittimata a ricoprire il suo ruolo fosse il primo, allora preferivo le ragazze immagine di Berlusconi, tanto una femmina vale l’altra. Ma se riconosciamo i suoi (indubitabili) meriti, allora sono felice che sia lì. Anche se sono un maschio.
Pari opportunità per me significa che prendo in considerazione tutti i candidati in maniera uguale, per valutarli rispetto ad una dimensione, senza tenere conto delle altre. Li valuto per i meriti, indipendentemente dal loro sesso, e non solo perché sono di un sesso particolare.
Se continuiamo su questa strada andrà a finire come nei film americani: quello di colore, siccome deve esserci, ce lo mettono, ma poi è sempre il primo a morire… Contenti loro.

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